I nostri Social

Le interviste

De Laurentiis senti Denis: “Porta Dybala a Napoli!”

Pubblicato

il

El Tanque Denis, attaccante della Reggina, ha rilasciato un’intervista alle frequenze di Radio Kiss Kiss, in cui ha consigliato al Presidente del Napoli l’acquisto di Paulo Dybala (dopo la fumata nera del rinnovo con la Juventus). 

Tanti i suoi ricordi con la maglia azzurra nel biennio 2008-2010, periodo in cui ha realizzato 13 reti e ha aiutato la squadra partenopea allenata da Edy Reja a qualificarsi per la coppa Intertoto (attuale Europa League). Impossibile da dimenticare la rete realizzata al Milan nei minuti finali, che ha permesso di pareggiare una partita in cui il Napoli perdeva due reti a zero.

Queste le sue parole:

La situazione Dybala e la corsa scudetto: “Consiglio a De Laurentiis di fare questo colpaccio, è uno dei giocatori più forti di questo campionato. Per la lotta scudetto faccio il tifo per il Napoli. È una stagione molto particolare, Inter e Juventus stanno facendo fatica, con un pò di fortuna bisogna approfittarne”.

Osimhen?: “È un giocatore straordinario, è veloce, ha fisico, ne esistono pochi come lui”.

TI POTREBBE ANCHE INTERESSARE >>>> Sébastien Frey in esclusiva: “Il Napoli mi ha stupito. L’Inter? Spero non butti via lo scudetto”

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Juventus, Graziano Campi: “Allegri-Motta? La differenza la fa il rapporto con gli Ultras. Su Giuntoli e Vlahovic…”

Pubblicato

il

juventus campi graziano campi

Il noto giornalista, commentatore e opinionista sportivo Graziano Campi ha parlato della Juventus durante un’intervista esclusiva ai nostri microfoni.

Il noto giornalista sportivo, nonché grande tifoso della Juventus, Graziano Campi, ha rilasciato un’altra intervista esclusiva ai nostri microfoni. Il main topic, ovviamente, è stato il momento dei bianconeri.

Juventus, le parole di Graziano Campi

Di seguito le sue parole.

Q: Lo scorso anno la stagione della Juventus è stata definita “fallimentare” per un terzo posto e una Coppa Italia. Come mai l’approccio della stampa nei confronti dell’attuale allenatore è così diverso da quello del precedente? L’abbattimento dell’età media della rosa è davvero una motivazione sufficiente?

A: “Perché Thiago Motta non parla molto coi giornalisti. Perché parlare male in assenza di risultati fa fare interazioni, che sono il pane del moderno giornalismo. Perché la società non sa fare da schermo al tecnico e perché si sono spesi un sacco di soldi, con conseguenti aspettative deluse. L’età media della rosa è un fatto, ma Di Gregorio, Kalulu, Gatti, Bremer, Cambiaso, Koopmeiners, Locatelli, Douglas Luiz, Nico Gonzalez, Vlahovic e Kolo Muani sono giocatori giovani ma non inesperti. Inoltre i meno esperti hanno fatto il loro dovere, se penso a Savona, Yildiz, Mbangula, Conceicao e Thuram. Manca la maturità e la personalità per gestire i momenti di crisi e quello è un fattore psicologico che cresce con l’età.”

Bonucci e Allegri

LEONARDO BONUCCI DISCUTE CON MASSIMILIANO ALLEGRI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Q: La Juventus non supera gli ottavi di finale di Champions League dal 2019. In questi sei anni ha cambiato quattro allenatori, ma due volte su cinque non ha neppure avuto acceso alla fase ad eliminazione diretta. Come mai si parla così tanto del manico e così poco del progressivo impoverimento tecnico della rosa?

A: “Perché si va a toccare la gestione del direttore sportivo, che è sempre meno attaccabile dell’allenatore. Non ricordo direttori sportivi cambiati con l’allenatore che rimane al suo posto, ma potrei sbagliare. Motta oggi è criticato, ma ti faccio un esempio di errore che cambia la stagione: Calafiori. Era la prima scelta di Motta, lo voleva a tutti i costi ma per Giuntoli non era indispensabile perché sarebbe costato 45 milioni. Si è andati su Douglas, Nico e Teun. Circa 150 milioni investiti e poi per trovare il difensore centrale sinistro, tra Cabal, Kelly e Veiga, è stato un calvario che più o meno ti è costato la stessa cifra: tra bonus e prestiti. Una difesa con Kalulu, Bremer e Calafiori penso sarebbe piaciuta a tutti i tifosi.”

