Serie A
Empoli, Accardi: “Non è stato un mercato semplice, ma siamo soddisfatti”
Empoli, ecco le parole di Accardi sul mercato
Empoli, il direttore sportivo Pietro Accardi ha fatto il punto sul mercato svolto in questa sessione da parte dei toscani.
Sul mercato: “Come tutti gli anni non è stato semplice, stavolta ancora di più perché avevamo il blocco dell’indice di liquidità. Non avevamo esigenze, se non mettere una mezzala al posto di Haas. Per il blocco dovevamo inventarci un’operazione, cedere per far entrare uno nuovo. Quando abbiamo sbloccato la situazione abbiamo preso Benassi, giocatore esperto che ha caratteristiche diverse rispetto alle nostre mezzali. Ho trovato un ragazzo che ha sposato in pieno il nostro progetto”
Su Cacace: “Inizialmente non cercavamo un terzino, ma siamo sempre vigili. Marchizza era chiacchierato da altre squadre ma non volevamo intervenire in quel ruolo, poi purtroppo si è infortunato e abbiamo preso in considerazione l’andare sul mercato. Nelle nostre valutazioni avevamo pensato di avere giocatori duttili in grado di ricoprire quel ruolo. Abbiamo deciso di prendere un terzino puro come Cacace. Può sembrare sconosciuto ma lo seguivamo da tempo, è cresciuto molto e c’era la possibilità per la formula con cui arriva, prestito oneroso con riscatto obbligatorio in caso di salvezza. Lui rispecchia i canoni del giocatore da Empoli, ha le caratteristiche che si sposano benissimo con Andreazzoli.”
Empoli, la cessione di Ricci fa male
“Su Ricci capisco i dubbi e i pensieri dei tifosi, ma la cessione è stata dettata da un motivo tecnico, perché pensiamo che in quella posizione abbiamo Leo Stulac e Asllani, due giocatori importanti. C’è anche l’opportunità economica in un momento storico particolare, arriva un’offerta importante e prendiamo in considerazione la cessione. Nell’Empoli non c’è nessun giocatore che sposta gli equilibri singolarmente. Qui non abbiamo fenomeni, è il gruppo a fare la differenza. Mai come quest’anno l’allenatore ha impiegato tutta la rosa e i risultati sono arrivati ugualmente. La cessione non è stata un discorso di classifica, ma un’opportunità in un dato momento storico. Poi siamo coperti in quella posizione”
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Serie A
Bologna, l’attacco resta un rebus: le punte non incidono
Il posticipo contro i bianconeri ha confermato un problema che va avanti da tempo: il Bologna cambia interpreti, ma non rendimento.
La sfida contro la Juventus ha ribadito una sensazione che accompagna la formazione di Casteldebole da diverse settimane: l’alternanza nel ruolo di centravanti non sta aiutando la squadra a trovare continuità offensiva. Vincenzo Italiano continua a cercare la quadra, ma la scelta della prima punta resta irrisolta.
In estate l’arrivo di Ciro Immobile aveva acceso entusiasmo e aspettative. Svincolato dal Besiktas, il centravanti azzurro si è presentato in rossoblù con un bagaglio di gol che pochi possono vantare: oltre duecento reti in Serie A, decisive soprattutto negli anni alla Lazio e al Torino. L’inizio della sua avventura, però, è stato subito frenato da un problema al retto femorale accusato alla prima giornata nella sfida contro la Roma all’Olimpico, un infortunio che lo ha tenuto ai box più a lungo del previsto e che si inserisce in una serie di guai fisici con cui Immobile ha dovuto fare i conti negli ultimi anni.

