Categorie: Serie A

Simeone: “L’Hellas Verona è come me: non molla mai!”

Giovanni Simeone si è preso l’Hellas Verona, con la sua garra e i suoi gol in questo inizio stagione, sta convincendo il pubblico gialloblu.

Simeone, il Cholito, in onore del Cholo, il padre allenatore vincente con l’Atletico Madrid, si è confessato stamane con un’intervista alla Gazzetta dello Sport: dopo aver toccato il campo con Di Francesco, con Tudor è praticamente espoloso con 2 reti e tre assist, frutto del tanto movimento e lavoro per la squadra.

Simeone è uno che ama faticare, non solo durante la gara, ma anche nelgi allenamenti: “Oggi sono un po’ stanco, in allenamento abbiamo corso 10 chilometri, come in partita”

Si aspettava questo avvio lanciato con l’Hellas? “Sì, per vari motivi: mi sono preparato tantissimo per questa stagione. E perché ho tanta fiducia in me stesso e nella mia squadra. Ho fiducia nell’idea e nell’identità del Verona, in cui mi rispecchio. Mi sembra di essere qui da una vita. Lavoriamo e pensiamo tutti allo stesso modo”

Anche se è arrivato a Verona su richiesta di Di Francesco? “Mi ha chiamato il direttore D’Amico e mi ha fatto capire quanto mi volevano. Secondo lui in questo gruppo potevo entrarci perfettamente. E aveva ragione, anche perché la prima cosa che gli ho detto è che, appunto, mi identificavo tanto nella loro filosofia di gioco, e nella determinazione della squadra a non mollare mai. Questo mi ha aiutato a scegliere”

Simeone, a Verona tappa decisiva per la carriera

Dopo la non entusiasmante esperienza a Cagliari, Verona può essere decisiva per il futuro della carriera…”Vero, l’anno scorso non sono stato certo al mio livello. E subito dopo la fine del campionato mi son dato una regola: fare tutti gli allenamenti e poi tutte le partite sempre al massimo. Già da questa estate. Sono andato alle Maldive in viaggio di nozze e ho lavorato tutti i giorni.

Per fortuna a mia moglie Giulia piace la palestra, altrimenti divorziava all’istante. E ora che ho giocato bene queste 5 gare è il momento per spingere ancora di più, non di rilassarsi. Anche perché sta arrivando un ciclo durissimo. Poi, oltre al lavoro, studio e faccio meditazione”.

Studia anche?E’ una cosa che ho imparato e aggiunto alla mia preparazione. Analizzo le mie partite e cerco di correggere i difetti. Poi guardo quelle delle altre squadre e annoto su un taccuino i movimenti dei difensori, le loro caratteristiche. Cerco la soluzione per superarli. Poi i portieri: parlo col profCataldi (il preparatore, ndr) che mi indica i loro punti deboli. E io scrivo sul taccuino“.

Tudor com’è?Un allenatore di grande personalità e con tantissima voglia di tramettere entusiasmo ed energia. Ci è riuscito in pieno con me e con tutta la squadra. Che aveva bisogno di essere motivata“.

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Pubblicato da
Daniele Nordio

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