Serie A
Fiorentina, Palladino: “Milan squadra di grande valore, sarà difficile. Su Colpani e Gosens…”

Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa in vista della prossima partita di Serie A in casa del Milan.
Reduce dai 2 successi casalinghi contro Juventus e Atalanta, la Fiorentina si prepara ad un’altra sfida fondamentale in chiave Europa: la trasferta di San Siro con il Milan, in programma sabato 5 aprile alle 20:45. I rossoneri vengono dal ko di Napoli e dal pareggio infrasettimanale contro l’Inter nella semifinale d’andata di Coppa Italia. I viola vogliono ritrovare quella vittoria in trasferta che manca dal 26 gennaio (1-2 con la Lazio) e bissare il successo dell’andata per 2-1 nei confronti del Diavolo.

RAFFAELE PALLADINO E ROBIN GOSENS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Milan-Fiorentina: Palladino presenta la sfida
Il tecnico della Fiorentina Raffaele Palladino ha presentato la sfida di San Siro in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.
Cosa si aspetta
“Abbiamo lavorato ed insistito su quelli che devono essere i nostri valori. Ringrazio la società ed i giocatori per avermi aiutato ad uscire dal momento difficile. Gennaio e febbraio sono stati mesi non facili. Ieri ho visto il Milan, e sono stati bravi sia in possesso che senza. Mi aspetto una gara difficile, ma dobbiamo andare per la nostra strada. Dobbiamo confrontarci contro una squadra forte, costruita per l’alta classifica“.
La reazione dopo la sconfitta con il Panathinaikos in Conference
“Non è cambiato niente sotto l’aspetto del lavoro quotidiano. Abbiamo avuto una flessione a gennaio ma con il lavoro, la mentalità e i valori del gruppo ne siamo venuti fuori. In questo voglio ringraziare la squadra“.
Sul Milan
“Ho visto un ottimo Milan ieri, ha fatto una gran partita e sarà una gara complessa, sono una squadra con grandi valori, costruita per entrare nelle prime quattro. Hanno fatto un ottimo mercato e per noi deve essere una partita che ci serve a confrontarci con una squadra forte. Fuori casa abbiamo fatto fatica? Però abbiamo giocato con Inter e Napoli perdendo di misura… solo a Verona ci mancano i punti, ma lì abbiamo perso al 95′. Certo, dobbiamo migliorare“.
Capitolo infortunati
“Colpani è in fase di ripresa, rientrerà la prossima settimana. Gosens ha ancora fastidio al ginocchio, ma contiamo di recuperarlo per sabato“.
Il percorso con la squadra
“Da inizio anno abbiamo fatto un buon percorso e ci sono stati dei picchi di risultati e gioco con periodi di contraccolpo non buoni. A gennaio e febbraio soprattutto. Ma i valori alla fine sono venuti fuori. Siamo stati tutti bravi a gestire certi momenti, noi, la squadra e la società“.
Su Mandragora
“Non mi piace parlare di singoli, ma Rolando sta facendo un grande campionato: è la dimostrazione di chi ha saputo aspettare. Lui ha trovato all’inizio meno spazio ma è stato bravo a ritagliarselo“.
A Milano da favoriti?
“Non penso che sia così, serve equilibrio. Dobbiamo andare a Milano con grandissima umiltà perché affronteremo una grande squadra: dobbiamo tenere la testa bassa e continuare a lavorare come stiamo facendo“.
Si entra nella fase finale del campionato
“Credo che sia un campionato molto equilibrato. Siamo arrivati a due mesi dalla fine del campionato attaccati al treno delle prime… adesso bisogna stare tutti uniti e pensare solo di partita in partita. Avere i giocatori che stanno bene fisicamente è essenziale in questo finale di stagione“.
Su Comuzzo
“Lo trovo bene. Si allena a duemila all’ora, è sempre il solito soldato. E’ sereno e tranquillo, quando viene chiamato in causa fa sempre ottime prestazioni“.
La scelta del centrocampo a tre, con le mezze ali a piede invertito
“Quando si cambiano i moduli ci sono sempre ragionamenti tentati e provati. C’è un lavoro dietro… ci siamo trovati dopo gennaio a fare delle scelte perché avevamo perso degli esterni offensivi: avendo tanti centrocampisti, giocando a tre, potevamo avere altre soluzioni. Ho avuto delle buone risposte“.
La lotta serrata nelle zone di vertice del campionato
“Uno dei campionati più avvincenti degli ultimi anni. E’ equilibrato e difficile: avere la rosa tutta a disposizione sicuramente è un vantaggio. Ma il nostro segreto è quello di pensare a partita dopo partita, provando a vincerle tutte. Vogliamo essere competitivi“.
Il trasferimento di Sottil al Milan
“Quando sono arrivato si diceva che Riccardo non riusciva ad esprimere il suo talento… lui ha fatto bene ma poi ha scelto di cambiare squadra. Quello che dovevo dire a Riccardo gliel’ho detto, a quattr’occhi. Ovviamente gli auguro di fare bene ancora al Milan“.
Su Adli
“Non voglio parlare d’ora in poi dei giocatori per la prossima stagione, dobbiamo concentrarci sul presente. Yacine ha bisogno di trovare continuità, ma conto molto su di lui: ha bisogno di essere recuperato“.
Possibile aumento del minutaggio di Zaniolo
“Sì, sta lavorando bene. Ha l’atteggiamento giusto: deve solo aspettare il suo momento. Con l’Atalanta è entrato nel modo giusto, sono sicuro che quando verrà chiamato in causa farà vedere il suo valore“.
Serie A
Juventus, Tudor e i giocatori da lui criticati: la gestione