CIRO IMMOBILE DOLORANTE LASCIA IL CAMPO PER INFORTUNIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel frattempo, chi è stato chiamato a sostituirlo non è riuscito a colmare il vuoto. Castro, protagonista nella passata stagione, fatica a ritrovare brillantezza e incisività, mentre Dallinga non è ancora riuscito a imporsi come riferimento offensivo affidabile. I loro contributi restano discontinui e insufficienti per garantire al Bologna quel peso offensivo necessario nelle gare di alto livello.
Contro la Juventus, i limiti sono emersi con chiarezza. Anche prima dell’inferiorità numerica seguita all’espulsione di Heggem, i rossoblù hanno faticato a costruire vere occasioni da gol, rischiando anzi di subire il raddoppio. L’unico episodio degno di nota è stato un tiro alto di Dallinga, troppo poco per impensierire una difesa organizzata come quella bianconera. L’ingresso di Castro nella ripresa non ha cambiato il volto della partita, lasciando immutata l’inerzia del match.
Certezze smarrite
Eppure, prima della sosta, la convivenza tra Castro e Dallinga sembrava poter funzionare. I due apparivano complementari, capaci di alternarsi e di offrire soluzioni diverse al sistema di gioco di Italiano. Oggi, però, il campo racconta una storia diversa e quelle certezze sembrano essersi smarrite.
Per ritrovare efficacia e tornare a incidere nei big match serviranno tempo e, forse, una scelta più decisa. Il Bologna attende risposte dal suo attacco: finché il rebus della prima punta resterà irrisolto, anche le ambizioni rossoblù rischiano di rimanere incompiute.
Serie A
Hellas Verona, Orban eroe (quasi per caso) di Firenze
L’Hellas Verona espugna il Franchi all’ultimo respiro grazie a Gift Orban, impiegato da Zanetti a causa dell’infortunio di Giovane durante il primo tempo.
Il nigeriano è risultato decisivo per una vittoria fondamentale che rilancia definitivamente i gialloblu in classifica e per la lotta salvezza con un pizzico di destino.
Hellas Verona, fuori Giovane dentro Orban: Zanetti ha trovato la quadra?
Nell’importantissimo successo in quel di Firenze per 1-2, arrivato proprio negli ultimi secondi di partita, ha spiccato la prestazione di Gift Orban, che nelle ultime settimane era stato escluso dai titolari. Zanetti si è presentato al delicatissimo scontro salvezza con la solita formazione, forte del successo contro l’Atalanta, e la coppia d’attacco formata da Giovane e Mosquera.
Il colombiano nello specifico non era al meglio fisicamente ma è riuscito comunque a scendere in campo dall’inizio e incidere in fase offensiva, come ha saputo fare durante gli ultimi incontri. L’imprevisto però nonostante questa situazione è occorso al partner d’attacco brasiliano, uscito dolorante e in lacrime a causa di una probabile distorsione alla caviglia.
Al suo posto è entrato proprio Orban, rimasto in panchina l’ultima giornata, diventato subito protagonista al 42′ (neanche a 10′ dal suo ingresso in campo) col gol del vantaggio su imbucata di Al Musrati e freddissimo a tu per tu con De Gea. Nel corso della ripresa ha avuto più volte il pallone del raddoppio, specialmente dopo l’1-1 causato dalla sfortunata autorete di Nunez.
Alla fine però nel momento più improbabile è riuscito a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto sull’assist di Bernede, regalando un successo di vitale importanza per la sua squadra che adesso si trova a due punti dalla prima posizione utile in zona salvezza (occupata dal Parma).
Un contributo straordinario quanto inaspettato visto che probabilmente sarebbe entrato durante il secondo tempo, adesso con una sosta (dovuta all’impegno del Bologna in Supercoppa Italiana) Giovane potrà recuperare in vista della trasferta di San Siro contro il Milan del 28 dicembre.

Foto CS.
Serie A
Fiorentina, altro ko che pesa: chi può sostituire Vanoli?
Fiorentina – la sconfitta con il Verona allontana la zona salvezza: Vanoli a rischio, club in silenzio e squadra in ritiro
La Fiorentina sprofonda ancora e vede la Serie B sempre più da vicino. La sconfitta contro il Verona allunga l’emergenza viola. Dopo 15 giornate di campionato la squadra di Vanoli è ancora senza vittorie, a -8 dalla zona salvezza e a -4 dal penultimo posto. Numeri impietosi che fotografano una stagione fin qui disastrosa e che rendono necessario l’ennesimo scossone per provare a evitare il peggio.
Il club sceglie nuovamente la strada del silenzio. Un atteggiamento che racconta il momento di grande incertezza vissuto dalla società, in attesa di quello che ormai appare come un miracolo sportivo. Tutte le riflessioni ruotano attorno al futuro di Paolo Vanoli, chiamato a Firenze dopo l’addio di Pioli ma mai riuscito a invertire la rotta, né sul campo né fuori.
Fiorentina, tutti i nomi per il post Vanoli
La prima decisione è stata il ritiro a oltranza della squadra. Ora però il nodo principale resta la panchina: l’esonero del tecnico sembra l’ipotesi più probabile, anche se non sono da escludere dimissioni spontanee. In caso di addio, la Fiorentina dovrà individuare rapidamente il profilo giusto per una situazione estremamente delicata.

Al momento non ci sono certezze, ma i primi nomi iniziano a circolare: Davide Ballardini, avvistato al Franchi, rappresenta una pista concreta, così come un possibile ritorno di Beppe Iachini. Sullo sfondo anche l’ipotesi interna, con la promozione di Daniele Galloppa dalla Primavera fino a fine stagione. Firenze attende, con il tempo che però inizia a scarseggiare.
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