Serie A
Empoli, D’Aversa: “Il Monza è un impegno difficile. Sulla carta sono più forti loro”
Il tecnico dell’Empoli, Roberto D’Aversa, presenta la sfida che vedrà i suoi giocatori affrontare il Monza, nella partita che vale i primi 3 punti del campionato.
La sfida, in programma Sabato 17 alle ore 20:45, vede l’Empoli ospitare il Monza di Alessandro Nesta per il primo impegno del campionato. Il tecnico che guida i toscani presenta la sfida in conferenza stampa.
Empoli, la conferenza pre Monza
Avvio di stagione: “La squadra viene da un impegno di Coppa dove si è fatto molto bene, sotto l’aspetto mentale e fisico sta bene. La partita di domani non sarà più una partita del calcio di agosto, dovremo essere bravi a far risultato perché è già una partita importante per il nostro obiettivo. Non dobbiamo prendere la gara di Coppa Italia per fare paragoni, con tutto il rispetto per il Catanzaro non può essere tutto semplice come quella partita. Il Monza è un impegno difficile, sulla carta sono più forti loro ma poi è il campo che parla. Avremmo voluto utilizzare la rosa al completo, ma il nostro obiettivo è ragionare su una partita che sarà complicata ”
Sul Monza: “Utilizzano un sistema di gioco che varia nei giocatori davanti, Maldini può fare il trequartista con le due punte ma anche l’esterno a piede invertito. Magari aggrediscono meno, lavorano stretti in fase difensiva, hanno qualità e struttura. Ripeto, il bello del calcio è che tutti hanno le stesse possibilità di portare a casa il risultato. Conta molto la voglia che si mette in campo.”
Gli obiettivi: “Quello che mi sono prefissato è migliorare i ragazzi sotto l’aspetto fisico, tecnico e mentale. Chiaramente i ragazzi si stanno impegnando molto, ma questa squadra va migliorata anche con altre operazioni di mercato. Si affrontano le partite e poi ci si focalizza sulle cose positive e negative per migliorare. I gol subiti difficilmente li digeriamo, si lavora per subire meno gol. Quelle occasioni che i ragazzi hanno creato dovremo sfruttarle maggiormente perché il campionato è tutt’altra cosa.”
Serie A
Serie A, oggi ricade un anniversario: tu lo sapevi?
Oggi per la Serie A è un giorno speciale. Il 17 Settembre, di ormai molti anni fa è stato il giorno in cui il calcio italiano è cambiato, per sempre: lo sapevi?
Era il 17 settembre del 1939, la Serie A si apprestava a vivere la sua decima edizione da quando è stato istituito il girone unico che ad oggi è a venti squadre. Ma oggi ricade un anniversario “speciale” che ha cambiato anche il modo dei tifosi nel guardare le partite: il dettaglio.
Serie A: Lo storico cambiamento
Quel giorno di oramai ottantacinque anni fa cambiò il calcio italiano. Fu permesso agli addetti ai lavori in primis e a tutti i tifosi, poi, di poter riconoscere in modo subito intuitivo i giocatori. Da quel giorno furono, infatti, istituiti i numeri di maglia. Dall’ uno all’undici e questo permetteva a tutti di poter subito captare il giocatore in campo ed il proprio beniamino.
Sono passati molto anni d’allora ma sicuramente quel cambiamento ha fatto la storia del nostro campionato. Oggi le maglie di giocatori rappresentano, anche, il vestiario più comune per quei tifosi che dal vivono vanno allo stadio per supportare la propria squadra.
Le maglie ritirate
Ci sono maglie, talvolta ritirate in onore di un proprio giocatore simbolo: Maldini (3, Milan); Zanetti (4, Inter); Baggio (10, Brescia) Maradona (10, Napoli); Riva (11, Cagliari). Sono solo alcune delle maglie che le squadre di A hanno deciso di non far indossare a nuovi giocatori, in ricordo delle gesta dei grandi campioni del passato.
In campo non si vedono più quei numeri portati sulle spalle da chi ha fatto la storia di un club. Diverso è invece il discorso sugli spalti. Proprio lì i tifosi, quando assistono alla partita indossano con molto orgoglio le maglie dei loro beniamini, e spesso coincidono con quelle di grandi campioni del passato. Il tutto grazie a quello storico cambiamento, che ha portato i numeri sulle spalle dei giocatori, 85 anni fa.
Serie A
Roma in lutto, si è spento Alicicco
Ernesto Alicicco è stato per la Roma una persona molto importante. Sua l’impronta nei due scudetti giallorossi quando ricopriva il ruolo di medico sociale.
Si è spento all’età di ottantanove anni, nella sua Roma, Ernesto Alicicco. Fu medico sociale dei giallorossi dal 1978 al 2000. Tra i protagonisti dei gli ultimi due scudetti vinti nel 1982-83 e 2000-01, oltre a cinque Coppa Italia vinte nel periodo 1979-1991.
Alicicco, amico e medico di Roma
Nella sua lunga carriera da medico riuscì nel calcio a imprimere il suo credo e la sua spiccata dose di gentilezza ed altruismo lo hanno contraddistinto. I tifosi giallorossi ricorderanno sicuramente il suo pronto intervento che salvò la vita a Lionello Manfredonia: vittima di un arresto cardiaco a Bologna, dove si giocò alla temperatura record di -12 gradi.
Storico collaboratore e amico di Carlo Mazzone, già ai tempi da giocatore al Siena, concluse la carriera da medico sociale nel Brescia, nel quale aiutò Baggio nel recupero dai suoi più frequenti infortuni fino ad aiutare Guardiola nel post del caso doping.
Per la Roma e non solo, oggi è una giornata di lutto: il calcio italiano perde una grande persona, un amico ed un professionista serio.
L’#ASRoma piange la scomparsa di Ernesto Alicicco.
Tra il 1978 e il 2001 ha curato i nostri campioni, resterà nel nostro cuore per sempre. pic.twitter.com/YN4qsjgRVa
— AS Roma (@OfficialASRoma) September 17, 2024
Serie A
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