Le interviste
Esclusiva CS, Paolo Bonolis:” Inter, manca Perisic e l’acquisto di Dybala. Inzaghi? I problemi vengono dall’alto. La Juventus…”
Il celebre conduttore televisivo Paolo Bonolis ha rilasciato un’intervista a Calciostyle.it. Nella quale parla della sfida di campionato tra Inter – Roma, e del campionato italiano
Le parole di Paolo Bonolis
Inter-Roma cosa ne pensa di questo big match in programma sabato 1 alle ore 18:00?
“Prevedere come andrà la partita è impossibile. Sarà un partita molto equilibrata, quindi è molto difficile riuscire a capire quale sarà il risultato.
E’ un campionato con troppi impegni, con una sosta di un mese e mezzo a causa del Mondiale. Inter e Roma sono partite benino e malino a seconda delle aspettative che avevano ad inizio campionato.
Inter e Roma giocano abbastanza male, fanno entrambe fatica a segnare e prendono diversi gol.
La Roma mi sembra più robusta e con un gioco leggermente più divertente come squadra. La quale spesso mi fa addormentare, con questo continuo passaggio del pallone all’indietro che è snervante.
Mourinho secondo me non ha problemi nella gestione della squadra, perchè sa cosa deve fare e i giocatori sono con lui.
Spinazzola per esempio ha rinunciato alla Nazionale per allenarsi per due settimane con lo Special One e dedicarsi alla maglia giallorossa.
Non ho capito perchè Mancini non abbia convocato Zaniolo.
L’Inter ha problemi societari che possono influire anche sulla squadra, c’è stato anche l’infortunio di Brozovic in nazionale.
Da non tifoso mi diverte di più vedere giocare la Roma, anche se sono tifoso dell’Inter.“
In caso di sconfitta Inzaghi potrebbe essere in discussione?
“Non so dirtelo, anche perchè da quello che ho potuto capire, la società non ha soldi. Non penso che possano pagare due allenatori, poi non lo so.
L‘Inter è una società con un buco economico importante e questa situazione precaria, l’avverte sia l’allenatore che la squadra. Il club dovrà affrontare un anno molto complicato.”
Quest’anno manca un sostituto di Perisic?
“Non c’è dubbio, perchè i nerazzurri hanno sulle fasce tutti difensori che attaccano. che è diverso da avere attaccanti che difendono.
Il difensore difficilmente supera un avversario o fa la giocata, tende a passare la palla al compagno vicino oppure al massimo a fare un cross.
Perisic faceva delle giocate essendo un attaccante , che a volte ripiegava in difesa per aiutare la squadra.
L’Inter non ha un fantasista. Manca quel calciatore che ti fa saltare lo schema. La squadra di Inzaghi gioca sempre allo stesso modo. E quindi gli avversari hanno capito come gioca e riescono a prendere le contromisure.”
Cosa pensa del mancato acquisto di Dybala da parte dell’Inter?
“Il mancato acquisto di Dybala mi ha veramente dato molto fastidio.
Invece di pagare 30 milioni Correa, potevamo tenere Perisic.
Il presidente che era entrato con grande gloria, perchè aveva fatto una grande squadra, poi ha avuto problemi economici che poi derivano direttamente dalla Cina.
Il trio Marotta, Baccin e Ausilio sono in difficoltà, perché devono fare le nozze con i fichi secchi.
Dybala sarebbe stato un grande acquisto, poi c’è stato l’innamoramento per Lukaku ,che è stato un grande simbolo di questa squadra nella vittoria dell’ultimo scudetto. All’Inter manca qualcosa di specifico, l’uomo di fantasia, manca un esterno offensivo.”
Mourinho visto che Inzaghi gioca sempre allo stesso modo, potrebbe bloccare il gioco dell’Inzaghi?
“Beh Mourinho è uomo di mondo e può giocarci su questo , però Inzaghi non è nato ieri e quindi saprà cosa fare e si renderà conto che qualcosa va cambiato.
