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Ferrara: “L’obiettivo della Juventus deve essere lo scudetto, non il 4° posto. A Motta consiglio questo.”

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Torino-Juventus

Ciro Ferrara è stato recentemente intervistato da TMW a Riyadh a margine della Supercoppa Italiana. Nel corso dell’intervista ha discusso molto del momento della sua ex squadra, la Juventus.

A seguire l’intervista completa

Ferrara: “Mancano i leader in questa Juve”

La stagione della Juventus
“È sicuramente un’annata difficile, la speranza credo fosse quella di avere un cammino diverso, almeno rispetto a quello fatto finora. Sicuramente, per esperienza, so che l’eliminazione non può essere stata presa alla leggera”.

Il mercato può aiutare?
“Non lo so, a gennaio non è mai facile e personalmente ritengo che, quando devi fare queste operazioni durante la stagione, è sempre preferibile portare giocatori che già conoscono il nostro campionato, anziché calciatori che devono ambientarsi e capire il nostro calcio. Questo vale per tutti: meglio prendere calciatori già abituati alla mentalità del campionato italiano. Non credo che a gennaio ci possano essere grandi stravolgimenti: di sicuro, forse tranne l’Inter, tutte le società hanno necessità di sistemare qualcosa”.

Undici pareggi: perché la Juve fatica a vincere?
“Bisogna volerle fortemente certe vittorie. Anche io ho passato momenti difficili nella mia carriera da calciatore ed è normale subire delle critiche: devi saperle gestire. Io credo che la Juventus, a livello di comunicazione, non è una società abituata a lottare per entrare in Champions: è sempre stata abituata a correre per lo scudetto. Poi ci puoi arrivare o meno, ma l’obiettivo deve essere quello, non il quarto posto. Rimanere attaccati al gruppo di testa è fondamentale, anche per stimolare lo spogliatoio. Poi ci sono annate, ne ho vissute anche io, in cui le cose non vanno come vorresti: certo, la Juve ha investito tanto”.

Appunto: è una Juve che ha l’organico per vincere.
“Secondo me sì. I tanti pareggi la fanno stare decisamente dietro rispetto al trio di testa: il quarto posto, speriamo anche il quinto valga la Champions, sarà obiettivo di tante squadre”.

Mancano leader a questa Juve?
“Generalmente i leader sono quelli che conoscono meglio l’ambiente Juve, i giocatori che hanno più esperienza all’interno del club. Uno di questi (Danilo, ndr) mi sembra andrà via”.

Da qualche anno c’è Vlahovic, che sta avendo alti e bassi.
“Come numeri, è un giocatore che andrà sempre in doppia cifra. Se valutiamo le sue prestazioni, secondo me deve migliorare in diversi aspetti: penso alla gestione del pallone, al giocare insieme alla squadra. È qui che può migliorare. Però se si vuole uno che faccia dai 10 gol in su, questo te lo garantisce di sicuro. Devi capire cosa vuoi dal tuo centravanti”.

Danilo, appunto, andrà da Conte. Si aspetta qualche regalo da De Laurentiis a Conte?
“Regalo e De Laurentiis non stanno bene nella stessa frase. Il mercato che è stato fatto in estate è stato importante, in questo senso un grande sforzo è già stato fatto. Potrebbe inserire qualche elemento: sono certo che Antonio troverà argomenti convincenti”.

L’Inter di Inzaghi le ricorda qualcosa della Juve dei nove scudetti?
“Gli ultimi due campionati hanno visto due squadre che hanno preso il largo a un certo punto. Quest’anno, rispetto al passato, mi pare ci sia molta più concorrenza. Evidentemente le altre squadre si sono rinforzate: oggettivamente l’Inter sembra, anche a livello societario, più attrezzata rispetto alle altre. Dà più garanzie di successo nel corso degli anni. Però secondo me rivedere una squadra che rivince lo scudetto per nove anni è quasi impossibile”.

Un consiglio a Thiago Motta?
“Secondo me deve intervenire sulla comunicazione”.

