Serie A
Capolavoro Ibrahimovic: 400 modi per essere (ancora) il più forte
La rete su punizione di ieri sera contro la Roma ha sancito la forza di Zlatan Ibrahimovic, nonostante i 40 anni e le avversità.
Un lampo nella notte
Un lampo nella notte dell’Olimpico, per far sapere che il più forte è ancora lui. Zlatan Ibrahimovic ha spaccato la partita contro la Roma, dando il via libera all’exploit di qualità, che spinge il Milan sempre più al vertice della classifica. Un missile terra aria a ribadire, ancora una volta, che il numero uno è lui.
400 volte grande
Con quella realizzata ieri sera, sono 400 i gol realizzati da Ibrahimovic nei vari campionati a cui lui ha partecipato, una cifra tonda che rimarca la grandezza del gigante di Malmoe e che in serie A ha nella Roma la sua vittima preferita. Il gol di ieri sera è, infatti, l’ undicesima segnatura contro i giallorossi, un vero e proprio incubo per chi ha a cuore la lupa capitolina.
Il rumore dei nemici
Ma non è finita qui. Sono 150, in infine, i gol segnati in serie A da Ibrahimovic. Una cifra enorme, come enorme è la sua capacità di essere ancora il più grande di tutti. Nonostante l’età, e il rumore dei nemici.
Serie A
Milan, Lo Monaco contro Ibra: “Poco rispetto per il calcio”
L’ex direttore generale del Novara Lo Monaco usa parole forti contro Ibrahimovic, riguardo la sua inadeguatezza come nuovo “boss” del Milan.
Alla conclusione dell’esclusivo evento del calciomercato international transfer market, avvenuto all’Hilton di Roma, il vecchio direttore del Novara Pietro Lo Monaco ha rilasciato, durante un’intervista, un’interessante dichiarazione sulla crisi della società milanista.
Lo Monaco, con una carriera alle spalle degna di nota come dirigente dei vari club italiani e anche come attore principale del litigio pubblico con José Mourinho, ha focalizzato la sua attenzione sulla “nuova figura” del panorama calcistico dirigenziale: Zlatan Ibrahimović.
Infatti, l’ex giocatore svedese è subentrato come direttore generale dei rossoneri: un ruolo che però viene ritenuto inadeguato dallo stesso Pietro Lo Monaco.
Tra le viarie domande uscite durante la conferenza, molte di queste si soffermavano proprio sull’attaccante in congedo e sul ruolo che sta ricoprendo, in questo momento di crisi, per i contatti tra la proprietà e la squadra.
La dichiarazione di Lo Monaco
La risposta di Lo Monaco è stata chiara e precisa, dichiarando non solo la mancata abilità di Ibrahimovic ad essere un adeguato direttore generale di una grande azienda come il Milan ma anche della sua totale inesperienza dovuta alla recente assunzione dell’incarico.
Dopotutto: “La scelta di un ex giocatore che dall’oggi al domani diventa direttore generale…è una scelta che denota poco rispetto per il calcio”.
A questa dichiarazione l’ex dirigente aggiunge altrettante parole dure: ”Non basta dire di essere boss per fare il boss. Per fare il boss devi avere conoscenze, devi avere le capacità di gestire certe cose”.
Ebbene, secondo Lo Monaco, Ibrahimovic non possiede queste capacità e per questo crede: “che sia uno dei mali del Milan”.
Una riflessione piuttosto severa, che rivolge senza alcun timore all’azienda milanista, in quanto, per la sua opinione, dovrebbe essere la prima a pensarla in questo modo.
Eleonora Agostinucci
Serie A
Fiorentina-Genoa 2-1: gol e batticuore | Le pagelle viola
La Fiorentina vince anche contro il Genoa: altra partita da batticuore per i tifosi viola.
