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Chiesa, perché l’hai fatto?

Così non va! Potremmo dirlo per tutta la Fiorentina di questa stagione, passando dalle scelte in fase di mercato di Pradè e Barone, arrivando al duo Montella e Iachini, per concentrarsi sui giocatori. Un’altra stagione grigia, sperando che le ultime giornate non riservino l’adreanalina thrilling della scorsa stagione, emozioni che i tifosi viola vorrebbero evitare. Già dopodomami portando via un risultato positivo da Lecce, la Viola potrebbe mettere un punto definitivo alla stagione e guardare alla prossima. Si spera non solo con ambizioni diverse, ma con fatti concreti. A Commisso si può rimproverare in questa prima stagione solo il fatto di aver perseverato con Montella, quando appariva chiaro il mancato feeling con la squadra già nel finale della scorsa stagione: di fatto alcuni mesi persi per poi chiamare Iachini a portare la barca nel porto della salvezza. Ci si aspettava che il vecchio leone viola riuscisse a fare ruggire di più i propri ragazzi, ma troppo spesso la squadra è stata molle, sovrastata dagli avversari, fatta eccezione alcune belle partite soprattutto in trasferta: Napoli e Sampdoria su tutte.
Chiesa e il suo anno no
Nell’anno negativo viola c’è soprattutto lui: Federico Chiesa. Il patron Commisso appena arrivato ne ha fatto una questione d’onore: Chiesa non si vende. Chiesa è rimasto, insoddisfatto, un inizio di stagione travagliato da piccoli problemi muscolari e un rapporto mai sbocciato con Montella. In autunno sembrava che un rinnovato feeling con la dirigenza potesse portarlo ad esaltarsi con la maglia viola, ma a parte qualche sprazzo, così non è stato. Ora dopo la ripresa post Covid, il suo rendimento, già altalenante nella prima parte della stagione, è stato pessimo: Iachini gli ha riservato anche tante panchine. Il futuro è nebuloso: Commisso pretende soldi, tanti, per cederlo. In Italia pare che Juve e Inter non possano nè vogliano arrivarci dopo anche una stagione incolore. Dalla Premier pare possano arrivare le cifre richieste, Manchester United e l’ambizioso Newcastle hanno il portafoglio pronto ad aprirsi. Che farà Chiesa: andrà o rinnova il contratto in scadenza nel 2022, ipotesi al momento remota? Ora anche i tifosi pare lo abbiano scaricato: il dito davanti alla bocca a zittire la stampa e il pubblico da casa dopo aver fornito l’assist a Cutrone nel finale contro il Verona è stato un gesto, frutto dell’adrenalina del momento, ma evitabile. Questa è la prima volta, almeno pubblicamente, che Chiesa ha un’uscita sopra le righe, chissà che questa rabbia venga scaricata nel finale di stagione.
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Milan, Reijnders è a un passo dalla storia: a caccia del record personale

Milan, è senza alcun dubbio uno dei centrocampisti migliori in Europa per rendimento e reti segnate. Vediamo tuttavia quale record è a portata di mano dell’olandese.
Una stagione decisamente positiva, l’anno della vera consacrazione, nonostante la posizione in classifica del Milan non sia delle più soddisfacenti di questi ultimi anni.
Tijjani Reijnders è tuttavia a un passo dalla storia. Potrebbe infatti andare a eguagliare Franck Kessie, addirittura superarlo, qualora segnasse una rete. Sono infatti 13 i gol dell’olandese. Basta una rete per diventare il centrocampista più prolifico della storia in una sola stagione.
Kessie infatti si trova a quota 14, dei quali 12 su calcio di rigore.
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Ibrahimovic, dalla centralità ai margini in pochi mesi: lo svedese riflette sul futuro

