Serie A
Como, Fabregas: “Le prossime partite mi diranno chi è pronto per restare. Nico Paz è in ripresa, non so se giocherà. Milan e Roma…”

Cesc Fabregas ha parlato in conferenza stampa all’antivigilia di Lecce-Como. L’allenatore ha commentato alcune voci sul suo futuro e sugli infortunati.
Il Como sarà di scena al Via del Mare di Lecce sabato alle 15 per aprire la 33esima giornata di Serie A. In conferenza stampa ha parlato l’allenatore dei lariani.
Como, le parole di Fabregas
“Andiamo a Lecce e dobbiamo dare continuità, e dobbiamo avere la mentalità di andare a fare risultato, continuando con le belle prove delle ultime settimane. Troveremo un Lecce cattivo e deciso. Non dobbiamo farci sorprendere, sarà una gara dura e difficile”.
Che partite ha visto ieri in Champions?
“Le ho viste tutte e due da casa, non sono andato a San Siro, ero troppo stanco. Che giocatore prenderei da loro? Nessuno, siamo a posto così”.
Cosa si aspetta nel finale di campionato?
“Mi aspetto una crescita importante, le prossime partite mi diranno chi è pronto per restare qui e chi no. Vogliamo alzare il livello, la mentalità deve essere questa, la crescita deve essere importate nelle ultime sei partite. È un momento importante per tutti, i giocatori mi devono fare vedere se sono pronti per il prossimo anno. Azon e Dele Alli? Si devono fare trovare pronti, non siamo qui a regalare nulla a nessuno”.

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come sta la squadra?
“Per Sergi Roberto la stagione è finita. Ha riportato una lesione al flessore. Stava recuperando, non è stata una buona stagione per lui. Ora si deve riposare e poi deve ripartire con la squadra a luglio. Per lui la stagione è conclusa. Non è stato un anno facile”.
È stato chiamato da qualcuno di Milan e Roma?
“No, non mi ha chiamato nessuno, io ripeto che sono solo focalizzato sul Como. Ma non mi è arrivata nessuna chiamata diretta, ve lo assicuro”.
Chi giocherà sabato?
“Douvikas sta facendo bene, giocherà anche sabato a Lecce”.
Come sta Nico Paz?
“Sta bene, si è allenato tutta la settimana. Non so se giocherà a Lecce, può essere che possa mandare in campo lo stesso centrocampo di settimana scorsa contro il Torino. Ma Nico è in ripresa sta bene. A parte Sergi Roberto e Dossena, gli altri ci sono tutti e partono con noi per Lecce. Kempf è in crescita, è migliorato nelle ultime settimane. È impossibile essere al massimo in tutta la stagione.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come ha visto i giocatori?
“Sono molto contento di tutti, arriva sempre l’occasione e si devono fare trovare pronti. Tutti i ragazzi mi hanno soddisfatto, tutti si sono adattati alle esigenze molto velocemente. Tutti sono coinvolti nel progetto Como, questo è bello”.
Vive sempre al 100% la partita.
“Sì è vero, ho tanta tensione, a fine partita domenica ero carico di adrenalina. È stata una stagione dura per me, non abbiamo vinto per 9 partite e c’è stato tanto stress. Non ho avuto mai tempo per riposare, ho passione e non mi voglio fermare”.
Serie A
Genoa, al Maradona nasce la stella di Ahanor

Honest Ahanor, giovane difensore (classe 2008) del Genoa, ha già attirato l’attenzione di diversi club di Serie A, il suo contratto scade nel 2027.
Il Genoa continua a credere nei propri giovani talenti. Tra questi, spicca il nome di Honest Ahanor. Il difensore classe 2008 è già nel mirino di alcuni club di Serie A. Nonostante un infortunio al menisco, Ahanor è sempre stato convocato nella squadra di Serie A. Contro il Napoli, il 17enne ha disputato la sua terza partita da titolare, contribuendo al gol del momentaneo 1-1.
Per dimostrare la fiducia riposta nel giovane, il Genoa lo ha messo sotto contratto fino al 30 giugno 2027. “Il Genoa CFC comunica di aver esteso l’accordo con Honest Ahanor fino al 2027“, si legge nella nota ufficiale del club.