Noi ragioniamo guardando le cose da fuori ma negli spogliatoi i fuochi si accendo e si spengono, le cose cambiano, una squadra non è solo un numero 3-5-2 o 4-4-2, ma è una mente alveare è quello che vogliono fare tutti assieme, è una strategia studiata.
Che dire sono due squadre che sulla carta sono forte tutti e due, solo che per un problema o per l’altro devono ancora essere registrate e in più l’Inter come ti ho detto prima ha un problema societario che a livello psicologico pesa tantissimo, speriamo che non influisca sulla partita di sabato o quella con il Barcellona e con quelle future.”
In Nazionale non ci sono state alcune convocazioni che sembravano certe come Zaniolo o Perin, quale potrebbe essere il motivo?
“Mancini anche lui sta facendo le nozze con i fichi secchi.
Ha perso cinque giocatori per infortunio e l‘Italia non è andata ai Mondiali per due rigori sbagliati da un calciatore che non li sbaglia mai.
Dovendo giocare senza Spinazzola e senza Chiesa. Non abbiamo un attaccante, pensando le sette squadre più forti del campionato giocano con centravanti stranieri, a parte il bel gesto tecnico di Raspadori, non possiamo giocare con Gnonto con tutto il rispetto deve ancora migliorare.”
Chi preferisce tra Handanovic e Onana?
Handanovic è il capitano che ha vissuto tanti anni all‘Inter, ma avendo 40 anni non ha più la stessa qualità e gli stessi riflessi di prima.
Onana è molto più giovane.
Bonolis è più triste per come gioca l’Inter o felice per come sta giocando la Juventus?
“Il problema della Juventus sono tanti infortuni e un mercato sbagliato nel senso che sono andati a comprare i cognomi, i giocatori forti che giocano nelle squadre ricche come Psg e Manchester non danno i loro giocatori migliori almeno che non hanno dei problemi o sono al capolinea.
I bianconeri però recupereranno sicuramente con il ritorno degli infortunati, metre l’Inter come ho detto prima ha un problema societario e quindi o cambi società , altrimenti Suning non è che si risolleva.
Altrimenti a gennaio prevedo un mercato povero per noi tifosi interisti.”
Gli Agnelli quest’anno festeggiano i 100 anni come proprietà italiana della Juventus, se dovesse cambiare la società l’Inter preferisce un proprietario italiano o una cordata straniera?
Un proprietario italiano, magari! Ma è quasi impossibile. Spero se fosse un fondo straniero che almeno abbia l’amore per la squadra e non pensi solo al profitto per poi rivendere la società. Io purtroppo sono abituato al calcio romantico e non quello dei fatturati.
Le interviste
ESCLUSIVA – Ivano Bordon: “Inter ancora favorita per lo scudetto. Cederei Frattesi alla giusta offerta. Donnarumma da Inzaghi? Perche no!”
Ivano Bordon, ex portiere dell’Inter e della Nazionale Italiana, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare della lotta scudetto, dell’Inter, di Frattesi, Donnarumma e tanto altro. Queste le sue parole:
Ivano Bordon: “I giovani non tutti vogliono stare in panchina ma…”
Corsa scudetto: a oggi secondo lei l’Inter è ancora favorita o vede più avanti il Napoli di Antonio Conte? “L’Inter è sempre la favorita, certo che il Napoli è veramente forte quindi sarà una bella sfida fino alla fine”.
Si parla di Donnarumma all’Inter: lei lo prenderebbe? “Donnarumma è un buonissimo portiere con un’ottima esperienza e se l’Inter dovesse cambiare,perché no?”
Stankovic e Esposito stanno facendo bene. Lei li vede nella rosa nerazzurra del prossimo anno? “Io penso che le società dovrebbero inserire giocatori giovani bravi di loro proprietà, questo è ancora meglio. Certo che poi al giorno d’oggi non tutti vogliono stare in panchina ma giocare”.
