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Editoriale CS: Juventus, se vuoi vincere basta con gli alibi

È crisi nera in casa Juventus. Le vittorie sono pressoché nulle e lo spogliatoio rotto. È giusto difendere ancora Allegri in questo modo?

Se in Serie A la verità a volte viene celata, la Champions League la mette invece in luce. Zero vittorie nelle prime due giornate, mai nella storia della Juventus ci fu una partenza così.

Risultati negativi in Coppa che danno seguito alle orribili prestazioni che continuano a susseguirsi da più di un anno ogni qualvolta la Juventus scende in campo.

Che il ritorno di Allegri in bianconero sia stato un enorme buco nell’acqua fatto dalla società questo, ormai, è sotto gli occhi di tutti.

Quello che lo scorso anno si è presentato alla Continassa è un Allegri ancorato ai suoi principi di gioco ormai obsoleti e non adatti al calcio moderno.

La Juventus continua ad essere per qualità dell’undici titolare e profondità della rosa la squadra regina del campionato ma pecca di una totale assenza di identità di gioco.

L’errore della Juventus

Le colpe non mi sento di darle solo ad Allegri. Il livornese, si sapeva che allenatore fosse, nel momento in cui la Juventus ha deciso di rimetterlo in panchina, e ciononostante, lo ha fatto ugualmente.

Agnelli, con questa scelta, ha sconfessato tutto il percorso che, due anni prima, lo portò a esonerare Allegri per prendere prima Sarri e poi Pirlo.

La Juventus voleva proseguire la striscia quasi decennale di vittorie alzando il livello provando a farlo tramite una crescita nel gioco tale da far divertire l’appassionato.

Il risultato non fu deludente. Sarri vinse lo scudetto, Pirlo due trofei, ma questo non fermò il dietrofront ideologico.

Ciò che rimane oggi della squadra vincente di soli due anni fa è la qualità dei giocatori

, peraltro ancor più migliorata dopo la sessione estiva di mercato.

Sono arrivati quest’anno infatti giocatori del calibro di Di Maria, Pogba, Paredes e Bremer, pagati fior di milioni e il quale rendimento è molto sotto le aspettative.

Durante le partite la Juventus gioca in maniera remissiva non provando ad attaccare una volta trovato il vantaggio e concedendo all’avversario quasi la totalità del campo.

Non ci sono più scuse per questo. Allegri non è all’altezza del compito che gli è stato affidato e in dirigenza andrebbe fatto un mea culpa generale.

Juve, ora un po’ d’umiltà

La cosa che fa ribollire i tifosi della Juventus è la mancanza di trasparenza che trapela da ogni dichiarazione o intervista.

Di recente, delle espressioni da parte di una persona molto vicine al mondo Juve ha fatto discutere. Quella di Giovanni Galeone.

Galeone infatti ha espresso questo suo pensiero del tutto lecito sulla Juventus in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

La Juventus, al netto degli infortunati, è una squadra mediocre. Max dovrebbe fare un miracolo non per passare il girone, ma per qualificarsi alla prossima Champions“.

Eppure un mese fa, Galeone, sostenendo la Juve non fosse competitiva, ribadiva la necessità di acquisire altri giocatori.

I nomi da lui richiesti erano Paredes, Kostic, un attaccante e un altro difensore oltre Bremer. Accontentato in tutto meno che per il difensore.

Io credo sia corretto esprimere il proprio pensiero ma, quando si parla a un pubblico ampio ritengo sia giusto in primis essere sinceri e onesti nel dare il proprio giudizio perché la critica solo se fondata può portare a una crescita.

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Pubblicato da
Domenico Cutrupi
Tag: Juventus

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