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Genoa, Gilardino: “Le sconfitte bruciano, insegnano e migliorano. Il Napoli è pieno di talenti”

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Genoa, Gilardino

Il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida contro il Napoli al Maradona.

Alberto Gilardino, allenatore del Genoa, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della difficile trasferta contro il Napoli al Maradona.

Il Grifone deve rialzare la testa dopo il brutto ko in casa contro l’Atalanta di Gasperini.

Genoa, Gilardino

Genoa, le parole di Gilardino

Che partita ti aspetti a Napoli?
“Questo entusiasmo che si percepisce è la linfa vitale di questa squadra che noi dobbiamo coltivare nel tempo. Grazie al lavoro svolto, all’attitudine e al sacrificio che mettono in campo i ragazzi, grazie alle testimonianze di passione del nostro popolo. L’altro giorno sono venuti qui al Pio in tantissimi, al di fuori c’è questo entusiasmo e la voglia di seguire la squadra con passione.
Noi siamo coscienti e responsabili quando scendiamo in campo. La partita è complicata perché, pur non attraversando un momento eccellente, il Napoli è una squadra con talenti e campioni fuori. Osimhen è appena rientrato, e bisognerà capire se ci sarà o meno, ma hanno giocatori in tutti i reparti dinamici e di inserimento. Ci siamo preparati nel modo migliore in questi giorni. Arrivando da una partita disputata nel modo giusto contro l’Atalanta ma abbiamo perso.
Le sconfitte bruciano, insegnano e migliorano. Dobbiamo pensare alla partita affrontandola con determinazione e compattezza difensiva ma anche personalità e coraggio quando abbiamo la palla”.
Come sta Haps? E adesso hai più scelta in avanti per esempio.
“Si è allenato con la squadra. Avere una scelta ampia fa aumentare la concorrenza e una leale e sana competizione alza il livello degli allenamenti”.
Quanto è importante giocare in 16, fra titolari e subentrati?
“Importantissimo. Dovrò fare delle scelte però i ragazzi lo sanno. Io faccio le scelte, giuste o sbagliate che siano ma è fondamentale il modo di pensare di ogni giocatore per raggiungere l’obiettivo”.
Titolare e subentrati.
“Sono tutte analisi e verifiche che facciamo continuamente. Cerchiamo di mettere in campo una squadra con le caratteristiche più idonee per quella partita. Se non faccio giocare un giocatore è perchè magari al 60′ possa darmi un contributo diverso rispetto a chi la inizia.
Quando faccio la formazione iniziale, e ribadisco che i giocatori forti a disposizione sono tanti, non vado a pensare a uno o all’altro ma penso di mettere nei primi undici, e anche in chi entrerà, l’idea che voglio mettere nelle gare”.
I primi due gol subiti nell’Atalanta?
“Li abbiamo analizzati, sappiamo dove e come migliorare. I ragazzi hanno capito e continueranno a capire solo ed esclusivamente con il lavoro. Negli ultimi due si sono persi un po’ gli schemi, avevo forzato un po’ la partita”.
Gudmundsson?
“E’ un giocatore importante per noi. Lo conoscono e dobbiamo essere come squadra a trovarlo in tutte le posizioni. Lui è bravo a defilarsi ma noi dobbiamo trovare fra le linee”.
Il tuo futuro?
“Le parole di Blazquez fanno enormemente piacere averle lette. Prima della gara di Empoli, a Firenze in ritiro, ma non abbiamo parlato di null’altro. Né di progetti tecnici né di contratti. Detto ciò, sono orgoglioso di allenare il Genoa e questa squadra perchè in questo momento c’è una passione del nostro popolo che non mi ricordavo.
Abbiamo riacceso il fuoco di un amore che c’è sempre stato. Sul futuro ribadisco quanto detto settimane fa: sto spendendo le mie energie per raggiungere il mio obiettivo. Quando la società chiamerà me e il mio agente sarò ben contento di farlo”.
Come procede l’inserimento di Ankeye?
“E’ un ragazzo perbene, ci vuole un riadattamento e un inserimento nei meccanismi della squadra. Ha potenziale per diventare un attaccante forte e di gamba, sia di poter giocare magari in una posizione più defilata e più esterno. E’ sereno”.
Come vede i miglioramenti di Vitinha?
“E’ una seconda punta, si è inserito nel modo migliore in questo gruppo e questa è la bravura dei ragazzi che sono qua da più tempo nel cercare di creare un’identità forte. Chi arriva da altre squadre riesce ad inserirsi nel modo migliore. Negli ultimi 20-25 metri ha spunto e sono considerazioni che sto facendo come su tutto il reparto offensivo”.