Svilar,Meret, De Gregorio, Sommer, Maignan secondo lei a oggi chi è il più continuo di rendimento? “Penso che Meret stia giocando bene e sta avendo un rendimento molto buono”.
Cederebbe Frattesi alla giusta offerta? “Se il ragazzo non è contento di essere inserito ogni tanto, allora si, lo cederei”
Le interviste
ESCLUSIVA – Piero Schiavazzi: “Il Giubileo sia un reset, l’aborto non va politicizzato. Putin e Netanyahu…”
L’ex-arbitro, ora presentatrice, giornalista e opinionista televisiva, Alexandra Colasanti ha intervistato l’analista dell’Huffington Post Piero Schiavazzi.
Sono le 16.00 del 13 gennaio 2025, la Porta del Giubileo è stata inaugurata la Porta Santa e mi trovo a incontrare dopo qualche anno Piero Schiavazzi, Vaticanista, analista per l’Huffington Post, Docente ed uno dei massimi esperti di geopolitica Vaticana.
Su incarico del Ministero degli Esteri Piero Schiavazzi ha curato un ciclo di Conferenze in 40 città del Mondo, inaugurate a Cracovia e Buenos Aires alla presenza dei Cardinali Ratzinger e Bergoglio, innanzitutto grazie, tra timore e piacere inizio, non è proprio così simile parlare di calcio e di Jubilee, ma chi meglio di te, potrà dare una visione reale di quanto porterà Roma ed il Vaticano al centro dell’attenzione Mondiale…
Piero Schiavazzi, l’intervista di Alexandra Colasanti
Preghiera, pentimento, indulgenza, che peso ha il Giubileo 2025 nel contesto di profonda instabilità geopolitica nel quale si inaugura, Piero Schiavazzi?
“Il Giubileo è un reset nella percezione di Francesco e lo è in chiave di metafora volendo dare una cornice prima di andare a descrivere il quadro, perché nell’Apocalisse si parla dei quattro angeli ai quali viene dato il potere di ribaltare la terra ed i mari, non era mai accaduto come in questi venticinque anni di inizio secolo e di millennio, ecco perché ti porto i quattro angeli. Quattro crisi economica ed ecologica 2007-08, Crisi pandemica2020, Crisi Belliche 2022 24/02 Ucraina 07/10 Gaza che rivestono un ruolo cruciale catalizzatore per innescare la terza.
La parantesi post caduta 1989 ed il 2001, finisce il 2011.
C’è una serie di false partenze del secolo e del millennio resettiamo questa è la lettura del reset di Francesco, lettura laica, poi c’è la lettura intima dell’Indulgenza e delle specificità religiose di riflessione e preghiera
Secondo Piero Schiavazzi potrebbe il Giubileo a seguito di questa riflessione, anche dei grandi capi di Stato a pronunciare la parola fine a questi due conflitti bellici che stanno segnando in maniera importante
“Cara Alexandra torno indietro quando il Papa fu eletto, evocò l’immagine evangelica del buco sul tetto (come io l’ho descritta) Zeffirelli lo racconta magistralmente nel suo Gesù di Nazareth: la metafora è Quando il terreno a terra arde cosi tanto di odio occorre fare un foro sui tetti per far si che la pace cada dall’alto, non maturata dal basso”.
“Non mi pare che le vedute delle grandi potenze in Terra Santa collinino mentre diverso sull’altro fronte bellico”.
“Perché vedi sul fronte ucraino-russo Putin è consapevole che non reggerà per molto l’impegno su più fronti, è consapevole che il piano geopolitico estero-interno gli sta costando più, dell’estero-estero. Mi spiego meglio l’Ucraina a Putin è costato il Medioriente. A quest’ultimo Putin è molto interessato per i mari caldi. Inoltre c’è una convergenza di interessi a chiudere il conflitto da parte degli attori principali che prevale sugli attori divergenti. Probabilmente l’Ucraina finirà con il cedere il 20% del territorio, poiché il Big Bang potrebbe dire da un momento all’altri rien va plu, i giochi sono fatti, per queste motivo negli ultimi mesi si sta combattendo per metri cubi.