Q: Mi ricollego alla domanda di cui sopra. Thiago Motta a 11 giornate dal termine è a 6 punti dalla vetta. Verosimilmente non vincerà lo scudetto, ma viste tutte le attenuanti del caso l’acredine dei tifosi nei suoi confronti (parimenti a quanto accaduto con il suo predecessore) non è eccessiva?

A: “Faccio un distinguo. L’anno scorso Allegri era criticato per i risultati ma non dagli ultras, che oggi sono scesi dal carro di Thiago nonostante le cinque vittorie consecutive in campionato. Nelle cinque gare da inizio febbraio alla prima di marzo, un anno fa Allegri collezzionò 4 punti: con la sconfitta contro l’Inter. Motta ne ha fatti 15, battendo l’Inter. La differenza la fa anche il rapporto con i tifosi: Allegri dava loro confidenza mentre Motta si attiene alle attuali disposizioni delle autorità competenti, per non finire intercettato come i tesserati di Inter e Milan.”

Juventus-Hellas Verona, Thiago Motta

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Q: Per un anno e mezzo si è ripetuto che la scarsa vena realizzativa di Vlahovic dipendesse unicamente dal modo di giocare di Allegri. Poi è arrivato un altro allenatore, che vede il calcio in maniera molto diversa dal labronico, e persistono le stesse difficoltà, ma l’analisi non cambia. Considerando che nessuna big ha bussato alla sua porta nel mercato di Gennaio, vale la pena chiedersi se il suo valore sportivo rispetti quello mediatico?

A: “Vlahovic ha 25 anni. Quando la Juve vendette Bobo Vieri, ne aveva 24. Se analizzi potenziale e rendimento e guardi la carriera dei due dal punto di vista dei gol, Vlahovic sta facendo una carriera migliore. La questione sta tutta nel potenziale mentale: se ha la testa giusta, può migliorare e diventare forte come lo divenne Vieri più avanti in carriera. Rischiare di fare come con Kean, che ha la stessa età, non è una decisione facile. Solo dal punto di vista economico, ingaggio e potenziale incasso, si può ragionare su una sua cessione. Chi lo boccia perché non vede in lui qualità, non ha capito che da 20 a 25 anni un calciatore va incontro a un processo di maturazione mentale oltreché fisico. Vieri andò via sicuramente per soldi, ma anche perché era scatenato fuori dal campo. Agnelli lo rimpianse immediatamente ma la Juventus no, perché arrivò Inzaghi e vinse lo scudetto.”

Juventus

DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Q: Giuntoli è stato (giustamente) celebrato per il capolavoro fatto nell’ultimo anno a Napoli, ma le precedenti campagne acquisti erano state più o meno in linea con la sua prima estate bianconera. E’ stato eccessivo insignirlo del ruolo di plenipotenziario? Senza gli accurati pesi e contrappesi all’interno della società?

A: “Va capito se è il plenipotenziario o se è semplicemente si è isolato. A Torino ha trovato una squadra completa, con Cherubini, Tognozzi, Manna, i Chiellini, Calvo e ci metto pure Allegri. Metà li ha fatti fuori e l’altra metà l’ha mandata a fare pubbliche relazioni in Lega Calcio. Inoltre lui si occupa soltanto della parte di calciomercato, insieme agli uomini che si è voluto portare da Napoli. Non si è mai occupato della parte di politica sportiva, come fa ad esempio Marotta. Non si occupa del lato finanziario (vedi comunicati dell’area amministrativa a corollario delle operazioni da lui fatte, come nel caso dei prestiti con diritto di fatto obbligato o delle permute di Iling e Barrenechea) e non si vede in conferenza stampa dopo le sconfitte. Litigi a parte, non parla coi giocatori. Fa un ruolo più simile a quello del Direttore Sportivo. Come a Napoli, dove del lato finanziario e politico si occupava la squadra di De Laurentiis. Qualcuno ha fatto credere che fosse il nuovo Marotta, ma quella figura è più vicina al ruolo che svolge Giovanni Carnevali o, in misura minore, lo stesso Francesco Calvo con Giorgio Chiellini.”

