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Genoa, Gilardino: “Per vincere contro Gasp serve la gara perfetta”

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Genoa

Il mister del Genoa Alberto Gilardino, ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta in programma domani alle 18:00.

Genoa, le parole di Gilardino

Genoa, Gilardino

Il mister del Genoa Alberto Gilardino ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Atalanta valido per la 24^giornata di Serie A, in programma domani alle 18:00, di seguito le sue parole.

Prima settimana sul campo rizollato dove hai ritrovato tutta la rosa.

“E’ perfetto. Abbiamo avuto modo di allenarci ieri, l’altro ieri e lo faremo oggi nella rifinitura. Siamo a buon punto nei rientri: recuperiamo giocatori ma è normale che chi recupera non ha i 90 minuti nelle gambe anche se è una fortuna averli con noi. Gli assenti saranno Matturro e Haps, gli altri rientreranno tutti”.

Hai più scelta nei reparti.

“Ho la fortuna, in questo momento, di avere scelta in tutti i reparti. Per un allenatore credo che sia una cosa molto positiva. I ragazzi mi danno spunti quotidiani nell’atteggiamento, nelle prestazioni, nell’attitudine e nel sacrificio. C’è concorrenza e voglia di ritagliarsi uno spazio in questa stagione.

Come Vitinha, o come Ekuban che sta facendo bene, ma anche Gudmundsson, Retegui, Ankeye e anche in mezzo al campo siamo al completo. Le scelte diventano complicate ma è positivo perché c’è scelta dall’inizio e c’è scelta a gara in corso”.

Si è parlato tanto in settimana del tuo rinnovo.

“Fanno piacere le parole di Blazquez. Da parte mia c’è stima nei confronti della società e dei dirigenti, nei confronti di tutto l’ambiente, nei confronti dei giocatori e nei confronti di chi lavora qui. C’è un legame autentico, come lo sono i nostri tifosi che ci accompagnano ogni partita con la loro passione.

E questo siamo riusciti a crearlo con l’alchimia in questo ambiente lavorativo. Io cerco di smorzare gli animi ma sono parole ambiziose. Io sono ambizioso come lo è il mio staff e lo sono i giocatori ma non dobbiamo discostarci dalla realtà. La realtà dice che dobbiamo fare 12 punti per il primo obiettivo stagionale.

Non possiamo pensare ad altro. Se arriveremo a raggiungerlo nel minor tempo possibile, quello sarà tutto di guadagnato ma ora dovremo essere lucidi e focalizzarci sulla sparita di domani.

Per quanto riguarda il mio futuro, lo dico anche a chi mi sta vicino, ora penso al lavoro quotidiano e a tirare fuori il massimo dalla squadra. Ma è normale che ci sarà modo e tempo di sederci e fare una lunga chiacchierata”.

L’Atalanta cerca spesso di arrivare al cross dalle fasce. Hai trovato un modo di contrastare questo?

“L’Atalanta è una squadra forte. Credo che abbia fatto un percorso incredibile con un allenatore che ha creato qualcosa di importante in questi anni. Ha cercato di creare qualcosa di unico. Hanno giocatori come Lookman che non ci sarà perchè gioca in Coppa d’Africa, questo per capire la dimensione.

Hanno giocatori di struttura. Il mister ha creato qualcosa di importante, merito del mister ma da parte nostra, davanti al nostro popolo, dovremo avere gli occhi di quelli che vogliono veramente trovare l’impresa”.

Cosa ti ha lasciato Gasperini?

“Quando uno cresce e sei giocatore non ti rendi conto delle tante sfumature ma quando fai l’allenatore o smetti di giocare, ti accorgi di quello che ti lascia una persona o un allenatore. Io devo tanto al mister per quanto mi ha dato nei miei ultimi anni di carriera.

Mi ha fatto fatto cose che non avevo mai provato, fatto o mi imaginavo di fare a livello fisico. Ti porta all’estremo delle tue potenzialità”.

 L’Atalanta attacca spesso e crea tante occasioni da gol. Sarà molto importante la compattezza difensiva.
“Dovremo giocare in 12, 13, 14 o 15, e parlo del nostro popolo. A livello tattico dovremo fare le partita perfetta. Loro lavorano molto bene sulle catene laterali, sono bravi a ruotare con i loro braccetti e i loro quinti.

Dipenderà chi giocherà in avanti se con una punta mobile o con Scamacca. E’ una squadra molto brava nel recupero palla nella metà campo avversaria e da parte nostra dovremo essere bravi nella fase difensiva ma anche sulla prima palla in uscita”.

Pensi che l’Atalanta sia un modello unico oppure si può riproporre?

“Io credo che sia riproponibile come modello. E’ normale che per creare quello che hanno fatto loro ci debbano essere delle basi molto solide che partono dai piani alti, dal presidente direttore generale e sportivo, oltre ad avere massime competenze fino ad arrivare alla parte tecnica che diventa fondamentale.

