PATRICK VIEIRA DA INDICAZIONI A ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa: Ad una vittoria dalla salvezza aritmetica. Oggi alle 18:30 contro la Lazio davanti ai suoi tifosi, il grifone avrà l’occasione per fare il grande passo.
Durante la conferenza stampa del sabato, che inizialmente avrebbe dovuto precedere la sfida contro la Lazio — partita che si disputerà invece oggi al Ferraris alle 18:30 — il tecnico del Grifone, Patrick Vieira, ha sottolineato come, al netto delle ottime prestazioni che hanno dissipato tutti i dubbi sull’improvviso cambio in panchina da Gilardino all’ex giocatore di Arsenal, Inter e Juventus, l’obiettivo principale della stagione rossoblù resti la permanenza nella massima serie.
“Il nostro obiettivo è avere questi punti per essere aritmeticamente sicuri di essere in Serie A. Dobbiamo essere pronti sotto l’aspetto dell’organizzazione, ma non ho dubbi su questo perché abbiamo fatto una bella settimana di lavoro.“
E così sarà in caso di vittoria. Qualora questa sera il Genoa riuscisse a battere la Lazio, si porterebbe a 17 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, complice anche il pareggio tra Empoli e Venezia (entrambe a -14), un margine che, con sole cinque giornate rimaste, costituirebbe un vantaggio praticamente insormontabile.
Dopo che, nella scorsa stagione, quando Patrick Vieira era ancora allenatore dello Strasburgo in Ligue 1, era riuscito — malgrado una rosa piena di talento, come ampiamente dimostrato nella stagione in corso (prima del pareggio di questo weekend contro il Monaco erano a soli tre punti dal secondo posto) — a centrare un 13° posto, a 10 punti dalla zona retrocessione ma ben lontano da un piazzamento europeo, la dirigenza del club francese aveva ritenuto che l’ex difensore non fosse più in linea con il progetto tecnico. Di conseguenza, si era arrivati alla separazione.
Storia simile anche con il Crystal Palace. Dopo sei mesi di pausa, seguiti alla separazione dal Nizza, Vieira concluse la sua prima stagione sulla panchina dei londinesi con un 12° posto: un risultato sicuramente non eccezionale, soprattutto considerando il valore della rosa a disposizione — con giocatori del calibro di Olise (oggi al Bayern Monaco), Eze e Zaha — ma comunque in linea con i piazzamenti ottenuti anche dopo il suo esonero.
Quest’ultimo arrivò a inizio marzo 2023, poco prima della partita contro l’Arsenal, quando il Palace era l’unica squadra della Premier League a non aver ancora vinto una partita nel nuovo anno. In quella stagione con Vieira in panchina, l’attacco chiuse con appena 21 gol segnati in 27 partite, un rendimento che aveva trascinato il club in una situazione precaria, a soli tre punti dalla zona retrocessione.
Patrick Vieira manager of Crystal Palace watches on during the Premier League match West Ham United vs Crystal Palace at London Stadium, London, United Kingdom, 6th November 2022
(Photo by Arron Gent/News Images)
Con un passato all’interno della galassia City — tra le giovanili e il club di New York — e successivamente in quella “BlueCo” del Chelsea, con un’esperienza allo Strasburgo, passando per Londra, la città dove aveva vissuto i suoi anni migliori da calciatore, alla guida del Crystal Palace, Patrick Vieira non era mai riuscito a lasciare un’impronta indelebile.
Ora, però, sembra aver finalmente trovato il contesto ideale per avviare un progetto solido: un ambiente in cui la sua predisposizione tattica difensiva, perfettamente in linea con la sua eredità da giocatore, rappresenta un valore aggiunto per una squadra che, già a marzo, malgrado un avvio di stagione complicato, pareva aver ritrovato la propria identità. Un inizio difficile che aveva portato, forse troppo frettolosamente, al sacrificio di Alberto Gilardino — protagonista assoluto della salvezza nella scorsa stagione — indicato come capro espiatorio e rimosso dalla guida tecnica. La scelta della dirigenza del Grifone è quindi ricaduta su un profilo come quello di Vieira.
Nato il 23 giugno 1976, giorno dedicato a San Giuseppe Cafasso, patrono dei condannati a morte, Vieira sembra aver onorato il simbolismo del suo onomastico: è infatti riuscito a risollevare le sorti di una squadra che, dopo le prime partite, sembrava condannata. Un gruppo che, dopo aver perso alcuni dei suoi talenti più promettenti — chi per infortunio, chi per cessione — e dopo un mercato deludente, ben al di sotto delle aspettative, sembrava destinato a una stagione senza futuro.
I TIFOSI DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Aggiornato al 23/04/2025 15:21
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