Juventus

CRISTIANO GIUNTOLI PREOCCUPATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Dino Marino: “Il mio obiettivo è dedicarmi ai ragazzi, aiutarli a creare un avvenire”

Pubblicato

il

Dino Marino

Dino Marino, ex calciatore dell’Inter, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni riguardo la sua nuova vita dopo l’aver appeso gli scarpini al chiodo.

L’ex giocatore di Inter e Arezzo, Dino Marino, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Diversi i temi affrontati, tra cui la sua nuova esperienza di formatore di giovani, dopo aver detto addio al calcio giocato.

Dino Marino

Esclusiva CS, le parole di Dino Marino

Con l’aver messo gli scarpini al chiodo, ora ti dedichi nelle polisportive di calcio all’insegnamento della voglia, della passione e del talento a questi ragazzi, giusto?

“Sì, cerco di aiutarli. Ci sono tanti ragazzi di prospettiva che se allenati in un certo modo, possono rendere tanto. Il mio obiettivo è dedicarmi ai ragazzi, aiutarli a creare un avvenire. Ho giocato nell’Inter, ho avuto molti allenatori, ma posso garantirvi che l’unico allenatore che mi ha insegnato tutto è stato mio padre. Voglio cercare di dare ai ragazzi quello che mio padre mi ha insegnato. Il mio obiettivo è lavorare sulla qualità, oramai nessuno ci lavora più: pensano tutti alla tattica”.

A proposito di ragazzi che segui, partiamo con Mattia Piciollo. Classe 2007, allenato da te nell’ultimo periodo.

“Ora Mattia è andato al Follonica in Serie D. Ho preferito farlo andare in una piazza di Serie D per farlo maturare prima. È un ragazzo di prospettiva, io l’ho allenato qualche mese, ma il lavoro più grosso l’ha fatto il nonno, perché l’allenato tantissimo. Ho notato in lui delle qualità importanti. Il fisico, l’altezza (1,87), usa entrambi i piedi, è elegante. È un giocatore da società professionistiche di un certo livello per le qualità che possiede.

Ho notato ciò e ho cercato di aiutarlo perché secondo me, partendo dalla Serie D e avendo a che fare con giocatori grandi ed esperti, può maturare prima. Questo anche grazie all’aiuto di Mauro Scarino, che me l’ha presentato e ha dato una grossa mano affinché possa far bene. È un giovane che può fare tanto perché ha delle qualità fisiche importanti. Ormai tutti guardano il fisico nelle società di Serie A, Serie B, Serie C. La prima cosa che guardano è il fisico e lui c’è l’ha. 

Deve soltanto lavorare con i grandi e capire che il calcio non è il settore giovanile, ma quello dove adesso si trova.

Vorrei ringraziare il mister Marco Masi, il direttore Marco Comparini e il direttore Paolo Giovannini che hanno creduto in lui e hanno preso subito il ragazzo”.

 

L’Intervista integrale sul nostro canale Youtube

 

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Rijeka, Djalovic: “Cannavaro e Gattuso grandi allenatori, ma noi puntiamo al titolo”

Pubblicato

il

La nostra redazione ha avuto l’onore e il piace di intervistare Radomir Djalovic, allenatore del Rijeka, attualmente primo in classifica in Croazia.

La redazione di Calciostyle ha avuto l’opportunità di intervistare Radomir Djalovic, ex attaccante montenegrino che, dopo due anni trascorsi da vice-allenatore, ad agosto scorso è stato scelto come guida tecnica del Rijeka.

Scelta che, almeno fino a questo momento, ha ampiamente ripagato, visto il primo posto in classifica nel campionato croato. Con lui abbiamo parlato del rendimento della squadra ma anche degli allenatori nostrani emigrati in Croazia.

Esclusiva CS – Rijeka, le parole di Djalovic

Il Rijeka occupa la posizione di leader nel campionato croato nonostante il fatto che si combattano due grandi allenatori italiani Gennaro Gattuso (Hajduk) e Fabio Cannavaro (Dinamo Zagabria). È vero che il budget annuale del Rijeka è di 15 milioni di euro, dell’Hajduk di 50 milioni e della Dinamo di 60 milioni? Come riesci a combatterli? 

È vero che i budget di Dinamo e Hajduk sono 6, 7 volte più grandi dei nostri, ma a volte, anche se i soldi sono molto importanti, non sono decisivi. Cerchiamo con un grande lavoro di creare un clima familiare in cui i giocatori danno il massimo, insieme ai nostri tifosi, per lottare con loro, e per ora sta andando bene.

