Dopo Qatar Airways, sulla prima maglia della squadra, Linkedin su quelle della Primavera, Hyundai (presto) nel retro dei primi outfit della squadra, sono i giorni di Betway sulle maglie da allenamento. La Roma ha confermato la firma di un contratto con una società di bookmaker, esistente da 12 anni.
“L’AS Roma è lieta di dare il benvenuto a Betway tra i principali partner globali del club” si legge nel comunicato “Grazie ad un accordo triennale, uno dei principali bookmaker online diventerà il partner esclusivo degli allenamenti giallorossi fino alla fine della stagione 2020/2021. Il marchio Betway sarà presente non solo sul materiale tecnico che il team utilizzerà negli allenamenti, ma anche negli spazi pubblicitari di Trigoria, sugli schermi LED dello Stadio Olimpico, e sarà sponsor dei contenuti esclusivi nei canali digitali del club”.
Lanciata nel 2006, Betway è un marchio gestito da Betway Limited (C39710) con licenza numero 15216 rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Betway Limited è una società maltese registrata con sede legale all’indirizzo: Empire Stadium Street 9, GZR 1300 Gzira, Malta. P.I. 00142699990 ed è una società di scommesse online su scala mondiale, che opera su una serie di mercati digitali regolamentati e detiene licenze in Italia, nel Regno Unito, a Malta, in Danimarca, Spagna, Belgio, Germania e Irlanda.
La sponsorizzazione, però, non è andata giù al Codacons che parla di “un vero e proprio colpo con destrezza messo a segno dall’As Roma che, in tutta fretta e poco prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl Dignità, ha firmato un contratto triennale con la società di scommesse Betway”.
L’associazione dei consumatori ha presentato una diffida alla società sportiva ed un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
Il Dl Dignità all’art. 8 dispone che “a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive”. Il decreto prevede però che “Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile fino al 30 giugno 2019 la normativa vigente anteriormente alla medesima data”.
“La decisione dell’As Roma sembrerebbe tesa ad eludere le norme del decreto che vietano la pubblicità ai giochi – denuncia il Codacons –. Infatti l’accordo è stato siglato prima della pubblicazione del Dl Dignità in Gazzetta Ufficiale, così da godere delle deroghe previste per i contratti in essere. Un contratto che in ogni non può ritenersi esente dai divieti previsti dalla nuova normativa, dal momento che non è certo la data di firma quella che determina le deroghe ma la data di esecuzione dell’accordo”
Un comportamento che il Codacons non solo stigmatizza, ma porta all’attenzione della Procura di Roma attraverso un esposto in cui si chiede di indagare sulla correttezza dell’operato dell’As Roma. Alla società sportiva il Codacons presenta inoltre una diffida in cui si chiede di rescindere dal contratto siglato con Betway.
“Rivolgiamo un appello al vicepremier Luigi Di Maio affinché intervenga sul caso, e invitiamo i tifosi della Roma a ribellarsi e opporsi allo sfruttamento della propria squadra del cuore a fini commerciali direttamente connessi alla dipendenza da gioco e alla salute dei cittadini. Siamo pronti inoltre a lanciare un boicottaggio degli abbonamenti per la prossima stagione se la società continuerà a ricevere soldi da soggetti che alimentano la piaga sociale della ludopatia” conclude il Codacons.
Anche la Lazio nel mirino dell’associazione, per aver firmato un contratto di sponsorizzazione con una società di scommesse.
“All’esposto in Procura contro la As Roma che ha siglato un accordo con Betway, si aggiunge la denuncia contro la Lazio, che secondo quando riportato dal Messaggero avrebbe chiuso il contratto con Marathonbet, altra nota agenzie di scommesse” spiega il presidente Carlo Rienzi.
“Chiediamo alla magistratura di accertare se i contratti firmati in fretta e furia dalle due società calcistiche, che hanno chiuso gli accordi poco prima della pubblicazione del Dl Dignità in Gazzetta Ufficiale, siano un tentativo di eludere le norme contro la pubblicità ai giochi contenute nel testo del decreto” spiega.
“Condanniamo duramente la scelta delle società calcistiche di legarsi alle società delle scommesse che alimentano specie tra i giovani il gravissimo fenomeno della dipendenza da gioco – afferma Rienzi – e non possiamo non denunciare come sia la Roma sia la Lazio abbiano firmato le sponsorizzazioni ad un passo dall’entrata in vigore delle nuove norme contro la pubblicità, così da avvalersi della deroga prevista dal decreto. CONI e FIGC devono vietare alle squadre di calcio, proprio per la grande influenza che hanno sui giovani, di accettare sponsorizzazioni che contribuiscono a distruggere le vite umane creando malati e dipendenti”.
Non è la prima volta, comunque, che il Codacons bacchetta la Roma. Già in passato ci sono stati altri esposti, dallo Stadio della Roma al “tuffo” nella fontana di piazza del Popolo da parte del presidente Pallotta nella fantastica serata della remuntada in Roma-Barcelona. Ma come non è la prima volta per la Roma, non lo è nemmeno per il calcio in generale. Vari giocatori sono finiti sotto la lente d’ingrandimento del Codacons: da Pirlo a Buffon, da Totti a Cristiano Ronaldo, tutti legati al mondo delle sponsorizzazioni del gioco d’azzardo.
A questo punto c’è da chiedersi dove inizia e dove finisce il confine del libero mercato e dove inizia la tutela dei cittadini. Dove inizia e dove finisce la necessità di fare business per una società di calcio e dove inizia lo stato sociale che deve tutelarsi dalle ludopatie. Il Dl dignità non aiuta a spiegarlo. Sicuramente chi non conosceva Betway prima d’ora, ora ne sa qualcosa in più.
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