Serie A

Milan, Fonseca: “Capisco i tifosi, forse lo avrei fatto anche io. Credo ancora nello Scudetto”

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Milan

Paulo Fonseca, allenatore rossonero, in conferenza stampa da San Siro al termine della partita tra Milan e Juventus, valida per la tredicesima giornata di Serie A.

Milan-Napoli fonseca

LA GRINTA DI PAULO FONSECA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le dichiarazioni di Paulo Fonseca :

Cosa dice sui fischi di San Siro?

“Se io fossi un tifoso, avrei fatto lo stesso, perché la partita è stata una delle partite più noiose della mia carriera. Capisco perfettamente i tifosi. La miglior parola che posso usare è noiosa. Troppo rispetto da entrambe le parti”.

Qual era la sua intenzione ad inizio partita?

“Io voglio sempre avere l’iniziativa e attaccare. Difensivamente, non abbiamo avuto problemi, così come la Juve. Non possiamo dimenticare che veniamo da una partita che abbiamo preso tre gol, quindi capisco che la coscienza della squadra era difendere bene, e che abbiamo affrontato la squadra che concede meno occasioni. Per avere occasioni, bisognava essere perfetti. Abbiamo giocatori per rischiare. Le possibilità che abbiamo avuto per uscire veloci abbiamo sempre sbagliato l’ultimo passaggio”.

Perché non inserire Abraham?

“La Juve creava tanta superiorità a centrocampo non avendo attaccanti e avevamo bisogno del lavoro di Morata. Ci hanno obbligati a questo”.

Si può allenare il coraggio?

“Noi prepariamo sempre la partita per attaccare, per affrontare una squadra che difende bene come la Juve. Sono il primo che vuole una squadra offensiva, ma è difficile spiegare perché non abbiamo preso rischi”.

Perché non si è ribellato alla noia facendo un po’ prima i cambi?

“Pulisic è arrivato con un problema, non lo potevo utilizzare per molto tempo; il giocatore non si sentiva bene e non lo potevo far giocare tanto tempo, addirittura io mi sono preso il rischio che avesse un problema. Per gli altri non mi sembrava che si potesse cambiare molto ciò che stava succedendo”.

La formazione ha dato un messaggio alla squadra di difendere di più?

“Schiererei la stessa formazione. Questa è stata la formazione di Madrid, tranne Pulisic. La stessa struttura, la stessa squadra”.

Il Milan domani può essere nono.

“Non siamo soddisfatti, ovviamente. Abbiamo già parlato della crescita della squadra, ma i risultati non sono quelli che noi vogliamo. Il problema non è il risultato di oggi, ma il pari di Cagliari o la sconfitta di Parma. Con due vittorie in queste due partite siamo più su. Non siamo soddisfatti, ma siamo fiduciosi per il proseguio della squadra”.

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Serie A

Motta: “Impossibili i paragoni col passato. Ancora falso 9? Vedremo. Su Leao…’

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Thiago Motta, Juventus

Thiago Motta, allenatore della Juventus,  in conferenza stampa a San Siro al termine della partita tra Milan e Juventus, valida per la tredicesima giornata di Serie A.

Thiago Motta, Lille-Juventus

L’URLO DI THIAGO MOTTA INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Le sue dichiarazioni:

Imbattuti: cosa si porta a casa?

“Un punto e continuità al lavoro che stiamo facendo”.

Perché questa scelta tattica?

“Il centravanti finto lo ha fatto McKennie, poi ho messo Fagioli. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro. I cambi sono stati per dare energia, contrastando il lato più forte del Milan”.

Soddisfatto?

“Punto molto positivo, ne ho parlato anche in spogliatoio. Al di là di chi gioca, si vede una squadra che è compatta. I giocatori lasciano gli obiettivi personale da parte, per aiutare la squadra in tutte le fasi di gioco. Mi fido tantissimo dei miei giocatori. Soprattutto nei momenti di difficoltà, si aiutano tutti. Il Milan è molto duro da affrontare in campo aperto, ma noi abbiamo fatto una grande partita”.

