Serie A
Empoli, D’Aversa: “Il Torino è una squadra forte, i ragazzi devono continuare a migliorare”

Il tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Torino.
L’ex allenatore di Lecce e Parma e attuale tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Torino in programma venerdì 13 dicembre alle 20:45 allo stadio Carlo Castellani.
Empoli, le parole di D’Aversa
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa in conferenza stampa in vista del match contro il Torino.
Quanto la soddisfa la parte realizzativa degli ultimi tempi?
“I ragazzi hanno fatto una grandissima partita, concretizzando molto dal punto di vista realizzativo.
Questo ci deve far capire che bisogna continuare a migliorare, dobbiamo riproporlo. La partita di domani è dura e difficile, bisogna ragionare sui singoli del Torino perché è una squadra forte”
Come sta Grassi?
“Grassi farà parte dei convocati, poi vedremo il minutaggio”
Visto l’ennesimo infortunio grave, avete programmato un viaggio a Lourdes?
“Un saluto per Pietro perché aveva recuperato certezze e condizione fisica, ci stava dando tanto. Sicuramente è un giocatore che ci mancherà, come Haas e Sazonov.
Dispiace per chi ci è passato, da giocatore ci sono passato e in questo momento ti cade il mondo addosso. Ho parlato con lui cercando di rasserenarlo, è chiaro che ci può essere delusione. A Lourdes non abbiamo il tempo di andarci”
L’infortunio di Pellegri comporterà dei cambiamenti?
“Per le caratteristiche Campaniello della Primavera è un giocatore che può fare il ruolo di Pellegri. In questo momento ci sono diverse assenze, anche nella preparazione della gara ci sono tanti giocatori che devono essere pronti a ricoprire più ruoli.
Vedo disponibilità, ad esempio Gyasi può fare più cose. Ora i ragazzi devono farsi trovare pronti, la dimostrazione è stata quella di Marianucci a Verona”
Che squadra è il Torino?
“Inutile fare l’elenco dei giocatori, hanno forse accusato il contraccolpo della perdita di Zapata ma hanno tanti giocatori forti. Non possiamo ragionare sul loro momento.
Noi non possiamo permetterci di sottovalutarli, li dobbiamo rispettare. Indipendentemente dalla posizione di classifica, dobbiamo avere il coltello tra i denti”
Quanto potete migliorare in termini di mentalità?
“Non c’è mai un limite al miglioramento, dipende dalle aspettative e ciò che chiediamo a noi stessi. Non possiamo accontentarci, a Verona abbiamo giocato una grande partita ma dobbiamo metterla da parte. Tutto quello che facciamo fa la differenza se raggiungiamo l’obiettivo prefissato”
Dovete migliorare sui calci piazzati?
“Se si vuole trovare un aspetto negativo, sì, è vero. Ci lavoriamo convintamente ma è un aspetto che va migliorato. I numeri sono eloquenti”
Scriverà la lettera a Babbo Natale o a Roberto Gemmi?
“Sono discorsi prematuri, nel pregara non mi piace parlare del mercato. Penso solo al Torino. La società sa come deve operare, a me piace allenare chi ho a disposizione. Mi piace anche far venire su ragazzi della Primavera”
Come vede Colombo ed Esposito?
“Hanno caratteristiche per giocare in varie posizioni del campo. Molto probabilmente partiranno loro due dall’inizio domani”
Serie A
Roma, Sabatini: “Ranieri unico, ma la società ha fatto un grande lavoro. Sul nuovo allenatore…”

