Le interviste
Esclusiva Cs, Giuseppe Falcao: “Abraham ha grandi doti, tornerà presto al gol”
Intervistato in esclusiva ai microfoni di Calciostyle.it, Giuseppe Falcao, figlio del celeberrimo Paulo Roberto Falcao, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’avvio di stagione della Roma di Mourinho, affrontando inoltre varie tematiche riguardanti il mondo giallorosso.
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A tu per tu con Giuseppe Falcao
Le chiedo per iniziare un parere in toto sull’avvio stagionale della Roma di Mourinho. Quali sono i punti forza dei giallorossi e cosa c’è invece da migliorare per perfezionare il rendimento stagionale dei capitolini?
Mi ritengo abbastanza soddisfatto. Il lavoro di Josè Mourinho non era semplicissimo, complice l’ardua mansione di dover risollevare una Roma che veniva da un rovinoso settimo posto. Il tecnico portoghese è alla ricerca di un equilibrio trovato parzialmente, che andrà a completarsi con ogni probabilità con dei rinforzi provenienti dal mercato.
Manca sicuramente un centrocampista, oltre ad un centrale difensivo. Lo Special One sta però riuscendo ad ovviare a questo deficit con tanta intensità da parte della rosa in essere, dando una giusta mentalità ad una squadra che ne necessitava.
L’elemento che sta mancando è il reparto offensivo, con il solo Pellegrini in grande spolvero. Abraham sta faticando a trovare il gol, Mkhitaryan sembra essere un pesce fuor d’acqua in un ruolo non perfetto per lui.
Restando in tema attaccanti, cosa sta mancando a Tammy Abraham per trovare con continuità un gol che rischia di inficiare anche sul morale dell’inglese, se non trovato con costanza?
Naturalmente, come per ogni numero 9, il gol è di vitale importanza. Il ragazzo ha indubbie qualità, non gli mancano di certo impegno e dedizione. Ci vorrà sicuramente del tempo, in grado di far adattare un giocatore di 23 anni proiettato in una nuova realtà, ad un modo nuovo di giocare.
La stessa cosa si era verificata un anno fa con Osimhen, con il nigeriano che aveva fatto fatica a trovare costanza di rendimento nella sua prima annata partenopea.
L’ex Chelsea tornerà presto al gol, ne sono convinto. Anche in passato abbiamo visto come Edin Dzeko, terzo marcatore all-time nella storia della Roma, aveva riscontrato numerose tortuosità nel suo primo anno romano. Il tempo è quindi una componente fondamentale per alcune individualità, ma, come detto pocanzi, la punta giallorossa si sbloccherà molto presto.
Come giudica l’operato di Tiago Pinto fronte mercato? Poteva essere fatto qualcosa in più o si ritiene soddisfatto di quando fatto dal direttore sportivo portoghese?
L’operato di Tiago Pinto è sicuramente positivo. Le operazioni in uscita erano moltissime, non era facile piazzare così tanti giocatori che talvolta non avevano molte offerte.
Fronte entrata, come sottolineato dal direttore sportivo giallorosso, è stato un mercato di reazione: i soldi investiti per acquistare una punta ed un terzino sinistro sarebbero di certo stati versati per prendere un centrocampista o un terzino destro. Pinto ha invece dovuto far fronte ad una partenza last minute di Dzeko ed ad un infortunio improvviso di Spinazzola.
Tuttavia, il giudizio finale è sicuramente sufficiente, con degli aggiustamenti che andranno fatti nel corso delle sessioni a venire. Manca ancora qualcosa, che verrà fatto a partire da gennaio e che sarà l’inizio di un progetto che vuole vedere la Roma competere per il titolo nelle prossime annate.
Ritiene giusto il pugno duro attuato da Mourinho dopo la cocente sconfitta contro il Bodo/Glimt? La situazione andava gestita diversamente o l’epurazione di alcuni giocatori dalla lista convocati è risultata la mossa migliore?
Io sono sempre dalla parte del mister. Noi molti giocatori li vediamo solamente la domenica, talvolta per pochi minuti. Lo Special One ha invece l’opportunità di visionarli per tutto l’arco della settimana, scrutando ogni singola mossa di ciascuna individualità.