PATRICK VIEIRA DA INDICAZIONI A ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, chi è Honest Ahanor
Di origini nigeriane, ma nato in Campania nel 2008, Honest Ahanor è un prodotto delle giovanili del Genoa. Terzino sinistro, capace di giocare anche come difensore centrale, Ahanor ha tra le sue principali caratteristiche la velocità, la fisicità e il mancino.
Le sue qualità gli hanno permesso di giocare anche tra i più grandi, sia in Under 17 che in Under 18 e in Primavera. Ha esordito nel campionato Primavera lo scorso anno, da sotto età, contro la Fiorentina, realizzando subito il gol della vittoria. Ora, le occasioni da titolare in Prima squadra e il rinnovo contrattuale fino al 2027 fanno sognare in grande il giovane talento.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Roma, Sabatini: “Ranieri unico, ma la società ha fatto un grande lavoro. Sul nuovo allenatore…”

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha concesso un’intervista esclusiva al collega Lorenzo Gulino ai microfoni di Solo la Roma.
Stasera, ore 20:45, la Roma di Claudio Ranieri sarà di scena al Gewiss Stadium contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini per portare a compimento una rimonta Champions League che avrebbe del clamoroso.
Roma, le parole di Sabatini
Sollecitato a questo proposito, l’ex direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di “Solo la Roma” e nello specifico al collega Lorenzo Gulino. Tanti i temi trattati dal dirigente, fra cui il nuovo allenatore ma anche il lavoro della società e la crescita di alcuni giocatori.
Ranieri
“Ranieri è riuscito a toccare tutti i tasti. Dal punto di vista psicologico, ma anche tecnico-tattico. I buoni risultati non vengono solo dalla predisposizione d’animo della quale Ranieri beneficia. Nella sua storia lui è sempre riuscito ad assemblare gruppi psicologicamente integrati. C’è anche la capacità di interpretare e gestire le partite. Ranieri ha meriti straordinari, ma anche la società perché non si fanno tanti risultati con il solo allenatore, nonostante sia un uomo solo al comando. C’è anche la società che interagisce mettendo i calciatori nella migliore condizione possibile. Ci sono il direttore sportivo e altre figure. I meriti di Ranieri sono cristallini”.
Nuovo allenatore
“Non lo dirò mai perché sarebbe maleducazione sportiva e non posso sparare nomi, ma posso dire che la Roma non deve cercare un clone di Ranieri perché non esiste. Se così dovesse essere farebbe un grande errore. Penso che l’allenatore lo scelga Ranieri visto che conosce ambiente, squadra e per questo sarà una garanzia”.
Ghisolfi
“Nei primi mesi alla Roma è stato messo in un cono d’ombra volutamente, è stato emarginato potrei dire. I suoi contatti pubblici sono stati minimali e credo che sia stata una scelta della signora greca che dirigeva l’azienda, mentre adesso sta facendo il suo vero lavoro da direttore sportivo e lo sta facendo molto bene. Ha una storia di tutto rispetto, non è una novità. Ha condotto il Lens, in Ligue 1 ha un percorso fantastico con un mercato ricco in uscita e pieno risultati sportivi. Quindi è un giovane direttore sportivo al quale va riconosciuta competenza e data fiducia”.
Dovbyk
“Dovbyk? Non è un colpo sbagliato, ma è in difficoltà come tanti giocatori nel primo anno di frequentazione della Serie A. Non ci dimentichiamo che i primi tre mesi di Platini alla Juventus furono drammatici perché c’erano alte aspettative, ma non riusciva a trovare la sua dimensione in campo. Sono stati 6 mesi infernali per lui, poi si è abituato, si è calato nel ruolo ed è stato un campione vero. Deve trovare una sua serenità muscolare perché è un pochino rigido, ma è votato al sacrificio, fa tanto movimento. Deve trovare una tranquillità muscolare perché delle volte arriva rigido sulla palla, teso e sbaglia la soluzione. Lui però ha ottime idee calcistiche. Gli ho visto smorzare palloni per il compagno al corrente che richiedono una certa comprensione della situazione, visione di gioco e sensibilità. Va aspettato e aiutato, ci mette sempre il fisico ed è una cosa che conta nel calcio”.
Gourna-Douath
“Non so a quanto sia fissato il riscatto, ma sono rimasto impressionato nelle ultime due uscite. Sicuramente è più forte di quello che pensassi. Recupera palla, ha vitalità ed ha anche qualche soluzione tecnica interessante. Può rimanere nel reparto poi che ruolo potrà sviluppare, primario o supplementare, lo vedremo. Il ragazzo mostra qualcosa, è una questione fiducia che gli deve essere riconosciuta. Se Ranieri lo butta in campo…lui non regala nulla, non schiera i giocatori per simpatia, li mette se gli garantiscono il rendimento minimo che occorre per vincere le partite”.
Rosa e mercato
“La Roma non ha deficit nei reparti. Forse ha solo un deficit numerico in difesa. Insieme a Ndicka, che è un giocatore di grande rendimento e affidabilità, c’è Mancini che ha fatto bene, però, un centrale in aggiunta lo metterei. Un difensore occorre per integrare il reparto, non a discapito di uno o dell’altro. A centrocampo la Roma mi sembra molto competitiva perché Koné è fantastico, Pisilli il prossimo anno si presenterà più maturo, pronto e darà un contributo importante. C’è la crescita straordinaria di Soulé che si è fatto aspettare abbastanza, ma che adesso sta giocando ai suoi livelli. La Roma ha una rosa competitiva, non va guastata ma integrata. Questo non significa bocciare i giocatori, ma arricchire i reparti arrivando a una rosa più profonda e competitiva. Piano piano tutti sono arrivati ad un livello più che sufficiente. Un giocatore che mi ha colpito è stato Manu Koné perché è un giocatore di una vitalità e una sensibilità tecnica incredibile però devo dire che il giocatore che più mi ha colpito è stato Ndicka. Ha garantito tutte le partite senza la minima pressione fisica o di concentrazione. Celik inaspettatamente è diventato importante, lavora come un fabbro ed è aumentata la sua qualità dei cross e delle giocate. Questi sono tutti meriti da attribuire a Ranieri. Non mi ha deluso Dybala, mi ha deluso il fatto che questo ragazzo è sfigato perché la ricorrenza degli infortuni lo hanno limitato troppo. Stiamo parlando dell’unico vero campione che ha la Roma. Mi dispiace tanto per lui perché è un ragazzo splendido, e per la Roma. Vediamo se l’anno prossimo troverà una condizione fisica accettabile. Certo è che questa Roma con Dybala a servizio pieno sarebbe ancora più forte”.
Come la Roma di Liedholm?
Il percorso fatto non è casuale, non si vincono così tante partite per 1-0. L’1-0 è il risultato perfetto, così come lo 0-0. Lo diceva anche Liedholm, uno dei più grandi allenatori europei, che ha portato la zona in Italia e la fece con Di Bartolomei difensore centrale. Liedholm ha inventato cose nel calcio, ha portato lo scudetto alla Roma e una mentalità che ancora vive. Lui diceva che il risultato perfetto dal punto di vista tattico era lo 0-0. Vincere le partite come le vince la Roma, ovvero per 1-0, è meraviglioso perché significa che riescono a conservare l’equilibrio complessivo e non subire ribaltamenti, controllando la partita. Si tratta di un percorso magico quello della Roma e che deve essere ribadito nella prossima stagione. Stiamo assistendo a un miracolo calcistico perché pensarlo tre mesi era follia, mentre ora la Roma sta lottando per la Champions che sarebbe come vincere un campionato. Per la squadra è necessario fare questa competizione, sarebbe un’impresa titanica che io auguro con tutto il cuore, questa città lo merita. Questo campionato legittima la Roma a poter pensare in grande. L’importante è che la società non cambi il conduttore della vicenda che è Claudio Ranieri. Deve rimanere con potere decisionale, sia sui calciatori che sull’allenatore”.

