Serie A
Hellas Verona – Inter 0-6, lunapark nerazzurro al Bentegodi I Le pagelle
Hellas Verona-Inter 0-6, partita senza storia e vittoria schiacciante per i nerazzurri. Le pagelle della squadra nerazzurra.
Handanovic 6: non ha molto lavoro, ma quel poco lo svolge molto bene. Non corre grossi pericoli.
D’Ambrosio 6: gli spazi che concede l’Hellas lo spingono in avanti più dell’abituale (dal 58′ Darmian 6: entra a gara già in cassaforte).
De Vrij 7: non deve forzare mai la marcatura, serata tranquilla e serena.
Acerbi 7: l’avversario non preoccupa più di tanto, lui si concede un assist per Dzeko.
Dumfries 6: buona partita dell’olandese, alla ricerca di riscatto dopo un periodo non brillante. Forse poteva spingere un po’ di più (dal 65′ Zanotti 6: entra nella partita giusta, il ragazzo ha coraggio).
Mkhitaryan 7: sempre sarto del gioco là in mezzo, questa volta ancora più offensivo del solito. A referto anche un assist (dal 64′ Gagliardini 6: si posiziona al centro e attende lo scorrere dei minuti, dato il match abbondantemente chiuso).
Brozovic 7,5: non sbaglia nemmeno un pallone. Sembrava essersi rabbuiato dopo l’infortunio, sta dimostrando di essere tornato (dal 78′ Asllani sv).
Calhanoglu 8: la parabola morbida che scavalca Montipo’ è qualcosa che sa di lana caprina. Disegna con precisione chirurgica palloni deliziosi per i compagni.
Dimarco 7: sulla fascia non lo prende nessuno. Cross, corsa, chilometri e furore agonistico (dal 58′ Bellanova 6: nulla di particolare, se non il suggerimento per il gol del 6-0).
Dzeko 8,5: sembrava avviarsi verso un finale di stagione da comprimario. Torna a ruggine con una doppietta che scaccia i dubbi sulla sua affidabilità.
Lautaro 8: il Toro sta vivendo un momento on fire, per dedizione alla squadra e cinismo in area di rigore. Incubo della difesa scaligera. Non perfetto, ma si avvicina molto a un concetto da zero errori.
Simone Inzaghi 8: massiccio turnover, ma questa volta va tutto alla grande. Lukaku può stare sereno in panchina, ad osservare una sestina sulla ruota di Verona che lascia i nerazzurri volare da soli al quarto posto. Dentro il rush finale in forma notevole.
Serie A
Genoa, guai giudiziari per 777 Partners e A-Cap
La 777 Partners (proprietaria del Genoa) e la A-Cap (sua principale creditrice) rischiano di affrontare importanti problemi di tipo giudiziario.
In campionato è a +3 sulla zona retrocessione, dopo la vittoria per 2-0 in casa dell’Udinese, e si prepara ad ospitare il Torino nell’incontro in programma sabato 7 dicembre alle 15. Fuori dal campo però il Genoa potrebbe essere protagonista di vicende giudiziarie, che riguardano i suoi proprietari della 777 Partners.
Genoa, accuse di tipo giudiziario per 777 Partners e A-Cap
Il portale norvegese Josimar riporta che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe accusato la A-Cap, principale creditrice della 777 Partners, di frode su larga scala e riciclaggo di denaro. Inoltre tre delle cinque compagnie assicurative che compongono la A-Cap avrebbero il divieto di sottoscrivere ulteriori polizze dal prossimo 1 gennaio, per possibile mancanza di copertura degli eventuali premi assicurativi.
L’accusa genererebbe conseguenze anche sui club calcistici gestiti dalla 777 Partners a cui la A-Cap avrebbe fornito capitale di provenienza illecita. Uno di questi club è il Genoa, che rischia quindi di avere una grossa gatta da pelare all’interno della società.