La scelta del tecnico portoghese ha, per me, un duplice obiettivo: aizzare la dirigenza, cercando di spronare i presidenti americani ad intervenire consistentemente sul mercato di gennaio e completare una rosa giudicata a più riprese incompleta.
L’altro fine attuato da Mourinho è volto a stimolare i calciatori epurati, cercando di ritrovarli a campionato in corso.
Mi affido dunque completamente al lusitano, uno dei migliori allenatori al mondo ed in grado di vincere innumerevoli trofei. E’ a lui che è affidato il compito di vincere, e pertanto, se il tecnico giudica questi calciatori non pronti almeno per il momento, non posso che associarmi completamente al suo pensiero.
Le interviste
Esclusiva CS, Bernardo Corradi: “Bisogna insegnare ai giovani a conoscere il proprio corpo. Su Vieri ed Euro2004…”
L’ex-attaccante italiano, Bernardo Corradi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CS nel corso del “Soccer Football Summit 2024”.
Il 19 e il 20 di Novembre è andato in scena, allo Stadio Olimpico di Roma, l’evento “The Future of Football is Here“, presso il “Soccer Football Summit 2024“. Fra gli ospiti l’ex-attaccante (fra le altre) di Lazio e Udinese Bernardo Corradi, che ha parlato ai nostri microfoni della sua esperienza da tecnico dell’U20 italiana.
Le parole di Corradi a Calcio Style
Corradi ha parlato anzitutto dei suoi ricordi legati agli Europei del 2024, dove venne chiamato inizialmente per sostituire l’infortunato Vieri. Alla fine il centravanti prese regolarmente parte alla competizione e i due finirono per contendersi una maglia. Corradi giocò da titolare l’ultima del girone: la vittoria (2-1) contro la Bulgaria.
“Quando arrivi in pre-raduno, dove hai 24 calciatori, sai che dovrai dire a 4 di loro che non parteciperanno alla fase finale della competizione. Siccome ci sono stato dall’altra parte, mi metto nei loro panni. Ai miei tempi vivevo le cose in maniera molto serena. Ero pronto a tornare a casa dopo la partita, poi Maurizio Manzini (storico team manager della Lazio) mi ha detto che Vieri aveva avuto un problema al ginocchio e che sarei rimasto in ritiro. Eravamo tre esordienti: io, Miccoli e Camoranesi. Ero già contento di far parte della spedizione, poi il mister mi prese da una parte e mi disse: ‘Giochi dall’inizio’. Adesso, con l’età, riesci a vedere da un’altra prospettiva tutto quello che ti è successo. Mi emoziono sempre a ricordare certi momenti.”
Corradi ha poi parlato del suo percorso da allenatore, che lo ha portato a essere selezionatore di tutte le nazionali giovanili italiane. Ha poi parlato anche del suo approccio con i giovani calciatori, della disciplina che intende dare loro e soprattutto delle regole vigenti all’interno degli spogliatoi da lui presidiati.
“Sono stato assistente dell’U19. Poi ho fatto il primo allenatore nell’U16 all’U19, passando anche per l’U17 e l’U18. Sono abbastanza ferrato su questo argomento. Ho notato che chi effettua tutto il percorso generazionale, vale a dire dall’U15 sino all’U20, certi tipi di regole non c’è nemmeno più bisogno di metterle perché le fanno in automatico. I nuovi, invece, seguono la buona strada di chi dà l’esempio. Il gruppo si autoregola, poi un minimo di regole alla base ci vogliono sempre ma gli va data la libertà di sbagliare. Vanno ripresi a volte perché è giusto, l’ultima volta l’ho fatto due giorni fa, perché bisogna alzare il livello d’attenzione. In U15 sono piccoli e quindi sei ‘obbligato’ a dare delle regole rigide, come la sveglia alle 8:30 e la colazione alle 9, perché alcuni sono indisciplinati. 5 minuti prima dell’appuntamento devono essere davanti alla sala della colazione e il capitano deve assicurarsi che siano tutti presenti. Se qualcuno manca allora devono iniziare ad aiutarsi perché poi lo faranno anche in campo, magari quando qualcuno sbaglia una diagonale. In U20 è diverso perché inizi ad avere contezza del tuo fisico. Se uno è abituato a svegliarsi alle 9:30 glielo lascio fare, mentre chi è abituato a svegliarsi presto si sveglia presto. Ora non sto mettendo la sveglia, perché l’impostazione si costruisce così.”
