Serie A
Empoli-Inter 0-3, Inzaghi: “La risposta che volevo dai ragazzi, tutti bravissimi. Su Lautaro..”
Empoli-Inter 0-3, ai microfoni di Dazn ha parlato Simone Inzaghi, dopo la vittoria esterna in casa dei toscani. Vediamo, qui di seguito, le parole del tecnico della squadra nerazzurra.
Il pirotecnico 4-4 contro la Juventus sembra già un ricordo, a giudicare dalla risposta dell’Inter sul campo. I nerazzurri, in superiorità numerica per gran parte del match, espugnano Empoli con tre gol.
La doppietta di Frattesi e il sigillo di Lautaro consolidano il secondo posto nerazzurro, con i meneghini che restano a -4 dal Napoli e distanziano Thiago Motta.
Nel post partita, ai microfoni di Dazn, ha parlato Simone Inzaghi, soddisfatto per il successo e per il clean sheet conquistato.
Qui di seguito le sue parole.
La partita
“I ragazzi hanno reagito di carattere, sono stati bravissimi. Non era semplice, in questi 2 giorni avevamo visto l’Empoli cosa aveva fatto in casa. Sapevamo che ci sarebbero stati dei problemi, nel primo tempo siamo stati poco rapidi nel muovere la palla. L’Empoli però poi alla lunga si sarebbe stancato e avremmo trovato il gol: così è stato. Ottima vittoria, che volevamo“.
Lautaro
“Siamo tutti soddisfatti per Lauti, io so bene cosa vuol dire fare gol. Per noi sarà sempre una soluzione, nonostante in campionato abbia una media più bassa di altri anni ha sempre fatto buone partite. L’ho tenuto in campo perché volevo che si prendesse questa soddisfazione. Sono contento per lui e per Frattesi“.
Sull’esordio di Palacios
“E’ arrivato due mesi fa, sta lavorando tantissimo e bene. Avrà un grande futuro, ora deve studiare dai suoi compagni e ci darà soddisfazioni”.
Sulla questione infortuni
“Abbiamo cercato di recuperare, la gestione delle forze è importante perché stiamo giocando tantissimo e con delle defezioni. In mezzo al campo stiamo giocando con 3 centrocampisti, per fortuna abbiamo recuperato Zielinski che ci ha dato una grossa mano”.
Serie A
Genoa, Zangrillo: “Balotelli l’ho voluto io e non mi hanno invitato alla presentazione”
Il Presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, si è “sfogato” a “Il Secolo XIX” per il mancato invito alla presentazione di Mario Balotelli.
Mario is back. Balotelli torna in Italia, cinque anni dopo l’ultima volta. Ovvero la stagione 2019-2020, che ha trascorso con indosso la maglia del Brescia. La sua figura catalizzatrice ha subito fagocitato gran parte delle attenzioni mediatiche, soprattutto quelle del Presidente della sua nuova squadra: Alberto Zangrillo.
Genoa, le parole di Zangrillo
Il Presidente rossoblù, in un’intervista concessa a “Il Secolo XIX“, non nasconde la sua amarezza per non essere stato invitato alla presentazione ufficiale di Super Mario come nuovo calciatore del Genoa. Le sue parole.
“L’idea di portare Balotelli al Genoa nasce da me e da Enzo Raiola, il suo procuratore, che conosco da tempo. Per me Mario è un campione che non è mai riuscito a esprimere tutto sé stesso. Ho sempre pensato queste cose di lui, ma so anche qual è il mio posto. Era un mio sogno, lo è sempre stato e finalmente siamo riusciti a coronarlo. Mi sono speso per il suo arrivo ma non sono stato avvertito della sua presenza alla serata”.
Serie A
Roma, Dovbyk: problema al ginocchio, le condizioni
In casa Roma c’è apprensione per le condizioni di Artem Dovbyk, l’attaccante ucraino che potrebbe saltare la sfida contro il Torino a causa di un fastidio al ginocchio.