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha concesso un’intervista esclusiva al collega Lorenzo Gulino ai microfoni di Solo la Roma.
Stasera, ore 20:45, la Roma di Claudio Ranieri sarà di scena al Gewiss Stadium contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini per portare a compimento una rimonta Champions League che avrebbe del clamoroso.
Roma, le parole di Sabatini
Sollecitato a questo proposito, l’ex direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di “Solo la Roma” e nello specifico al collega Lorenzo Gulino. Tanti i temi trattati dal dirigente, fra cui il nuovo allenatore ma anche il lavoro della società e la crescita di alcuni giocatori.
Ranieri
“Ranieri è riuscito a toccare tutti i tasti. Dal punto di vista psicologico, ma anche tecnico-tattico. I buoni risultati non vengono solo dalla predisposizione d’animo della quale Ranieri beneficia. Nella sua storia lui è sempre riuscito ad assemblare gruppi psicologicamente integrati. C’è anche la capacità di interpretare e gestire le partite. Ranieri ha meriti straordinari, ma anche la società perché non si fanno tanti risultati con il solo allenatore, nonostante sia un uomo solo al comando. C’è anche la società che interagisce mettendo i calciatori nella migliore condizione possibile. Ci sono il direttore sportivo e altre figure. I meriti di Ranieri sono cristallini”.
Nuovo allenatore
“Non lo dirò mai perché sarebbe maleducazione sportiva e non posso sparare nomi, ma posso dire che la Roma non deve cercare un clone di Ranieri perché non esiste. Se così dovesse essere farebbe un grande errore. Penso che l’allenatore lo scelga Ranieri visto che conosce ambiente, squadra e per questo sarà una garanzia”.
Ghisolfi
“Nei primi mesi alla Roma è stato messo in un cono d’ombra volutamente, è stato emarginato potrei dire. I suoi contatti pubblici sono stati minimali e credo che sia stata una scelta della signora greca che dirigeva l’azienda, mentre adesso sta facendo il suo vero lavoro da direttore sportivo e lo sta facendo molto bene. Ha una storia di tutto rispetto, non è una novità. Ha condotto il Lens, in Ligue 1 ha un percorso fantastico con un mercato ricco in uscita e pieno risultati sportivi. Quindi è un giovane direttore sportivo al quale va riconosciuta competenza e data fiducia”.
Dovbyk
“Dovbyk? Non è un colpo sbagliato, ma è in difficoltà come tanti giocatori nel primo anno di frequentazione della Serie A. Non ci dimentichiamo che i primi tre mesi di Platini alla Juventus furono drammatici perché c’erano alte aspettative, ma non riusciva a trovare la sua dimensione in campo. Sono stati 6 mesi infernali per lui, poi si è abituato, si è calato nel ruolo ed è stato un campione vero. Deve trovare una sua serenità muscolare perché è un pochino rigido, ma è votato al sacrificio, fa tanto movimento. Deve trovare una tranquillità muscolare perché delle volte arriva rigido sulla palla, teso e sbaglia la soluzione. Lui però ha ottime idee calcistiche. Gli ho visto smorzare palloni per il compagno al corrente che richiedono una certa comprensione della situazione, visione di gioco e sensibilità. Va aspettato e aiutato, ci mette sempre il fisico ed è una cosa che conta nel calcio”.
Gourna-Douath
“Non so a quanto sia fissato il riscatto, ma sono rimasto impressionato nelle ultime due uscite. Sicuramente è più forte di quello che pensassi. Recupera palla, ha vitalità ed ha anche qualche soluzione tecnica interessante. Può rimanere nel reparto poi che ruolo potrà sviluppare, primario o supplementare, lo vedremo. Il ragazzo mostra qualcosa, è una questione fiducia che gli deve essere riconosciuta. Se Ranieri lo butta in campo…lui non regala nulla, non schiera i giocatori per simpatia, li mette se gli garantiscono il rendimento minimo che occorre per vincere le partite”.
Rosa e mercato
“La Roma non ha deficit nei reparti. Forse ha solo un deficit numerico in difesa. Insieme a Ndicka, che è un giocatore di grande rendimento e affidabilità, c’è Mancini che ha fatto bene, però, un centrale in aggiunta lo metterei. Un difensore occorre per integrare il reparto, non a discapito di uno o dell’altro. A centrocampo la Roma mi sembra molto competitiva perché Koné è fantastico, Pisilli il prossimo anno si presenterà più maturo, pronto e darà un contributo importante. C’è la crescita straordinaria di Soulé che si è fatto aspettare abbastanza, ma che adesso sta giocando ai suoi livelli. La Roma ha una rosa competitiva, non va guastata ma integrata. Questo non significa bocciare i giocatori, ma arricchire i reparti arrivando a una rosa più profonda e competitiva. Piano piano tutti sono arrivati ad un livello più che sufficiente. Un giocatore che mi ha colpito è stato Manu Koné perché è un giocatore di una vitalità e una sensibilità tecnica incredibile però devo dire che il giocatore che più mi ha colpito è stato Ndicka. Ha garantito tutte le partite senza la minima pressione fisica o di concentrazione. Celik inaspettatamente è diventato importante, lavora come un fabbro ed è aumentata la sua qualità dei cross e delle giocate. Questi sono tutti meriti da attribuire a Ranieri. Non mi ha deluso Dybala, mi ha deluso il fatto che questo ragazzo è sfigato perché la ricorrenza degli infortuni lo hanno limitato troppo. Stiamo parlando dell’unico vero campione che ha la Roma. Mi dispiace tanto per lui perché è un ragazzo splendido, e per la Roma. Vediamo se l’anno prossimo troverà una condizione fisica accettabile. Certo è che questa Roma con Dybala a servizio pieno sarebbe ancora più forte”.
Come la Roma di Liedholm?
Il percorso fatto non è casuale, non si vincono così tante partite per 1-0. L’1-0 è il risultato perfetto, così come lo 0-0. Lo diceva anche Liedholm, uno dei più grandi allenatori europei, che ha portato la zona in Italia e la fece con Di Bartolomei difensore centrale. Liedholm ha inventato cose nel calcio, ha portato lo scudetto alla Roma e una mentalità che ancora vive. Lui diceva che il risultato perfetto dal punto di vista tattico era lo 0-0. Vincere le partite come le vince la Roma, ovvero per 1-0, è meraviglioso perché significa che riescono a conservare l’equilibrio complessivo e non subire ribaltamenti, controllando la partita. Si tratta di un percorso magico quello della Roma e che deve essere ribadito nella prossima stagione. Stiamo assistendo a un miracolo calcistico perché pensarlo tre mesi era follia, mentre ora la Roma sta lottando per la Champions che sarebbe come vincere un campionato. Per la squadra è necessario fare questa competizione, sarebbe un’impresa titanica che io auguro con tutto il cuore, questa città lo merita. Questo campionato legittima la Roma a poter pensare in grande. L’importante è che la società non cambi il conduttore della vicenda che è Claudio Ranieri. Deve rimanere con potere decisionale, sia sui calciatori che sull’allenatore”.

