Serie A
Casini: “La Supercoppa in Arabia un’opportunità per i club. Sulla Serie A a 18 squadre…”
Il presidente della Lega Serie A ha rilasciato delle dichiarazioni su alcuni tempi caldi riguardanti il nostro campionato. Leggi con noi le parole di Casini.
Le parole di Casini
Nuovo Statuto.
“La premessa è che stiamo vivendo un percorso lungo e complesso, iniziato da tempo. Siamo grati a Parlamento e governo che hanno colto l’esigenza di fondo. La Serie A vuole tre cose: una maggiore autonomia organizzativa rispetto ai campionati, un ruolo nel sistema federale di riconoscimento del peso economico attraverso un diritto di esprimere un parere vincolante e terzo un riequilibrio numerico dei pesi elettorali e dei consiglieri.
Progressivamente l’istanza è stata ascoltata e siamo ora alla vigilia di un Consiglio Federale in cui le prime due istanze sono a buon punto, il riequilibrio numerico è un po’ basso perché se il professionismo tutto ha otto consiglieri almeno vorremmo avere la maggioranza di quel numero”.
Spaccatura con Gravina.
“Non è una spaccatura tra persone, è una questione di istituzioni. Una Serie A più forte e presente, più responsabilizzata, è un bene per tutti”.
Partite di campionato all’estero.
“E’ un tema antico, la Liga lo ha portato avanti ma in quel caso la questione tifosi diventa ancora più importante. Sono cose che vanno approfondite, ma questa difficilmente potrà accadere”.
Arbitri e Var.
“La tecnologia può essere d’aiuto, c’è chi sta valutando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per determinate situazioni di contatto o altro. Io spero la presenza umana rimanga sempre, perché il margine di valutazione è fondamentale. Sul Var credo sia da valutare la possibilità della chiamata, ma va inserito in modo intelligente. Oggi il Var può intervenire su tutto, se diventa su tutto gli interventi si riducono, salvo se vengono attivati. Ma l’allenatore dalla panchina spesso non ha idea se quell’intervento è da chiamare o no. Va costruito un certo tipo di professionalità”.
Il forma della Champions e Mondiale per club.
“La Superlega aveva una logica completamente diversa di assicurazione per determinati club. In questo senso il nuovo format ha partite anche troppo squilibrate, soprattutto all’inizio. Aspettiamo le giornate, la sensazione è che sia una competizione a suspence progressiva, ora si fa fatica a leggere la classifica. Ci sono già degli algoritmi per capire la soglia a cui si passa. Le ultime giornate saranno fondamentali. Rispetto al Mondiale per club credo che i tifosi delle squadre coinvolte siano contenti.
Pesano molto più le nazionali rispetto a un Mondiale per club, uno per motivi numerici di finestre e poi perché i club sono i datori di lavoro dei giocatori. Per le nazionali invece aumenta la possibilità che si giochi una percentuale di partite molto più alta. La soluzione proposta da Ancelotti di dare una sorta di turnover con ferie durante il campionato non so quanto fosse provocatoria o reale, ma va valutata anche assieme ai calciatori”.
Sulla Serie A
Il rinvio di Bologna-Milan.
“Al momento è previsto che Bologna-Milan si giochi a febbraio. Rispetto al rinvio, c’è stata un’ordinanza della pubblica autorità che non può essere disattesa. Abbiamo cercato di dialogare con le istituzioni per poter giocare a porte chiuse ma non c’è stata la possibilità. Abbiamo quindi lavorato sull’idea del campo neutro, non prevista dal nostro regolamento. Sarebbe stata una novità importante, ma gli stadi disponibili avevano una capienza molto inferiore a quella dello stadio del Bologna. Cerchiamo di migliorare ogni volta. Una cosa di cui si è discussa è prevedere il campo neutro d’emergenza, ipotesi che non era prevista. Ci sono aspetti che vanno considerati”.
Un ritorno a 18 squadre.
“Nel caso specifico di Bologna-Milan non sarebbe cambiato nulla. Ci sono altri campionati importanti a venti squadre e in ogni caso l’aumento degli ultimi anni è dato da Nations League, nuova Champions. Chiaro che il calendario si è ingolfato”.
Il forma della Supercoppa Italiana.
“Il format a quattro non è scolpito nella pietra, viene deciso di anno in anno dall’assemblea. Il contratto è di sei anni di cui quattro in Arabia e il format viene deciso di volta in volta. I pro del formato a quattro, oltre a quello economico, è un’occasione anche di andare all’estero e farsi conoscere. I club lo vedono come un’opportunità.
