Serie A
Genoa – Roma 1-1, De Winter scippa due punti in extremis | Le pagelle giallorosse
Genoa-Roma 1-1, il primo gol di Dovbyk in giallorosso non basta per ottenere i tre punti. All’ultimo secondo De Winter beffa Svilar e blocca la Lupa. Le pagelle giallorosse.
Svilar 7: respinge di tutto, in particolare nella ripresa. A beffarlo e’ solo Hermoso, che non sorveglia De Winter e gli consente di gonfiare la rete.
Mancini 7: assetto da guerra a respingere i fendenti che piovono in area di rigore. Non fa passare nulla.
Ndicka 4,5: complice di Hermoso nel finale, quando i due combinano la frittata e aprono la pista al pareggio di De Winter.
Angelino 5,5: più difensivo che offensivo, aiuta in difesa quando la squadra si abbassa per difendere il vantaggio.
Saelemaekers 6,5: ottimo equilibratore per più di un tempo. Finisce ko e viene sostituito all’inizio della ripresa (dal 51′ Hermoso 4,5: con Ndicka combina il pasticcio che vale l’1-1 del Genoa).
Cristante 6: regge la baracca nella zona nevralgica del campo, ma si affievolisce nella ripresa.
Kone 7: spezza ogni ragnatela tentata dal Genoa mettendoci il piede. Prezioso uomo di lotta.
Pisilli 6,5: coraggioso e a suo agio tra i grandi, non ha paura di proporsi in avanti. Farà strada, se giocherà sempre con questa umiltà (dal 62′ Pellegrini 5: non e’ sul pezzo).
El Shaarawy 6: qualche folata e corsa in fascia, ma nulla che balzi agli occhi in modo particolare (dal 62′ Celik 6: mattone che va a inserirsi nel muro giallorosso per i minuti finali).
Dovbyk 7: primo gol capitolino per il Pichichi dell’ultima Liga. Gioia a metà , perché non basta per la vittoria (dall’82’ Shomurodov sv).
Dybala 7: dà la solita frizzantezza negli ultimi sedici metri, provando spesso a calciare. Buona l’intesa con Dovbyk (dal 62′ Baldanzi 6: non replica le meraviglie viste in under 21, ma e’ comunque utile in copertura).
Daniele De Rossi 6: primo tempo solido e di controllo, chiuso meritatamente in vantaggio. Nella ripresa la squadra va in debito di ossigeno e il Genoa ne approfitta. Il gol nel finale brucia una vittoria che sarebbe stata molto importante.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
Serie A
Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”
Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.
L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.
Roma, le parole di Sabatini su De Rossi
Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.
Serie A
Esonero De Rossi, Sensi: “Sono amareggiata, fa male vedere De Rossi allontanato da Trigoria”
Questione che sta facendo discutere in molti quella dell’esonero di Daniele De Rossi. Alla lista si aggiunge anche l’ex presidente Rossella Sensi.
Sono tante le persone che stanno commentando la scelta dei Friekin. Una di queste è Rossella Sensi, presidente dell’As Roma dal 2008 al 2011 e figlia del grande Franco Sensi, che ha espresso su un post instagram le sue sensazioni in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Roma, le parole di Rossella Sensi su De Rossi
Su Instagram scrive: “Sono sorpresa ed anche amareggiata, fa davvero molto male vedere Daniele De Rossi allontanato da Trigoria per la seconda volta. So quanto possa stare male ora. Non giudico le questioni o le scelte altrui. Forse non sarebbe nemmeno giusto. Ma mi sento di dare tutto il mio supporto a un uomo che non è solo una bandiera di questo club. Ma è anche un professionista serio e preparato. Il mio in bocca al lupo ora va a Ivan Juric, lo aspetta un compito non facile ed i sarò sempre dalla parte di chi veste quei colori”.
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