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FIGC, il programma di Gravina per la rielezione a presidente

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Var

In FIGC il numero uno federale uscente Gabriele Gravina, va verso l’elezione per un terzo mandato: ecco quali sono i punti principali del suo programma.

Gabriele Gravina va verso le elezioni del nuovo presidente FIGC previste per il prossimo 3 febbraio. Come riportato da Calcio e Finanza saranno elezioni sostanzialmente scontate, considerando il forte appoggio al numero uno federale uscente (che ha presentato la candidatura con l’appoggio di Lega Serie B, Lega Pro, Dilettanti, Atleti e Tecnici) che è anche l’unico candidato che si è presentato.

Di seguito il programma completo

FIGC, Gabriele Gravina, presidente Federcalcio

FIGC, il programma di Gravina

Il documento passa poi alle proposte di Gravina, a partire dalle richieste in termini legislativi:

  • Tax Credit per investimenti virtuosi nei settori giovanili e nelle infrastrutture;
    reinvestimento di una percentuale dei proventi delle scommesse sul calcio, con vincolo per investimenti nei vivai, nel calcio femminile e negli impianti;
  • abolizione del divieto di pubblicità di giochi e scommesse;
  • rifinanziamento della legge sul professionismo femminile;
  • Legge speciali per gli stadi per snellire gli aspetti burocratici
  • Piena implementazione dei nuovi criteri e finanziari per il monitoraggio e l’ammissione dei club professionistici, ispirati ai criteri di solvibilità, solidità e sostenibilità;
  • introduzione del Football Video Support nei campionati di Serie A femminile, Serie D maschile e Calcio a 5 nazionale;
  • La revisione del sistema di protezione e di valorizzazione degli investimenti dei Club nei settori giovanili attraverso una nuova premialità e nuovi meccanismi incentivanti, l’introduzione di nuove tutele, l’adozione di un sistema mutuato dalla cosiddetta ‘Riforma Zola’ e l’introduzione di un rating federale dei settori giovanili;
  • Il sostegno concreto al completamento della costruzione e/o del rinnovamento dei cinque stadi da indicare alla UEFA per ospitare il campionato europeo del 2032;
  • Autonomia gestionale dell’AIA;
  • Ottimizzazione del progetto seconde squadre;
  • Definire un più razionale e performante quadro complessivo delle categorie agonistiche.

 

Serie A

Divieto di trasferta in Empoli-Cagliari: il club sardo non ci sta

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Il Cagliari ha contestato apertamente la decisione dell’Empoli di vietare la trasferta per la gara del 6 aprile. Si è espresso anche il presidente Giulini.

Domenica 6 aprile il Cagliari farà visita all’Empoli in un delicato scontro salvezza. I toscani, reduci dallo 0-3 interno contro il Bologna nella semifinale d’andata di Coppa Italia, non vincono dall’8 dicembre (4-1 in trasferta con l’Hellas Verona). Dopo 5 gare a secco i sardi sono invece tornati successo nel 3-0 casalingo sul Monza: se dovessero ripetersi domenica, archivierebbero quasi la pratica salvezza, poiché allungherebbero a +9 proprio sull’Empoli terzultimo.

Dal comunicato al tweet di Giulini: il Cagliari contesta il divieto di trasferta ad Empoli

Arrivano aggiornamenti sulla sfida del Castellani. L’Empoli ha vietato la trasferta ai tifosi cagliaritani residenti in Sardegna. Il Cagliari ha espresso la sua posizione tramite un comunicato: “Apprendiamo con sorpresa che l’Empoli F.C. ha avviato la vendita dei tagliandi per la partita Empoli-Cagliari, prevista per domenica 6 aprile presso lo stadio “Carlo Castellani”, escludendo dalla possibilità di acquisto tutti i residenti nella regione Sardegna, anche se in possesso della tessera di fidelizzazione del Cagliari Calcio “Passione Casteddu”. Ad oggi il Cagliari Calcio non è a conoscenza di alcun provvedimento ufficiale che confermi questo divieto“.