Non è una questione solo economica, quando si è portata la Supercoppa all’estero c’era anche una forte esigenza di promozione fuori dai confini nazionali. Il tema dei tifosi è certamente importante, tanto che stiamo lavorando per poter assicurare dei viaggi e facilitare la presenza diretta. Per il resto dobbiamo contemperare gli interessi e guardare cosa accade in altri contesti e altri sport. La Nba gioca delle partite in Europa ed è ormai accettato”.
Calendari spezzettati.
“Ci si è arrivati secondo una logica molto semplice: più partite e più introiti. Se da più parti, anche allenatori e giocatori, si dice che si gioca troppo, bisogna arrivare a giocare meno, magari con una diversa distribuzione dei calendari, magari con maggiore contemporaneità delle partite. Va studiato, non so quanto anche i tifosi apprezzino di dover vedere gare così spezzettate”.
Inter-Juventus alle 18.
“La questione del fuso ha inciso. Occorreva migliorare la fruibilità internazionale di alcuni incontri. Potrebbe essere una possibilità un derby di Milano alle 15, ma l’incastro in questi casi va oltre il tetris. C’è da impazzire tra le diverse esigenze che emergono”.
Calendario asimmetrico.
“Alcuni tifosi non se ne sono nemmeno accorti, essendoci un limite minimo per non sfidarsi di nuovo. Cerchiamo di migliorare dal 2023/24 sulle finestre di anticipo della comunicazione degli orari. Ha rivoluzionato la vita dei tifosi e delle società, riducendo i costi”.
“Già dal precampionato il ritorno di Conte, il fatto che diversi club si fossero rinforzati lasciava pensare. Da tanto non si vedeva un calcio come in Inter-Juventus e sicuramente è la maggior promozione che si può fare del campionato. Meglio tante reti, anche se abbiamo una tradizione sulla solidità difensiva, ma io parlavo proprio di come hanno giocato”.
Serie A
Bologna, i convocati di Italiano in vista del Cagliari
L’allenatore del Bologna Vincenzo Italiano ha diramato la lista dei convocati in vista del match di campionato contro il Cagliari di mister Nicola.
L’ex allenatore della Fiorentina e attuale tecnico del Bologna Vincenzo Italiano ha diramato la lista dei convocati in vista del match contro il Cagliari di mister Nicola, in programma domani alle 18:30.
Bologna, i convocati di Italiano
Dopo il match contro il Milan, in cui non è potuto scendere in campo, torna a giocare il Bologna di Vincenzo Italiano, impegnato nella sfida di domani contro il Cagliari.
In vista del match contro il club sardo, l’allenatore ex Fiorentina non avrà a disposizione diversi calciatori per infortunio. Tra cui Erlic e Aebischer, più i lungodegenti Cambiaghi ed El Azzouzi.
Mentre la bellissima notizia in casa rossoblù è il ritorno tra i convocati del calciatore scozzese Lewis Ferguson, dopo 6 mesi di stop.
Di seguito la lista completa dei convocati:
Portieri: Bagnolini, Ravaglia, Skorupski.
Difensori: Beukema, Casale, Corazza, De Silvestri, Holm, Lucumi, Miranda, Posch.
Centrocampisti: Fabbian, Ferguson, Freuler, Moro, Pobega, Urbanski.
Attaccanti: Castro, Dallinga, Dominguez, Iling-Junior, Karlsson, Ndoye, Odgaard, Orsolini.
Serie A
Milan, Fonseca: “Noi in lotta per lo scudetto, Leao non è un caso. Sul sostituto di Theo…”
Il tecnico del Milan, Paulo Fonseca, ha presentato in conferenza stampa la partita casalinga contro il Milan di domani alle 20:45.
Il Milan, dopo il “riposo” forzato di Bologna, si prepara ad affrontare il big match (domani, Martedì 29 Ottobre, alle 20:45 a San Siro) con l’infermeria piena. Mancheranno Reijnders e Theo Hernandez, la cui squalifica contro i felsinei è stata “passata” alla sfida contro i partenopei, ma non solo.
Milan, le parole di Fonseca
Paulo Fonseca ha presentato la partita di domani nella conferenza stampa della vigilia. Di seguito le sue parole.
Napoli
“Il Napoli è una squadra fortissima, come dimostra la classifica, con un allenatore fortissimo. Sta in buon momento, vince, è al primo posto. Arriveranno motivatissimi, ma lo siamo anche noi.”
Bologna
“È stato difficile gestire questo momento. Il giorno prima della partita non sapevamo se giocavamo o meno e avremmo potuto fare un altro allenamento. Noi volevamo giocare. Siamo stati molto penalizzati dal rinvio, ma ora non ne voglio più parlare. Siamo totalmente focalizzati su domani e dobbiamo andare avanti. Per me onestamente è lo stesso. Penalizza i tifosi, chi guarda la classifica. Per me non cambia niente.”