ARTEM DOVBYK PARLA CON MANU KONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Douglas Luiz risponde alle critiche: “Amo la Juventus”

Il centrocampista della Juventus, Douglas Luiz, ha risposto alle critiche dei tifosi arrivate in seguito alle sue dichiarazioni sull’Aston Villa.
La Juventus non sta vivendo una stagione semplice. Tra acquisti che non hanno dato i risultati sperati, infortuni e cambi di allenatore, l’estate che si prospetta può portare nuovi cambiamenti. Tra le delusioni, spicca quella legata a Douglas Luiz, il centrocampista brasiliano che non ha finora soddisfatto le aspettative.

NICOLO FAGIOLI E DOUGLAS LUIZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Douglas Luiz su Instagram
Oggi, il calciatore ha voluto fare chiarezza su alcune sue dichiarazioni rilasciate in una live su Twitch, che avevano alimentato voci su un suo possibile ritorno all’Aston Villa, squadra in cui ha militato prima di approdare alla Juventus.
Attraverso una Instagram story pubblicata sul suo profilo ufficiale, il brasiliano ha detto: “Quando ho parlato dell’Aston Villa, mi riferivo solo all’affetto per un luogo dove sono cresciuto come uomo e come calciatore, non alla volontà di tornare”.
Il calciatore ha poi aggiunto: “Non bisogna confondere la nostalgia con il desiderio di tornare: amo la Juventus e sono totalmente concentrato sui nostri obiettivi”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Lazio, pronto il rinnovo fino al 2026 per Vecino

Matias Vecino vuole restare alla Lazio, il club sta pianificando un rinnovo fino al 2026 per il centrocampista uruguaiano classe ’91.
La Lazio e Matias Vecino sembrano pronti a continuare il loro cammino insieme. Il centrocampista uruguaiano, che ha dimostrato un grande valore per la squadra capitolina, è intenzionato a restare, e il club biancoceleste sta lavorando per prolungare il suo contratto fino al 2026. Questa mossa testimonia la fiducia reciproca tra il giocatore e la società, che vede in Vecino un elemento chiave per il futuro.
L’importanza di Vecino per la Lazio
Vecino è stato un punto di riferimento nel centrocampo della Lazio, apportando esperienza e qualità al gioco della squadra. Il suo desiderio di rimanere a Roma è un segnale positivo per i tifosi, che potranno continuare a godere delle sue prestazioni. Il rinnovo del contratto rappresenta un passo strategico per la Lazio, che punta a consolidare la sua posizione nel campionato italiano.
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Fonte: l’account X di Schira
🚨 Excl. – Matias #Vecino’s priority is staying at #Lazio, which are planning to extend his contract until 2026. #transfers https://t.co/FPCAoSbde3
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 11, 2025
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