Serie A
Fiorentina, Kean: “Devo molto a Palladino. E’ una persona ambiziosa”
L’attaccante della Fiorentina si è raccontato in una intervista rilasciata al settimanale Sport Week. Leggi con noi le parole di Kean.
L’attaccante azzurro ha raccontato la propria vita alla rivista Sport Week. Kean si è soffermato sul periodo difficile vissuto alla Juventus, sul suo approdo a Firenze e sul rapporto con Palladino.
Le parole di Kean
Chi è Kean?
“Sono una persona molto particolare. Ho un modo di vivere tutto mio“.
Sugli infortuni.
“Ho avuto diversi momenti belli e brutti. Forse più brutti. L’ultimo è quello legato all’infortunio della scorsa stagione. Mi ha condizionato la scorsa stagione e non mi ha permesso di dare il massimo”.
Il momento no.
“Nella mia testa visualizzavo il tiro, il dribbling, la finta, poi non riuscivo a metterli in pratica e pensavo: ‘Cazzo, non ci riesco’. Ma sapevo che dopo il buio torna la luce e quindi anche per me sarebbe arrivato il giorno in cui avrei dimostrato a tutti chi sono e di cosa sono capace”.
Su Palladino.
“Io e il mister ci intendiamo bene. Mi ha aiutato molto, in campo e fuori. È una persona ambiziosa, che ama le sfide e noi siamo una squadra piena di talento che può far bene”.
Sugli obiettivi della Fiorentina.
“Per stabilire il futuro è ancora presto, ma adesso torno a casa col sorriso. Era una cosa che mi mancava da un po’”.
Serie A
Cagliari, finalmente Gaetano: il talento ritrovato?
Il Cagliari vince lo scontro diretto con il Lecce. Protagonista della sfida, quasi inaspettatamente, Gianluca Gaetano: primo gol in campionato.
Finalmente Gianluca Gaetano. Lo abbiamo detto, quasi chiamato: il recupero del fantasista classe 2000 deve essere una delle chiavi del Cagliari per raggiungere la salvezza. Ieri, nello scontro diretto contro il Lecce, Gaetano è tornato a essere decisivo, in una delle partite forse più importanti della stagione.
Con i salentini avanti 0-1 e l’ennesima partita difficile che sembrava trasformarsi in un incubo, Davide Nicola ha deciso di giocarsi la carta Gaetano. Stavolta, il fantasista non ha deluso.
Dal primo pallone toccato è apparso chiaro che il suo atteggiamento era quello giusto, ma il vero capolavoro è arrivato con il gol: una rete splendida, frutto di un incredibile scambio con Deiola, che ha acceso i rossoblù.
Dopo il suo gol, la squadra ha cambiato volto, completando una rimonta straripante con le reti di Luperto, Zortea e Obert per il 4-1 finale.
Cagliari, una risorsa ritrovata?
Il gol di ieri non è solo un’azione spettacolare, ma un simbolo della potenziale rinascita di Gaetano. Fino a questo momento, la sua stagione è stata sottotono, lontana parente dei fasti della scorsa annata. Ora, la speranza è che il giocatore possa proseguire su questa strada, perché il suo talento e la sua fantasia sono fondamentali per un Cagliari che fatica a essere incisivo.
Senza nulla togliere a Nicolas Viola, le cui qualità non sono in discussione, il Cagliari ha bisogno di un Gaetano in forma per aggiungere imprevedibilità e creatività in fase offensiva.
Se la persona vista contro il Lecce è la stessa che vedremo nei prossimi mesi, i rossoblù potrebbero aver trovato il più prezioso acquisto di gennaio per la corsa alla salvezza.
Serie A
Napoli, Buongiorno in campo contro la Juventus?
Il Napoli si prepara a riabbracciare Alessandro Buongiorno. Il difensore è ormai prossimo al rientro ma rimane in dubbio per la sfida contro la Juventus.
Il Napoli ha già archiviato la preziosissima vittoria di Bergamo contro l’Atalanta per concentrarsi sulla prossima sfida. Tra pochi giorni, infatti, la Juventus di Thiago Motta farà visita al Maradona.
I bianconeri, apparsi in netta crescita nelle ultime giornate, rappresentano un avversario ostico per gli uomini di Antonio Conte, che dovranno sfoderare le loro armi migliori per portare a casa i tre punti.