Penso che sia riproponibile ed è il bello del calcio vedere una società del genere con un allenatore del genere che hanno raggiunto obiettivi simili”.

E’ balenata l’idea che ci sia un Genoa può offensivo?

“Nella mia testa ci sono tanti pensieri e tante situazioni. So le qualità e il peso offensivo che ho in questo momento a disposizione ma allo stesso tempo devo avere anche equilibrio nella squadra.

Sono situazioni tattiche che possono essere attuate anche a gara in corso. Quando hai Messias, Retegui, Gudmundsson, Vitinha, Ekuban è normale che ti venga la voglia di inserire e provare situazioni diverse. Bisogna anche pensare all’avversario e avere un certo equilibrio nel corso del match. Sono valutazioni che insieme allo staff stiamo facendo”.

Ti era un po’ mancata la panchina lunga?

“Se non mi sbaglio penso che sia una delle prime volte, è successo solo con l’Inter, che abbiamo la rosa quasi al completo. Non abbiamo giocatori che possano giocare i 90 minuti ma ho scelta, qualità e caratteristiche diverse per cambiare la partita”.

Nel primo tempo contro la Salernitana e contro l’Empoli c’era spaccatura fra attaccante e squadra, poi è cambiato qualcosa. Questione di modulo o di uomini?

“Sono partite diverse. Aggiungerei anche il primo tempo col Lecce. A Empoli, nel primo tempo, è stata una partita equilibrata e molto lenta sul piano del gioco e della tattica. L’Empoli lavorava compatta fra le linee, dovevamo fare meglio l’attacco della profondità.

C’è la volontà di migliorare questo tipo di situazioni e emettere gli attaccanti nelle migliori condizioni. Ma allo stesso tempo chi gioca davanti deve sapere anche giocare per la squadra. Nei momenti di difficoltà deve sapersi sacrificare”.

In te rivedo molto il Gasperini del 2008: rispetto a quella stagione al Genoa manca uno che porti il pallone in avanti.

“In mezzo al campo siamo in tanti e con caratteristiche simili per quanto riguarda alcuni giocatori. Badelj e Strootman per esempio possono avere similitudini ma ci sono anche Messias, che può giocare in mezzo al campo, Frendrup o Thorsby che hanno altre caratteristiche. Quel Genoa di Gasperini era una squadra con esperienza per il campionato e con più italiani rispetto ai nostri”.

Bohinen è un centrocampista che può fare il coast to coast?

“E’ un giocatore interessante. Ha qualità tecnica, ha il primo controllo e buone giocate in avanti. Si sta allenando con continuità e ora sta raggiungendo la conduzione ottimale. Lo tengo in grande considerazione come tanti che non stanno giocando, come per esempio Thorsby.

Sono calciatori che nel gruppo sono troppo importanti per come si allenano. Poi, ovvio, tutti vogliono giocare ma io devo fare delle scelte. Ci sarà qualche scontento in più ma io ho la fortuna che in questa squadra chi è scontento non lo fa vedere e si allena forte”.

L’Atalanta, una volta saltata la prima pressione, lascia tanti spazi.

“C’entra la bravura nel pulire il primo passaggio visto che sono una squadra aggressiva e quando recupereremo il pallone nella nostra metà campo dovremo riuscire a capire i momenti nell’attaccare gli spazi che ci lasceranno liberi”.

Blazquez l’ha paragonata a Ferguson.

“Fanno espertamente piacere le parole di Blazquez. Io cerco di focalizzarmi sulla quotidianità e su una partita alla volta perchè è giusto che sia così.

La squadra deve pensare in questo modo, le parole fanno piacere ma non vogliamo distoglierci dalla realtà che sono i 29 punti e i 12 che ci mancano per raggiungere il primo obiettivo. Dobbiamo correre più degli altri, pedalare e andare forte”.

Serie A

Zazzaroni: “Gol annullato al Venezia? Il VAR deve dare certezza”

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Zazzaroni

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, si è soffermato sul gol annullato al Venezia all’ultimo minuto del match contro l’Inter.

L’Inter è riuscita a vincere una partita complicata contro il Venezia, ma non senza polemiche arbitrali, con il gol annullato alla squadra di Di Francesco praticamente allo scadere. Sulla questione c’è stato un acceso dibattito tra Ivan Zazzaroni e Fabrizio Biasin durante la trasmissione Pressing. Il direttore del Corriere dello Sport ha mostrato non pochi dubbi sulla questione mano da parte del calciatore del Venezia.

Zazzaroni

LA GRINTA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Zazzaroni, le parole sul gol annullato al Venezia

“Gol annullato al Venezia? E’ annullato per il tocco di mano, ma è un tocco che lo vedi e non lo vedi, c’è o non c’è, il VAR deve intervenire quando ha certezza. Sembra colpisca la testa, poi mezza mano, io non ho la certezza da quell’immagine”.