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, insieme alla gestione di Koopmeiners e McKennie, si trova davanti delle situazioni da risolvere con alcuni giocatori.
Igor Tudor a muso duro con un manipolo di giocatori. Tutto perché si è sentito deluso. Aveva inserito quattro – cinque, con Savona – cambi di qualità, per alzare il livello tecnico e agonistico di una Juve che iniziava ad avere le gambe molli. Ma non ha avuto nulla. Come spesso è capitato poi in una stagione in cui ha prevalso più l’ego del collettivo, più l’io del noi. Kolo Muani, Conceicao, Cambiaso e Weah sono finiti sotto la lente d’ingrandimento di tutti, ambiente incluso.

RANDAL KOLO MUANI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus: la situazione
Il tecnico croato ha preferito parlare fuori dai denti già da subito. Questo per evitare cali d’attenzione, pensare che tutto sia fondamentalmente risolto. Del resto, la stagione della Vecchia Signora è stata un susseguirsi di incendi mai del tutto sventati, o comunque trattati come cose di poco conto e invece divampati nel momento più complicato della stagione. E’ stato il grande dramma di Thiago Motta, che stava per diventare un punto di non ritorno del club. Per questo, meglio mettere le cose in chiaro fin da subito, richiamando tutti all’attenzione e alla serietà.
Cosa rischia questo manipolo di giocatori? Nulla a quanto pare, almeno non nell’immediato. Il tecnico della Juventus, infatti, sta pensando a Cambiaso come sostituto di McKennie. Ovviamente tutto dipenderà dall’americano: qualora non dovesse essere della partita a Parma spazio quindi al ragazzo di Genova. Se anche Koopmeiners non riuscisse a recuperare, spazio a Weah, con Nico Gonzalez avanzato. Così l’obiettivo è ripartire senza problemi, con un unico mantra: c’è una sola partita a settimana, “c’è gente forte” – come dice l’allenatore – e allora nulla è sicuro. Le gerarchie su tutte.
Quale futuro all’orizzonte?
Tanti gli interrogativi che si intrecciano nel futuro bianconero. Il pensiero primario non può non andare sulle situazioni di Kolo Muani, Conceiçao e Cambiaso. Che destino per loro?. La guida tecnica sarà cruciale in questo discorso. Per adesso è salda tra le mani di Igor Tudor, ma chissà tra qualche settimana. Da tutte queste variabili resta impossibile dare una risposta certa. La Juventus ripartirà da altri se si considerano i prestiti, o più semplicemente il mercato la farà da padrone?. Per intenderci: se arriva l’offerta giusta…
Serie A
Atalanta, il primo rinforzo arriva in dirigenza