Mentre… E qui l’espressione di Bergoglio trova la sua massima realizzazione, differente la situazione in Terra Santa dove si può congelare la situazione, ma dal sette ottobre 2024 si è seminato troppo odio, e da quello che è accaduto dopo. Sono morti tanti bambini, violati molti essere umani, sarebbe solo una momentanea soppressione delle tensioni latenti aiutate dal fatto che il Tycoon sostiene e sprona Netanyahu a differenza del democratico Biden, quindi se anche fosse imposta una pace sotto il carbone rimarrebbe la brace”
Ma il Giubileo 2025 è quello dei Pellegrini della Speranza, e per far si che tutto si realizzi nel pieno della sicurezza il sistema di intelligence italiano ha installato un discreto numero di telecamere che si avvalgono dell’intelligenza artificiale, allora ti chiedo a fronte del tilt che c’è stato nelle Chat Gpt del 26/27 dicembre quanto possono essere sicure?
“I lavori del Giubileo, ha rivestito un carattere che in parte definirei artigianale siamo sono andati all’italiana che si affidano alla forza ed alla intelligenza degli esseri Umani, lo puoi vedere tu con i tuoi stessi occhi, Basta agirarsi a San Pietro e dintorni su strada possiamo notare tanti occhi, quindi questo fai da te, ci garantisce”; prosegue:
“Questo ritardo storico rispetto agli altri paesi ci garantisce, una cosa del genere potrebbe accadere in quei paesi consegnati armi e bagagli alla tecnologia come la Corea ed il Giappone”.
Il Vaticano, la Chiesa sono soddisfatti di come sono stati svolti i lavori di ristrutturazione in vista del Giubileo?
“Il Papa si è pronunciato più volte, il segretario di Stato, il Cardinal Fisichella, il Cardinal Reina c’è una coralità di consensi, quindi non è un mio parere è un fatto”.
“Roma non è stata ristrutturata, è stato effettuato un restyling, un approccio leggero ti porto alcuni esempi per il quale il primo termine non si può dire che è stato attuato.
Non è stato fatto un sottopassaggio a P.zza Risorgimento, è stato cambiato senso di marcia intensificando il rosso per le auto.
Un’altra ti riporto il tram sarebbe dovuto arrivare
Infine si allungano i lavori della metropolitana fino agli affari Esteri ed ancora nulla.
In ultimo le radici che affiorano, la pulizia, io faccio il vaticanista ci vivo ma, non si può parlare di ristrutturazione.
Ristrutturazione avrebbe dovuto comportare un approccio di sistema differente, possiamo definirlo restyling.
La gestione c’è del flusso sino ad oggi è stata più che ottimale, ci sono stati 500.000 pellegrini, sino ad oggi, ci sarà una breve flessione ora a gennaio che si intensificherà a febbraio con gli eventi in programma ed avremo una reale prova della security, ma non credo che avremo problemi a riguardo”.
Andiamo all’essenza, lasciando da parte la logistica, i problemi burocratici che ormai sono le radici di questa città così forte, così importante, così complessa che è Roma, i temi caldi di cui si parlerà in questo Giubileo, sono il fine vita, su cui la Chiesa non si è espressa in maniera positiva e quello dell’Aborto su quest’ultimo il Papa Francesco è stato molto duro chiamando Sicari i medici che effettuano aborti, considerandolo peccato, ma assolvendo dal peccato.
Si potrà trovare una risposta ed una possibile apertura su questi temi così delicati e personali?
“Abbiamo un Papa che è stato chiarissimo ed anche molto insistente, utilizzando termini forti ed urticanti che i suoi predecessori hanno talora evitato: Francesco ha sburocratizzato il momento del perdono da parte della Chiesa di chi lo ha commesso, ma non depenalizzato il peccato”. Segue “Ripete è un Omicidio, un assassinio”, al ritorno dal Belgio “Sapete come la penso, perché me lo chiedete”.
