CAGLIARI, ITALY - NOVEMBER 10: Vincenzo Montella coach of Fiorentina looks on during the Serie A match between Cagliari Calcio and ACF Fiorentina at Sardegna Arena on November 10, 2019 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Senza dubbio la partita di ieri per la Fiorentina non è stata esaltante. La squadra di Montella, infatti, è andata incontro alla quinta sconfitta stagionale, la seconda consecutiva dopo il pareggio contro il Parma (anche le prime due di campionato si trattarono di sconfitte, contro Napoli e Genoa).
Lo stesso aeroplanino sarà in discussione, su questo non ci sono dubbi, i calciatori al momento sembrano completamente spaesati in campo – la gara di San Siro contro il Milan sembra un lontano ricordo – con uno schema, il 3-5-2, che sembra diventato ormai troppo prevedibile. Scontato dire che adesso serve un vero e proprio cambio di passo.
Ma di chi la vera colpa? Beh, difficile da dire, fatto sta che nel post gara di Verona è stato lo stesso Pradè a caricarsi verso di sé tutte le responsabilità ammettendo di credere che questa rosa fosse più competitiva. Detto tutto questo, perché converrebbe essere positivi?
Già, c’è anche lui. Dopo l’ingaggio del marziano Ribery, è stato lui il colpo più acclamato dei tifosi viola in questa finestra estiva. Guilherme Pedro, numero 9 sulle spalle, fino ad ora solo uno spezzone finale contro il Parma al Franchi, sta cercando di recuperare il più presto possibile la forma migliore
per essere pronto a caricarsi la Fiorentina sulle spalle e magari andare a formare con Vlahovic una coppia d’attacco che – se confermate le grandi attese su entrambi – farebbe gola a tante squadre.Oltre all’inserimento del brasiliano, la società gigliata è pronta ad intervenire anche sul mercato di gennaio. Al momento, i nomi sul taccuino sono quelli di Praet, Ljajic e Florenzi. Il primo rinforzerebbe e non poco la mediana di Montella, che nel frattempo ha avuto ottime risposte da Cristoforo, pronto a rubare spazio ad un Badelj letteralmente inguardabile nelle ultime uscite. Il secondo è un pallino del tecnico campano, il quale lo ha già allenato alla sua prima stagione in riva all’Arno e ha provato in tutti i modi a portarlo con sé al Milan. Il terzo, invece, sembrerebbe quello più complicato poiché, nonostante possa lasciare la Roma in prestito, si porterebbe dietro un ingaggio troppo elevato.
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