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Fabiani lapidario: “Il comportamento di Kamada è inaccettabile: la Lazio non si fa ricattare da nessuno”

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Lazio, Fabiani

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha parlato del caso Kamada (e non solo) ai microfoni di Lazio Style Channel.

Le parole di Fabiani su Kamada

Il caso Kamada ha scosso l’ambiente Lazio. Dalla firma quasi certa (lo stesso Fabiani aveva annunciato che sarebbe rimasto al 100%) alla rottura di ieri notte, che ha portato il giapponese a liberarsi a parametro zero. Lo stesso direttore sportivo bianco celeste ha voluto analizzare la questione ai microfoni di Lazio Style Channel.

Di seguito, le sue parole:

❝Parto da un punto fermo: quando c’è il vento del cambiamento o si hanno delle basi solide o si viene spazzati via. Sono i tesserati che sono al servizio della società e non il contrario. Lo scorso anno con Kamada si puntò su di lui perché si cercava un calciatore con le caratteristiche di Luis Alberto, che non si era presentato in ritiro e voleva andare via. Sarri diede l’ok e l’entourage ha posto delle condizioni, cioè di fare un contratto annuale da ridiscutere poi al 30 maggio. Ieri è scaduto il tempo per il rinnovo e ci hanno chiesto di riproporre le stesse condizioni. Io non mi faccio ricattare da nessuno e non accetto estorsioni. Ho detto: ‘La porta è quella puoi anche andare via’. Se io sottostavo per l’ennesima volta a questa condizione, se ne sarebbe potuto andare per 100 euro precludendomi la possibilità di venderlo a un altro club. Questa è una condizione inaccettabile e debbono capire questi signori, procuratori e calciatori, che chi viene alla Lazio deve sposare il progetto e amare la Lazio. Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Il ricatto a me non piace. Ho il mio metodo di lavoro, ho detto che avrei rinnovato la squadra. Non tutti sanno che la Lazio è l’ottava società in Europa come età media: è una cifra molto alta. Mi assumo io delle responsabilità del momento, ma sono un professionista che lavora nel mondo del calcio da trent’anni e non mi faccio ricattare da nessuno.❞

Fabiani

(FOTO FAMA/KEYPRESS )

Luis Alberto e Rovella

Angelo Fabiani ha poi parlato anche di tanti altri temi. Dal mercato (da Luis Alberto a Rovella, passando per Guendouzi) al futuro. Dal caso Tudor passando per l’età media della rosa al nuovo ciclo.

❝Stiamo valutando proprio in queste ore. La percentuale che lasci la Lazio è molto alta. Luis Alberto ha questa intenzione e cercheremo di accontentarlo. Chi sta alla Lazio ci deve stare con fede, con passione. Io col Sassuolo ha rischiato l’infarto, avevo paura di lasciare i tifosi senza la qualificazione in Europa League.

Vorrei dieci Rovella, che quando era fuori per infortunio ha detto che gli era mancata tanto la maglia della Lazio. Se io vi dicessi che uno come Rovella percorre 14 chilometri a partita e che è sopra alla media europea? Di che parliamo? Poi se dobbiamo fare il calcio mediatico allora possiamo anche metterci a scherzare. Prima di fare informazione bisogna informarsi, perché ho sentito della stupidaggini inenarrabili.

Tudor e il caso Guendouzi

❝Tudor oggi è il nostro allenatore. Non bisogna prendere delle parole e decontestualizzarle. Io non ci vado dietro a queste parole. Se io metto un premio per raggiungere un obiettivo è perché voglio arrivarci. C’è qualcuno che si diverte a seminare zizzania. Guendouzi è un giocatore della Lazio e rimane alla Lazio.

Quando abbiamo preso Tudor lo sapeva perfettamente che sarebbe rimasto Guendouzi. Con l’addio di Sarri ci siamo trovati di fronte alla scelta di dover prendere un traghettatore o di scegliere un nuovo allenatore. Bisogna fidarsi delle persone che lavorano. Io non sono incollato alla persona. Adesso sento che c’è un esodo di massa, ma non è assolutamente vero. Poi se dovessero arrivare delle offerte le prenderemo in considerazione. Tudor quando è arrivato sapeva perfettamente chi fossero i giocatori e ha dato il suo ok. L’Europa era il mimino che potessimo fare per i tifosi. Io guardo sempre avanti e non indietro, però se facciamo il paragone con il Napoli…ogni anno è evidente che ci sia una storia a sé❞.