Per questo, il tecnico azzurro spera di poter contare nuovamente su Alessandro Buongiorno, fermo ai box da cinque partite a causa di un infortunio ma ormai prossimo al rientro.
Napoli, il punto sulle condizioni di Buongiorno
Fermatosi a causa di una frattura ai processi trasversi di due vertebre lombari durante un allenamento, Buongiorno è ormai vicino al ritorno in campo. Tuttavia, Antonio Conte e lo staff medico azzurro intendono procedere con cautela. Il difensore verrà monitorato giorno per giorno, e la decisione definitiva sul suo impiego contro la Juventus sarà presa solo poche ore prima del match.
D’altronde nelle ultime partite il Napoli ha trovato in Juan Jesus un sostituto all’altezza. Il brasiliano è stato forse il migliore del reparto arretrato contro l’Atalanta ed è riuscito a limitare Retegui. Conte si fida di lui e potrebbe preferire non affrettare i tempi per Buongiorno, consentendogli di tornare in campo solo quando sarà al 100%.
La situazione resta comunque da monitorare, ma il ritorno di Buongiorno si avvicina.
Serie A
Crisi Milan: genesi di un disastro annunciato
Nonostante la Supercoppa Italiana vinta a Riad, la stagione altalenante del Milan continua. Ma dove vanno ricercate le colpe?
La sconfitta per 2-0 all’Allianz Stadium contro la Juventus conferma un verdetto sempre più crudo: il Milan non ha svoltato la sua stagione. La scintilla data da Sérgio Conceição si è dileguata a picco al tramonto della Supercoppa vinta. Tuttavia, appellarsi ad un cambio di guida tecnica non fruttuoso sarebbe troppo riduttivo. Difatti, è bene dividere le colpe accuratamente: partendo da molto lontano
Dirigenza Milan: le scelte di mercato
Non si può non partire dai piani alti della Società Rossonera, la cui suddivisione dei ruoli appare ancora verosimilmente incerta. Ciò ha comportato di riflesso dei risultati, sportivi ed economici, che lasciano a desiderare.
Discutibili le scelte fatte sul mercato da Moncada, Furlani e Ibrahimovic, a partire dalla scelta della guida tecnica. Con il mercato che offriva nomi dal calibro di De Zerbi, Conte e Sarri, il trio ha infatti affidato le chiavi della squadra a Fonseca.
È stato solo un preludio all’imminente ridimensionamento della squadra. Le cessioni di Kalulu, ora pilastro alla Juventus, e di Saelemakers, elemento chiave nella nuova Roma di Ranieri, non hanno fatto altro che confermare questa politica.
Se alle citate cessioni aggiungiamo le scelte sui rimpiazzi, la frittata assume la sua forma definitiva. Rimane inspiegabile, ad esempio, il prestito di Abraham dopo aver rinnovato pochi mesi prima Luka Jovic, come l’esborso economico per portare Emerson Royal a Milano. Proprio brasiliano sembrava un disastro annunciato, dimostrato dalle prestazioni offerte a Londra con la maglia del Tottenham.
Gruppo squadra: tra scarso rendimento e anarchia
Da questo polverone, però, non va escluso il gruppo squadra. Le deludenti prestazioni di Morata e Pavlovic, le cui aspettative erano alte, pesano come un macigno.
Ancor più grave, però, è l’ammutinamento dei leader tecnici, Theo Hernandez e Leao, durante la gestione Fonseca: nemmeno lui esente da colpe. Il tecnico portoghese, infatti, non ha fatto nulla per amicarsi lo spogliatoio, preferendo adottare un pugno di ferro che lo ha condotto verso l’inevitabile esonero.
Punto e a capo
Arriviamo dunque ai giorni d’oggi. Il cambio di guida tecnica con Sérgio Conceição sembrava avesse portato un po’ di brio allo spogliatoio. Tuttavia, il pareggio casalingo con il Cagliari e la vittoria fortunosa contro il Como hanno rispolverato i fantasmi del passato.
Il Milan visto contro la Juventus ha, infine, confermato ancora una volta una squadra debole caratterialmente alle prime difficoltà. Emblematiche le parole di Conceição, che invita tutti indistintamente a prendersi delle responsabilità che, a gennaio inoltrato, continuano a mancare.
Antonino Nicolò
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