ARTEM DOVBYK PARLA CON MANU KONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Douglas Luiz risponde alle critiche: “Amo la Juventus”

Il centrocampista della Juventus, Douglas Luiz, ha risposto alle critiche dei tifosi arrivate in seguito alle sue dichiarazioni sull’Aston Villa.
La Juventus non sta vivendo una stagione semplice. Tra acquisti che non hanno dato i risultati sperati, infortuni e cambi di allenatore, l’estate che si prospetta può portare nuovi cambiamenti. Tra le delusioni, spicca quella legata a Douglas Luiz, il centrocampista brasiliano che non ha finora soddisfatto le aspettative.

NICOLO FAGIOLI E DOUGLAS LUIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Douglas Luiz su Instagram
Oggi, il calciatore ha voluto fare chiarezza su alcune sue dichiarazioni rilasciate in una live su Twitch, che avevano alimentato voci su un suo possibile ritorno all’Aston Villa, squadra in cui ha militato prima di approdare alla Juventus.
Attraverso una Instagram story pubblicata sul suo profilo ufficiale, il brasiliano ha detto: “Quando ho parlato dell’Aston Villa, mi riferivo solo all’affetto per un luogo dove sono cresciuto come uomo e come calciatore, non alla volontà di tornare”.
Il calciatore ha poi aggiunto: “Non bisogna confondere la nostalgia con il desiderio di tornare: amo la Juventus e sono totalmente concentrato sui nostri obiettivi”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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