Ferrara

Thiago Motta da indicazioni a Timothy Weah ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Interna o esterna?
“Interna non lo posso sapere. Parlo di quella esterna: deve far capire all’ambiente che c’è voglia di riprendere un ruolo importante. Mi ha sorpreso la dichiarazione che la vittoria non debba essere un’ossessione. Il primo giorno che sono arrivato mi hanno detto: ‘dobbiamo vincere’. Poi i momenti difficili arrivano per tutti, però il DNA della Juve dice questo”.

Ma le piace come allenatore?
“Se giudico il Thiago Motta dell’anno scorso, dico che mi piaceva tantissimo il Bologna. Quest’anno sta avendo tante difficoltà. Il problema non è Motta, è la comunicazione: è stato mandato via un allenatore vincente, la storia di Allegri parla chiaro, per inseguire il bel gioco. Penso al Milan: Conceicao ha detto subito che il bel gioco non gli interessa, vuole vincere. Ha subito chiarito il percorso da fare. A Thiago Motta sembra gli si chieda di giocare bene. Ha quattro problemi: deve entrare in Champions, deve cercare di lottare per lo scudetto, deve cercare di portare a casa un titolo e infine deve giocare bene. Il problema sta nelle aspettative, create anche dai media. Allegri via per cercare il bel gioco: anche Sarri è arrivato con quest’idea. Non ha fatto vedere il gioco del suo Napoli, ma ha vinto e questa era la cosa più importante”.

Chi deve dare la scossa?
“Non posso giudicare questo gruppo. Il nostro era fatto di leader, con un capitano che sapete benissimo chi era. Ma c’erano tante persone con un percorso di vittorie alle spalle: dovete chiedere a chi è arrivato per la prima volta in quel gruppo. Magari figure di questo tipo ci sono anche all’interno dello spogliatoio della Juventus di oggi, non lo so”.

Ricorrono in questi giorni i due anni dalla scomparsa di Vialli. Quanto manca?
“Tantissimo. Quando parlavo di capitani e leader, pensavo anzitutto al nostro Gianluca”.

Serie A

Atalanta, contro la Roma una difesa da reinventare

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Fiorentina-Atalanta, Gasperini

L’Atalanta di Gasperini si appresta a sfidare la Roma nella sfida di questa sera. Per il tecnico però c’è un’emergenza in difesa dove sono assenti i 3 titolari.

Questa sera andrà in scena al Gewiss Stadium di Bergamo un’affascinante sfida dal sapore di Champions League tra la Dea e la Roma di Claudio Ranieri. Gli ospiti vengono da un periodo di forma strepitosa e non hanno intenzione di fermare la loro cavalcata verso il 4° posto. Dall’altra parte invece, l’Atalanta sembra aver ritrovato la sua identità, ma per questa partita dovrà fare i conti con i tanti indisponibili, in particolare nel pacchetto arretrato.

Atalanta, De Roon si abbassa tra i 3 centrali

Atalanta

5.05.2019. Stadio Olimpico, Rome, Italy. Serie A. MARTEN DE ROON in action during the match Italy Serie A league, SS LAZIO VS ATALANTA at Stadio Olimpico in Rome.

Il tecnico Gasperini dovrà sporcarsi le mani per trovare la quadra e creare un trio difensivo che sia in grado di arginare gli attacchi giallorossi. Kolasinac e Scalvini sono ancora in infermeria, mentre lo svedese ex Hellas Verona Hien ha da scontare una squalifica. Anche lo stesso Kossonou ha lasciato il campo nell’ultima sfida contro il Monza a causa di un problema all’inguine, ma in questo stato di emergenza dovrà stringere i denti e scendere in campo al centro della difesa nerazzurra.

Al suo fianco si abbasserà con probabilità l’olandese De Roon, il quale ha già giocato in passato in quella posizione, garantendo sempre grande affidabilità e sicurezza e dall’altra parte il solito Djimsiti. Una difesa un pochino inedita per Gasperini, che deve incrociare le dita e sperare quantomeno di riuscire a recuperare Ademola Lookman per non depotenziare anche il reparto offensivo.

