Serie A
Hellas Verona, Ilic: “Milinkovic-Savic un grande. Ronaldinho il mio mito”
Il talentino dell’Hellas Verona Ivan Ilic, si è concesso alla Gazzetta dello Sport in una lunga intervista. Tra idoli e obiettivo mondiale, ecco le sue parole:
Sull’Hellas e su Verona:“Questa è la piazza ideale per crescere. E posso migliorare ancora. Per me segnare non è importante. Il mio focus è sullo giocare sempre meglio. Gol e assist verranno di conseguenza”.
Sul mondiale:“Il Verona mi ha dato la chance di giocare con continuità aiutandomi a ricevere la prima convocazione in nazionale. Il Mondiale è l’obiettivo, il sogno, per arrivarci devo finire bene la stagione e fare meglio nella prossima. Magari facendo gol ancora all’Inter”.
Idolo Milinkovic?:“Sergej è un grande e lo stimo, ma il mio mito resta Ronaldinho. Da piccolo lo guardavo su YouTube, imitavo le sue giocate. Lui inventava calcio. È il più grande di tutti“.
Da Juric a Tudor:“Nessuno ha lo stesso carattere. Juric e Tudor hanno le loro idee, sul gioco e sulla gestione del gruppo. Ma è vero che grazie a loro per me è stato più facile Inserirmi a Verona e in Serie A.
Lazovic:“Pure Darko è stato importantissimo per me. Lo riempivo di domande e con pazienza mi ha aiutato. lo lo chiamo nonno, ancora un anno e poi mi sa che smette”.
Sul suo futuro:“Non mi piace parlare del futuro. Il mio obiettivo ogni mattina è alzarmi, allenarmi e lavorare al meglio possibile per il Verona e per continuare a crescere, senza preoccuparmi di ciò che verrà“.
Serie A
Inter-Bologna 2-2, Lautaro e Dumfries non bastano: Italiano silenzia San Siro I Le pagelle nerazzurre
Inter-Bologna 2-2, i felsinei fermano la corsa nerazzurra e trovano un pareggio d’oro a San Siro. Le reti di Dumfries e Lautaro non bastano per portare a casa la vittoria. Le pagelle degli uomini di Inzaghi.
Sommer 7: finché può tiene in piedi la baracca, ma a tradirlo sono due deviazioni decisive. Impegnato più del solito, dimostra di essere un valore aggiunto per i nerazzurri.
Darmian 5: chiedergli un impiego a tempo pieno per due match di fila alla fine non giova alle sue forze. Ndoye ha decisamente un’altra gamba (dal 70′ Pavard 6: porta fiato in difesa dove Darmian non ne aveva proprio più).
De Vrij 6: tenere a bada Castro è un lavoraccio, ma l’olandese di questi tempi riesce in questo e in altro.
Bastoni 6: non sfigura, ma ha vissuto partite decisamente più brillanti. Entra, suo malgrado, nell’azione del gol del Bologna con una deviazione sfortunata (dall’83’ Buchanan sv).
Dumfries 6,5: è in una condizione di forma strepitosa, e lo dimostra anche dalla puntualità, con la quale, ultimamente vede la porta. Ottima la spinta sulla destra.
Barella 7: Inzaghi gli chiede gli straordinari, consapevole di quanto le forze, in mezzo al campo, siano contate.
Asllani 5: ripiomba nel suo standard, decisamente tre scalini sotto Calhanoglu, che fa un altro mestiere. Perde palloni sanguinosi, fa rimpiangere il turco (dal 70′ Frattesi 5: decisamente evanescente. Dovrebbe dimostrare di essere all’altezza dei titolari, ma il campo continua a dire altro).
Zielinski 5,5: pascola in mezzo al campo con un andamento troppo lento. Sembra spaesato, da lui si chiede molto più carattere, ma puntualmente non fa quel salto in avanti che gli si chiede. Meglio nella ripresa, ma il saldo è comunque negativo.
