Serie A
Empoli-Hellas Verona 1-1, Cancelleri strappa un punto al Castellani: le pagelle
L’Hellas Verona esce dalla trasferta di Empoli con un 1-1 dopo una prestazione spenta. A recuperare lo svantaggio iniziale ci pensa una gemma di Cancelleri.
Non il miglior Hellas Verona della stagione, ma che conquista un buon pareggio in casa dell’Empoli. Andato sotto grazie al gol di Di Francesco, gli scaligeri non demordono e, pur sbagliando un rigore con Simeone, giungono al pareggio con Cancelleri.
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Le pagelle
Montipò 6: non un pomeriggio di grande impegno dal punto di vista delle parate, e sul gol di Di Francesco non ha colpe specifiche.
Coppola 6: non è esente da colpe sul gol dell’Empoli, specie sulla guardia a Pinamonti, tuttavia ci mette impegno e il gioco d’anticipo gli riesce spesso. Un ottimo prospetto (dal 60′ Cancelleri 7: prima un ottimo spunto per Caprari e il rigore procurato, poi una perla che regala un pareggio prezioso all’Hellas).
Gunter 4,5: con il suo errore sul gol indirizza la partita. Il leitmotiv è quello dell’insicurezza, con notevole difficoltà ad arginare l’Empoli dalle sue parti.
Casale 5: come Gunter, soffre gli avanti empolesi e imbarca le azioni offensive azzurre senza riuscire a metterci una pezza. Pinamonti non gli risparmia nulla e lui perde la bussola.
Sutalo 5: fuori dalla partita, non riesce a dare supporto ai compagni di reparto.
Hongla 6: fa un grande lavoro in mezzo al campo, dà il meglio nella ripresa, quando cresce e risulta il migliore dei suoi.
Bessa 5: molto arrugginito, ed è comprensibile, non giocando con continuità. Ma sembra non capire i movimenti dei compagni, tanto che risulta il gialloblù più appannato in mezzo (dall’ 84′ Terracciano sv).
Tameze 6,5: il migliore del centrocampo, ma non è una sorpresa. Primo tempo di rottura, il secondo di proposta e spunti offensivi.
Barak 5,5: da lui ci si aspetta ben altro. Ha avuto giornate migliori rispetto a questo pomeriggio. Fa il paio con la scarsa vena realizzativa e ispiratrice dell’attacco.
Caprari 6: male nel primo tempo, alza il livello nella ripresa. Ha il merito di procurarsi il rigore fallito da Simeone.
Simeone 4,5: fa la sua discreta figura fino all’episodio del rigore. Sbaglia la prima battuta, ma il VAR gli concede la rivincita. Spegne il secondo tentativo sul palo.
Igor Tudor 6: una partita che rischiava di finire in una battuta a vuoto, ma indovina il cambio di Cancelleri, che salva l’Hellas dalla sconfitta.
Serie A
Lazio, Tare: “Possiamo fare tanta strada, Baroni ha portato serenità alla squadra. Sulle altre squadre dico questo…”
A seguire l’intervista completa.
Lazio, Tare: “Inzaghi non è una novità: è una certezza”
Dove può arrivare questa Lazio?
“Può fare tanta strada. La squadra ha dato riposte importanti sia in Europa che in campionato, con qualche battuta d’arresto, ma nel complesso è una stagione positiva. L’importante è rimanere concentrati sull’obiettivo, alle volte si rischia di passare su strade sbagliate. Ma questa squadra ha tanta qualità e soprattutto un allenatore molto umile e concentrato sul lavoro. Baroni sta cercando di tirare fuori il meglio da tutti”.
È proprio Baroni il valore aggiunto di questa Lazio?
“Diciamo che ha portato tanta serenità a una squadra che veniva da un momento traballante dopo la fine della stagione scorsa. È stato bravo a dare subito un impatto positivo sia a livello di risultati che di lavoro”.
Ha lavorato per anni con Simone Inzaghi. Che stagione è quella dell’Inter?
“Inzaghi non è più una novità, non vanno più spiegati i suoi campionati. Inzaghi è una certezza, uno dei 2/3 migliori allenatori in Italia, ma anche in Europa ha fatto un lavoro eccellente. E sta facendo qualcosa di eccezionale anche quest’anno, eppure ha avuto tanti problemi fisici in rosa. Da qui passa molto nel cammino di una squadra”.
Intende dire che ci sono stati errori nella preparazione?
“Non alludo a niente. È una squadra che gioca ogni tre giorni con intensità, contro squadre di alto livello. È abituata a queste situazioni, non è questione di lavoro: a volte ci sono infortuni drammatici, altre meno. Si parla anche di fortuna, serve anche quella in una stagione”.
C’è poi una Juventus che continua a pareggiare con insistenza.
“Questo è un progetto voluto da Giuntoli e Motta, e capitano anche questi momenti. Se lavori alla Juve, sei obbligato a fare le cose in fretta, si vogliono risposte subito, e questo non aiuta per progetti di questo tipo. Ma ho grande fiducia nel lavoro di Giuntoli e anche in quello di Motta, un allenatore che ha un’idea chiara di come una squadra debba giocare. Possono trovare le soluzioni che cercano per uscire da questo periodo. Ovviamente i pareggi sono tanti, ma il cambiamento alla Juve è stato importante. È normale che possa accadere qualche battuta d’arresto. Motta può fare un lavoro importante con questa rosa”.
E del Napoli in vetta che ne pensa?
“L’arrivo di Conte è stata una garanzia. Per come lavora, è meticoloso, dà tanto e chiede tanto. Giocando una sola partita a settimana riesce a preparare ogni impegno al meglio. Ma allo stesso tempo c’è da sottolineare il lavoro svolto da Conte finora, anche con qualche battuta d’arresto sono sempre riusciti ad uscire dalle difficoltà. Sarà un testa a testa fino in fondo tra Inter e Napoli per lo scudetto”.