“Quindi nel rispetto della sacralità fra il credente e Cristo l’intermediario è direttamente il Sacerdote con cui ci si confessa.
Mi spiego prima quando si confessava l’aborto, si interrompeva la pratica ed il Sacerdote doveva attivare una procedura, passavano anche settimane prima dell’assoluzione, oggi questo grazie all’apertura del Papa è cambiato”.
Quindi il Papa e Piero Schiavazzi in questa intervista lo conferma ci ha ribadito la differenza tra errore ed errante; ormai tradizionale nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II.
In conclusione con questo cambiamento il Papa ha rimesso al centro il Sacerdote che somministra il sacramento e depotenziato l’umiliazione delle Donne.
La Contraddizione a cui tu facevi riferimento porta la spiegazione su quanto segue cara Alexandra:
“Come mai il Papa semanticamente più duro di chiunque altro vieta le veglie in America davanti le cliniche abortistiche, le nuove chiese evangeliche?
Ti do Due risposte per sciogliere il nodo:
Il Papa tema che diventi appannaggio della destra non vuole politicizzare l’aborto e farlo diventare un fatto di destra o di sinistra, mosso principalmente dai movimenti politici repubblicani negli USA, spesso antiabortisti. Le cosiddette processioni delle sentinelle se sponsorizzate potrebbero portare ad accostare l’aborto alla destra.
La seconda ragione perché impedisce le veglie è che si consideri l’aborto un fatto religioso, la Posizione di Francesco…” prosegue “Lo ripete spesso lo dice la scienza che li dopo un mese si forma una vita non la religione!”
“Sino a che uno scienziato non dimostrerà che il contrario non è un fatto religioso, è omicidio, lo dice la scienza!”.
Concludendo Piero riporta pensiero laico vicino al pensiero di Papa Francesco.
“HOBBS: Lo Stato nasce per difendere i diritti dei più deboli, difendere i deboli per evitare la dottrina dei più forti, la dottrina è laico di del seicento.”
Questa la Dottrina di Bergoglio sull’aborto,
Per quanto riguarda il suicidio assistito, ci sarà un’apertura o confermi?
“Per il tema del suicidio assistito i numeri sono diversi, quelli sull’aborto stanno crescendo in maniera esponenziale”.
“Bergoglio ossessivamente ripete che ci troveremo in una società in cui si penserà che i vecchi non servono più. Non è così fantascientifico in uno scenario in cui l’umanità non sorregge più il peso economico degli anziani”.
“Il Papa teme uno scenario in queste società contemporanee in cui i più deboli non verranno protetti, ed è irremovibile sull’edificazione di muri per proteggere i più deboli e questi sono gli anziani, sul fine vita non si parla dei malati malati” “Vuole difendere il valore della vita come un tabù che non si tocca, la sua ossessione è questa”.
Abbiamo parlato molto in quest’intervista di Vita, il Giubileo 2025 si sintetizza con “Pellegrini della Speranza” pellegrinaggio come metafora del viaggio della VITA. Ti chiedo che cosa è la vita e se in una società sempre più frenetica, in cui si rincorre il successo a tutti i costi si possa trovare la vera pace interiore…
“A me la pace interiore non piace molto, mi piace quella nella società, fra Nazioni. La pace interiore non ha mai fatto parte né delle mie aspirazioni, né delle mie dimensioni di Vita. A me piace andare a cavallo e mi piace di più quando c’è vento come in Cime Tempestose. La Speranza a cui tu facevi riferimento, è un fatto economico, il leit motiv di questo JUBILEE, la speranza è anche un fatto economico. Lo dico anche a tutti quelli che si interrogano su cosa sia il tema della Speranza. Gli economisti ci spiegano perché la borsa non è prevedibile? Perché c’è una variabile, indefinita che dipende dalla Speranza, questo valore è imponderabile ed a volte si sottrae ai calcoli dell’algoritmo. La Speranza è un valore enormemente concreto”
Ma non mi hai risposto su cosa è la Vita per Piero Schiavazzi !…?
