Serie A
Calhanoglu: “Tante offerte, ma volevo restare all’Inter”

Grande gioia per i nerazzurri. Hakan Calhanoglu torna a far sorridere i tifosi: “Ho ricevuto offerte, ma avevo detto che sarei rimasto all’Inter”.
Dopo la vittoria della Turchia di Montella (vittoria per 3-1 contro l’Islanda), Calhanoglu ha deciso di parlare della situazione in merito alla sessione estiva di calciomercato e della sua candidatura al Pallone d’Oro.
Calhanoglu, futuro a tinte nerazzurre
Nella sessione di calcio mercato estiva, il futuro del giocatore ha fatto discutere molto. Si parlava infatti di una possibile cessione del giocatore dell’Inter: punto di riferimento della squadra di Inzaghi.
Regista e rigorista eccezionale, Hakan Calhanoglu ha reso felici i tifosi nerazzurri: “Ho ricevuto offerte nei mesi scorsi, ma avevo detto che sarei rimasto all’Inter e l’Inter comunque non mi lasciare andare. Quindi, come ho detto, non è una cosa in mio potere. Cercherò di giocare al livello più alto possibile . Per quel che riguarda la nazionale, voglio riuscire a giocare la 100esima partita con la Turchia. E’ sempre stato il mio obiettivo. Se il mio corpo lo vuole e lo fa, cercherò di continuare la mia vita calcistica il più a lungo possibile”.
Pallone d’Oro
In seguito ha proseguito con la questione della candidatura al Pallone d’Oro, dichiarando: “Quando si tratta di me, ci sono sempre critiche, cerco di fare orecchie da mercante. Non per sembrare sfacciato, ma dopo 21 anni un giocatore turco è tornato di nuovo nella classifica del Pallone d’Oro, ne sono orgoglioso. Dopotutto servo al mio paese nel miglior modo possibile”.
Serie A
Roma, Soulé si riprende la Nazionale: Scaloni pronto a ri-convocarlo

Il giovane talento argentino, dopo un periodo di ambientazione, pian piano si sta prendendo in mano la Roma. E chissà quando la Nazionale…
La Roma ai piedi di Matias Soulé. L’esterno argentino, complice l’assenza di Paulo Dybala, si è dovuto mettere sulle spalle il peso di portare i giallorossi dove meritano a suon di goal e giocate. Sin dal suo arrivo a Trigoria, Claudio Ranieri, ha sempre sostenuto il giovane giocatore che negli ultimi tre mesi lo sta ripagando con goal pesanti e grandi prestazioni.
Dopo sfide sulla carta alla portata della Roma, arriva la parte più difficile: i big match, vero tallone d’Achille dei giallorossi negli ultimi anni. I pareggi con Juventus e Lazio non aiutano nella corsa alla prossima edizione della Champions League e contro l’Inter servirà qualcosa in più per poter provare a fare il colpaccio a San Siro.

L’ESULTANZA DI MATIAS SOULE DOPO IL GOL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ed è proprio per questo che Ranieri si affiderà nuovamente a Soulé. Un’ulteriore stimolo, come se ce ne fosse bisogno, all’argentino è sicuramente quello di una possibile ri-convocazione con la Nazionale argentina. Infatti, come riportato da La Gazzetta dello Sport, Lionel Scaloni, commissario tecnico dell’Albiceleste, starebbe monitorando gli ultimi mesi dell’ex Frosinone.
Soulè è uno dei maggiori nomi in vista delle due gare in programma contro Cile e Colombia, il prossimo 4 e 7 di giugno. Due match validi per la qualificazione al prossimo Mondiale, manifestazione a cui l’Argentina ha già staccato il pass e per questo Scaloni potrebbe provare qualcosa di nuovo.
Serie A
Venezia, Di Francesco:” Milan grande potenziale offensivo. Vedo grande voglia da parte nostra”