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Serie A

Fiorentina, Kean dipendente? Senza di lui 4 vittorie in 5 partite

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La Fiorentina è reduce dall’eliminazione in Conference League e adesso la concentrazione deve tornare tornare sul campionato. Contro il Venezia non ci sarà Kean

La squadra di Palladino viene da una dolorosa eliminazione in Conference League contro il Real Betis di Pellegrino, ma adesso dev’essere brava a voltare pagina il prima possibile. Questa sera la Viola sbarca in laguna con l’unico obiettivo di portare a casa i 3 punti, ma per farlo non può contare sul suo centroavanti Moise Kean. Il bomber della Nazionale azzurra ha rimediato nella sfida di giovedì un fastidio muscolare alla gamba e sarà dunque indisponibile per la sfida del Penzo.

Fiorentina

Fiorentina, l’assenza di Kean non è un alibi

La Viola però non deve di certo piangersi addosso per l’assenza di quello che probabilmente è il giocatore migliore della rosa: a dirlo è la Fiorentina stessa, che ha dimostrato sul campo di poter arginare la sua mancanza. La squadra di Palladino ha disputato ben 5 gare senza l’attaccante ex Juventus e in queste partite ha raccolto un bottino di 12 punti, vincendo 4 volte e scivolando solamente nella sfida casalinga contro il Como di Fabregas.

Dunque il tecnico è in grado di trovare le contromisure tattiche per sopperire a questa pesante assenza, con Gudmundsson che agirà alle spalle dell’argentino Beltran, che tornerà nella sua posizione di numero 9, dove ha giocato la maggior parte delle partite sotto la gestione di Vincenzo Italiano.

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Serie A

Roma, una difesa di ferro per arginare l’attacco della Dea

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Roma

La Roma si appresta a sfidare l’Atalanta in una gara che può valere parte della qualificazione in Champions. La 3° miglior difesa incontra il 2° miglior attacco

Dopo il pareggio tra Lazio e Juventus e la sconfitta del Bologna a San Siro contro il Milan, la squadra di Ranieri ha una grandissima occasione per provare il sorpasso e posizionarsi in solitaria al 4° posto a due giornate dal termine del campionato.

Dall’altra parte però, c’è l’Atalanta di Gasperini, un cliente tutt’altro che banale, ma che tra le mura amiche ha dimostrato in questa stagione di poter essere vulnerabile. La squadra bergamasca infatti, è 9° per rendimento casalingo in questo campionato, mentre i giallorossi hanno ormai da tempo sfatato il tabù trasferta e nelle ultime 7 gare hanno conquistato ben 19 punti.

Atalanta-Roma, 2° miglior attacco contro 3° miglior difesa

Roma

MATEO RETEGUI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Contro l’Atalanta si prevede una partita ricca di duelli visto il modulo quasi a specchio con la quale scenderanno in campo le due squadre e la grande fisicità degli interpreti che verranno schierati. Un altro tema sicuramente interessante è quello del secondo miglior attacco dell’intera Serie A, ovvero quello dell’Atalanta, che affronta la terza miglior difesa, ovvero quella della Roma.

La Dea sta cercando di recuperare in queste ultime ore una pedina fondamentale come Ademola Lookman, ma la difesa dei giallorossi ha dimostrato in questa seconda parte di campionato di poter annullare e contrastare qualsiasi tipo di attaccante. Il duello che spicca per intensità e fisicità è sicuramente quello tra Mancini e il capocannoniere del campionato Retegui, che lotteranno al fine di avere la meglio sul diretto avversario.

Dunque la squadra di Ranieri deve indossare la stessa veste da grande squadra messa a San Siro contro l’Inter e deve provare a tornare nella capitale con il bottino pieno, per avvicinarsi ad un traguardo che avrebbe del clamoroso.

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