Fabiani su “il nuovo ciclo” e il futuro della Lazio

❝È finito il tempo delle vacche grasse. In una società di calcio ci si deve stare come si deve. Alcune questioni vanno trattate con la massima riservatezza e qui c’è molto da lavorare. Ce la metterò tutta. Tirerò fuori questo male perché la società e la tifoseria devono essere al centro del progetto. Non mi stancherò mai di dirlo. Posso sbagliare, soltanto chi lavora è soggetto ad errori, ma tutto mi si può dire meno che non sono attaccato al progetto e, soprattutto, che espongo tifosi e società a figure barbine e faccio sì che certi soggetti si possano prendere gioco di tutte le persone e componenti che ruotano attorno alla Lazio (…) Con me è un ciclo basato sull’onestà, non sono una persona ricattabile. A coloro che fanno il bene della Lazio do il cuore, ma se vedo che tutto questo significa volersi approfittare della Lazio divento una bestia e con me c’è chiusura totale.

Si è concluso un ciclo che ci ha portato degli ottimi risultati. Non bisogna nascondersi dietro a nessuno. Abbiamo iniziato lo scorso anno e c’è ancora molto lavoro da fare. C’è una mentalità da cambiare, ma anche quest’anno proseguiremo per la nostra strada. Profili relativamente giovani, ma con esperienza anche internazionale. Questo per rispetto dell’ambiente, della società e dei tifosi. Non ci possono essere calciatori che prendono per il culo la società: questo sistema deve finire. Alla Lazio deve starci gente funzionale al progetto e che non prende in giro nessuno. Ci sono calciatori che si sono creati il loro orticello e che pensano solo ai loro interessi. Bisogna essere chiari e onesti, come per esempio ha fatto Luis Alberto.❞

Fabiani

Serie A

Juventus: la rivoluzione economica di Giuntoli

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Juventus, Cristiano Giuntoli

Giuntoli e Motta hanno messo in atto una vera e propria rivoluzione in casa Juventus: tra abbassamento degli ingaggi ed economia di scala. Ecco i dettagli:

Se sul piano dei risultati la stagione della Juventus non sta andando benissimo, ben altro risultato stanno avendo le mosse in termini economici di Giuntoli, che negli ultimi 6 mesi hanno azionato una vera e propria rivoluzione in casa bianconera.

La rivoluzione  messa in atto dal ds durante i primi 6 mesi di Thiago Motta sulla panchina della Juventus, ha dell’incredibile: infatti partendo dall’obiettivo principale inteso come rimodernare la rosa “svecchiandola” e assottigliando  il monte ingaggi – soprattutto legato alla  precedente proprietà Agnelli che  con i suoi emolumenti stratosferici e spesso insostenibili aveva affossato il bilancio – che prima dell’arrivo dell’ex ds del Napoli vantava 13 dei primi 15 giocatori per stipendio più alto all’interno della nostra Serie A; cosa che sembre il bilancio totale più sostenibile, portando così a nuove forme di economie di scala.

Juventus

Juventus ed economia di scala

L’economia di scala nel calcio  per le grandi squadre si dimostra fondamentale almeno quanto i risultati sul campo. Questo fenomeno è rappresentato da tutti quei vantaggi economici che questi grandi club ottengono grazie alla loro dimensione e notorietà (destinati a salire in vista del mondiale per club), che li aiuta a mantenere il dominio finanziario, ma che se non  viene gestita bene può trasformarsi in un boomerang.

La sostenibilità finanziaria è dunque una prerogativa fondamentale per tutte le squadre cha hanno grandi obbiettivi, ed è proprio tramite  questa chiave che vanno anche lette le recenti mosse del mercato bianconero: tra la cessione della “vecchia guarda” come Danilo, Rugani, Szczesny, Chiesa, Rabiot e Alex Sandro, e quelle che destinate ad avvenire nei prossimi mesi come quella di Vlahovic.

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Serie A

Napoli, una macchina da trasferta: il dato da Scudetto

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Napoli

Domenica il Napoli di Conte è atteso dalla trasferta in casa del Como. In trasferta gli azzurri non perdono dalla prima giornata di campionato.