La squadra di Palladino trova continuità nei risultati: dopo la vittoria all’Olimpico contro la Lazio, si ripete al Franchi contro il Genoa. Uguale anche il copione, dopo un buon primo tempo, anche meno brillante di Roma, la Fiorentina va al riposo sul 2-0, con i gol di Kean e Gudmundsson.
La ripresa però vede gli uomini di Palladino quasi staccare la spina, invitando il Genoa ad attaccare con continuità la porta di De Gea. A metà ripresa il Grifone dimezza lo svantaggio con De Winter e per i viola, seppur non subendo grandi occasioni, è un finale di gara da batticuore.
La Fiorentina torna a brillare in classifica, in attesa delle ultime ore di mercato, che porterà l’ufficialità di Ndour e Zaniolo, ma quasi certamente non finirà qui…
Fiorentina-Genoa, le pagelle viola
De Gea 6,5 – Nel primo tempo Corner lo grazia da un metro. Qualche rinvio sbilenco, ma nella ripresa salva il pareggio ed esce con puntualità.
Dodo 6,5 – Propulsione continua per il brasiliano, che un po’ rallenta quando viene piazzato alto in attacco.
Pongracic 6,5 – Partita positiva, questa volta senza nessuna uscita a vuoto palla al piede. Preciso.
Ranieri 6,5 – Attento e preciso, il Genoa non buca mai centralmente. Degno capitano anche nel richiamare i compagni.
Gosens 7 – Insieme a Folorunsho il migliore della viola. In questa stagione ha sviluppato maggiormente le proprie doti difensive, ma quando si sgancia è una sicurezza.
Mandragora 6 – Meriterebbe mezzo voto in più per il delizioso assist a Kean, ma si perde De Winter nel gol rossoblu.
Richardson 5,5 – Continua a non convincere anche se oggi ha mostrato un maggior dinamismo. Sempre un po’ troppo lezioso, come nella palla persa da cui scaturisce l’angolo della rete del Genoa.
Dal 56’ Comuzzo 6,5 – Chiamato a dare sostanza alla difesa che rischiava di diventare un po’ ballerina, risponde presente.
Folorunsho 7 – Partita dinamica, coprendo entrambe le fasi. Sempre pronto ad aiutare il compagno e, in caso di bisogno, spezzetare il gioco.
Gudmundsson 6,5 – Non si vede moltissimo, ma lo stop e tiro del 2-0 è un lampo accecante. Meno brillante rispetto al primo tempo di Roma, ma sta riprendendo continuità.
Beltran 6 – Oggi fa il centrocampista di sinistra esclusivamente in chiave difensiva. Ci mette tutto sé stesso.
Dal 71’ Parisi 6 – Come Comuzzo, l’ex Empoli è chiamato a dare un contributo di fisicità: ci riesce.
Kean 6,5 – Un gol fantastico e poco altro. In un giorno di vittoria, basta così.
Dall’83’ Kouame sv.
Serie A
Milan-Inter, le formazioni ufficiali: esordio per Walker
Milan-Inter, match valido per la 23esima giornata di Serie A, è il terzo derby della Madonnina della stagione: rossoneri a caccia del tre su tre.
Sei sconfitte consecutive nel derby, poi la resurrezione. La vittoria nel derby d’andata e la rimonta d’antologia in Supercoppa Italia. La rinascita rossonera parla portoghese, prima Fonseca e ora Conceicao, ma l’araba fenice è risorta sin qui soltanto nell’orgoglio da stracittadina. La linea dura del sergente di Colmbra hanno fatto partire una vera e propria epurazione in Via Aldo Rossi, che però ora dovrà essere accompagnata da risultati sul campo. Il Milan si trova ancora a -16 dall’Inter: per l’imperativo quarto posto serve vincere oggi.
Milan-Inter, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Walker, Tomori, Pavlovic, Hernandez; Musah, Bennacer; Pulisic, Reijnders, Leao; Abraham;
Inter: (3-5-2): Sommer, Pavard, De Vrij, Bastoni, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, Lautaro Martìnez, Thuram.
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