“Una sana inquietudine interiore, anche un po’ insana.”
Sono passati 58 minuti e siamo giunti al termine. Grazie Piero Schiavazzi, a presto.
Le interviste
Esclusiva CS – Renzo Ulivieri: “A Motta serve tempo, mi aspettavo questo Baroni. Su Conte e Ranieri…”
L’ex-allenatore Renzo Ulivieri ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di CalcioStyle, parlando a 360 gradi del calcio italiano.
L’ex-allenatore, nonché figlio d’arte, Renzo Ulivieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di CalcioStyle. In una intervista concessa al nostro collega Alessandro Aglione, Ulivieri ha parlato a 360 gradi della Serie A.
Le parole di Renzo Ulivieri a CalcioStyle
Di seguito le parole di Ulivieri.
Juventus
“La Juventus sta passando attraverso una fase di ricostruzione. Ha perso giocatori importanti, fra cui Bremer che gli stava tenendo in piedi la difesa, e davanti ha qualche problema, ma chi conosce il calcio vede il tentativo di realizzare l’idea di calcio di Thiago Motta: così come la vedevo a Bologna. Ci si legge dentro l’intenzione di realizzare questo progetto e ho la sensazione che i giocatori lo seguano.”
Bremer
“A inizio anno la Juventus prendeva pochi gol, poi ha perso un giocatore fondamentale dietro. Va in vantaggio e poi prende gol, perché non riesce a gestire il vantaggio. Parlo anche di Danilo, ma soprattutto di Bremer. Oggi manca un giocatore come lui, che pulisce l’area di rigore in certe situazioni. Non c’entrano Gatti e Kalulu, c’entra solo il valore di Bremer. Non dipende né dai sostituti né dall’assetto difensivo.”
Vlahovic
“Tutti gli attaccanti affrontano periodi nei quali vedi la porta grande e il portiere piccolo, ma anche periodi nei quali la porta si rimpiccolisce e il portiere s’ingrandisce. Succede a tutti gli attaccanti, anche ai grandi e secondo me Vlahovic è un grande attaccante. Serve pazienza e che continui a giocare, senza pensare soltanto a fare gol. Si vede che lo sta facendo perché il suo contributo alla manovra in fase di possesso è aumentato.”
Kolo Muani
“Lo conosco relativamente poco, ma non parlo dei giocatori singolarmente. Non era il mio mestiere nemmeno quando ero un allenatore. Al massimo davo consigli, ma non entro in certe dinamiche. Io non do giudizi né consigli. A queste cose devono pensare Motta e la società. Non è il mio mestiere, lasciamoli lavorare. E’ il primo anno di una ricostruzione e, probabilmente, lo scudetto ora è per altre squadre.”
Conceicao
“Fonseca è un allenatore valido e l’ha dimostrato da tante parti, ma i giocatori non lo seguivano. Conceicao è stato mio giocatore a Parma e si vede che i giocatori lo seguono di più. Poi, se vuoi la spiegazione reale, si prendono Theo Hernandez e Leao e ti rendi conto che non sono parenti neanche alla lontana di loro due di un mese fa. Se giocatori del genere prima erano sottotono e ora te li ritrovi così, fa tutta la differenza.”
Conte
“Mi aspettavo che avrebbe avuto questo impatto, altrimenti non sarebbe stato Conte. Conte è questo, è bravo nel compattare la squadra e nel trasmettere velocemente le sue idee. Sottolineerei anche il lavoro di Oriali nel tessere i rapporti fra squadra e allenatore. Io lo conosco bene, perché ci ho lavorato quattro anni a Bologna e mi ha levato tanto lavoro da fare. La loro mano si vede, anche sul mercato: ha recuperato molti giocatori.”
