L’attuale giocatore della Fiorentina Gosens ha parlato dei vari momenti della sua carriera, a partire dall’Atalanta: “Il primo anno ho sofferto mentalmente”.
Robin Gosens, attualmente in forze alla Fiorentina, si è espresso sulla sua carriera fatta fin ora parlando sia delle cose belle, sia di quelle che non hanno funzionato. Partendo dal suo arrivo in Italia, Gosens ci mostra un approccio quasi traumatico al mondo Atalanta: “Il primo anno ho sofferto mentalmente. Avevo un allenatore che chiedeva tanto ai propri calciatori e che sicuramente è un genio in campo, però può anche essere una una persona un po’ difficile fuori dal campo, lo sa anche lui quindi non dico segreti. Quindi è stato molto difficile perché lui mi parlava dal primo momento in italiano però non capivo ovviamente una parola. Nessuno parlava inglese però avevano le aspettative che facessi quello che mi chiedevano solo che non capivo una parola e quindi è stato difficile. Il primo anno non ho giocato tanto ho sofferto anche perché lontano dalla mia famiglia, non c’era nessuno che c’era lì per me“.
Dal secondo anno c’è stata una crescita evidente che lo ha portato a fare il salto di qualità: “Sono molto grato e orgoglioso di aver tenuto duro perché poi nel secondo anno sono diventato un titolare e da lì è iniziata un’avventura bellissima che mi ha portato qui”.
Ci si aspettava un pochino di più dall’esterno tedesco nel momento in cui ha indossato la maglia nerazzurra. A causa di tanti infortuni e di un Dimarco sempre più scoppiettante, lo spazio per incidere non è mai stato sufficiente: “Mi sono chiesto tante volte cosa non ha funzionato, per me è stato lo step giusto al momento giusto. Volevo provarmi in una big, anche se adesso l’Atalanta lo è. A causa degli infortuni e di un Dimarco che è esploso non è andata bene purtroppo”.
Dopo un periodo non scintillante nell’Inter di Inzaghi, Gosens inizia un’avventura in Germania ancor più deprimente di quella precedente. Il suo desiderio principale era quello di tornare in Italia e quando è arrivata l’offerta della Fiorentina, non ha esitato ad accettare: “Ho sempre sognato di tornare in Bundesliga perché era il mio campionato e giocare la Champions nella mia capitale era la scelta giusta. Purtroppo però non mi sono trovato bene, a livello sportivo e a livello di città. In poche parole non vedevo l’ora di tornare in Italia“.
Aggiornato al 18/10/2024 10:26
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