Serie A
Dusan Vlahovic: il gigante tra i lillipuziani a un passo dal record
Dusan Vlahovic ha realizzato due gol contro la Salernitana, portando il bottino a 15 stagionali, a un passo da un record storico.
Alla Fiorentina la zona Europa non la ricordano da anni, dai tempi in cui Cesare Prandelli e la sua banda espugnarono Anfield Road e per poco non misero fuorigioco il Bayern Monaco in Champions League. Undici anni fa a guidare l’attacco c’era Alberto Gilardino, oggi c’è un attaccante, non ce ne voglia il bomber di Biella, che occupa da solo l’area di rigore: Dusan Vlahovic.
Il serbo, contro la Salernitana, ha mostrato tutte le qualità che un bomber d’area di rigore dovrebbe avere: capacità di difendere la sfera, presenza fisica e fiuto della porta. Nell’azione del primo gol, Dusan Vlanovic ha colpito ricevuto l’assist perfettamente recapitato da Duncan e, senza guardare la porta, ha calciato di prima intenzione andando a bersaglio, quasi sapesse già dove sarebbe andata a finire quella palla.
Sulla personale doppietta, poi, ha mostrato tutte le sue qualità di animale d’area di rigore. Tocco sotto misura, e palla alle spalle di Belec dentro l’area piccola, di prima intenzione, a sigillare il quindicesimo acuto in campionato. Una delle qualità che più ha messo in mostra, Dusan Vlahovic, con la maglia della Fiorentina. In mezzo, tanto gioco per la squadra e un costante pericolo in area di rigore.
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Tutto questo ha ancora maggior valore, se si pensa che al termine del primo tempo Dusan Vlahovic era a un passo dal rimanere negli spogliatoi, a causa di una sfortunata caduta che aveva messo quasi ko la sua gamba su un tiro in porta. Per fortuna della Fiorentina, la volontà del serbo è stata più forte del dolore fisico.
Davanti a Dusan Vlanovic, ora, c’è il record di gol in un anno solare, che appartiene a Cristiano Ronaldo, con 33 reti. L’attaccante serbo è a quota 30, e ha ancora a disposizione due partite per polverizzare un record che a livello personale vorrebbe dire tanto, accendendo su di lui ulteriormente i riflettori anche a livello di mercato.
Proprio riguardo il suo futuro, inoltre, va segnalato come la serie A per Dusan Vlahovic sia ormai troppo stretta, come un Gulliver in mezzo ai lillipuziani. L’interesse della Juventus è concreto, ma si ha sempre più l’impressione che la sua dimensione sia di un top club europeo. Per il momento, però, il gigante serbo ha in testa solo la Fiorentina e la scalata verso Europa. Con grande professionalità, nonostante l’addio ormai scritto.
Serie A
Torino, Cairo aspetta offerte: spunta la pista saudita
Non si placano le voci su un possibile cambio di proprietà per il Torino. Intanto continua la contestazione dei tifosi nei confronti della società.
La situazione in casa Torino è sempre più tesa. La tifoseria prosegue nella contestazione aperta contro Urbano Cairo, considerato il principale responsabile della crisi che sta travolgendo il club.
Sul campo, la squadra appare in caduta libera: dopo un avvio che aveva fatto sperare i tifosi in una stagione finalmente lontana dalla mediocrità, i granata hanno collezionato una sola vittoria nelle ultime nove gare. A complicare il quadro si aggiunge la questione dello stadio: la concessione è in scadenza e non sembra esserci margine per un rinnovo.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, nelle ultime ore si sono diffuse indiscrezioni su un possibile interesse da parte di investitori sauditi per l’acquisto del Torino. Al momento non ci sarebbero trattative concrete, ma l’establishment saudita starebbe studiando il dossier granata, valutando la fattibilità dell’operazione.
Urbano Cairo, almeno pubblicamente, non ha mai dichiarato di voler vendere il club, ma pare che una proposta vicina ai 200 milioni di euro potrebbe farlo vacillare. Si vocifera, tuttavia, che le sue richieste per cedere il club si aggirino intorno ai 250 milioni.
Il progetto saudita e l’interesse per il Torino
L’interesse arabo si inserisce all’interno di una strategia più ampia che ha preso forma nell’estate del 2023, quando gli sceicchi hanno avviato una grande campagna di investimenti nel calcio europeo.
L’obiettivo, sostenuto dal progetto Vision 2030 del principe ereditario Mohammad bin Salman, è chiaro: utilizzare il calcio come veicolo per diversificare l’economia saudita e promuovere il Paese come meta turistica e polo di intrattenimento globale.
Con le risorse petrolifere in esaurimento, la classe dirigente ha puntato su ciò che potrebbe essere definito il prodotto interno sportivo: un ecosistema che coinvolge star come Cristiano Ronaldo, grandi eventi come il Mondiale 2034 e infrastrutture futuristiche come il nuovo stadio di Riyad.
Quando si muovono all’estero, lo fanno attraverso il fondo sovrano PIF (Public Investment Fund), come dimostra l’acquisto del Newcastle, trasformato in un avamposto strategico in Premier League. L’acquisizione di un club italiano come il Torino potrebbe rappresentare un’opportunità simile, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.