L’Atalanta ha il piacere di annunciare un nuovo innesto nella catena di comando. Nel settore dell’area tecnico sportiva è arrivato John Murtough.
E’ con un comunicato stampa ufficiale che il club bergamasco ha presentato il proprio nuovo acquisto, ma questa volta non si tratta di un calciatore, bensì di un dirigente: ovvero John Murtough.
La carriera del manager sportivo è tutt’altro che banale; infatti, se si va a sbirciare in TransferMarkt appare chiarissimo che non si sta parlando di una personalità improvvisata.
Murtough ha lavorato in varie mansioni manageriali nel Manchester United dal 2013 fino al 2024. Prima di questo periodo era stato impegnato dal 2008 fino a giugno 2012 nell’Everton, ma non solo.
Si tratterebbe, quindi, di una personalità manageriale di peso, molto noto nell’ambiente ed avvezzo a trattare con club blasonati e mercati stranieri.

SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Atalanta vuole crescere ancora
Di seguito il comunicato della Dea:
“Atalanta BC comunica un nuovo ingresso a livello dirigenziale nell’Area Sportiva del Club, della quale entra a far parte con effetto immediato in qualità di Director of Global Development il signor John Murtough. Il 54enne dirigente inglese, che sarà coordinato dal Direttore Sportivo Tony D’Amico, va a potenziare un’area che mira a sviluppare ulteriormente la propria visione internazionale”
Il club nerazzurro sta palesemente virando verso la conquista di una maggiore capacità e presa anche a livello internazionale e questo è in linea con le ultime stagioni decisamente positive.
Il club si è fatto valere sia in Serie A che nelle competizioni europee ed ora sta cambiano, progressivamente, pelle per potersi presentare in modo sempre più competitivo a tutti i livelli.
Il dirigente inglese è alla prima esperienza nel campionato italiano di Serie A, ma ha collezionato, come accennato prima, a vari ruoli nel campionato inglese. Tra Manchester United, Everton, Fulham, Coventry City ecc.
La famiglia Percassi e la famiglia Pagliuca hanno mostrato al mondo del calcio che loro vogliono esserci e che, probabilmente, ci saranno.
Serie A
Lazio-Roma, come procede la ricerca dei colpevoli?

Lazio-Roma ha lasciato il segno, non solo per la passione dei tifosi ma per le scene di violenza ai danni della città e delle forze dell’ordine in servizio
Non si sono affatto raffreddati gli animi degli inquirenti a seguito dei fatti (per meglio dire, degli scontri) nel pre-partita di Lazio-Roma. I feriti, che in prima battuta sembravano già una cifra abbastanza importante (13 tra gli agenti delle forze dell’ordine) sono saliti a 24.
Sembra sempre più uno scenario da film apocalittico più che un pre-partita del derby capitolino.
Ed è diventata una vera e propria caccia agli uomini coinvolti.

LA CURVA SUD ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio-Roma, un altro derby macchiato dagli scontri
Quella che sarebbe dovuta essere una domenica di sport, si è trasformata in una guerriglia urbana combattuta addirittura su due fronti in simultanea e che ha messo davvero in difficoltà le forze dell’ordine, presenti per impedire alle due tifoserie di entrare in contatto.
Proprio di oggi è la richiesta del Giudice Sportivo di procedere con un supplemento di indagine perché l’obiettivo è quello di trovare i colpevoli.
Gli inquirenti non hanno alcuna intenzione di soprassedere e vogliono andare fino in fondo per consegnare alla giustizia i violenti.
A rendere le indagini complesse è il numero dei tifosi (a volto coperto) implicati negli scontri: Infatti, quasi 500 ultras della Roma si sono scagliati contro la Polizia per raggiungere i supporter biancocelesti.
E la città è diventata un campo di battaglia con circa 2000 agenti presenti. Numeri che parlano chiaro e che mostrano un ambiente (quello delle tifoserie) che si sente, troppo spesso, al di sopra della legge. Oltre che un pessimo esempio che nulla ha a che fare con lo sport.
Per ora è stato arrestato un tifoso che sembrerebbe coinvolto negli scontri ma la ricerca è ancora aperta.
In tutto ciò il calcio è proprio la parte lesa: azioni di questo tipo potrebbero allontanare le famiglie dall’esperienza negli stadi e questo sarebbe solo un male per il mondo del calcio.
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