Ibrahimovic, un ruolo probabilmente ancora non chiaro ai non addetti ai lavori. Proveremo a spiegare qui di seguito la situazione.
Lo abbiamo visto festeggiare con la squadra la vittoria della Supercoppa. Addirittura in quella occasione aveva intrattenuto la squadra con un discorso motivazionale tipico di un uomo di spogliatoio. Salvo poi, tempo dopo, rivendicare il fatto che lui non sia pagato dal Milan, ma da Redbird.
Ma quindi qual è il vero ruolo di Zlatan Ibrahimovic? L’ex attaccante ha probabilmente dovuto fare di necessità virtù andando a supplire un ruolo che al Milan manca, quello del direttore sportivo, quando le cose non sono andate bene. Un aiuto pro tempore visto che Ibrahimovic dovrebbe fare altro.
Il suo ruolo di Senior Advisor prevede il compito di far crescere Redbird e il Milan cercando nuove opportunità di sviluppo con aziende relativamente a progetti commerciali, strategie digitali e di intrattenimento per portare il marchio rossonero in ogni parte del mondo. Sicuramente un ruolo meno di campo e più dietro a una scrivania.
Tuttavia abbiamo visto Ibrahimovic intervenire attivamente sulle scelte di mercato, sugli allenatori e sui giocatori stessi. Con l’arrivo di un DS e soprattutto con il ritorno di Giorgio Furlani a occuparsi in prima persona di questi aspetti, il ruolo di Ibrahimovic pare del tutto ridimensionato e bisognerà capire cosa vorrà fare. Sono in corso attente riflessioni da parte sua con continui contatti con lo stesso Cardinale.
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Milan, i nomi degli allenatori attenzionati: i pro i contro e la situazione attuale

Milan, partiamo dalla certezza che Sergio Conceicao non sarà l’allenatore dell’AC Milan della prossima stagione. Da qui si apre un ventaglio di allenatori che potrebbero arrivare. Vediamoli qui di seguito.
Aperto ufficialmente il casting per il nuovo allenatore. Ruolo principale lo avrà l’Amministratore Delegato Giorgio Furlani il quale ne parlerà ovvaimente con il nuovo Direttore Sportivo che verrà nominato a breve (Paratici?).
Faremo qui di seguito una carrellata di nomi coi pro e i contro, oltre che analizzarne lo stato dell’arte. Partiremo ovviamente dal tecnico più desiderato dalla tifoseria rossonera, quantomeno da buona parte di essa.
E’ sicuramente Antonio Conte il tecnico che scalda il cuore di gran parte dei tifosi rossoneri. Tuttavia ci sono alcune considerazioni da fare. La prima è che il tecnico lo scorso anno era stato rifiutato proprio dallo stesso Furlani il quale ora sembra fargli il filo. Una stranezza che potrebbe nascondere tuttavia nuovi scenari societari da qui all’estate.
Conte è però sotto contratto con il Napoli e la prossima stagione avrebbe la possibilità di giocare per la Champions League, opportunità preclusa col Milan. Tornerà in argomento in estate? Difficile dirlo adesso, ma il nome è caldissimo negli ambienti rossoneri.
Massimiliano Allegri è certamente più facile da prendere essendo attualmente senza un club e avendo egli stesso accettato di buon grado di allenare il Milan la prossima stagione durante uno dei tanti colloqui con la dirigenza. Un ritorno in rossonero dopo anni di vittorie e la voglia di ricominciare da un grande club in Italia. Sarebbe l’uomo giusto? Sicuramente sa ricompattare la difesa ed è bravo anche coi top player, tuttavia gli viene spesso criticato il modo di giocare. E’ comunque anch’egli un nome molto caldo, non la primissima scelta di Paratici però.
Roberto De Zerbi, probabilmente il giusto mix tra gli allenatori seguiti dal Milan. Idee nuove, un calcio propositivo e una buona leadership anche coi giocatori. Per lui stesso discorso fatto per Conte, è sotto contratto col Marsiglia e la prossima stagione disputerà la Champions League. Accetterà di venire al Milan? Il fatto che sia un rossonero fino al midollo potrebbe fare aumentare le probabilità, ma i dubbi restano. Insieme a Conte sarebbe la prima scelta di Paratici.
Di Roberto Mancini ne avevamo parlato noi di Calcio Style diversi mesi fa. Qualche contatto c’era stato, tuttavia non c’era stato seguito. Il nome dell’ex CT della Nazionale italiana è stato fatto ieri da Repubblica. Non abbiamo notizie certe, quello che però sappiamo è che Mancini ha voglia di allenare in Italia e il Milan sarebbe il club ideale per ripartire. Ad oggi le probabilità non ci risultano alte.
Maurizio Sarri era stato contattato proprio dal Milan in inverno, prima di assoldare Conceicao. Segnale che l’allenatore piace, ma non ci risulta sia la primissima scelta di Paratici. Piace sicuramente per il gioco e per le indiscusse capacità di sviluppare un progetto. Le quotazioni sono in discesa, sebbene sia ancora un nome da inserire nell’elenco degli attenzionati. Verrebbe di buon grado al Milan, se con un contratto di almeno due anni.
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