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Il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, ha parlato alla vigilia del match di domani pomeriggio con l’Inter di Simone Inzaghi.
Domani, Domenica 2 Febbraio ore 18:00 a San Siro, Inter e Milan si sfideranno nel terzo derby stagionale della Madonnina. I primi due li hanno vinti entrambi i rossoneri, dopo un digiuno di sei sconfitte consecutive.
Milan, le parole di Conceicao
Il tecnico dei rossoneri, Sergio Conceicao, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match.
Supercoppa
“Guardare i punti forti dell’avversario e guardare poi anche la nostra rosa è fondamentale per trovare un equilibrio. Ho affrontato l’Inter con il Porto. Non hanno cambiato tanto, i giocatori si conoscono bene ed è molto positivo per loro. Noi dobbiamo capire cosa possiamo fare per contrastare le loro dinamiche di gioco e attaccare le loro debolezze“.
Mercato
“In questo periodo di mercato aperto – e ho già detto che è troppo tempo un mese, anche per la testa dei giocatori – non è facile lavorare. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare, stiamo lavorando tanto sul gioco che è ciò che interessa a me. Vedo tante cose scritte, bugie su bugie, che mettono altro dentro le difficoltà che già abbiamo. Io sono sempre qui davanti a voi: se avete dubbi, ditemeli. Perché le bugie che fanno male. I giocatori hanno i social e non è facile gestire un gruppo con le bugie e i problemi che già abbiamo. Mi trovo a gestire altre cose che non appartengono. Non parlo di queste cose perché fanno parte del gruppo. È un periodo un po’ delicato: si parla tanto di mercato e di altre cose. Con un risultato negativo come quello di Champions ancora di più. Non mi vedete mai arrabbiato quando dite che la squadra gioca male, perché è il vostro lavoro. Ci sono però delle cose che vanno al di là e non mi va di parlarne. Per me è più importante parlare di Inzaghi che è un bravissimo allenatore e del 3-5-2 dell’Inter“.
Tomori
“Tutti sono importanti. Al Porto avevo Taremi che ha giocato fino all’ultimo pur essendo a fine contratto. Io penso così: se un giocatore è più forte dell’altro, gioca. Poi il mercato è un’altra cosa. Domani Tomori giocherà se ho fiducia in lui“.
Gimenez
“Non ne posso parlare perché non è ancora ufficiale. Se mi piace? Eh… (ride, ndr). Bel giocatore“.
Rivoluzione
“Uno-due giocatori non sono tanti penso… Capisco la vostra curiosità. Però tirare conclusioni prima di Milan-Inter, partita importante, con tutte le cose che ho nella testa, non mi va in questo momento. Magari faremo una conferenza stampa a fine mercato solo per parlare di mercato“.
Difficoltà
“C’è tanto da migliorare. dobbiamo lavorare per avere la base. Io come allenatore ho sempre le valigie pronte, perché gli allenatori sono così. Mi hanno chiamato 13 club in questi mesi prima del Milan e avrei guadagnato 10 volte di più, ma sono venuto qua perchè credo nel Milan“.
Gabbia e Thiaw
“Non ho detto che Tomori gioca, ma che può giocare. Malick si è allenato oggi con noi, ma non è in condizione fisiche ottimali. Matteo si è allenato oggi per la prima volta dopo la botta al polpaccio, non era uscito per l’errore e sono a disposizione entrambi per domani. Malick non è al top, ma ci sarà. In attacco poi vediamo“.
Walker
“Sta bene, fisicamente è a posto. E’ una soluzione per domani“.
Il “Conte” portoghese
“Ah (sorride, ndr)…”.
Momento
“Le persone confondono un po’ la non tranquillità con la passione. Io sono questo qua. Io vivo le partite con emozione, passione. Delle volte sì sono arrabbiato tanto, ma il mio carattere è così. Ma non è un difetto, è il mio carattere. Se devo prendere un calmante, mah… Io sono così. Non c’è nervosismo, è il mio modo di essere. Anche se vinciamo 4-0, io sono qua a gesticolare“.
Episodi in Supercoppa
“Non devo dire niente a Inzaghi: è la sua opinione e la mia è un’altra. La partita è passata, non è importante ora. Simone avrà le sue ragioni. Anche io alle volte ho contestato gli arbitri per un fallo non dato, ma succede. Non va messo tutta la partita su questo episodio“.
Atteggiamento
“Sono sempre più preoccupato con quello che facciamo noi. Di sicuro guardiamo l’avversario, che ha tanti punti forti e qualche debolezza. Ci sono situazioni strategiche a cui stare attenti, ma il lavoro principale è su di noi“.
Morata
“Io parlo tutti i giorni con i giocatori. Sapete che per il poco tempo che abbiamo per lavorare sul campo parliamo tanto. Con Alvaro ho parlato ieri, insieme a tutti i compagni. Le situazioni di mercato sono quelle che sono. Come i matrimoni, ci deve essere la volontà dello sposo, della sposa e anche del prete. Non so se ha capito, è un po’ così“.
Fofana
“Avrei voluto tutti a disposizione, certamente. Giocherà comunque un altro, fiducia a tutti. È anche per voi è buono, parlavate sempre di quando avrebbe riposato Fofana. Giocherà un altro“.
Favorito
“A questo livello qua non c’è un favorito perché l’ambiente è meglio o peggio. Queste partite prendono la loro vita quando l’arbitro fischia. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato meglio ma non è possibile, noi dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare. Dobbiamo dare la vita alla partita, sono i giocatori che vanno in campo e la partita ha la sua storia, ogni partita è diversa. La Supercoppa è il passato, sarà una partita diversa“.
Lavoro
“Ad inizio stagione c’è tanto tempo per lavorare su tutto, ora no. Nel mese di febbraio non ci sarà tempo. A livello emozionale, io ho cercato di portare quello che sono io. A Riyad i calciatori hanno capito bene che serviva energia positiva, serviva il luccichio negli occhi per giocare a calcio come dei bambini: è questo a cui mi riferisco quando parlo di passione e di voglia. È questo che cerco di trasmettere. Lo faccio anche con la mia postura qui a Milanello. E poi, dal punto di vista del gioco, siamo ancora molto distanti da quello che voglio io. Mi piace una squadra corta, che pressa alto, con una intensità altissima, che crea tanto offensivamente. Mi domandate se ho i giocatori per fare questo gioco. In questo momento dico di no. Per questo giochiamo in maniera diversa. Se voglio dare intensità e velocità alla squadra non è facile perché non c’è tempo. E questa non è una scusa, perché io quando sono venuto qua già lo sapevo. Ok, speravo di non giocare i playoff, ma poi ci mettiamo a lavorare. Io ho parlato di duelli e di aggressività: questo si allena anche. Un conto è dire ‘dobbiamo fare così’, un altro è farlo. Okay la positività e l’energia, alle volte anche oltre il limite, ma poi dobbiamo crescere. Dopo il primo tempo di Zagabria non si può andare più giù“.
SANTIAGO GIMENEZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )