Serse Cosmi, ex allenatore di Crotone, Perugia e Genoa ha parlato della Roma di Mourinho, delle italiane in Champions League ma anche di due suoi ex giocatori.
Serse Cosmi, allenatore, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione condotta da Giuseppe Falcao, Simone LP e Gabriele Ziantoni, in onda su New Sound Level 90FM.
Il tecnico ha trattato diversi temi dalla guerra tra Ucraina e Russia alle italiane in Champions League fino ad arrivare alla Roma di Mourinho.
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Queste le sue parole:
Reazione del calcio alla situazione Ucraina:
“Il collegamento tra lo sport e la politica da sempre ci ha impegnato in discussioni. È sempre difficile capire in che modo lo sport possa intervenire eventualmente per punire un paese, credo che per un paese come la Russia che ha iniziato la guerra l’ultimo dei problemi è il fatto che sia stata tolta la finale di Champions a San Pietroburgo, sono situazioni molto particolari. Sono convinto che tutti i segnali siano positivi ma non so quanto possa essere utile agire a questa maniera”.
Squadre italiane in Europa
“Non è una sorpresa questa, ci si rende bene conto che la dimensione europea è qualcosa che oggi non ci riguarda ad alti livelli. La squadra che per caratteristiche ha una formazione molto europea è l’atalanta ed è l’unica che negli ultimi anni sta compiendo percorsi importanti. È poi un errore per me associare i risultati della Nazionale al movimento calcio del paese, non è che se vinci l’Europeo hai il miglior movimento calcistico, noi andiamo a vedere le partite in stadi ridicoli, compresi quelli più importanti, si vedono squadre in cui ci sono 2 o 3 italiani e tutti il resto stranieri. Capisco la globalizzazione, ma in alcuni casi mi sempre eccessiva e il nostro movimento mi sembra molto in difficoltà. C’è da capire innanzitutto se si possa riportare il calcio italiano ai livelli di un tempo e poi come farlo”.
Roma di Mourinho
“Deve diventare la Roma di tutti intanto, per il momento è la Roma di nessuno. Non è quello che ci si aspettava di vedere, i motivi sono tantissimi e ognuno di noi può tirarne fuori qualcuno, ma alla fine ci si ritrova una squadra che dall’inizio del campionato non ha mai avuto un minimo di continuità. La continuità viene dalla capacità di impiegare con continuità i giocatori importanti, anche il Napoli con le assenze ha perso il vantaggio che aveva acquisito a inizio campionato. A differenze delle altre squadre di vertice che hanno giocatori che fanno reparto da soli, nella Roma non vedo nessun giocatore che fa reparto e che trascina gli altri verso un rendimento maggiore; potrebbe essere Zaniolo ma ha avuto tanti problemi ma sa ancora recuperando, Pellegrini ha giocato pochissimo nell’ultimo periodo, in difesa nessuno ha la capacitò di essere leader e di conseguenza la Roma soffre inevitabilmente di questo”.
Serse Cosmi DJ
“La mia passione per la musica è sempre stata immensa, da quando sono piccolo, dai cantautori italiani come De Andrè e Gaber alle grandi Band della storia. Quando sono andato in vacanza a Formentera e Ibiza piano piano mi sono appassionato all’arte del DJ. Per i miei 50 anni a Brescia i giocatori mi regalarono una console e adesso a casa mia è impossibile stare quando metto la musica perché si va molto forte. Però ci tengo a precisare che da qui a chiamarmi DJ ce ne passa, so quali capacità ci vogliono e quanto lavoro c’è dietro. Io mi definirei un buon selezionatore musicale ma lungi da me definirmi un DJ. Mi dà fastidio perché quando sento dire di qualcuno che è un allenatore e non è vero mi dà fastidio”.
Una parola su due ragazzi che hai allenato, Ilici e Messias, che stanno vivendo due situazioni differenti:
“Io credo che Josip abbia un problema molto complesso che nel calcio è molto sottovalutato. Chi sta nel mondo del calcio capisce perfettamente quello che c’è dietro a questi ragazzi, la loro forza e la loro fragilità. Chi va allo stadio giustamente guarda solo la prestazione, ma quello che c’è dietro questi ragazzi determina le loro prestazioni. È un ragazzo molto sensibile e mi dispiace molto che stia vivendo questa situazione. Un abbraccio a lui e un abbraccio a Fabrizio Miccoli che sta vivendo una situazione allucinante.
Messias è una favola finale, ma il calciatore è un calciatore in credibile ed è inspiegabile come non sia arrivato in serie A, è un grande professionista e se lo merita tutto”.
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