L’Atalanta invece continua a stupire. Che percorso sta facendo la squadra di Gasperini?
“È il coronamento del lavoro di un gruppo ormai solido, con un allenatore che conosce bene ogni angolo del progetto, di cui è al centro. Sa creare le sinergie giuste per avere una squadra competitiva: l’obiettivo principale dell’Atalanta dev’essere la Champions, tutto quel che viene in più è un grande lavoro. Ormai è una realtà consolidata tra le prime quattro, ed è un grosso risultato per un club che ha fatto un percorso straordinario negli ultimi dieci anni. Da qui alla fine sarà sempre una protagonista, anche in Europa”.
La Roma ha esonerato De Rossi, poi è toccato a Juric, e infine ha scelto Ranieri. Considerazioni?
“Ranieri è una garanzia, un uomo simbolo. Una persona stimata non solo dalla tifoseria, ma da tutto il calcio italiano e mondiale. È esperto, darà un supporto importante alla ricostruzione della squadra l’anno prossimo, sarà un uomo chiave come consigliere. Si vede la sua mano, è una squadra che ancora deve ricostruire tante situazioni, la Roma è tuttora un cantiere aperto. Ma hanno fatto una scelta intelligente, è un uomo che sa gestire pressioni”.
Infine il Milan. Una stagione di lati e bassi, prima l’esonero di Fonseca e poi la Supercoppa.
“Scelta intelligente quella di prendere Conceicao. È molto esigente, lavora su ogni dettaglio e vuole la squadra molto aggressiva. In futuro si vedrà il suo lavoro. Il Milan è molto indietro in classifica e non convince ancora nel gioco, anche mercoledì in Champions ha vinto soffrendo. Ma la società ha fatto una scelta corretta, quella di portare in Italia un allenatore che ha molta fame ma soprattutto esperienza, che serve molto a un gruppo di giocatori comunque di qualità”.
Serie A
Udinese, Lucca: “Voglio giocare in un top team in futuro”
Udinese, Lorenzo Lucca sogna un futuro in un top team, ma per ora si concentra sui gol a Udine, un’impresa che ritiene più ardua rispetto a quella con l’Inter.
Lorenzo Lucca ha recentemente espresso le sue ambizioni future in un’intervista a SportWeek. L’obiettivo principale di Lucca è quello di giocare per un top team nel panorama calcistico internazionale. Tuttavia, il calciatore sottolinea l’importanza di farsi notare con le sue prestazioni attuali all’Udinese, dove segnare gol rappresenta una sfida significativa. Secondo Lucca, fare tanti gol con l’Udinese è un’impresa più complicata rispetto a farne all’Inter, un’affermazione che evidenzia la sua determinazione e la consapevolezza delle proprie capacità.
Udinese, le parole di Lucca su SportWeek
Nell’intervista, Lucca ha dichiarato: “In futuro voglio giocare in un top team. Fare tanti gol a Udine fa guadagnare considerazione; perché è molto più difficile farne tanti qui che all’Inter.” Queste parole mostrano un giovane calciatore fiducioso ma allo stesso tempo realistico riguardo alle sfide che lo attendono. Il suo focus immediato è sul presente e sul dimostrare il suo valore attraverso prestazioni solide e continue, che potrebbero aprirgli le porte verso club di maggiore prestigio.
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Fonte: l’account X di Schira
Lorenzo #Lucca a SportWeek: “In futuro voglio giocare in un top team. Fare tanti gol a Udine fa guadagnare considerazione; perché è molto più difficile farne tanti qui che all’#Inter…” pic.twitter.com/ZKwJW9mUrf
— Nicolò Schira (@NicoSchira) January 25, 2025
Serie A
Como-Atalanta, le ultimissime sulle formazioni
A poche ore dal fischio d’inizio di Como-Atalanta, arrivano le ultime indiscrezioni sulle formazioni che scenderanno in campo al Sinigaglia alle 15.
Como–Atalanta è la partita che apre questo sabato di Serie A. I lariani, che proprio contro la Dea all’andata avevano trovato la prima vittoria in campionato, cercano il secondo risultato utile consecutivo per aumentare il vantaggio sulla zona retrocessione.
Dall’altra parte, i nerazzurri non hanno ancora vinto in campionato nel 2025 e oggi faranno di tutto per portare a casa i tre punti, fondamentali sia per tenere il passo di Inter e Napoli davanti ma anche per tenere a distanza Lazio e Juventus per la lotta Champions.
Qui Como
Fabregas conferma il ritorno al 4-2-3-1. Tra i pali ci sarà Butez, protetto da Iovine, Dossena, Kempf e Van der Brempt in difesa. In mediana ancora il tandem Caqueret–Da Cunha. Sulla trequarti agiranno Diao a destra e Fadera a sinistra con il rientrante Nico Paz al centro. Il riferimento centrale sarà Cutrone.
Qui Atalanta
Gasperini, invece opterà per il 3-4-2-1 con Carnesecchi in porta e la linea difensiva composta da Scalvini, Djimsiti e Kolasinac. A centrocampo confermati Bellanova, Ederson, de Roon e Ruggeri. In avanti il tridente formato da Lookman, De Ketelaere e Retegui.
Como-Atalanta, probabili formazioni
Como (4-2-3-1): Butez; Iovine, Dossena, Kempf, Van der Brempt; Caqueret, Da Cunha; Diao, Paz, Fadera; Cutrone
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Scalvini, Djimsiti, Kolasinac; Bellanova, Ederson, de Roon, Ruggeri; De Ketelaere, Lookman; Retegui
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