Rijeka

Chi è il tuo più grande rivale in questa stagione, Gennaro Gattuso o Fabio Cannavaro? 

Sono entrambi bravissimi allenatori, come dimostrano i loro risultati, ed entrambi sono rivali nella corsa al titolo, a pari merito si potrebbe dire.

Pensi che i due allenatori italiani abbiano portato lo stile di calcio italiano nei due più grandi club croati? 

Sì, entrambi hanno portato uno stile italiano riconoscibile in Croazia, e i loro risultati dimostrano che sono allenatori bravi e di grande successo.

Speri di poter ancora vincere il titolo? 

Lo spero. anche se questo è il mio primo lavoro da allenatore, ma sarebbe bellissimo riuscire a superare entrambi e riuscire a festeggiare alla fine. Noi ci crediamo, anche se ci siamo indeboliti perché abbiamo venduto 3 dei nostri migliori giocatori una settimana fa. Una cosa è certa: non ci arrenderemo e lotteremo fino alla fine.

Hai mai pensato di allenare un club italiano?

Certo. Sono ancora giovane, ma sarebbe un onore e un privilegio lavorare in Italia in futuro.

 

Continua a leggere

Ultime Notizie

Torino, Urbano Cairo, Fiorentina Torino, Urbano Cairo, Fiorentina
Serie A34 minuti fa

Torino, Olimpico in vendita: Cairo sotto pressione

Visualizzazioni: 52 Il sindaco di Torino, Lo Russo, conferma la cancellazione delle ipoteche e punta a vendere l’Olimpico Grande Torino,...

Bundesliga54 minuti fa

Lipsia, Rose al capolinea: Klopp ha le idee chiare

Visualizzazioni: 20 L’allenatore del Lipsia Marco Rose è a rischio dopo gli ultimi risultati deludenti. Jurgen Klopp, coordinatore di Red...

Bayern Monaco Bayern Monaco
Champions League1 ora fa

Bayern Monaco, Harry Kane raggiunge quota 30 gol stagionali

Visualizzazioni: 18 Harry Kane segna il suo 30° gol stagionale con il Bayern Monaco, dimostrando una forma straordinaria e un...

Cesari sulla possibile squalifica di Lautaro Cesari sulla possibile squalifica di Lautaro
Champions League1 ora fa

Inter, Lautaro: “Siamo in campo ogni 2 giorni da 8 mesi. Sulle critiche rispondo così…”

Visualizzazioni: 25 Il capitano dell’Inter, Lautaro Martinez, è intervenuto ai microfoni di Prime Video al termine della gara vinta contro...

Inter, Inzaghi Inter, Inzaghi
Champions League1 ora fa

Inter, Inzaghi: “Pensiamo al ritorno. Bastoni a sinistra…”

Visualizzazioni: 27 Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato a margine della vittoria dei nerazzurri al De Kuip contro il...

Champions League1 ora fa

Inter, De Vrij: “Meritavamo il 3-0. Sul Feyenoord…”

Visualizzazioni: 16 Il difensore dell’Inter, Stefan de Vrij, è intervenuto ai microfoni di Prime Video al termine della gara vinta...

Bundesliga2 ore fa

Bayern Monaco, Coman fa le valigie: addio in estate

Visualizzazioni: 15 Kingsley Coman si prepara a lasciare il Bayern Monaco in estate. L’esterno francese potrebbe cambiare aria dopo anni...

Feyenoord-Inter Feyenoord-Inter
Video2 ore fa

Feyenoord-Inter 0-2, Goal e Highlights

Visualizzazioni: 436 Al De Kuip il Feyenoord di Robin Van Persie ospita l’Inter di Simone Inzaghi. L’incontro è valevole per...

Borussia Dortmund Borussia Dortmund
Champions League2 ore fa

Borussia Dortmund, Kovac: “Abbiamo avuto le occasioni più grandi. Al ritorno…”

Visualizzazioni: 10 L’allenatore del Borussia Dortmund Niko Kovac ha commentato ai microfoni di Amazon Prime il pareggio con il Lille nell’ottavo di...

Palmer Palmer
Conference League2 ore fa

Chelsea, Maresca avvisa la Fiorentina: “Palmer? Ci sarà per le fasi finali”

Visualizzazioni: 16 Enzo Maresca rassicura i tifosi del Chelsea: il fuoriclasse inglese Cole Palmer pronto per la fase finale della...

Le Squadre

le più cliccate