Assenze
“Volevamo giocare col Bologna, anche perché ora col Napoli saremo senza due giocatori importanti squalificati. Poi, la squadra si è allenata bene e io ho fiducia in tutti i giocatori, compresi quelli che giocheranno nella posizione di Theo e Reijnders. Su Camarda non è cambiato niente: lavora sempre bene e si è confermato ciò che penso di lui, cioè che è un giocatore con un grande futuro. Io ho fiducia in tutti i giocatori. Non possiamo fare niente con chi è indisponibile, ma abbiamo altri giocatori. Mi piace pensare che sia un’opportunità per chi normalmente non gioca. Poi non mi interessa chi gioca, domani contro il Napoli serve una squadra vera.”
Leao
“Oggi non vi darò la formazione. Capisco la curiosità su Leao. Lui ha lavorato bene come sempre: non è un problema, non è un caso. Sono sicuro che tornerà presto ad essere quello che lui sa di essere e quello che tutti ci aspettiamo che sia. Non voglio dire se giocherà domani, perché se lo facessi giocare non ci sarebbero problemi ma sono cose normali nel calcio. Alcuni giocano, altri no. Io penso sempre a diverse cose quando scelgo. Il cambio con il Bruges è stata una scelta fatta in base a ciò che chiedeva la partita in quel momento, non è stata una punizione”.”
Scudetto
“In questo momento il Napoli è al primo posto. E’ una delle squadre che può vincere lo scudetto, ma possiamo vincerlo anche noi. Siamo una squadra forte, siamo in crescita e crediamo di poter lottare.”
Terzino sinistro
“Calabria può giocare a sinistra, Pavlovic no. Onestamente non mi sembra abbia le caratteristiche per farlo“.
Paragone con Conte
“La mia motivazione è di essere l’allenatore del Milan, punto“.
Aspettative
“Il nostro focus è vedere ciò che abbiamo fatto bene nelle partite precedenti e ciò che invecedobbiamo migliorare. Domani sarà una partita diversa, equilibrata, contro una squadra che difende molto bene. Noi abbiamo avuto una grande crescita in termini di organizzazione difensiva. Offensivamente stiamo crescendo nel possesso in queste ultime partite. Domani abbiamo bisogno di giocare più negli ultimi 30 metri, perché il Napoli pressa alto e difende con il blocco basso. Dobbiamo migliorare la nostra scelta negli ultimi 30 metri“.
Pulisic
“Oggi non ne voglio parlare. In generale, sapete che mi piace di più quando Pulisic gioca dentro al campo“.
Inter-Juventus
“E’ stata sia una gara spettacolare che una gara con tanti errori, credo entrambe le cose.”
Precedente di Sacchi
“Milan e Napoli hanno i giocatori più decisivi sugli esterni. Abbiamo già parlato di questo (Milan-Napoli del 1998, nd.r.) prima della partita con l’Inter. Le vittorie portano fiducia. Ne portano di più contro le squadre più forti, ma la crescita di una squadra non dipende da una singola partita“.
Non si insegna più a difendere
“Servono due ore per parlare di questo. In Serie A non si può dire che gli allenatori non lavorino difensivamente. A me piacerebbe lavorarci di più, ma non ho tempo. Qua si gioca ogni tre giorni, non c’è praticamente tempo. C’è una tendenza ora nel calcio che è il lavoro individuale. In tante partite non ci sono errori di reparto, ma errori nelle decisioni dei difensori. Oggi, comunque, è più difficile attaccare perché le squadre difendono meglio che in passato. La tendenza è l’uomo contro uomo e questo comporta la creazione di più occasioni. In Barcellona-Bayern, nella prima fase, il Bayern pressa uomo a uomo, poi non lo fa più: il Barcellona ha segnato quando difendevano bassi“.
Serie A
Roma, mal di trasferta: solamente cinque vittorie nel 2024
In casa Roma l’aria che tira non è delle migliori. La pesante sconfitta di Firenze conferma la difficoltà dei giallorossi di giocare lontano dall’Olimpico.
La Roma di Juric è affondata al Franchi sotto i colpi continui di una Fiorentina arrembante. La terza sconfitta in campionato porta con se tanti malumori dopo una prestazione ai limiti del ridicolo.
La debacle di ieri sera ha evidenziato un grande problema della formazione capitolina nel 2024. Infatti, nell’anno solare, la squadra allenata prima da Mourinho, poi da De Rossi, ed ora da Juric, ha una evidente difficoltà nel giocare lontano dall’Olimpico.
Un mal di trasferta che evince dalle 21 trasferte giocate nel 2024 tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Solamente cinque le vittorie portate a casa, una media di una ogni quattro: Salernitana, Frosinone, Monza, Milan e Udinese. Tutte collezionate in un breve tempo (dal 29 gennaio al 14 aprile), tutte con De Rossi in panchina.
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