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Serie A

Assemblea FIGC, Lorenzo Casini “Un’occasione mancata. Ricorso depositato.”

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Lorenzo Casini

Ha parlato Lorenzo Casini, presidente della Lega Calcio, dopo l’approvazione delle riforme allo Statuto federale proposte da Gravina.

Finiti i lavori, sono state subito queste le parole del presidente: “E’ stata approvata la proposta federale così come era stata presentata e da un certo punto di vista è un’occasione mancata”.

Serie A, Lorenzo Casini

Le dichiarazioni di Lorenzo Casini

L’obiettivo: “Era quello di ripristinare un equilibrio che negli anni si era perso a sfavore della Serie A. E’ passata una proposta che vede la Serie A avere un Consigliere Federale in più e un diritto di veto che prima non aveva. Avremmo preferito anche un diritto di proposta senza veto: non abbiamo votato a favore di questa proposta, c’è stata compattezza nel non votare a favore.

Stiamo ai fatti: è vero che ci sono stati alcuni astenuti ma noi abbiamo lasciato libere le squadre. L’importante era non votare a favore nel momento in cui la proposta fosse rimasta la stessa. Ora faremo un’Assemblea per capire i prossimi passi, ci auguriamo possa essere l’inizio di un nuovo percorso in cui la Serie A possa avere un maggiore peso”.

Il risultato lo riconoscete formalmente o farete ricorso?

“Il ricorso è stato depositato, poi faremo un’Assemblea per decidere i prossimi passi. Ne parleremo”.

Qual è l’aggettivo per descrivere la giornata di oggi?

“Ce ne sono diversi: per certi versi è un’occasione mancata, per altri sono stati fatti dei passi in avanti. Bastava poco per venirsi incontro e migliorare il calcio italiano. Bicchiere mezzo voto? E’ sempre bicchiere mezzo voto se si arriva a una votazione in cui non tutti sono a favore”.

Gravina, Marani e Abete hanno espresso posizioni dure nei vostri confronti. C’è rimasto male?

“Viaggiamo sulle istituzioni, la Serie A fa un certo tipo di lavoro per migliorare le istituzioni e il calcio italiano. Se guardiamo alle istituzioni, oggi la Serie A ha ottenuto un Consigliere in più e un diritto di veto per le cose che la riguardano. E’ abbastanza? No, si può fare di più”.

Ora cosa succederà?

“Faremo un’Assemblea, già calendarizzata per il 18 novembre. Non era oggi solo una questione di numeri, ma anche di autonomia che c’è stata riconosciuta solo parzialmente”.

I dodici astenuti fissi la preoccupano?

“No, assolutamente. Noi prima dell’Assemblea ci siamo riuniti e ci siamo detti che era molto importante nel momento in cui la Federazione non avesse accolto i nostri punti di non votare a favore e così è stato. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, speculazioni su contrari o astenuti fate sorridere”.

Presidente della Federazione, disponibili a votare Gravina?

“Non ci sono ancora i candidati, non c’è ancora la data. Mi sembra tutto prematuro”.

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Serie A

Parma-Genoa 0-1, le pagelle: tabellino, cronaca e voti

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Parma-Genoa, le pagelle

I voti ai protagonisti dell’incontro tra Parma e Genoa, valevole per l’undicesima giornata del campionato di Serie A: ecco il report del match e le pagelle.

Il tabellino

Parma-Genoa 0-1 (80′ Pinamonti)

Ammoniti: Leali (G), Keita (P), Haj Mohamed (P), Zanoli (G), Ekhator (G), Vasquez (G)

Parma-Genoa

ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cronaca

In avvio infortunio muscolare per Bernabé, sostituito da Haj Mohamed subito pericoloso. Mihaila sfiora il gol su punizione, ci provano Frendrup e Thorsby. Palo di Pinamonti, annullato il vantaggio di Ekhator per fuorigioco. Regolare quello di Pinamonti al 79′. Grazie al successo la truppa di Gilardino stacca la zona retrocessione e raggiunge a quota 9 quella di Pecchia.

Parma-Genoa, le pagelle

PARMA: (4-2-3-1): Suzuki 6.5; Coulibaly 5.5, Delprato 6.5, Balogh 6, Valeri 6; Keita 5.5 (Estevez 5.5), Bernabé 6 (Haj Mohamed 6) (Almqvist 5.5); Man 5.5, Sohm 6, Mihaila 5.5 (Benedyczak sv); Bonny 5.5 (Charpentier 5.5) All.: Pecchia 5.5

GENOA: (3-5-2): Leali 6; Vogliacco 5.5, Vasquez 6.5, Matturro 6; Zanoli 5.5 (Sabelli 6), Thorsby 6.5, Badelj 6(Masini sv), Frendrup 6.5, Martin 6.5 (Ahanor 6); Ekhator 6 (Balotelli sv), Pinamonti 7 All.: Gilardino 7

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