Dopo i tre pareggi consecutivi contro Roma, Udinese e Lazio, il Napoli è chiamato a un’importante prova di carattere nella difficile trasferta di Como. La squadra di Fabregas, reduce da un’inaspettata ma esaltante vittoria in casa della Fiorentina, all’andata aveva già messo in difficoltà gli azzurri, soprattutto nel primo tempo. Per espugnare il Sinigaglia, servirà una prestazione solida e convincente, ma c’è un dato che alimenta l’ottimismo: il rendimento dei partenopei fuori casa è da Scudetto.

Napoli

ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, 12 trasferte senza sconfitte: numeri da top team

Dalla disfatta della prima giornata contro l’Hellas Verona, infatti, il Napoli ha costruito una striscia impressionante lontano dal Maradona: nelle successive 12 partite esterne, gli uomini di Conte hanno ottenuto 8 vittorie e 4 pareggi.

In questo percorso, hanno espugnato campi difficili come quelli di Atalanta, Milan e Fiorentina, e sono usciti indenni dagli impegni contro Juventus, Inter, Roma e Lazio.

Numeri che confermano la forza degli azzurri fuori casa e che danno fiducia in vista del match di Como, dove sarà fondamentale vincere per mantenere il margine sull’Inter e arrivare con entusiasmo allo scontro diretto al Maradona di domenica prossima.

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Serie A

Inter, Martinez parte sempre con il botto

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Inter

 Inter-Inforunio: Stop forzato per Yann Sommer dunque si prepara Josep Martinez che contro il suo passato, il Genoa farà il suo esordio in campionato

Curioso il destino di Josep Martinez che dopo aver trascorso 36 partite a difendere i pali del Genoa si ritroverà sabato a doverli affrontare, in quella che per lui sarà la prima volta in campionato con la maglia dei nerazzurri. La speranza per l’Inter sarà quella di continuare la striscia di successi positivi negli esordi di Josep Martinez: che prima di quello  previsto per questo sabato ha collezionato con le sue tre squadre precedenti ( Las Palmas, Lipsia e lo stesso Genoa)  sempre e solo vittorie – con l’RB Lipsia  nel 2021 nella vittoria per 1-0 contro lo Stoccarda in Bundesliga, con il Las Palmas nel 2019  nella vittoria casalinga per 4-1 contro il CD Lugo e con il Genoa 3 anni fa nella vittoria per 3-2, contro il Benevento in Coppa Italia.

Il motivo che porterà finalmente Martinez titolare anche in una sfida di campionato, dato che aveva vestito la maglia nerazzurra fino ad ora solamente in Coppa Italia contro l’Udinese, è da ricercarsi nell’infortunio occorso nella giornata di oggi a Yann Sommer che ha subito la frattura al pollice della mano destra.

Le partite di Martinez

L’estremo difensore costato all’Inter ben 13,5 milioni di euro solamente la scorsa estate si ritroverà di punto i  bianco impegnato come titolare in una sequela di match importantissimi per la stagione dei nerazzurri. Come: La sfida di Coppa Italia contro la Lazio di martedì prossimo, il Napoli in un incrocio fondamentale per la possibile vittoria del campionato e almeno quella che sarà l’andata degli ottavi di Champions Leaguecon l’avversario che verrà selezionato nel sorteggio di domani alle 12:00 – e  con buone possibilità anche il ritorno di Champions League e l’altro crocevia fondamentale  in campionato contro l’Atalanta.

Le parole del suo agente

Si prospetta dunque per lui una grandissima occasione che non vorrà di certo sprecare. La speranza di dirigenti e tifosi è quella che  venga dato un seguito alle ultime  affermazioni  del suo agente Sergio Barila,  che come è giusto sembrerebbe aver pochissimi dubbi riguardo alla buona riuscita delle prestazioni del suo assistito: “Come dico sempre, Josep è forte, di livello alto. Sono tranquillo, farà bene. È preparato”.  “Ha la mentalità giusta, da professionista, il che significa che è un giocatore che sa di dover e poter essere pronto per momenti come questo. Non è un problema che abbia giocato in stagione sinora solo 90 minuti. Credo al 100% nella sua forza e nella sua mentalità”

chissà quindi che magari grazie proprio a questi importanti impegni non gli permetteranno di sovvertire le gerarchie tra i pali diventando così in pianta stabile il nuovo portiere dei nerazzurri.

Martinez

LA GRINTA DI YANN SOMMER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

 

 

 

 

 

 

 

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