Serie A
Genoa-Frosinone, le formazioni ufficiali: Retegui sfida Cheddira
Genoa-Frosinone è una delle partite pomeridiane che arricchiscono il Lunedì di Pasquetta di questa edizione della Serie A.
Di Francesco ha svolazzato troppo vicino al sole. Il Frosinone, come Icaro, ha visto le proprie ali bruciarsi lentamente a causa del calore dei complimenti e ora rischia di schiantarsi rovinosamente al suolo.
E’ il triste destino che accomuna tutti (o quasi) quegli allenatori che non comprendono sino in fondo le leggi non scritte della lotta per la salvezza. Il Frosinone è una squadra che si è contraddistinta per i tanti giovani in campo simultaneamente e per la ricerca di un calcio coraggioso, protagonista nonostante l’evidente gap (non tanto tecnico quanto mentale e in termini di esperienza) con le altre squadre della Serie A.
Complimenti che erano meritati, per quanto fatto nella prima parte di stagione, ma i ciociari sono rimasti la stessa squadra che erano allora anche adesso che sono stati relegati al terzultimo posto della classifica. Cos’è cambiato, quindi? Nulla. Semplicemente un campionato non è una corsa ai 200 metri, ma una sfibrante maratona che premia la resistenza sul lungo periodo e non il recentismo del momento.
E’ virtualmente impossibile salvarsi, specie in un campionato estremamente tattico come quello nostrano, con una simile proposta di gioco. Devi avere un tasso tecnico nettamente superiore a quello delle tue concorrenti (vedi per esempio il Monza) e quindi anche possibilità economiche che nulla hanno a che fare con il calcio di provincia. Come Di Francesco pensasse di salvarsi giocando in quel modo e con una squadra quasi interamente composta da ragazzi all’esordio assoluto da titolari in Serie A rimane un mistero.
Eppure lui, che è pescarese di nascita ma romano d’adozione, dovrebbe conoscere a menadito il vecchio adagio che si recita a chi si fa sedurre dai troppi complimenti. La carriera di Di Francesco sembra essere mestamente ferma a quella semifinale di Champions League conquistata con la Roma nel 2018.
Da quel momento in poi, solo fallimenti. Da quel giorno Di Francesco è divenuto prigioniero del suo integralismo tattico e del suo personaggio. Alla prima occasione utile, ossia a una posizione di metà classifica a fine girone di andata con una neopromossa, ne ha approfittato per levarsi un Everest dalla scarpa e affermare che “a Frosinone ho trovato giocatori disposti a fare il mio calcio“. Come se gli esoneri di Roma, Verona, Cagliari e Genova, fossero da imputare solo alla scarsa capacità dei calciatori di recepire i suoi dettami.
Se Di Francesco retrocederà quest’anno lo farà assieme alle sue idee, a causa delle sue idee, e qualora questo scenario dovesse verificarsi saremmo probabilmente di fronte al tramonto definitivo della sua carriera. Una situazione antipatica rispetto a quella che sta vivendo Alberto Gilardino. Nonostante sia un allenatore emergente, sembra possedere quell’umiltà e quella malizia che il suo ben più esperto collega ha smarrito da tempo. Gilardino rappresenta quasi un unicum per la nouvelle vague degli allenatori.
Crede e pratica un calcio pratico, scusate la ridondanza di termini, e senza fronzoli. Non ricerca una proposta inutilmente barocca e superficiale, ma essenziale e concreta. Gilardino possiede le stigmate del grande allenatore e, se non smarrirà questa dote nel proseguo della sua carriera, potrebbe togliersi quelle soddisfazioni che il suo connazionale non è riuscito a togliersi a causa della sua testardaggine.