L’allenatore del Venezia, Eusebio Di Francesco, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla sfida contro il Milan, in programma domenica ore 12.30.
Il Venezia crede ancora nella salvezza. Nell’ultimo turno di Serie A, i veneti hanno pareggiato 2-2 nello scontro diretto del Castellani contro l’Empoli. Un punto che ha permesso alla squadra di Eusebio Di Francesco di portarsi ad una sola lunghezza di distanza dal Lecce quartultimo. Nella 34esima giornata, il Venezia riceverà al Penzo il Milan, reduce dalla accesso alla finale di Coppa Italia conquistata ai danni dell’Inter. A due giorni dalla sfida, il tecnico arancioneroverde ha risposto alle domande dei cronisti presenti in sala stampa. Di seguito le sue parole.
Venezia, le parole di Di Francesco
Momento del Milan.
“Il Milan ha alternato momenti di grandi prestazioni ad altri, io mi auguro che possa accadere, ma sono sicuro che cercheranno di dare continuità al derby, conoscendo l’allenatore. Dobbiamo basarci su di noi, sul nostro atteggiamento e determinazione, sapendo che affronteremo una big. A livello offensivo sono la squadra, secondo i dati, più pericolosa. Ha un grande potenziale offensivo”.
Infortunati.
“Qualche problema Ellertsson e Marcandalli, ma credo potremo recuperarli. Recuperiamo Fila dalla squalifica, Yeboah si è allenato con continuità. Con una condizione psicofisica adeguata alla gara”.
Gara contro l’Empoli.
“Molto bravi a riprendere la partita, potevamo avere più attenzione dopo il gol fatto. Fa parte del passato, abbiamo una partita importante cui pensare. Ci sono state tante cose buone, altre da migliorare”.
Sensazioni dopo il pareggio.
“Abbiamo solo perso un po’ di focus durante la gara e su quello abbiamo lavorato, lì per lì è normale pensare a cose negative. Avevo parlato di un mini-torneo iniziato 2 partite fa, dove eravamo con un handicap di 5 punti.dal Lecce. Colgo l’occasione di mandare un abbraccio alla famiglia di Graziano per quanto accaduto, sono molto vicino alla famiglia ed alla moglie”.
Dubbi di formazione.
“Un paio, non vi posso dire dove. Sono sereno quando li ho. Vedo grande voglia da parte di tutti per cercare di ottenere un risultato importante”.
Singoli.
“I rapporti crescono con il tempo, ci si conosce meglio, quello con Yeboah è stato un abbraccio da uomo a uomo o da papà a figlio. Mi fa piacere lo ha fatto spontaneamente, sono contento per lui che ha trovato il gol e questo gli darà forza. Zampano vorrebbe essere maggiormente protagonista, ma vedo che non sbaglia un allenamento o un atteggiamento. Io vorrei farli giocare tutti, ma io faccio l’allenatore e devo scegliere”.
Cambi di formazione nel Milan.
“Qualche cambio me lo posso aspettare, anche se nelle ultime tutti si potevano aspettare qualche cambio e non lo ha fatto. Cerchiamo di essere pronti a tutti, poi il dna del Milan è quello lì e non cambierà”.
Serie A
Juventus, Vlahovic e Kolo Muani: carenza di gol

Una cosa in casa Juventus è sempre più evidente: anche i ricchi, ogni tanto, smettono di sorridere. E non solo perché non vincono. Ma perché non segnano.
Kolo Muani ha segnato la sua ultima rete il 7 febbraio, a Como. Quel giorno sembrava essersi sbloccato, con una doppietta che aveva illuso tutti. Cinque giorni prima, aveva colpito anche a Empoli. Poi? Il buio. Nessun altro acuto. Solo panchina, minuti spezzettati, una fiducia che sembra essersi dissolta.
Vlahovic, invece, il suo ultimo gol lo ha segnato il 23 febbraio, a Cagliari. Una rete importante, pesante, che aveva dato i tre punti ai bianconeri. Ma è rimasta isolata, come un faro acceso in mezzo a una nebbia sempre più fitta. Fino all’infortunio, rimediato proprio contro il Parma. Da lì, stop forzato.

