Serie A
Empoli-Atalanta: curiosità e statistiche

Empoli-Atalanta, partita valida per la 26° giornata della Serie A, che andrà in scena allo stadio Castellani di Empoli domenica 23 febbraio alle ore 18:00
Domani andrà in scena al Castellani di Empoli la sfida numero 36 tra Empoli e Atalanta, con un bilancio che fino ad ora nelle precedenti 35, premia quelli che saranno gli ospiti nella sfida di domani (16 vittorie). La formazione di casa invece vanta solamente 5 affermazioni nella sfida, 7 in meno rispetto ai pareggi riscontrati tra le due formazioni.
Analizzando solamente le partite giocate in casa dalla squadra allenata da D’Aversa , su 12 incontri totali, la squadra toscana ha registrato 3 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte, segnando 9 gol e subendone 15.
Empoli e Atalanta: i precedenti
La prima gara tra le due società si disputò nella stagione 1981/82, quando entrambe le squadre militavano in Serie C1. La sfida si concluse con un pareggio per 2-2, con l’Atalanta protagonista di una splendida rimonta. Questo incontro rappresentò il primo dei 13 pareggi nella storia della sfida.
Tra i 13 incontri terminati in parità, uno dei più significativi è sicuramente quello del 1998 in Coppa Italia, quando l’Empoli, allora allenato da Luciano Spalletti, ottenne la qualificazione nonostante il pareggio a reti inviolate (0-0), grazie alla vittoria dell’andata.
Un dato che sicuramente non farà piacere ai tifosi dell’Empoli è quello che vede la loro squadra sempre sconfitta in tutte le sfide contro l’Atalanta iniziate alle 18:00. L’ultima conferma di questa statistica è arrivata lo scorso 22 dicembre, quando l’Atalanta si è imposta in trasferta per 3-2 grazie a uno straordinario Charles De Ketelaere, autore di una doppietta che ha condannato i toscani alla quarta sconfitta su quattro incontri disputati alle 18:00 tra le due formazioni.

Charles De Ketelaere ( foto KEYPRESS )
Serie A
Gigi Maifredi: “Come me, Motta a Torino ha sottovalutato le difficoltà nello spogliatoio”

Gigi Maifredi critica Thiago Motta: “Alla Juventus non si può allenare come a Bologna”. La dura critica dell’ex giocatore.
L’analisi di Maifredi sulle difficoltà di Motta
Gigi Maifredi, noto per la sua esperienza nel mondo del calcio, ha espresso opinioni forti sulle difficoltà incontrate da Thiago Motta nel suo approdo alla Juventus.
In un’intervista rilasciata a Libero, Maifredi ha paragonato la sua esperienza personale a quella di Motta, suggerendo che entrambi sono arrivati a Torino con la convinzione di essere “dei in terra”, solo per scontrarsi con la dura realtà dello spogliatoio bianconero.
“Il suo errore è stato pensare che alla Juve potesse allenare come a Bologna”, ha dichiarato Maifredi, sottolineando come il passaggio da una squadra di provincia a un club con la storia e le aspettative della Juventus richieda un approccio diverso.
Il ruolo di Giuntoli e le similitudini con Allegri
Maifredi non ha risparmiato critiche neanche a Giuntoli, sottolineando come il dirigente non abbia fornito il supporto necessario a Motta, così come in passato non aveva aiutato Allegri. Questa mancanza di sostegno ha contribuito alle difficoltà di Motta nel gestire una squadra complessa e dal forte carattere come la Juventus.
La questione del supporto dirigenziale è cruciale per il successo di un allenatore, soprattutto in un ambiente esigente come quello della Juventus.
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Fonte: l’account X di Schira
Gigi #Maifredi a Libero: “Come me #Motta è arrivato a Torino credendo di essere dio in terra e ha sbattuto la faccia contro lo spogliatoio. Il suo errore è stato pensare che alla #Juve potesse allenare come a #Bologna. #Giuntoli non l’ha aiutato come non aveva aiutato #Allegri…” pic.twitter.com/vzippCDgRJ
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 27, 2025
Serie A
Lazio, Zaccagni: “Pronti per il rush finale, daremo il massimo per i tifosi”

