Serie A
Genoa: le basi per una doverosa rifondazione
La società ligure vuole cambiare identità, dalla stagione 2022/23 sarà un’altra squadra. I fedelissimi di Preziosi sono ai minimi storici.
Nello specifico
Il programma di rifondazione del Genoa sta andando nella direzione giusta sia a livello di campo sia dirigenziale. Blessin e Spors sono riusciti a dare una nuova identità alla squadra ed i risultati sono in miglioramento. Pareggi a parte, i rossoblù stanno dimostrando di essere una difesa molto solida ma con evidenti problemi nel reparto avanzato. Occasioni e trame di gioco sono ben sviluppate ma non trovano una corretta finalizzazione. Nel grifone però salta subito all’occhio la mancanza di numerosi giocatori esperti e con esperienze pluriennali nel club. L’ultimo ad essere rimasto è Domenico Criscito che, in estate, si accaserà in MLS nel Toronto.
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La società
Se c’è stato un cambiamento a livello di gioco e di rosa, c’è stato anche a livello dirigenziale. L’amministratore delegato Zarbano proprio oggi ha deciso di salutare la società dopo sedici anni. Era lui uno degli ultimi fedelissimi dell’ex presidente Preziosi. La nuova società 777 Partners, dunque,vuole creare una nuova identità del club e proprio per questo vede nei nuovi volti la strada giusta. Il ruolo di a.d. rimarrà nelle mani dell’ingegner Blazquez. Il club più antico d’Italia ha dunque deciso di rivoluzionarsi in tutti i sensi.
L’ambiente
Oggi si respira aria di ottimismo. Il nuovo rapporto creatosi tra tifoseria, squadra e società è molto solido dopo anni di lacerazioni e contestazioni. Questo programma di rivoluzione all’interno del Genoa è visto positivamente ed il sostegno al club è molto più alto rispetto alle ultime stagioni, parecchio travagliate. Salvarsi ad ora è l’obiettivo comune, fare punti nelle prossime 10 gare diventa fondamentale per non perdere il treno. 7 sono i punti che la separano dal Cagliari in questo momento quart’ultimo in classifica. Domenica 13 marzo alle ore 18 i grifoni saranno chiamati a tentare l’impresa di strappare punti contro l’Atalanta a Bergamo.
Serie A
Napoli-Atalanta 0-3, Lookman e’ esagerato e la Dea ruggisce sotto il Vesuvio | Le pagelle orobiche
Napoli-Atalanta 0-3, la Dea infligge la prima sconfitta alla capolista e vince la sua quinta partita di fila. Le pagelle orobiche.
Carnesecchi 7: nel primo tempo e’ bravo su Anguissa, nel secondo tempo si avventa su ogni pallone, spesso dopo che la difesa glielo ha smorzato.
Djimsiti 7,5: non si fa scalfire ne da Buongiorno, né da Lukaku. Domina le palle aeree in modo totale.
Hien 7: si prende in carico ogni pallone aereo, e interviene anche su Lukaku di rado. Una sola incertezza in 90′.
Kolasinac 6,5: e’ la saggezza della difesa, è fisico ma anche molta intelligenza (dal 70′ Kossounou 6: si mette in difesa e aiuta nella resistenza finale).
Zappacosta 7,5: soffre meno di quanto preventivato e sfida Kvaratskhelia con la forza e con il coraggio.
De Roon 7: queste sono le sue partite, nessuno meglio di lui sa mantenere ordine in mezzo quando l’avversario e’ di un certo livello.
Ederson 7,5: fa la guerra su ogni pallone, annullando avversari davvero tosti. Anguissa deve soccombere nella personale sfida a distanza.
Ruggeri 6: diventa più coraggioso a mano a mano che passano i minuti. Può dare di più, comunque sufficiente il suo apporto.
Pasalic 7: la mina vagante vintage che serviva a Gasperini. Imprendibile ed efficacissimo.
De Ketelaere 7: devastante quando c’è da entrare nelle azioni decisive, quelle dei primi due gol. Un maestro di fantasia, plasmato da Gasperini (dal 76′ Retegui 7: entra, segna, esulta. Dieci su dieci. Perfetto in matematica, di più sotto porta).
Lookman 8: devastante, un terremoto sotto il Vesuvio. Doppietta, palma del migliore e festa per un gol che mancava da tanto in trasferta (dal 76′ Samardzic 6: aiuta a sbrogliare la matassa nei minuti finali).
Gian Piero Gasperini 7,5: muove uno scacco da ko alla capolista. Tre gol che hanno il gusto di una sfida che sta diventando sempre più interessante. Quinta vittoria di fila e Napoli a -3. Adesso la storia si fa divertente.
Serie A
Empoli, D’Aversa: “Domani i punti valgono doppio”
Il tecnico dell’Empoli, Roberto D’Aversa, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del posticipo casalingo contro il Como.
Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della delicata gara casalinga contro il Como, in programma domani, lunedì 4 novembre, alle ore 18:30.
Formazione toscana ancora alla ricerca della prima vittoria casalinga e soprattutto del primo goal della stagione davanti ai propri tifosi. Infatti, il club azzurro non è riuscito ancora a andare in rete sul campo di casa.
Empoli, le parole di D’Aversa
Quanto vale la gara di domani?
“Domani è una partita importante perché giochiamo contro una squadra che non possiamo considerare al nostro pari per quanto riguarda gli investimenti, ma la classifica in questo momento dice che è uno scontro diretto. I punti valgono doppio e i margini di errore devono essere minimi.