Kvara e Neres
“Io faccio un discorso generale, non parlo né di Neres né di altri. Kvaratskhelia è stato un giocatore molto importante nella stagione dello scudetto con Spalletti. Evidentemente ha ricevuto altre proposte, ma Conte è bravo a fare con quelli che ha. Se intervenire o meno sul mercato è una decisione che spetta a lui e società.”
Scudetto
“Il Napoli ha certamente un vantaggio dal punto di vista di gestione delle forze e delle energie, perché ha tante partite in meno, mentre l’Inter ha più impegni. Serve che siano bravi a gestirsi dal punto di vista fisico e mentale. L’anno scorso lo sono stati, hanno scelto di andare avanti su tutti i fronti e ce l’hanno fatta ad arrivare fino alla fine. Per lo scudetto ci sono Atalanta, Inter e Napoli: ma non so chi sia la favorita.”
Atalanta
“Secondo me incide l’allenatore, ma anche una società del genere alle spalle fa la differenza. Poi non so a chi vada la maggior parte dei meriti, ma la mano del tecnico è evidente e non si può negare.”
Gioco
“Non so cosa voglia dire giochista. Io non faccio queste suddivisioni, so che sono venute fuori ma quando allenavo io nemmeno c’erano. A me non riesce farla, perché alla lunga chi gioca fa i risultati. Nessuno rinuncia al gioco sperando che i risultati piovano dal cielo. Allegri ha vinto gli scudetti quando la sua squadra giocava bene, perché giocare bene vuol dire fare un gioco rapportato alle caratteristiche dei giocatori che si hanno. Per esempio, se ho attaccanti alti 1,60 e crosso tanto nel mezzo allora non ho contezza dei giocatori che ho. Fare l’allenatore significa esaltare le caratteristiche dei giocatori che si hanno.”
Roma
“Al momento c’era bisogno di fare risultati e Ranieri li sta facendo. Poi il prossimo anno non lo so, questa domanda non dovete farla a me. Fatela a Ranieri, forse lui il prossimo anno non sarà l’allenatore ma sarà dirigente: quindi chiedetelo comunque a lui. Sarà un dirigente capace, con un passato da grande allenatore e quindi io non mi permetto di dargli suggerimenti sulla scelta di un nuovo allenatore.”
Dovbyk
“Chi si adatta prima nelle squadre sono i difensori e i centrocampisti. Anche Platini, la prima volta che arrivò in Italia, ci mise qualche mese ad adattarsi. Per l’attaccante è diverso. O si adatta subito, perché magari si trova da subito bene in Italia e nel campionato italiano, oppure è fisiologico che ci voglia più tempo.”
Fiorentina
“Conosco bene la Fiorentina, essendone tifoso. Palladino è bravo e lo so da quando ha fatto il corso da allenatore con me. Da Coverciano escono allenatori con idee diverse e questo mi rende orgoglioso, perché vuol dire che la scuola calcistica italiana porta gli allenatori a non essere tutti uguali e questa è una cosa molto importante. La squadra ha avuto difficoltà all’inizio, poi sicuramente c’è stato un periodo in cui ha raccolto forse più di quanto meritasse e ora lo sta pagando. E’ un momento negativo, ma la mano dell’allenatore si vede anche ci sono difficoltà. La Fiorentina paga la situazione di Bove non solo per la sua assenza a livello tattico, ma anche dal punto di vista mentale: per i precedenti con Astori.”
Baroni
“Pensando alla storia di Baroni, mi aspettavo che potesse fare così bene alla Lazio. Nel suo passato ci sono due cose eccezionali, entrambe l’anno scorso con l’Hellas Verona. Il girone d’andata e poi anche quello di ritorno, dopo che gli avevano smontato la squadra a Gennaio. Eppure, guardandolo dall’esterno, si aveva la sensazione che avessero sempre giocato assieme. E non è un miracolo, ma solo frutto del suo lavoro.”
Termina qui l’intervista di Ulivieri a CS.
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