Lazio, Zaccagni premiato al Trofeo Ignazio Scardina: “Pronti per il rush finale, daremo il massimo per i tifosi. Felice del ritorno in Nazionale”.
Nella giornata di oggi all ore 10:15, presso il Circolo Sportivo RAI è andata in scena la quarta edizione del Trofeo Ignazio Scardina. Riconoscimento dedicato alla storica colonna delle trasmissioni 90° Minuto e La Domenica Sportiva ed a capo della redazione calcistica di RaiSport dal 2000 al 2006.
Fra i premiati, anche il capitano della Società Sportiva Lazio Mattia Zaccagni, che dopo aver ritirato il premio si è fermato per rispondere alle domande della stampa presente

L’ESULTANZA DI MATTIA ZACCAGNI E GIGOT ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, le parole di Zaccagni
“Mi fa sempre piacere partecipare a questi eventi. È stato bello sentire queste parole dei colleghi di Ignazio, mi sarebbe piaciuto conoscerlo perché il suo modo di raccontare calcio è particolare. Ringrazio per questo premio. Ci aspettano tante partite importanti, abbiamo ricaricato le batteria e siamo pronti per il rush finale. Ci sono tante squadre per il quarto posto, ci metteremo il massimo impegno per i nostri tifosi. Sono contento di essere tornato in nazionale, è sempre un onore vestire la maglia azzurra e a giugno penseremo alle qualificazioni per il mondiale”.
Serie A
Inter, Pavard: “Voglio vincere tutto. Inzaghi? Sottovalutato, ma i suoi risultati parlano chiaro”

Benjamin Pavard, difensore dell’Inter, ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, affrontando diversi temi legati al presente e al futuro.
Il centrale francese ha parlato degli obiettivi stagionali dell’Inter, soffermandosi sulla corsa in campionato e sul cammino in Champions League. Inevitabile anche un riferimento al celebre Triplete, un traguardo storico che continua a rappresentare un sogno per il mondo interista.
Inter, le parole di Pavard
“Voglio vincere ancora. Abbiamo perso punti, ma siamo dove volevamo stare in corsa su tutto e avanti in campionato. Vincere a Bergamo è stato importante. Confermarsi campioni è difficile, con avversari forti come Napoli e Atalanta, ma anche l’anno scorso era dura”.
Sogno Triplete
“Bisogna mantenere questo spirito fino alla fine e poi si vedrà. Non rinuncio a nessun trofeo, gioco per questo e non ne ho mai abbastanza. Atteggiamento diverso tra A e Champions? Non è vero, ma è impossibile stare sempre al 100% con questi ritmi infernali. Non siamo macchine, in futuro se ne dovrà parlare perché così, alla lunga, non è sostenibile”.
Su Inzaghi
“Con Inzaghi siamo tutti coinvolti. È molto empatico e parla con tutti. I suoi risultati non sono casuali e nascono dal gioco, è anche per lui che sono venuto qua: volevo divertirmi con una squadra competitiva e bella. Ha ragione Henry, il mister è sottovalutato”.
Riguardo la posizione preferita in campo
Ho scelto l’Inter anche perché nella difesa a 3 do il meglio. Ma sono un soldato versatile: se c’è da fare il terzino lo faccio; se c’è da fare il Dumfries lo faccio. Tra di noi siamo diversi e compatibili: Bastoni è uno dei migliori al mondo, un centrocampista nel corpo di un difensore, mentre Acerbi porta esperienza e con lui ora sono smaliziato”.
Sul doppio confronto col Bayern Monaco
“In Baviera ho tanti amici, lì sono diventato grande e ho vinto tutto, ma ora difendo il nerazzurro. Sarà una sfida equilibratissima, da 50 e 50, e vincerà chi difenderà meglio. Loro amano il possesso e ti attaccano con qualità sugli esterni, noi dovremo essere lucidi con la palla e preparati a resistere nei momenti di sofferenza. Nel Bayern respiri storia, organizzazione, vittoria e solidità, ma l’Inter è un club altrettanto grande e l’amore del suo popolo non ha limiti”.
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