Cagliari

In attesa di un provvedimento da parte delle autorità, auspichiamo vivamente che le istituzioni preposte considerino attentamente le ben note difficoltà legate all’insularità, che già rendono complessi gli spostamenti della tifoseria rossoblù. È importante evidenziare come numerosi sostenitori abbiano già sostenuto significativi costi economici, acquistando per tempo voli aerei o biglietti dei traghetti per raggiungere la Toscana e seguire la squadra del cuore. Ci auguriamo pertanto che venga assicurata ai nostri sostenitori la possibilità di esercitare liberamente il proprio diritto a seguire la squadra in trasferta“.

Il Cagliari Calcio ha sempre collaborato attivamente con le autorità competenti per garantire la massima sicurezza negli stadi e continuerà a farlo. Tuttavia, esprimiamo forti perplessità per eventuali decisioni che continuino a penalizzare in modo indiscriminato e ingiustificato un popolo intero, tradizionalmente leale e ospitale, che intende vivere l’evento sportivo nel rispetto delle regole e dello spirito sportivo“.

Confidiamo pertanto in un intervento equo delle istituzioni, affinché si eviti una discriminazione territoriale e si garantisca la piena tutela dei diritti della tifoseria rossoblù. Ricordiamo che in caso di provvedimento di divieto di trasferta i nostri tifosi potranno presentare ricorso al TAR per la revoca dell’ordinanza – come avvenuto con successo recentemente da parte dei tifosi della Fiorentina per la trasferta a Monza – oppure chiedere il risarcimento dei danni derivanti dai costi già sostenuti per acquistare biglietti di trasporto“.

Anche il presidente dei sardi Tommaso Giulini non le ha mandate a dire al club toscano: “Tuttora vergognosamente in attesa di un provvedimento ufficiale. Fra 4 giorni si gioca. In tanti si sono già organizzati per partire, saranno costretti a rimanere fuori dallo stadio e protestare? Rispetto per la Sardegna” si legge nel tweet che ha pubblicato in mattinata sul suo account X.

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Serie A

Genoa, Masini: “Il primo gol in A un’emozione. Gilardino o Vieira? Devo molto a entrambi”

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Genoa

Il centrocampista del Genoa Patrizio Masini ha raccontato le emozioni del primo gol in Serie A e ha parlato del rapporto con Alberto Gilardino e Patrick Vieira.

Uno dei giocatori rivelazione del Genoa, che viaggia verso una salvezza tranquilla, è Patrizio Masini. Centrocampista classe 2001, ha debuttato in prima squadra il 19 ottobre contro il Bologna, mentre il 17 gennaio ha esordito da titolare con tanto di gol all’Olimpico con la Roma. Da quella sera non è praticamente più uscito dalle rotazioni del tecnico Patrick Vieira.

Genoa, Masini si racconta: dall’esordio in Serie A al rapporto con gli allenatori

Altro prodotto del settore giovanile del Genoa, Masini ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb, nella quale ha parlato della sua gavetta, dell’esordio e la prima rete in Serie A e si è soffermato su GilardinoVieira, rispettivamente ex e attuale allenatore del Grifone. Di seguito le parole del centrocampista rossoblù.

Giocare nei grandi stadi italiani è una forte emozione: Olimpico, San Siro, Stadium…
Tre stadi uno più importante dell’altro. Forse l’emozione più grande è stata all’Olimpico perchè è stata la prima da titolare e il primo mio gol in Serie A. Però nel riscaldamento quello dove ho avuto più emozione è stato San Siro e invece allo Stadium c’era un frastuono continuo perché la modernità dello stadio, secondo me, fa molto. Sono molto contento di quello che sta succedendo“.