Cairo e i rapporti con gli investitori stranieri
Nel frattempo, Urbano Cairo continua a mantenere un basso profilo a Torino, facendo rare apparizioni in città. Da Milano, però, il presidente granata intrattiene rapporti con investitori di tutto il mondo, Arabia Saudita inclusa.
Non è la prima volta che emergono voci su una possibile cessione del Torino: in passato si era parlato di un interesse da parte di Red Bull, già sponsor del club. Tuttavia, lo stesso Cairo aveva prontamente smentito tali indiscrezioni.
La tensione resta alta, sia tra i tifosi che dentro le mura societarie. Il futuro del Torino sembra sempre più legato alla capacità di Cairo di trovare una via d’uscita che possa restituire serenità a un ambiente ormai esasperato.
Serie A
Tegola Inter: infortunio per Pavard, oggi gli esami
Il centrale dell’Inter Pavard è stato costretto a lasciare il campo nella sfida di Champions contro il Lipsia a causa di un problema muscolare. Oggi gli esami.
Nell’ennesima bella serata europea dell’Inter, riuscita a conquistare la vittoria e allo stesso tempo la vetta della classifica a 36 squadre, c’è però una nota negativa: l’infortunio di Benjamin Pavard.
Il nazionale francese è uscito poco prima della fine del primo tempo a causa di un fastidio al flessore della coscia sinistra. Nella giornata di oggi dovrà svolgere gli esami strumentali che chiariranno la gravità dell’infortunio.
La sensazione, come dichiarato anche in conferenza stampa da Simone Inzaghi, è che non si tratti di un problema fisico di grave entità, con il francese che potrebbe al massimo saltare la trasferta di Firenze in campionato per poi tornare a disposizione. Saranno però gli esiti degli esami a dare un’ulteriore conferma.
Inter, per Firenze si scalda Bisseck
Nel prossimo turno l’Inter è attesa da un’insidiosissima trasferta in casa della Fiorentina. Inzaghi avrebbe voluto arrivare a questa partita fondamentale in chiave scudetto con tutta la rosa a disposizione e senza dover ricorrere a ricambi o turnazioni.
L’infortunio di Pavard porterà con tutta probabilità all’inserimento dal primo minuto di Yann Bisseck, che avrà a disposizione un test difficile per dimostrare a tutti la sua crescita.
In questa stagione ha fatto vedere alti e bassi: grande capacità di accompagnare l’azione in fase offensiva, ma qualche errore di troppo in fase difensiva. Starà a lui sfruttare questa occasione per guadagnarsi la totale fiducia della tifoseria nerazzurra.
Serie A
Juventus, i numeri di Motta dopo 13 giornate
Juventus, nonostante una sesta posizione al di sotto delle aspettative, i bianconeri restano vicinissimi alla vetta. Analizziamo il percorso della squadra e i numeri dell’era Motta in confronto ai suoi predecessori.
Dopo 13 giornate di Serie A, la Juventus di Thiago Motta occupa la 6° posizione in classifica con 25 punti. Una situazione che, di primo acchito, può sembrare deludente per un club abituato a lottare per il titolo. Eppure, la classifica si rivela “bugiarda“. I bianconeri, infatti, distano solo 4 punti dal primo posto, attualmente occupato dal Napoli, e appena tre dal quartetto formato da Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio. Le distanze ai vertici sono ridotte, e questo offre ai bianconeri un margine di manovra per rientrare nella corsa al titolo.
Va ricordato che la Juventus, terza nella scorsa stagione, aveva impressionato positivamente nel mercato estivo, rinforzando la rosa con innesti che avevano generato entusiasmo tra tifosi e addetti ai lavori. Tuttavia, il cammino finora è stato condizionato da numerosi infortuni, su tutti quello di Bremer, pilastro della difesa.
Juventus, il confronto con il passato
Un elemento interessante, arrivati a questo punto della stagione, è il confronto tra Thiago Motta e i suoi predecessori sulla panchina bianconera. Considerando le prime 13 giornate dei campionati passati, ecco come si posizionano gli ultimi allenatori della Juventus in termini di punti, gol fatti e gol subiti:
– Antonio Conte (stagione 2011-12) – 29 punti, 24 goal fatti e 10 subiti
– Massimiliano Allegri (stagione 2014-15) – 35 punti, 30 goal fatti e 5 subiti
– Maurizio Sarri (stagione 2019-20) – 36 punti, 25 goal fatti e 12 subiti
– Andrea Pirlo (stagione 2020-21) – 27 punti, 27 goal fatti e 14 subiti
– Massimiliano Allegri bis (stagione 2021-22) – 21 punti, 18 goal fatti e 16 subiti
– Thiago Motta (stagione 2024-25) – 25 punti, 21 goal fatti e 7 subiti
Thiago Motta, con i suoi 25 punti, si piazza in una posizione intermedia, ma c’è un dato che lo distingue. La sua Juventus è ancora imbattuta in campionato, un’impresa non banale per una squadra completamente rinnovata e colpita da numerosi stop fisici.
La squadra di Motta ha mostrato sprazzi di grande solidità e organizzazione, ma serve continuità per scalare posizioni in una Serie A sempre più competitiva. La classifica corta è un vantaggio, ma anche un richiamo alla concretezza, poichè ogni punto lasciato per strada può pesare.
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