Con Vlahovic e Nico si poteva fare qualcosa in più?

“Vlahovic lo recuperemo, Nico vediamo per le prossime partite. Non possiamo saperlo se ci fossero stati cosa sarebbe successo”.

Come allenatore preferisce il 4-4 con l’Inter o lo 0-0 di oggi?

“Io non ho preferenze. Voglio vedere la squadra che sta bene in campo, che legge bene il gioco. Io ho visto la mia squadra molto bene”.

Leao esagera con le cadute: ha commenti?

“No, non voglio dire niente. Grande giocatore Leao. Esprimo quello che penso, l’ho detto anche quando sono stato sfavorito dal rosso a Coincecao. Non voglio fare polemica. Penso sia difficile per tutti: capisco l’arbitro, il guardalinee: è una giocata troppo veloce, 80mila persone che ti fischiano non aiutano. Non è niente contro il giocatore, ma è una situazione in generale”.

Come è andato l’esperimento McKennie falso 9?

“Non era un esperimento e non era un falso 9. L’unico falso 9 era uno che sapeva fare tutto: Messi. McKennie può giocare in tante posizioni”.

L’ha sorpreso l’atteggiamento del Milan?

“Non mi sorprende. Fonseca è un grande allenatore e ho grande rispetto del suo lavoro. Il Milan è una grande squadra che ha affrontato una grande squadra. Io capisco le esigenze dell’esterno, ma un solo errore può cambiare le cose. Non mi permetterò mai di fare critiche all’avversario, perché ho grande rispetto per il mister e per il Club”.

Il Milan può lottare per lo Scudetto?

“Il Milan lotterà per essere lì in alto. Ha un grande allenatore e una grande squadra”

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Serie A

Milan-Juventus 0-0: pareggio deludente, il tabellino

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Milan-Juventus

Un pareggio senza emozioni e con poche occasioni quello che si è visto a San Siro nel big match tra Milan e Juventus valido per la 13ª giornata di Serie A.

La partita è terminata 0-0, con ben tre sole conclusioni in porta, due delle quali da parte dei bianconeri, facilmente bloccate da Mike Maignan.

juventus Marchisio milan

Khéphren Thuram parla con Teun Koopmeiners ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il risultato non soddisfa nessuna delle due squadre. Per il Milan di Paulo Fonseca, questo pareggio significa 19 punti in classifica (una partita in meno per il rinvio contro il Bologna), ma con l’occasione persa di avvicinarsi alla zona europea. I rossoneri restano al settimo posto, con il rischio di essere superati dal Bologna che potrebbe guadagnare punti nella prossima giornata.

D’altra parte, la Juventus di Thiago Motta, pur rimanendo imbattuta in campionato, non esulta. Gli infortuni hanno condizionato le scelte tattiche della squadra, con la Juventus che si è presentata senza attaccanti centrali di ruolo. I bianconeri salgono a 25 punti, agganciando Fiorentina e Lazio, ma restano a -3 dall’Inter, con la speranza di recuperare terreno nelle prossime sfide.

Una partita in cui entrambi gli allenatori hanno cercato di trovare equilibrio ma non sono riusciti a scardinare la difesa avversaria, in un confronto che, purtroppo, ha offerto pochi spunti interessanti dal punto di vista offensivo.

Ecco di seguito il tabellino della gara:

Milan (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal (39′ st Calabria), Gabbia (39′ st Pavlovic), Thiaw, Theo Hernández; Fofana, Reijnders; Musah (39′ st Chukwueze), Loftus-Cheek (25′ st Pulisic), Leao; Morata. A disposizione: Raveyre, Sportiello, Okafor, Tomori, Terracciano, Camarda, Abraham. Allenatore: Fonseca

Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona (45’+1′ st Danilo), Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceicao (35′ st Fagioli), Koopmeiners, Yildiz (45’+1′ st Mbangula); McKennie (35′ st Weah). A disposizione: Perin, Pinsoglio, Danilo, Rouhi, Mbangula. Allenatore: Motta

Arbitro: Chiffi

Ammoniti: Leao, Emerson Royal, Fofana (M), Gatti, Locatelli (J)

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