Le interviste
Collovati a CS: “Inter inesperta. Il Milan può sognare. Bologna in EL e vittoria in CL per la Juve? Non credo che…”
Fulvio Collovati, ex difensore tra le altre di Milan e Roma, e campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982, intervistato in esclusiva da CalcioStyle.it ha ricordato i suoi anni da giocatore e affrontato diversi temi fra i quali la ripresa del campionato e la lotta scudetto.
Face to Face con Fulvio Collovati
Cosa si prova a vincere un Mondiale?
Ho avuto la fortuna di far parte di quella spedizione. Ho giocato titolare tutte le partite però far parte di un gruppo storico significa essere bravi ma allo stesso tempo anche fortunati. Come momento è stato indimenticabile proprio per questo motivo perché siamo partiti un po’ delegittimati. È stato bello proprio per questo motivo; quando ti prendi delle rivincite nei confronti della stampa e di chi non credeva in te diventa tutto ancora più bello. Abbiamo battuto il Brasile, l’Argentina e la Germania in finale: le tre squadre più forti al mondo. È un emozione che ti porterai dietro per tutta la vita: indimenticabile, storica, unica e tutta da vivere.
Cosa ricorda dell’esperienza al Milan?
Al Milan ricordo gli anni delle giovanili, gli esordi in prima squadra e le cose positive come lo scudetto e la Coppa Italia però, ricordo anche gli anni negativi. Sono stato fortunato nel vestire questa maglia ma allo stesso tempo ho sofferto i cambi di proprietà, ben sette, e non è il massimo per un giocatore che cerca una stabilità, non economica, ma societaria. Purtroppo in quegli anni è mancata una società stabile e quindi ho vissuto tante gioie ma anche qualche amarezza.
Dell’esperienza all’ombra del Colosseo invece?
A Roma ho giocato solo due stagioni e venivo dalle due esperienze milanesi con le maglie del Milan e dell’Inter. Furono due anni belli e intensi quelli con la maglia giallorossa; l’ultimo anno addirittura abbiamo anche lottato per lo scudetto ma alla fine ci siamo classificati terzi: erano gli anni del Milan di Sacchi e del Napoli di Maradona ed era difficile avere la meglio su squadre di quel calibro; nel calcio non si può sempre vincere. Avevo compagni eccezionali come Giannini, Bruno Conti, Boniek, Rudi Voller e Sebastiano Nela. La Roma era una grande squadra e conservo dei bellissimi ricordi legati a questa maglia.
Soddisfatto della ripresa della Serie A?
Più che essere soddisfatto direi che era inevitabile la ripresa del nostro campionato. Dopo che anche altre nazioni, come la Germania, hanno deciso di riprendere a giocare credo che l’Italia non poteva fare diversamente. È chiaro che, con tutte quelle restrizioni, dobbiamo abituarci a un calcio un po’ diverso ma meglio guardare una partita di calcio, anche a porte chiuse, che non vederla affatto.
La lotta scudetto resta invariata?
Credo che nella corsa scudetto rientrino ancora le prime tre: Juventus, Lazio e Inter. I nerazzurri devono recuperare una partita con la Sampdoria e qualora dovessero vincere le distanze con le altre due diventerebbero minime. Mancano ancora molte gare alla chiusura del campionato e, dato che non sappiamo come torneranno in campo le squadre, secondo me la corsa scudetto è apertissima: le prime tre sono tutte in lizza.
Il Milan potrà battere la Juventus in Coppa Italia?
Premetto col dire che a porte chiuse si azzera tutto. Il problema per il Milan è semplicemente uno, in questa semifinale di ritorno di Coppa Italia i rossoneri dovranno fare a meno di due ottimi giocatori come Theo Hernandez e Zlatan Ibrahimovic. A porte chiuse, nonostante la Juventus parta favorita, desidero sottolineare che sarà una partita particolare dove le sorprese non sono da escludersi dato che si giocherà il tutto per tutto.
Giusto concedere un opportunità a Rangnick?
Pioli è un buon allenatore ed è riuscito a trasmettere tranquillità al gruppo rossonero. Per quanto riguarda Rangnick, mi sembra giusto dare una possibilità anche a lui. Ci sono stati tanti allenatori, il Milan ha cambiato veramente tanti allenatori negli ultimi anni, e non vedo perché ci si debba meravigliare di Rangnick.
Cosa manca ai nerazzurri per giocarsela alla pari con la Juve?
All’Inter manca un po’ d’esperienza perché è una squadra giovane così come lo è la stessa società. Prima la situazione in casa nerazzurra era molto delicata, oggi invece si è trovata una stabilità avendo inserito gli uomini giusti al posto giusto. La società è importante così come lo sono i dirigenti e lo stesso allenatore. Detto ciò credo che nei prossimi anni sarà la diretta concorrente della Juventus.
Cristiano Ronaldo vincerà la Champions League anche con la Juventus?
Non potrei prevedere qualcosa di simile in quanto non ho a disposizione la sfera magica (ride ndr), ma posso semplicemente dire che CR7 è un fuoriclasse e che vincere la Champions League non è sempre sinonimo di bravura, a volte serve tanta fortuna. Un esempio? Il Tottenham, nella scorsa edizione di CL, è arrivato a giocarsi la finale con il Liverpool ed il loro piazzamento in classifica non era così positivo. Questo per dire che per vincere serve fortuna, qualità, continuità e la Juventus nel suo bagaglio possiede tutte queste qualità, ma in Champions serve davvero tanta fortuna per vincere.
La Roma in vendita e con essa i suoi migliori giocatori: Zaniolo e Pellegrini.
Il fatto che la società è costretta a fare a meno di due dei suoi migliori giocatori è di per sé negativo. La Roma ha un grosso debito da sanare e se Pallotta non riesce a trovare l’intesa economica con Friedkin per la cessione del club può percorrere solo due strade: cedere Zaniolo e Pellegrini per provare a sanare il debito o rischiare il tracollo societario.
Il Bologna può centrare l’obiettivo Europa?
Il Bologna è una squadra di metà classifica: la salvezza acquisita è da considerarsi già un primo traguardo. Il gruppo di Mihajlovic se vuole arrivare in Europa League deve fare qualcosa in più; squadre come il Parma, ad esempio, sono molto più avanti rispetto al Bologna. Per concludere dico che il cammino dei rossoblù è in linea con gli obiettivi della società.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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