Le interviste
ESCLUSIVA – Lino Banfi sulla Roma: “Nessuno avrebbe commesso errori simili. Ranieri…”
Esclusiva Calciostyle – Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.
Di seguito la sua opinione sul momento della squadra giallorossa.
Banfi sulla Roma
“Siamo tutti arrabbiati, persino i tifosi delle altre squadre. Neanche un neonato avrebbe commesso errori del genere. Una serie di “americanate” senza senso. Il presidente della Roma dovrebbe essere romano. Comprendo e condivido la frustrazione del tifo giallorosso che spesso fa dei sacrifici senza venire ripagato.”
Su Ranieri: “E’ un validissimo allenatore. Un profilo completo, diciamo. Sono sicuro che anche in questa sua terza esperienza alla Roma farà benissimo. Poi di romanisti come lui ce ne sono pochi, era l’unico da cui si poteva ripartire. Ora sarà importante partire bene nelle prime sfide, anche per placare gli animi di piazza e stampa.
Non ho mai avuto la fortuna di approfondire la conoscenza con lui, ci siamo solamente incrociati durante qualche premiazione, ma sono certo che sia una bravissima persona.”
Le interviste
Miriana Trevisan: “Il mio Napoli può vincere lo scudetto. Su Insigne…”
“Napoli può vincere lo scudetto, magari con Lorenzo Insigne in campo…”. L’evergreen Miriana Trevisan a tutto gas. Durante l’evento di ieri sera ‘Star People Award’ al Teatro delle Muse di Roma, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con la nota showgirl italiana e icona della tv Miriana Trevisan, napoletana doc e tifosa del Napoli. Miriana Trevisan, nel corso della sua carriera, ha partecipato a Pressing, Ruota della fortuna e altri storici programmi, sempre molto seguiti. Miriana è sicuramente una delle showgirl più conosciute del piccolo schermo. L’abbiamo intercettata a Teatro, dopo averla incontrata più volte alle Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Ecco il suo breve commento sul Napoli di Antonio Conte che vede come principale candidato al titolo.
MIRIANA TREVISAN: “NAPOLI DA SCUDETTO”
Miriana Trevisan, al Teatro delle Muse di Roma, è apparsa molto fiduciosa sul nuovo Napoli di Antonio Conte. Non lo aveva nascosto nemmeno al Mattone del Cuore, evento benefico a cura di Paolo Brosio. “Napoli è il mio cuore, sono nata a Napoli e vivo con una famiglia completamente napoletana”, ci ha fatto sapere in queste ore la simpatica Miriana, ospite dello Star People Award 2024. ” Mi auguro con tutto il cuore che sarà scudetto! Se ho paura della Juventus di Thiago Motta? Assolutamente no, è un gradito sotto al Napoli”.
Quindi una battuta su Lorenzo Insigne: “Se rivedrei bene Insigne al Napoli? Certamente sì. A mio avviso Lorenzo Insigne sarebbe un bel portafortuna, oltre che ‘portabravura’ per così dire. Che altro aggiungere… D’altronde San Gennaro quest’anno si è espresso… Potrebbe essere a tal proposito un segno per la nostra bellissima, fantastica, affettuosa Napoli in chiave scudetto….”. Nelle foto Miriana in questi anni a Forte dei Marmi in occasione delle Olimpiadi del Cuore. Anche Amedeo Goria, ospite ieri sera al Teatro delle Muse, sulla stessa lunghezza d’onda: “Vedevo bene e vedo bene il Napoli per lo scudetto. Ma l’Inter resta secondo me la squadra qualitativamente più forte…”.
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