Serie A
Fiorentina-Milan 2-1, il Diavolo sbatte su De Gea e sui soliti limiti | Le pagelle rossonere
Fiorentina-Milan 2-1, brutta partita dei rossoneri, che falliscono due calci di rigore e inciampano dopo tre successi. Espulso Theo Hernandez nel finale. Le pagelle rossonere.
Maignan 7: grande istinto sul rigore respinto a Kean, ma anche tante parate importanti a tenere in bilico il risultato.
Emerson Royal 5: inizia anche bene, mostrandosi interessato alla fase offensiva, poi affonda nei soliti errori.
Gabbia 6: se Kean e Gudmundsson hanno vita dura in area e’ anche per merito del 46. Se ne va meritatamente in Nazionale.
Tomori 5,5: ancora troppe incertezze con il pallone tra i piedi. Toglie sicurezze alla difesa invece di garantirne.
Theo Hernandez 4: sbaglia un rigore calciatore piuttosto male, ne causa uno su Kean e, sul finale, si fa espellere. Serve Pulisic per l’1-1 momentaneo, ma nel complesso la sua prova e’ da peggiore in campo.
Fofana 6: sufficiente considerati i 90′, ma sembra un po’ appannato rispetto alle ultime tre uscite.
Reijnders 6: un match nel complesso positivo, forse sarebbe stato più utile in posizione più avanzata in match come questi.
Pulisic 7: la spinta di Ranieri su di lui vale il rigore poi fallito da Theo, mentre e’ suo il gol dell’illusione. Il migliore dei rossoneri (dall’82’ Chukwueze sv).
Morata 5,5: la generosità non manca mai, ma questa volta riesce a combinare poco per offrire pericolosità.
Abraham 5: sbaglia un rigore prezioso, ma tira anche pochissimo in porta. Imbrigliato in area di rigore, ha le polveri bagnate.
Leao 6,5: gli strappi del portoghese creano situazioni davvero interessanti per il Diavolo. Questa volta utile e uomo squadra (dal 73′ Okafor 6: ci mette umiltà e applicazione).
Fonseca 5: lasciando perdere la diatriba sul rigore conteso, però non si capisce perché togliere Pulisic e Leao, i due migliori del match. Un deciso passo indietro.
Serie A
Inter, potenza ma con poco controllo: è un Bisseck a due facce
Inter, Yann Bisseck ha iniziato sotto una cattiva stella il suo campionato. A prestazioni coraggiose si sono alternate ingenuità che hanno pesato sui risultati in campo.
Giunto all’Inter in punta di piedi la scorsa estate, Yann Bisseck ha subito conquistato tifosi, allenatore e compagni grazie all’energia messa in campo e alla sua duttilità.
La sua seconda stagione in nerazzurro, però, non ha preso il via con gli stessi auspici della prima. Se sul piano dell’applicazione tattica non c’è nulla da dire, bisogna osservare le sue amnesie, sempre più frequenti, nell’arco dei 90′.
La prima risale all’esordio contro il Genoa, quando in pieno recupero, spizzicò con il braccio in area di rigore, dando la possibilità al Grifone di agguantare un 2-2 insperato.
Molto più recente il secondo episodio, sabato sera, quando salta va a vuoto e consegna, di fatto, il gol nelle mani di Zapata.
Peccati di presunzione? La qualità e la buona volontà del ragazzo non si discutono, ma occorre aggiungere un pizzico di lucidità in per ridurre sempre di più questi episodi.
Serie A
Fiorentina-Milan, Gabbia: “È una sconfitta che brucia”
Al termine di Fiorentina-Milan, Matteo Gabbia è intervenuto ai microfoni di Dazn per commentare la sconfitta e gli errori commessi dalla difesa.
Di seguito un estratto delle parole del difensore dopo la sconfitta in Fiorentina–Milan.
Fiorentina-Milan, le dichiarazioni di Gabbia
Matteo Gabbia è stato interrogato sulla mancanza di determinazione della squadra, e ha ammesso: “Non siamo soddisfatti di come abbiamo approcciato la partita. Sentiamo addosso il peso della sconfitta, e questo è particolarmente grave. Come squadra non abbiamo dato il massimo stasera”.
Quando gli è stato chiesto della mancanza di continuità, ha risposto: “È qualcosa di cui dobbiamo discutere nello spogliatoio. Dobbiamo guardarci in faccia e capire perché abbiamo giocato così. Non abbiamo avuto la continuità necessaria per portare a casa la vittoria. La consapevolezza di ciò deve partire da noi. Ho visto la giusta rabbia e delusione tra i compagni. Non c’è nulla di positivo da salvare da questa serata, ma la squadra è compatta e arrabbiata per la prestazione”.
Infine, sulla domanda riguardante il secondo gol subito, ha dichiarato: “Abbiamo sbagliato come reparto. Era un rinvio lungo e sappiamo che De Gea ha un gran calcio. La lettura dell’azione è stata sbagliata, si potevano fare tante cose diverse come difesa. Questo gol brucia, è un errore che non possiamo accettare di commettere”.
Serie A
Fiorentina-Milan, Fonseca: “Questo non è calcio”
Intervenuto in conferenza stampa al termine di Fiorentina-Milan, l’allenatore dei rossoneri, Paulo Fonseca, ha commentato la sconfitta.
DI seguito un estratto delle sue parole dopo Fiorentina–Milan.
Fiorentina-Milan, le dichiarazioni di Fonseca
Fonseca è stato interrogato sulla partita e su cosa, secondo lui, fosse mancato alla sua squadra: “Sono mancate diverse cose. Nel primo tempo ci è mancata l’aggressività in difesa e nei duelli. Lo si vede chiaramente dal modo in cui abbiamo subito i gol: hanno vinto quasi sempre le seconde palle. Non siamo stati rigorosi nella struttura difensiva. Poi, i rigori sbagliati… Nonostante ciò, abbiamo comunque creato abbastanza per segnare più della Fiorentina. Vincere in Serie A è difficile, ma se sbagli due rigori e concedi un gol come il secondo, è inevitabile. Bisogna essere obiettivi”.
Alla domanda su cosa lo avesse deluso maggiormente e un’opinione sull’arbitraggio, ha commentato: “Non mi piace parlare dell’arbitraggio, ma questo non è calcio. Il calcio è fatto di contatti e un semplice tocco non può essere sufficiente per concedere un rigore. L’abbiamo visto anche questo weekend: basta un tocco e scatta il rigore. Tutto si complica, ci innervosiamo, ma il calcio non è un circo. E non mi riferisco solo al rigore contro di noi, ma anche a quelli a nostro favore. Quanti rigori vediamo in Serie A?”.
Infine, parlando della sosta e del calo di prestazione, ha concluso: “Le voci che girano non mi interessano. In Italia, quando vinci, hai fatto una grande partita. Se non segni, diventi la peggior squadra del mondo e io il peggior allenatore. So come stanno le cose, ma non posso pensarla in questo modo”.
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