Comunque vada a finire, Genoa-Frosinone mette a confronto due modi di fare calcio (a livello tecnico ma anche di gestione societaria) antitetici. Quello del grifone è un modus agendi virtuoso e vincente. Lo stesso non si può dire (al netto delle differenti possibilità economiche) dei ciociari. Anche qualora dovessero conquistare una miracolosa salvezza, come penserebbero di ricostruire una squadra all’altezza della Serie A per la prossima stagione considerando che si sono limitati a prendere in prestito i giovani delle big?
Genoa-Frosinone, le scelte ufficiali dei due tecnici
Di seguito, le formazioni ufficiali di Genoa-Frosinone:
GENOA (3-5-2): Martinez; Vogliacco, Bani, Vasquez; Sabelli, Messias, Badelj, Frendrup, Spence; Gudmundsson, Retegui. Allenatore: Gilardino.
FROSINONE (3-4-2-1): Turati; Lirola, Romagnoli, Okoli; Zortea, Brescianini, Barrenechea, Valeri; Soulé, Reinier; Cheddira. Allenatore: Di Francesco.
Serie A
Genoa-Empoli, statistiche e curiosità
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La 27° giornata della Serie A vede di fronte Genoa-Empoli, che si giocherà domani alle ore 15 allo Stadio Luigi Ferraris di Genova.
La 27° giornata della Serie A vede di fronte Genoa-Empoli: i grifoni sono al dodicesimo posto in classifica, i toscani sono terz’ultimi in graduatoria.
Genoa-Empoli, statistiche e curiosità
La 27° giornata della Serie A vede tra i confronti Genoa-Empoli, che si giocherà domani alle ore 15 a Marassi. Vediamo ora qualche curiosità e statistica inerente al match. Il Genoa è imbattuto nelle ultime 10 partite con l’Empoli in Serie A ( 5 vittorie e 5 pareggi), ultimo empolese contro i grifoni risale al 25 ottobre 2015 ( 2 a 0 al Castellani con gol di Krunic e Zielinski).
L’Empoli ha vinto solo la prima delle 7 trasferte in Serie A contro il Genoa, il 27 aprile 2008, 1 a 0 con gol di Ignazio Abate. Il Genoa ha vinto le ultime tre gare in casa senza subire reti, l’ultima volta che ha vinto 4 gare casalinghe di fila risale al febbraio-aprile 2016 con Gasperini allenatore. Se vincerà senza subire gol, sarà la terza volta dall’introduzione del girone unico nella massima serie che vincerebbe 4 gare casalinghe di fila senza subire reti (maggio-settembre 1991 e il dicembre 1939-febbraio 1940).
La ultime 11 partite il Genoa non ha mai registrato due risultati uguali di fila (4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte). L’Empoli ha perso le ultime 4 partite di fila non subisce così tante sconfitte di fila in Serie A dal 2023 ( 6 sconfitte di fila in quel caso). Sfida tra la squadra che ha segnato meno reti nel primo tempo (Genoa, 5) e quella che ha realizzato meno gol nel secondo tempo (Empoli, 7) in questa stagione di Serie A.
Nelle ultime quattro stagioni di Serie A (dal 2021/22) Andrea Pinamonti ha segnato 37 gol (inclusi 13 con la maglia dell’Empoli nel 2021/22 sua miglior stagione a livello realizzativo nel torneo), solo Ciro Immobile (46) conta più marcature tra i giocatori italiani. Sebastiano Esposito ha realizzato sette gol in trasferta in questo campionato, solo un giocatore ha segnato più reti fuori casa in una singola stagione di Serie A nella storia dell’Empoli: Francesco Tavano nel 2005/06 (8 gol).
Serie A
Roma-Como: statistiche e curiosità
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Roma-Como, match valido per la 27ª giornata di Serie A Enilive, vedrà la squadra allenata da Fabregas ospite allo stadio Olimpico di Roma.
Il Como arriva al match dopo una grande vittoria contro il Napoli. La squadra di Fabregas sembra davvero aver trovato la quadra giusta esprimendo un bel calcio. La Roma di Claudio Ranieri invece, ha cambiato marcia proprio dopo la sconfitta al Sinigaglia dello scorso 15 Dicembre, da lì in poi i giallorossi hanno trovato 7 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 10.
