Serie A
Di Canio: “Theo e Leao da appendere al muro”
Paolo Di Canio, ex calciatore di Juventus e Milan, parla della situazione avvenuta durante il cooling break dell’Olimpico e attacca Theo Hernandez e Leao.
Paolo Di Canio, quando si espone, non le manda di certo a dire: lasciando il segno sulle proprie dichiarazioni.
L’ex capitano della Lazio, lo ha fatto anche domenica sera, commentando (ai microfoni di ‘Sky‘) duramente quanto accaduto con Theo Hernandez e Rafael Leao durante Lazio-Milan.
Di Canio, infatti, si è letteralmente scagliato contro i due calciatori per quanto accaduto nel cooling break.
Le parole dell’ex attaccante su Theo e Leao
Di seguito le parole di Paolo Di Canio:
“Adesso sento i buonisti dire che sono sono ragazzotti così, da 8 milioni! Al Milan!.
Se una cosa del genere accadesse nel post-lavoro ai miei amici che stiamo cazzeggiando a giocare, se uno si mette lì con la pancia in disparte io gli dico: ‘Ao’ che stai facendo, ma vieni qua tra di noi. E si paga 10 euro per il campo… Non voglio fare il populista, parliamo di cose serie: questa cosa è una vergogna.
Il capitano si mette là a parlottare, come a dire: ‘Ma vedi questo… Ma che stai facendo, è delegittimazione! Ai miei tempi i compagni di squadra li avrebbero attaccati al muro veramente con i cazzottoni, declassati da quell’atteggiamento”.
Il fatto dell’Olimpico
Esclusi sorprendentemente dalla formazione titolare nella sfida contro la Lazio, Theo Hernandez e Leao in occasione del cooling break non hanno partecipato alla riunione di squadra durante la quale Fonseca ha dato indicazioni ai propri calciatori.
Entrambe i calciatori, anziché restare con il gruppo, si sono allontanati dall’altra parte del campo dialogando tra di loro.
Serie A
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Serie A
Lazio, Castellanos: l’esito degli esami e quando rientra
Castellanos lavora con lo staff medico, dopo l’infortunio rimediato contro il Verona. Gli esami hanno rilevato un problema agli adduttori della coscia sinistra.
Il Taty Castellanos, nell’ultima partita di campionato contro il Verona, ha lasciato il campo a causa di un problema alla coscia sinistra. Gli esami strumentali hanno individuato un affaticamento agli adduttori della gamba del calciatore. I tempi di recupero sono ancora da definire: per questo il bomber biancoceleste sarà monitorato giorno per giorno. La società e tifosi della Lazio attendono con ansia il ritorno del loro attaccante.
Indice
L’inizio di Castellanos
L’attaccante argentino la scorsa stagione aveva fornito delle prestazioni piuttosto deludenti, collezionando solamente 4 gol in Serie A. Quest’anno, invece, ha iniziato il campionato con un piglio nettamente differente. Infatti, nelle prime 4 giornate ha già messo a referto 3 reti: ad un passo dall’eguagliare l’annata precedente.
Grazie a queste sue prestazioni non ha solo convinto la tifoseria biancoceleste ma anche il CT dell’Argentina Lionel Scaloni, che lo ha convocato per la partita con la Colombia dello scorso 10 Settembre.
Castellanos come sostituto di Immobile
Ciro Immobile ha dato il suo addio alla Lazio dopo 8 anni nell’ultima sessione di mercato, in direzione Besiktas. C’erano dubbi sul fatto che Castellanos potesse sostituire fin da subito il suo ex capitano nel ruolo di centroavanti, visto soprattutto l’andamento della scorsa stagione.
Per il momento l’argentino ha rispettato e addirittura superato le aspettative che c’erano sulla sua figura. I tempi dell’infortunio ancora non sono noti, ma il bomber della Lazio scalpita per tornare a far gioire i suoi tifosi.
Quanti gol può fare il Taty
Castellanos vuole conquistare la fiducia del CT della sua nazionale, per provare a strappare una candidatura in vista del Mondiale del 2026. Questa stagione sarà per lui fondamentale. Ha l’opportunità di giocare in una grande squadra, nella quale è messo al centro del progetto. In zona gol l’obiettivo iniziale è quello della doppia cifra, sperando di poter fare di più arrivando ad una quota intorno alle 15 reti.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
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