Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, spiega ai microfoni di Radio 24, quale potrebbe essere la data giusta per la ripartenza del campionato:
“Avevamo auspicato il rinvio degli Europei e la cosa è avvenuta. Adesso abbiamo una maggiore possibilità di posizionare le date per i recuperi tra maggio e giugno. Noi ipotizziamo che si possa ripartire il 3 maggio e chiudere il 30 giugno, mentre la data più ottimistica proposta dalla UEFA è quella del 14 aprile. Nel caso in cui non dovessimo riuscire a concludere entro giugno, chiederemo al Governo, alla UEFA e alla FIFA la possibilità di spingerci fino al 10 o al 15 luglio”.
L’obiettivo è anche quello di non modificare il format del campionato.
“Noi vogliamo giocare il più possibile, ma se dovesse essere necessario, non si può escludere il passaggio alla formula con i playoff ed i playout”.
Comunque vada, l’emergenza Coronavirus arrecherà enormi danni economici al mondo del calcio.
“Vogliamo giocare proprio per limitare i danni. Non parliamo solo dei singoli protagonisti, è un mondo molto più complesso. Stiamo predisponendo una serie di richieste al nostro Governo, va riconosciuto lo stato di crisi dello sport. Serve un riconoscimento che ci aiuti a rinegoziare alcuni contratti”.
Il presidente della FIGC è pronto a chiedere un atto di responsabilità anche ai giocatori.
“Parlare di taglio degli stipendi dei giocatori non può essere un tabù, soprattutto a livelli particolarmente importanti. Dobbiamo capire che c’è un’emergenza e che vale per tutti. Anche il nostro mondo deve avere la capacità di cambiare, siamo chiamati tutti ad un gesto di responsabilità”.