Di seguito le parole rilasciate dal difensore ex Napoli Fabio Cannavaro ai microfoni de Il Mattino, relative alla stagione del Napoli e non solo.
Di seguito le parole dell’ex difensore del Napoli Fabio Cannavaro rilasciate ai microfoni de Il Mattino relative alla stagione del club partenopeo:
“Il ko con l’Atalanta lascia il segno, è l’aspetto mentale quello su cui bisognava lavorare di più e ho visto una squadra scarica, molle. C’era rassegnazione.
Fatico a trovare alibi, il prezzo della presunzione di chi doveva scegliere le persone giuste al posto di chi è andato via e non lo ha fatto.
Spalletti ha chiesto l’anno sabbatico, ma perché? Questo ha consentito a molti giocatori di rilassarsi, assopirsi, sedersi sugli allori. Stando con la Nazionale negli USA ho capito ancor di più i meriti di Spalletti”.
Cosa l’ha colpita nel Napoli di sabato?
“C’erano tre marce di differenza, puoi essere inferiore tecnicamente, magari anche tatticamente, ma non sotto il profilo della voglia e della vena. Ho visto il linguaggio del corpo della resa.
Cosa puoi chiedere al terzo allenatore? Di far correre uno in mezzo al campo? Ma se uno non lo capisce da solo, di cosa parliamo? Calzona ha trovato un fritto misto, la difesa prima ti azzannava, non ti faceva respirare, in due o tre secondi riaggredivano.
Non è che Rrahmani e Jesus sono scarsi, è che manca quel lavoro che faceva Spalletti e che lui e pochi riescono a fare. I campioni d’Italia non possono fare queste figure, senza Europa sarebbe un fallimento totale”
Aggiornato al 02/04/2024 13:15
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