Il percorso nel settore giovanile del Genoa
Io giocavo nelle Pianazze, la squadra del mio quartiere. In quel periodo lì lo Spezia non stava attraversando un ottimo momento, quindi non aveva un grosso bacino. Mi avevano osservato Genoa e Fiorentina. Tramite mia madre, che ha i parenti qui, abbiamo optato per Genova. Sono arrivato qua a 10 anni e ho fatto tutta la trafila dalla scuola calcio al settore giovanile passando anche per i vari prestiti. Sognavo la prima squadra ma era un obiettivo molto difficile da realizzare nella mia testa“.

L’importanza della gavetta dalla Serie C alla Serie A
Fondamentale, perché non ero assolutamente pronto per fare il grande salto, come magari altri ragazzi che ci sono qua adesso. Forse l’unico rimpianto è stato fare un anno in più di C. Speravo già in una Serie B ma non si è concretizzata, anche se a Novara è stata un’ottima esperienza formativa“.

Genoa

STEPHAN EL SHAARAWY IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’esordio in A contro il Bologna
Lì per lì non pensavo a niente perché ci capivo poco. Era un momento che aspettavo dall’inizio dell’anno, anche perché al ritiro non era certo che restassi, ma poi alla fine ringrazio la società e il mister che hanno deciso di tenermi. E lì è iniziato il mio percorso ma anche il raggiungimento di quello per cui avevo lavorato negli anni precedenti“.

Il primo gol in A contro la Roma
Non ho più capito nulla, mi è andato in pappa il cervello, penso che dall’esultanza si sia visto. Non avrei mai pensato ad una cosa del genere. I miei genitori scherzando mi avevano detto ‘Pensa se fai gol’. E’ stato tutto improvviso, anche la situazione è stata senza spiegazione“.

Su Gilardino, che lo ha fatto debuttare
Molto importante, anche perché è stato lui a decidere di tenermi. Con lui feci tre presenze, poi con mister Vieira è cambiato tutto. A lui devo tutto ma anche a Gilardino, senza di lui non sarei qui“.

Su Vieira
Ha portato serenità ma anche tante idee. Siamo compatti dal punto di vista difensivo con un’aggressione alta. A me personalmente sta continuando a darmi tanta fiducia che forse nemmeno io mi sarei dato. Mi sta facendo crescere come giocatore e come persona“.

Vieira punta molto sui giovani
Io, Venturino, Ekhator, ma anche in settimana quando arrivano i Primavera, li tiene tanto in considerazione e dà loro tanti consigli. Io che ci sono passato all’epoca penso che sia una cosa molto importante che da ragazzo apprezzi“.

I compagni di reparto in mezzo al campo
Fin dal ritiro ho detto che i miei punti di riferimento erano Badelj e Frendrup. Mi ispiro molto a Frendrup, Badelj poi ha la carriera che parla per lui. Anche a tavola siamo spesso vicino e parliamo spesso. Poi ci sono Malinovskyi, Thorsby. La forza di questa squadra è il gruppo. In campo e fuori siamo molto uniti“.

Cosa rappresenta per un ligure giocare nel Genoa
Sono molto fiero e orgoglioso di essere ligure. Magari da fuori ci vedono come burberi ma dentro abbiamo qualcosa di fastidioso. Quando ci apriamo possiamo dare delle soddisfazioni. Io sono contento anche che il Genoa lavori tanto sul settore giovanile, perché quando nasci qua hai dei valori che quando arrivi in prima squadra possono fare la differenza. Io a La Spezia conosco Candela e Maggiore. E’ una città piccola ma della mia generazione ci sono tanti giocatori in giro per l’Italia“.

La squadra se la gioca con tutti: è mancata un po’ di fortuna?
Non credo tanto alla fortuna. Se tante partite le abbiamo giocato bene ma poi abbiamo perso è una questione di dettagli. Dobbiamo lavorarci su, il prossimo step sarà questo. Lavoriamo bene in settimana, in partita non stiamo facendo male e arrivare a questi risultati devono essere la conseguenza del lavoro“.