Photo Source: Sito ufficiale della Juventus.
La stagione va avanti. Ma i gol no.
Il problema, però, non è solo tecnico. Forse e soprattutto è anche economico. La Juventus sta investendo cifre enormi in un attacco che non produce. Solo per Vlahovic, il club spende 11 milioni netti all’anno, che diventano oltre 20 lordi. Circa 1,7 milioni al mese. Kolo Muani, in prestito dal PSG, costa un milione netto al mese. Lordo? Quasi 1,9.
Insieme fanno 3,55 milioni di euro lordi al mese. Una cifra che supera addirittura l’intero monte stipendi del Parma, che con 32 giocatori arriva a 2,22 milioni mensili. E allora viene da chiedersi: ha senso investire così tanto in due giocatori che non portano gol? O meglio: in due giocatori che oggi sembrano fuori dal progetto tecnico?
Alla Juventus cambiano le gerarchie
Perché nel frattempo le gerarchie sono cambiate. Con Thiago Motta c’era alternanza, gestione. Con Tudor, Kolo Muani è finito in fondo alla fila. E Vlahovic, finché è stato disponibile, ha fatto quello che ha potuto. Ma la situazione è lontana dall’essere ideale. Così si comincia a pensare al futuro. E qui si apre un altro capitolo.
Vlahovic è destinato alla cessione in estate. Non si vuole rischiare di arrivare a giugno 2026 con un contratto in scadenza e nessuna offerta. Forse meglio monetizzare ora. anche se le prestazioni non aiutano a mantenere alto il prezzo.
Kolo Muani? Anche il suo destino è incerto. Il prestito scade, il PSG ha già incassato 3,6 milioni per quei cinque mesi. Ma un eventuale rinnovo del prestito o un acquisto, oggi sembra tutto fuorché una priorità.

DUSAN VLAHOVIC FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lookman: occasione o illusione?
E allora Giuntoli guarda altrove. Il primo nome sulla lista è quello di Ademola Lookman. Un talento puro, uno di quelli che quando è in forma spacca le partite. Ma anche uno che, fino a poche settimane fa, era sparito dai radar. È appena uscito da un periodo negativo e non c’è alcuna garanzia che non possa rientrarci. Ecco perché questa possibile operazione solleva più di qualche dubbio. Lookman è forte, sì. Ma è costante? È maturo per diventare la stella offensiva della Juventus? Oppure rischia di essere l’ennesimo investimento milionario poco sostenibile?
Il rischio, a guardare bene, è proprio quello: ripetere gli stessi errori. Spendere tanto per giocatori dal talento evidente ma dal rendimento incostante. Esattamente come è successo con Kolo Muani. Esattamente come, in parte, è successo con Vlahovic. E se Lookman non dà garanzie, figuriamoci le alternative. Osimhen è tecnicamente ancora un giocatore del Napoli, anche se in prestito al Galatasaray. Resta complicatissimo da prendere. Hojlund? Giovane, interessante, ma ancora acerbo. E lo United difficilmente farà sconti.
Juventus nel limbo: il rischio di un futuro costruito su sabbie mobili
Si guarda anche a Cunha, oggi al Wolverhampton, e a Ederson per il centrocampo. Ma ogni nome sembra più un’idea che una certezza.La verità è che la Juventus oggi si trova in un momento di passaggio. Con un passato recente fatto di investimenti altissimi e un presente che non dà i frutti sperati. E ora, di fronte all’ennesima finestra di mercato, c’è il rischio concreto di insistere sulla stessa linea.
Spendere tanto. Sperare molto. E raccogliere poco. E allora viene da chiedersi: questa Juventus ha davvero imparato qualcosa? Oppure continuerà a costruire il proprio futuro sulle sabbie mobili dell’incertezza? Per ora, l’unica cosa certa è il conto a fine mese. Quello arriva puntuale. I gol, invece, no.
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