Serie A
Fiorentina, UFFICIALE il divieto ai tifosi alla trasferta di Monza
Fiorentina, la Prefettura ufficializza il divieto: nessun residente a Firenze e provincia potrà acquistare biglietti per la sfida di lunedì 13 gennaio. Ecco il motivo.
La Prefettura ha emesso il Decreto n. 618, ufficializzando il divieto di trasferta ai tifosi della Fiorentina per il match contro il Monza, in programma lunedì prossimo alle 20:45 allo U-Power Stadium. La decisione riguarda tutti i settori dello stadio, non solo quello destinato agli ospiti, e preclude la vendita dei biglietti a qualsiasi residente a Firenze e provincia.
Fiorentina, il motivo del divieto
Il provvedimento arriva come conseguenza diretta dei gravi episodi verificatisi durante Juventus-Fiorentina, quando Dusan Vlahovic è stato bersaglio di cori razzisti provenienti dal settore ospiti dell’Allianz Stadium. L’accaduto aveva spinto l’arbitro Mariani a interrompere temporaneamente la partita, un episodio che ha avuto grande eco mediatico e ha portato la Prefettura a intervenire in via preventiva per evitare nuove tensioni sugli spalti.
La misura è stata adottata per garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori episodi di discriminazione durante l’incontro di Brianza. Una scelta che penalizza i tanti tifosi viola non coinvolti nei fatti di Torino ma che, secondo le autorità, è necessaria per mantenere un clima sereno e rispettoso nel prossimo impegno della Fiorentina.
Questa decisione accende ulteriormente i riflettori sul tema dei comportamenti discriminatori nel calcio italiano, rilanciando il dibattito sull’efficacia delle misure punitive e preventive adottate finora. Il match di lunedì sarà dunque senza il sostegno della tifoseria ospite, ma con l’attenzione di tutto il mondo sportivo rivolta sugli spalti e sui segnali che arriveranno, anche fuori dal campo.
Serie A
Inter, Inzaghi aggiunge tre posti in panchina: I’infermeria si svuota
Inter, per la gara contro il Venezia Inzaghi recupera per la panchina. Vediamo, qui di seguito, chi sono.
Si avvicina per l’Inter la gara di campionato contro il Venezia, la prima dopo la finale di Supercoppa persa contro il Milan.
Quella di Riyadh, oltre ad aver detto male sul campo, e’ stata una tappa non positiva anche dal punto di vista dell’infermeria.
Si sono fermati, infatti, Thuram e Calhanoglu, oltre a Correa, ma la convalescenza, quantomeno dei primi due, potrebbe essere più breve del previsto.
In Veneto, infatti, il francese e il turco dovrebbero essere in panchina, anche se con poche chance di disputare una frazione di gara.
Chi ci sarà al Penzo sarà, infine, anche Benjamin Pavard, che comparirà nella lista dei convocati da più di due mesi dall’ultima volta.
Serie A
Atalanta, quando torna Scamacca? Gasperini ha bisogno di lui per allungare la coperta in attacco
Atalanta, siamo ormai alle ultime settimane prima del rientro di Gianluca Scamacca, out per la rottura del crociato. Gian Piero Gasperini conta di riaverlo il prima possibile per opere un turnover più efficace possibile in vista del finale di stagione.
L’estate è ormai lontana, ma sempre più vicino è il rientro di Gianluca Scamacca, fuori da cinque mesi a causa della rottura del crociato.
Nell’amichevole di agosto contro il Parma, infatti, l’infortunio dell’attaccante della nazionale risultò decisivo per far accelerare la dirigenza dell’Atalanta nell’acquisto di Mateo Retegui.
Una mossa di necessità, ma che alla fine si rivelò un vero affare per i nerazzurri, che trovarono l’attuale capocannoniere (insieme a Marcus Thuram) della serie A.
A distanza siderale da quel momento drammatico, però, è ormai tempo di conto alla rovescia per il suo ritorno in campo. Con una Dea sempre efficace, ma meno brillante sul piano del gioco a causa della stanchezza, le rotazioni saranno fondamentali di qui a maggio.
Per questo, Scamacca potrebbe rientrare tra fine febbraio e inizio marzo, in tempo per aiutare il treno orobico a rimanere sui binari dello scudetto.
Serie A
Inter, addio a Frattesi? Il club può considerarlo a una condizione
Inter, sono ormai sempre più insistenti le voci che vorrebbero Davide Frattesi lontano dai nerazzurri. Ma a che condizione la dirigenza considererebbe una cessione? Vediamo qui di seguito.
L’Inter non è più un’isola felice per Davide Frattesi, che reclama più spazio in squadra. Simone Inzaghi, dal canto suo, gli riserva regolarmente almeno un certo minutaggio, ma appare chiaro che i titolari nel suo ruolo siano altri.
Le 21 presenze stagionali, corredate da 3 gol e un assist, stanno strette al numero 16 nerazzurro, che desidera essere un pilastro della sua squadra, un uomo sul quale fare affidamento, un titolarissimo, in parole povere.
Una condizione che, al momento, il tecnico piacentino non sembra disposto a concedere. Di qui la voglia di Frattesi di guardarsi altrove, nella fattispecie a Roma, dove ritroverebbe casa sua.
Già, ma l’Inter fino a che punto potrebbe acconsentire a un suo addio? Partendo da presupposto che andrebbe sostituito, il tutto è da ricollegarsi (soprattutto) a una questione di bilancio.
Frattesi, infatti, è attualmente a bilancio per 22 milioni di euro (dati di Tribuna.com), che scenderanno a 19 a giugno. Per poter realizzare una plusvalenza, dunque, la società meneghina dovrebbe incassare, da una sua cessione, almeno superiore alle due appena citate.
Logico è anche che, vista la cifra investita due anni fa per portarlo a Milano, è difficile pensare a un prezzo inferiore ai 30-35 milioni di euro.
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