Serie A
Fiorentina-Milan, le formazioni ufficiali: Belotti sfida Giroud, c’è Beltran
Fiorentina-Milan è la partita (la prima dalla scomparsa di Joe Barone) che chiude il sabato di Serie A, in attesa dei match di Pasquetta.
Ci sono determinati momenti in cui nessuno vorrebbe dover affrontare una determinata squadra. Il calcio è fatto di momenti e, sebbene in un campionato prima o poi si debba giocare con tutte, il momento in cui si affronta una determinata squadra può fare tutta la differenza del mondo in termini di risultato.
Il momento peggiore per affrontare una squadra è dopo un grave lutto. In Italia abbiamo avuto l’esempio del Napoli di Spalletti, che nel giorno dell’addio a Diego Armando Maradona asfaltò la Roma di Fonseca con un perentorio 4-0. La stessa Fiorentina fu protagonista di un simile aneddoto in passato.
In seguito alla prematura scomparsa del compianto Davide Astori, la squadra gigliata vinse sei delle successive undici partite, perdendo solo quattro volte, e facendo registrare picchi di rendimento mai raggiunti nella prima parte di quella anonima stagione. Ironia della sorte, l’allora di quella Fiorentina era proprio Stefano Pioli.
Un uomo che dovrebbe conoscere alla perfezione i meccanismi mentali che si innescano nei calciatori quando una figura importante per la storia del loro club viene a mancare. Se a questo aggiungiamo che il Franchi è un terreno storicamente ostico per i rossoneri, con il diavolo che qui ha vinto solo tre volte negli ultimi dieci anni, la ricetta perfetta per il più classico degli scivoloni annunciati sembra essere la portata principale.
Non credo che realmente i tifosi del Milan vogliano vedere la propria squadra perdere al fine di onorare al meglio la memoria di Joe Barone, come invece ha sostenuto suo fratello nelle scorse ore. Di sicuro il Milan, virtualmente certo di partecipare alla prossima edizione della Champions League e impossibilitato anche solo a sognare una rimonta ai cugini nerazzurri in ottica bagarre cittadina per la seconda stella, a questa partita chiede molto meno della Fiorentina e questo potrebbe essere un fattore.
La viola, oltre alla fisiologica volontà di onorare la memoria del proprio direttore generale con una prestazione degna della sua figura, insegue una delle ultime possibilità di confermare la propria partecipazione alle coppe europee. Comunque vada a finire, Fiorentina-Milan sarà una partita dai contenuti forti.
Fiorentina-Milan, le scelte ufficiali dei due allenatori
Fiorentina (4-2-3-1): 4-2-3-1: Terracciano; Dodo, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi; Mandragora, Duncan; Ikone, Beltran, Kouame; Belotti. Allenatore: Italiano.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Florenzi; Bennacer, Reijnders; Chukwueze, Loftus-Cheek, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli.
Serie A
Roma-Atalanta 0-2, la firma dell’ex sull’ottava meraviglia della Dea I Le pagelle orobiche
Roma-Atalanta 0-2, la Dea infila l’ottava vittoria consecutiva grazie anche al gol di Nicolò Zaniolo e sale a -1 dal Napoli. Le pagelle orobiche.
Carnececchi 6,5: risponde presente, dopo pochi minuti, a Paredes e vede alzarsi sopra la traversa un altro tiro nel primo tempo. Nella ripresa si trova a tu per tu con Mancini, ma il capitano della Roma non ha buona mira e manda il pallone sopra la traversa.
Kossounou 6,5: buona prestazione della nuova stellina della difesa. Vuole anche trovare il gol, ma Svilar dice no. Meno male che, sulla ribattuta, c’è De Roon a insaccare.
Hien 7: sempre più pilastro della difesa atalantina, non concede alcun spazio a un “lungo” come Dovbyk. Non lascia margini nemmeno agli altri tentativi nell’arco dei 90′.
Kolasinac 6,5: viene ammonito, ma ci sta dopo una gara condotta a fermare con le buone e con le cattive gli avversari.
Bellanova 6,5: anche lui è promosso, perché non ha paura di cercare l’affondo, anche quando l’istinto suggerisce prodenza.
De Roon 7: la sua consueta tigna offerta a centrocampo è impreziosita dal tiro che infilza Svilar dal limite dell’area che sblocca la partita.
Ederson 7: si divora il gol dello 0-2 a 10′ dalla fine, ma poco cambia sul giudizio finale. Solidità e grinta, come ormai è l’abitudine.
Ruggeri 6: poco meno di un’ora di gioco in cui si guadagna la sufficienza, anche se ha brillato di più in altre occasioni (dal 54′ Cuadrado 6,5: viene inserito da Gasp per intensificare l’apporto delle fasce. Passa ai fatti con il cross che finisce sulla testa di Zaniolo per il gol del definitivo 0-2).