Nonostante Dovbyk si sia allenato regolarmente ieri con il resto del gruppo, il problema fisico persiste e c’è il rischio che una sua partecipazione possa aggravare la situazione.
Juric ha comunque deciso di convocarlo, e il giocatore sembra intenzionato a scendere in campo se possibile.
La decisione finale spetterà allo staff medico, che dovrà valutare se il rischio è accettabile.
Se dovesse rimanere fuori, Juric potrebbe dover rivedere la strategia offensiva della Roma per la partita contro il Torino.
In caso di forfait di Artem Dovbyk, che finora ha segnato quasi il 50% dei goal della Roma, Juric potrebbe puntare su Eldor Shomurodov.
Serie A
Parma, Pecchia: “Juventus squadra di altissimo livello, ma il pari non mi soddisfa. Su Bernabé mezz’ala…”
Il tecnico del Parma, Fabio Pecchia, ha parlato ai microfoni di Sky e DAZN dopo il pareggio (2-2) sul campo della Juventus.
Il Parma torna la squadra ammirata nelle primissime giornate di questa Serie A, imponendo un pari (2-2) ad una Juventus stravolta dal trasformismo decisionale di Thiago Motta. Fabio Pecchia, tecnico dei ducali, non intende porre l’enfasi sull’ottima partita dei suoi, ma esprime piuttosto rammarico per il risultato del match.
Parma, le parole di Pecchia
Di seguito le parole rilasciate da Pecchia ai microfoni di DAZN.
Juventus
“La rosa della Juve è di altissimo livello, anche senza Yildiz. C’è Weah e tanti altri giocatori di grande talento.”
Prestazione
“Dobbiamo rimanere fedeli al nostro DNA, che è molto chiaro. Serve equilibrio ma anche velocità, soprattutto contro una squadra così forte in ogni reparto.”
Bernabé
“Adrian è in grado di esprimere al meglio le sue qualità in qualsiasi posizione del centrocampo. In questa prima parte di stagione ha già dimostrato il suo valore.”
Di seguito le parole rilasciate da Pecchia ai microfoni di Sky.
Risultato
“Il risultato non mi soddisfa. Abbiamo avuto voglia di giocare e di confrontarci con una squadra forte, in un ambiente bellissimo. Sapendo di dover soffrire e con tanto lavoro difensivo, dopo una partita del genere, devi uscirne con la rabbia giusta. Abbiamo creato tanti presupposti per fare gol, ma a casa portiamo troppo poco“.
Occasioni
“Abbiamo subito inevitabilmente la Juventus, ma difendendoci con ordine. E in ripartenza ci siamo trovati in certe situazioni che fanno rabbia: bisogna vincere le partite”.
Meglio con le grandi
“Abbiamo fatto tante buone partite, avendo però dei cali di tensione che ce ne hanno compromesse alcune: vedi Udinese o Cagliari. Però l’idea in questa prima parte di campionato è giusta, vogliamo giocarci le partite nel nostro modo. Però troppo spesso ora usciamo col rammarico, perché alcune di queste potevamo vincerle“.
La vostra idea di partenza era questa?
“Si pensa che noi siamo più pericolosi in ripartenza, ma i nostri gol arrivano da azioni più manovrate: ne abbiamo bisogno per poi attaccare gli spazi. Prendere un gol in ripartenza a Torino è un po’ un paradosso, ma voglio che la squadra giochi in questo modo e in alcuni momenti voglio che sappia rischiare“.
Cambi
“Sapevo del ritorno della Juve. E con Sohm abbiamo non solo palleggio, ma anche possibilità di ribaltare l’azione. Non era solo fase difensiva a quel punto: con Sohm ed Hernani avevamo la possibilità di ripartire. Ho pensato di difendere più con la palla e non solo correndo dietro alla Juve“.
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