Serie A
Genoa – Hellas Verona 0-2, Tchatchoua e Tengstedt tenori a Marassi | Le pagelle gialloblù
Genoa–Hellas Verona 0-2, due gol nella ripresa portano ai gialloblù tre punti pesantissimi in ottica salvezza. Le pagelle gialloblù.
Montipo’ 6,5: controlla in modo agevole i palloni (poco impegnativi) che gli arrivano. Bravo e sicuro nelle uscite.
Tchatchoua 7: corsa e firma il tabellino, non lo so ferma nemmeno con le bombe. Sulla fascia non ha rivali.
Dawidowicz 6,5: sicuro e lottatore, soprattutto sui palloni alti.
Coppola 6: anche da parte sue non c’è ombra di una sbavatura nell’arco dei 90′.
Frese 6: si prende la sufficienza, anche se non spicca. Senza infamia né lode.
Belahyane 6,5: con il piglio giusto, corre e ringhia sul portatore di palla.
Duda 6,5: la sua esperienza evita che i palloni vadano tra i piedi dei mediani genoani. Gestisce sempre ottimamente la sfera (dall’87’ Magnani sv).
Suslov 6: un’ora di buona sostanza, ma nulla di eccezionale (dal 60′ Kastanos 6: ingresso d’esperienza)
Harroui 6: si prende la licenza di calciare in porta. Ha fiducia nel suo tiro, ma non centra lo specchio, nonostante i ripetuti tentativi (dal 60′ Daniliuc 6: mette forza e attenzione nell’ultima mezz’ora).
Lazovic 7: quando mette il turbo, non lo prendi mai. Sforna l’assist per il primo gol, a inizio ripresa (dall’87’ Bradaric sv).
Tengstedt 7: preponderante, tiene in apprensione la difesa. Segna il suo nome nel registro dei gol, va vicino anche alla doppietta (dal 73′ Mosquera 6: pericoloso appena entra in possesso del pallone, si sfianca per dare il suo contributo nell’ultima parte di match).
Paolo Zanetti 7,5: e’ vero, la serata no di Gollini aiuta e non poco i gialloblù a portare a casa la vittoria, ma il mister vicentino schiera una squadra intelligente, aggressiva e cinica. La vittoria e’ meritata quanto pesante.
Serie A
Milan, Capello: “Ibra principale responsabile. Fonseca…”
L’ex tecnico del Milan Fabio Capello ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in merito alla delicata situazione in casa rossonera.
Di seguito le sue parole.
Capello sul Milan
“Quando prendevo una squadra ero attento al passato ma mettevo dentro le mie idee. Ho sempre fatto il vino con l’uva che avevo. Com’è l’uva di Fonseca? Bisognerebbe chiedere a chi ha fatto il mercato. Ho sentito il boss in tv: dice di comandare lui, no? Quindi ha qualche responsabilità anche lui.
Entrare nella testa dei giocatori. Non mi sembra abbiamo la giusta tensione agonistica. Come se non fossero preparati ad affrontare in partita situazione diverse da quelle di allenamento. Dopo lo scudetto è mancato lo spirito, come avessero la pancia piena: Tomori sembrava un fenomeno, oggi fatica tremendamente. Forse la tensione potrebbe inculcargliela Ibra: a lui in campo non mancava.”
Serie A
Roma, Sabatini “Non è possibile aver licenziato De Rossi, è una cosa abominevole”
A TMW, Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato delle dichiarazioni importanti in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Conosce l’ambiente alla perfezione e non si capacita di questa scelta, senza troppi giri di parole ha espresso la sua sincera opinione in un intervista esclusiva a Tmw.
Walter Sabatini, ecco le dichiarazioni
Che danno è per la Roma? “Oltre a uno strazio umano, è uno strazio tecnico perché la squadra si stava avvicinando molto a un modello he le consentisse di fare risultati. A Genova nel primo tempo ha sfiorato la perfezione tatticamente. Ci sono margini di miglioramento, ma interrompere un rapporto così bruscamente è veramente una cosa abominevole, anche da un punto di vista professionale”.
Viene il dubbio che il mercato non sia stato fatto seguendo le indicazioni di De Rossi. “Sulla campagna acquisti posso solo dire che è stata fatta con ritardo, ma è giusta; Hanno messo dentro la rosa, caratteristiche che prima non c’erano. Non attacco quella, anche se inizialmente De Rossi ha dovuto mandare in campo una formazione sperimentale perché i calciatori erano arrivati qualche giorno prima. Il problema è il rispetto per il ruolo e il lavoro degli altri , non è possibile aver licenziato De Rossi. Chi capisce un po’ di calcio, e non è obbligatorio visto che evidentemente a quelle latitudini se ne capisce poco, sa che c’era crescita importante; era una cosa irreversibile, mandare via De Rossi è veramente incomprensibile”.
Qualcuno almeno questa volta, si aspettava un messaggio da parte dei Friedkin. “Evidentemente loro ritengono la comunicazione inutile perché no ne fanno, non hanno presentato neanche il direttore sportivo. Sono i tifosi che devono ascoltare la società e questo non è mai stato permesso alla Roma. Forse non hanno capito bene il valore emotivo del romanismo, che è una forma di tifoseria esclusiva, alla quale va dato spazio ma senza esagerare. Un piccolo contraddittorio con la tifoseria va mantenuto sempre, ma la loro scelta è strategica , la loro comunicazione è questa”.
Serie A
Fiorentina, arriva la Lazio: ci sarà un esordio?
Fiorentina: contro la Lazio potrebbe essere la prima volta di Albert Gudmundsson in maglia viola, l’islandese è pronto a tornare in campo dopo i guai fisici.
Albert Gudmundsson è pronto per dare inizio alla sua esperienza con la maglia viola.
L’islandese è arrivato a Firenze nel mercato estivo in prestito oneroso a 8 milioni di euro con obbligo riscatto a determinate condizioni fissato a 17 milioni più 3,5 di bonus, per un’operazione complessiva da 28,5 milioni di euro.
Tuttavia è stato vittima di problemi fisici accusati ancora con il Genoa.
Nei giorni scorsi, l’esterno è tornato ad allenarsi al Viola Park e ora non vede l’ora di esordire in maglia viola davanti ai propri tifosi, nel prossimo match in programma domenica alle 12:30 contro la Lazio.
Raffaele Palladino conta su di lui per dare sostegno alla fase offensiva che ha ancora qualche difficoltà.
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