De Ketelaere 5: non è decisamente la sua gara, e la fantasia dei giorni migliori rimane nel cassetto (dal 63′ Brescianini 6,5: ormai è uno dei gregari più affidabili della rosa. Un paio di conclusioni tentate e alcuni affondi sulla sinistra).
Retegui 6: la sufficienza premia la sua volontà e il suo impegno, ma la mira, per il capocannoniere del campionato, nella serata dell’Olimpico, non c’è (dal 54′ Samardzic 6,5: la sua entrata in campo coincide con l’aumento della pericolosità offensiva della Dea).
Lookman 6: poche serpentine da segnalare, solo un gol fatto ma annullato per abbondante fuorigioco (dal 64′ Zaniolo 6,5: l’evento che ogni romanista sperava di scongiurare ha avuto luogo sul finale di partita, con un colpo di testa del grande ex che chiude la cerniera sulla vittoria. Risponde con il gol ai fischi che gli piovono addosso a ogni tocco della palla).
Tullio Gritti (Gasperini squalificato) 7: la vince con l’esperienza di De Roon e con i subentrati Zaniolo e Cuadrado. Scelte azzeccate, che valgono una vittoria più sofferta del solito, ma che vale il -1 dal Napoli e l’ottava gioia di fila.
Serie A
Albertini: “Speriamo che tutto passi velocemente per Bove. Su Del Piero in FIGC…”
Demetrio Albertini, ospite alla cerimonia del Gran Calà del Calcio, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di TMW in merito a Bove e altri temi calcistici d’attualità.
L’episodio che ha coinvolto Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter continua a far discutere il mondo del calcio. L’evento, che ha suscitato un acceso dibattito su temi etici e sportivi, ha catalizzato l’attenzione di addetti ai lavori e tifosi. Tra questi, Demetrio Albertini, ex centrocampista della Nazionale, ha condiviso il suo punto di vista ai microfoni di TuttoMercatoWeb prima della cerimonia del Gran Galà del Calcio 2024.
Durante l’intervista, Albertini ha affrontato anche un altro tema di stretta attualità, ovvero la possibile candidatura di Alessandro Del Piero alla presidenza della FIGC. A seguire le sue parole rilasciate a TMW.
Le parole di Albertini
Iniziamo da un pensiero su Edoardo Bove…
“Non bisogna essere uomo di calcio, basta essere una persona emotiva per essere toccati. Vedere un ragazzo, uno sportivo giovane che si accascia a terra in una manifestazione… Bisogna fare tutti gli accertamenti per scongiurare qualsiasi cosa, un saluto prima di tutto a lui, alla famiglia, alla società, ai compagni e ai tifosi. Speriamo che tutto passi velocemente”.
Questo evento mette in mostra i migliori campioni del calcio italiano…
“Stiamo premiando i giocatori italiani al top e le società che hanno fatto bene lo scorso anno. L’Inter la farà da padrona stasera, ma hanno fatto cose straordinarie l’Atalanta, il Bologna… E’ bello per un calciatore ricevere un premio votato dai propri colleghi”.
Del Piero presidente FIGC le piacerebbe?
“Uno cerca sempre la notizia… Il mio giudizio è che se i grandi campioni si mettono a disposizione per fare qualcosa fuori dal campo sono ben accetti. La situazione però è complessa, ma io non sono l’interlocutore adatto”.
Serie A
Udinese, Toure rosso ad inizio partita ma non è il più veloce: ecco il primato
Nell’ultima sfida di Serie A, Udinese-Genoa, il difensore bianconero è stato espulso dopo circa 2 minuti. Scopriamo chi è stato il più veloce della storia.
Nel corso della sfida tra Udinese e Genoa, il difensore bianconero, Isak Toure, è stato espulso per una gomitata su Zanoli. Revisione al Var e risultato: espulsione a 5 minuti dall’inizio della partita, con nemmeno 2 sul cronometro al momento dell’impatto.
Udinese, rosso a Toure ma non è il più veloce: la statistica
Secondo Opta era dal 12 febbraio 2017 che non si registrava un cartellino rosso nei primi 4 minuti di gioco. Fu il caso di Timo Letschert, giocatore del Sassuolo, contro il Chievo Verona. Anche in quel caso non fu la più veloce della storia della Serie A.
Questo record negativo, infatti, risale a 2 anni prima, ed appartiene all’attuale calciatore dell’Empoli Mattia De Sciglio. L’ex Juventus, in quel momento di proprietà del Milan, fu espulso dopo 42 secondi in un Napoli-Milan: il 3 maggio 2015.
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