Dimarco 6: viene chiamato poco in causa, ma fa la sua parte in modo egregio quando i compagni scaricano la palla su di lui per accendere il motore sulla sinistra (dal 70′ Carlos Augusto 6: porta generosità al gioco).
Thuram 7: da solo tiene in apprensione la difesa del Bologna, con la sua fisicità funzionale che costringe gli avversari a raddoppiarlo.
Lautaro 6,5: è evidente che abbia ritrovato la vena realizzativa perduta, e lo conferma con il gol dell’illusorio 2-1. Una nota positiva per Inzaghi (dal 75′ Taremi 5: ha le movenze di un ballerino del Teatro San Carlo, quando ci sarebbe bisogno dei cingoli di un carrarmato. Bravo nei movimenti, ma sempre troppo lento).
Simone Inzaghi 6: le assenze pesano, ma non sono le sole a incidere sul risultato finale. A lungo il Bologna tiene il pallino, generando difficoltà. Alla fine il blitz non riesce, ma il pareggio finale è sostanzialmente giusto.
Serie A
Danilo risponde ai tifosi al J|Hotel: “Dispiace anche a me”
Danilo risponde ai tifosi al J|Hotel: “Dispiace anche a me”. Il difensore della Juventus ha espresso il suo malcontento dopo il recente incontro.
Danilo e il suo rapporto con i tifosi
Durante una recente visita al J|Hotel, Danilo, il difensore della Juventus, ha avuto l’opportunità di interagire direttamente con alcuni tifosi del club. L’incontro si è svolto in un clima di grande partecipazione, ma non sono mancate le domande scomode da parte dei sostenitori bianconeri. Danilo, sempre disponibile e sincero, non ha esitato a rispondere, esprimendo il suo dispiacere per alcune recenti prestazioni della squadra.
Il difensore brasiliano ha sottolineato quanto sia importante per lui il supporto dei tifosi e quanto senta la responsabilità di rappresentare al meglio i colori della Juventus. “Dispiace anche a me” ha dichiarato il sudamericano ammettendo che le aspettative del club e dei suoi fan sono sempre molto alte. Le sue parole hanno trovato riscontro tra i tifosi presenti, che hanno apprezzato la sua onestà e il suo impegno costante.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@juventusfc |#Danilo risponde ad alcuni tifosi presenti al J|Hotel: “Dispiace anche a me”https://t.co/r4P5dsyNP2
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 15, 2025
Serie A
Napoli, De Laurentiis esce con il massimo dall’affaire Kvaratskhelia: casse piene e occasione per Neres
Napoli, l’imminente addio di Khvicha Kvaratskhelia chiude il sipario su uno degli affari più remunerativi dell’era De Laurentiis. Disinnescato sul nascere un caso che si spegne con il benestare di tutti.
L’insofferenza è rimasta celata a lungo, ma alla fine è esplosa. Khvicha Kvaratskhelia considera da tempo concluso il suo rapporto con il Napoli e, a ore, si consumerà l’addio e l’approdo al Paris Saint Germain.
Dopo lo strepitoso anno dello scudetto, per il georgiano è iniziato un anno e mezzo complicato, che lo ha portato, prima con Calzona, e poi con Conte, nell’insolita ombra di un giocatore straordinario palla al piede.
Nasser Al Khelaifi, nel frattempo, ha servito un assist ad Aurelio De Laurentiis e alla luna storta del numero 77, con il club che incasserà tra i 70 e i 75 milioni dalla cessione più remunerativa degli ultimi anni.
Il patron azzurro, così, accontenta Kvara, attirato dai milioni degli sceicchi e, nel contempo, serve un assist ad Antonio Conte, che da tempo ha investito David Neres dell’eredità lasciata libera là davanti.
L’ex Benfica potrà ora ripagare la fiducia estiva della società, che in lui vede quella spina nel fianco che Kvara fu con Luciano Spalletti.
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