Statistiche e curiosità di Roma-Como
Il Como è reduce da 2 vittorie consecutive sulla Roma in Serie A, striscia record per i lariani contro i capitolini nella storia della competizione, inoltre Dopo aver perso la gara di andata, i giallorossi potrebbero registrare una sconfitta in entrambe le sfide stagionali contro una compagine neopromossa per la prima volta dal 1995/96 (contro l’Atalanta in quel caso). Ciò che può far felici i tifosi romanisti è che la Roma ha vinto le ultime 3 partite di campionato: i giallorossi non ottengono almeno 4 successi consecutivi in Serie A dal periodo tra luglio e agosto 2020.
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CLAUDIO RANIERI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il momento di Roma e Como
Roma: I giallorossi sembrano aver ritrovato l’entusiasmo, dopo un inizio di stagione molto complicato con l’esonero di De Rossi e l’arrivo di Juric, a mettere le cose in ordine è stato il solito Claudio Ranieri. Con lui i giallorossi non hanno trovato solo condizione fisica ma anche risultati, con i capitolini che in questo momento si trovano a 5 punti dalla Fiorentina (con una partita in meno). Inoltre la “Magica” ha rialzato la cresta anche in Europa, dove ha superato il Porto ai playoff per accedere agli ottavi di finale che la vedrà impegnata con l’Athletic Bilbao.
Como: La squadra allenata da Cesc Fabregas sta vivendo una stagione tra alti e bassi. I lariani si stanno distinguendo per il loro modo di giocare che non sembra per nulla quello di una neopromossa, inoltre in questo momento hanno messo 7 punti di distanza tra loro e l’Empoli 18°. Tutto fa pensare che con un risultato positivo all’Olimpico i biancoblu possano dare il colpo decisivo in chiave salvezza, un traguardo storico per il club.
Serie A
Inter, Dimarco: “Ho avuto un problema al flessore. Feyenoord? Vediamo domani. Sul gol…”
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Il giocatore dell’Inter, Federico Dimarco, ha parlato ai microfoni di DAZN nel post-partita della gara pareggiata contro il Napoli.
Billing evita la fuga dell’Inter. Il centrocampista inglese subentra nella ripresa e trova il gol nei minuti finali di un match concitato. Conte rimane a -1 da Inzaghi, senza che nessuno riesca a prevalere sull’altro.
Inter, le parole di Dimarco
Federico Dimarco è intervenuto ai microfoni di DAZN nel post-partita. Di seguito le sue parole.
Infortunio
“Vorrei stare meglio, vediamo domani. Il problema è al flessore, già a metà primo tempo sentivo qualcosa. Ho provato a rientrare, ma non riuscivo a correre e mi dava fastidio. Non ho voluto peggiorare le cose”.
Partita
“Non tutte le partite puoi giocarle nella stessa maniera. Oggi abbiamo affrontato una squadra forte, dobbiamo restare sereni anche per il carisma dimostrato nonostante le tante assenze”.
Gol
“È stato un bel gol, mi sarebbe piaciuto festeggiarlo con una vittoria ma va bene così. Ci teniamo questo pareggio. Mi fa piacere che sia stato il primo gol di sinistro dopo la scomparsa di Maradona ma dobbiamo andarci piano con i paragoni. Parliamo di un giocatore che ha fatto la storia del calcio, il più grande. Mancano tante partite, dobbiamo restare sereni e lottare fino alla fine con tutte le altre. Ci sono anche l’Atalanta e la Juve. Credo sia uno dei miei gol più belli con la maglia dell’Inter. Sì, possiamo dirlo. Penso che il primo gol con la maglia dell’Inter, alla Samp su punizione, sia quello che mi ha fatto emozionare di più”.
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FEDERICO DIMARCO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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