La voglia e la ricerca del risultato deve prevalere sull’avversario. Fino ad adesso la prestazione c’è sempre stata, c’è il bisogno e non l’obbligo di portare a casa il risultato pieno. Loro vengono da una sconfitta pesante, dal punto di vista del risultato, ma fino a cinque minuti dalla fine è stata in equilibrio”.
Che tipo di squadra è il Como?
“Hanno dei giocatori di qualità, già lo scorso anno in B hanno fatto investimenti importanti come Strefezza e Goldaniga spendendo diversi soldi. Giocano a calcio, è una squadra molto organizzata. Fabregas, per la carriera che ha avuto da giocatore, è uno di quegli allenatori che diventano top oppure si perdono per strada. Lui lo considero come uno di quelli che può diventare top, bravo lo è già. Hanno tanti giocatori tecnicamente validi, usano molto il fraseggio, il possesso. Dobbiamo essere bravi ad evidenziare i loro difetti”.
Avete una gara difficile poi anche venerdì a Lecce. Come sta la squadra?
“Numericamente siamo in una situazione di emergenza ma come ho sempre detto non voglio crearmi alibi e ragionare sulle opportunità che avranno quelli che scendono in campo. Dobbiamo ragionare sull’impegno di domani e poi su quello successivo, ma è troppo importante la gara di domani. Ci può servire anche per la trasferta, ma dobbiamo preservare tutte le energie sulla partita di domani. Nelle difficoltà voglio vedere una squadra che riesce a uscire da queste situazioni”.
Dopo le prestazioni è giunto il momento di fare gol in casa?
“Io come allenatore e anche i ragazzi dobbiamo essere bravi a valutare la partita in base alla prestazione e non al risultato. In tutte le partite, anche con Napoli e l’Inter c’è sempre stata la prestazione. In alcuni errori si poteva far meglio, ma bisogna ragionare su quello che si poteva migliorare.
In alcune circostanze non siamo riusciti a segnare, ma in casa abbiamo affrontato Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina che sono nei posti alti della classifica. Vero che non siamo riusciti a segnare, ma anche loro hanno avuto le loro difficoltà a segnare. Cosa che non accade in altri campi, dove danno 3-4 gol a tutti. Dobbiamo a maggior ragione dobbiamo essere determinati nello sfruttare le nostre occasioni, ma adesso siamo in linea se non oltre le nostre possibilità”.
Quanto può pesare l’assenza di Goglichidze?
“Non ragiono sulla sua assenza ma sulla possibilità che De Sciglio o Marianucci possano sostituirlo al meglio. Marianucci ad esempio si allena con me dal primo giorno e si allena sempre con grande serietà dimostrando di poter stare nel gruppo azzurro. Quando dico che non voglio alibi è che voglio farlo io per primo, se ragiono sugli assenti tolgo qualcosa”.
Il Como ha numeri importanti che ama fare la partita. Dal punto di vista dell’impostazione si aspetta un Como così?
“Tutto vero, ma hanno subito anche qualche gol in più rispetto a noi. Prediligono il possesso palla, stanno continuando un lavoro che portavano avanti lo scorso anno. In Serie A possono avere qualche difficoltà ma il loro dna è quello. Sulla strategia tattica si ragiona su ciò che possono fare gli avversari e sul come limitarli. Quando giochi contro una squadra così, più tempo gli dai, più spazio gli dai e peggio è”.
State valutando un cambio tattico in difesa passando a 4?
“Nella partita si giocano diverse partite, per cui dobbiamo essere bravi ad adattarci. Ci sono delle caratteristiche dei giocatori che ti permettono di fare più moduli, piano A e il piano B ci devono essere”.
Affrontate una piazza di provincia ma una società tra le più ricche.
“La società Como credo che faccia bene al calcio italiano, c’è una proprietà tra le più ricche. Noi dobbiamo ragionare sul nostro mondo, a me interessa quello. Io sono ben felice di rappresentare la realtà Empoli che fa investimenti importanti dal settore giovanile”.
Serie A
Stankovic: “Oggi è un partita speciale per tutti. Filip si sta costruendo il suo futuro”
L’ex calciatore dell’Inter Dejan Stankovic ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative al match Inter e Venezia.
Di seguit0 le dichiarazioni del ex calciatore di Inter e Lazio rilasciate ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport, legate al portiere del club arancioverde Filip Stankovic, figlio del calciatore serbo e che questa sera sarà impegnato contro i nerazzurri a San Siro.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal ex calciatore Dejan Stankovic rilasciate ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport:
STANKOVIC SU INTER VENEZIA
“Guarderò la partita, certo. Sarà una serata speciale, inutile nascondersi, non possiamo negarlo. Lo è per me, lo è lui, lo è per i suoi fratelli. Quel prato lo conosce, ci siamo abbracciati tante volte li dentro, Filip se lo ricorda bene”.
IL PERCORSO DI FILIP STANKOVIC
“Se penso che Filip ora gioca a San Siro, nel mio stadio, beh, non posso che essere felice. Gli do un unico consiglio: pensi a se stesso, al suo lavoro e alla sua squadra. Gioca contro una squadra fortissima, un big d’Europa, piena di tanti campioni.
Mi sta regalando una gioia enorme, sono orgoglioso di lui: è un ragazzo perbene, maturo e responsabile, merita tutto questo. Deve continuare così e le soddisfazioni arriveranno da sole. Anzi, stanno già arrivando.
Sono molto orgoglioso di Filip e del percorso che sta facendo. Dopo Volendam, esperienza che gli è servita molto, e Samp, ora è in una piazza importante come Venezia: si sta costruendo il suo futuro pian piano”.
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