La prossima in casa contro l’Udinese
Non sarà facile. L’Udinese ha delle grosse qualità ma il nostro obiettivo, come dice il mister, è fare la miglior partita ogni domenica e guardare gara per gara. Poi i conti si faranno alla fine“.

Il calore dei tifosi
Questa è Genova. Quest’anno, come gli ultimi due, le cose stanno andando bene e questa cosa viene magari esaltata. Ma è una qualità di questa società avere un pubblico incredibile. Avere una gradinata così non so in quante società ce l’abbiano in Serie A. Ma non solo la Nord, anche la Zena e i Distinti. Ho girato un po’ di stadi e forse Roma è simile come atmosfera ma l’Olimpico è grande. A Genova invece risalta ancora di più e questo deve essere il nostro punto di forza nelle partite in casa“.
Le ultime 8 giornate verso un solo obiettivo: la salvezza, ad oggi ancora non aritmetica
Dobbiamo fare questo step in più. Incontriamo tante squadre della parte sinistra della classifica, saranno partite difficili perché hanno rose, sulla carta, più forti di noi. Dobbiamo crescere e riuscire a strappare qualche punto anche a loro. Perché ho il numero 73? Mia mamma e mio papà sono nati nel ’73. Quindi è stato facile“.
L’Under 18 ha vinto il torneo di Viareggio
E’ una soddisfazione unica. Io ho rimasi molto male all’epoca perché non siamo riusciti a vincerlo. Se lo sono meritato, è un’emozione unica che si porteranno dietro per tutta la vita“.
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Serie A

Roma, sette su sette: ora la Juventus per continuare a sognare

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Sette vittorie di fila e una rimonta incredibile: la Roma di Ranieri ora sfida la Juventus in un match che vale l’Europa.

La Roma non si ferma più. Con la sofferta vittoria contro il Lecce, i giallorossi hanno centrato il settimo successo consecutivo, confermando un trend impressionante sotto la guida di Claudio Ranieri. Un percorso che ha del clamoroso, se si pensa a dove si trovava la squadra alla fine del girone d’andata. Da inizio 2025, infatti, la Roma non ha ancora perso una partita in Serie A, trasformando radicalmente la propria stagione.

Roma

ARTEM DOVBYK IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, dalla crisi alla rincorsa: i numeri della rimonta

Alla 24ª giornata, i giallorossi erano noni in classifica, ma oggi occupano la sesta posizione, superando avversari di spessore. Nel frattempo, hanno recuperato ben 11 punti sulla Lazio, 9 sul Milan, 3 sul Bologna, 9 sulla Fiorentina, 10 sull’Atalanta e 6 sulla Juventus. Numeri che testimoniano la straordinaria scalata della squadra, ora in piena corsa per un posto in Europa.

Roma-Juventus: la sfida che vale l’Europa

Domenica sera, alle 20:45, all’Olimpico arriverà la Juventus, in una partita dal sapore europeo. Per la Roma sarà un banco di prova fondamentale, considerando che nelle prossime otto gare dovrà affrontare ben cinque scontri diretti, un percorso che somiglia a una lunga serie di finali.

Un calendario duro, ma un vantaggio importante

Se da un lato il calendario si preannuncia complicato, dall’altro i giallorossi potranno contare su un vantaggio non da poco: una sola partita a settimana. Un fattore determinante in questa fase avanzata della stagione, dove la stanchezza può fare la differenza. Tuttavia, contro la Juventus, Ranieri dovrà fare a meno di due pedine importanti: Dybala, fermo ai box per infortunio, e Saelemaekers, squalificato dopo il giallo rimediato contro il Lecce.

La Roma ha costruito la sua rimonta sulla solidità difensiva e sulla compattezza del gruppo, e sarà proprio questa la chiave per affrontare il difficile finale di stagione. Il pericolo più grande? Mantenere alta la concentrazione per non vanificare quanto di buono fatto finora. Se la squadra riuscirà a restare sul pezzo, il sogno europeo potrebbe trasformarsi in una realtà straordinaria.

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