Serie A
Juventus, Buffon ricorda il 2006: “Calciopoli? Conservo le medaglie…”
Il capo-delegazione della Nazionale, Gianluigi Buffon, ricorda il periodo di Calciopoli e di restare anche in Serie B con la Juventus.
In un’intervista a Juventibus, l’ex portiere della Nazionale e della Juventus e oggi capo delegazione degli azzurri, Gianluigi Buffon, ricorda la triste estate del 2006, con Calciopoli e la conseguente retrocessione dei bianconeri in Serie B: nonostante il trionfo azzurro a Berlino.
Juventus, Buffon “In Serie B con la Juve per riconoscenza. Calciopoli? Conservo le medaglie…”
In un’intervista rilasciata a Juventibus, il capo-delegazione della Nazionale, Gianluigi Buffon, ripercorre la calda estate del 2006, non solo il trionfo mondiale a Berlino con la Francia ma anche Calciopoli e la Serie B con i bianconeri.
Ma Gigi è stato riconoscente nei confronti della società bianconera, tanto di aver chiesto la decurtazione dell’ingaggio pur di rimanere alla Juve: “Se volete rimango e mi potete togliere il 15% dello stipendio. Si doveva sgombrare il campo da equivoci, mi tolgo i soldi a me non frega nulla, lo faccio per la gente, perché credo sia giusto. Vi dimostro con i fatti che la riconoscenza c’è” ha dichiarato.
Poi Buffon è tornato sui processi di Calciopoli e sulle sentenze, in particolar modo gli scudetti: che sente suoi visto che li ha vinti in campo e non nei tribunali: “Mi sono sempre concentrato su quello che ha detto il campo, il fatto che quei campionati che sono stati oggetto di discussione li ho vissuti come protagonista e con i miei compagni come squadra da battere. Ho ancora quelle medaglie, io ci sorrido sopra, io so quello che è successo in campo e chi ha meritato ed è stato più bravo”.
Infine, sempre su quella tormentata estate, nonostante il trionfo mondiale la testa era sempre alla Juventus e ciò che accadeva nei tribunali: “Per me è stata un’umiliazione, essere chiamato in causa, essere chiamato in discussione. Si può dire di tutto di me, ogni tanto faccio cose non ordinarie, ma su alcune cose non toccatemi perché toccate quello sbagliato. Quei fatti lì mi fecero male, mi sono sentito umiliato e strumentalizzato da una giustizia che non voleva fare giustizia ma solo infangare gratuitamente” ha concluso.
Serie A
Juventus, che succede a Koopmeiners? La situazione
La Juventus, come Koopmeiners, si trova in una situazione complicata: tra eccessiva speculazione tattica e risultati che tardano ad arrivare.
La Juventus, ad oggi, non ha ancora perso una partita in campionato, ma è anche vero che imbattuti non vuol dire per forza punti. Infatti, la squadra attualmente non si trova in linea con le aspettative di inizio campionato. Aspettative che vedevano come obbiettivo minimo fissato dalla dirigenza il quarto posto: aspettativa che, seppur ancora raggiungibile, non sembra più cosi scontata.
Il bilancio delle ultime 10
Il grande problema della Juve è da ricercarsi nella mancanza di riferimenti. Sia in difesa che in attacco, passando per gli infortunati. Da un Koopmeiners che non la tocca mai ad un Yildiz schierato come mediano, fino al vuoto in difesa lasciato da Bremer.
Nelle ultime 10 tra campionato e coppe sono arrivate solo 3 vittorie, un numero troppo basso se teniamo conto delle grandi spese fatte sul mercato e del calibro dei giocatori acquistati. Uno su tutti Teun Koopmeiners. Il giocatore rincorso tutta l’estate da Giuntoli, che decise di fare carte false pur di venire alla Juve, ma che, fino ad ora, non è valso i sessanta milioni spesi per portarlo in bianconero.
Lo sviluppo di Koopmeiners
Il Koopmeiners che arriva a Torino è un centrocampista totale per definizione. Reso tale da Gasperini, che lo migliorerà a tal punto da essere in grado di ricoprire tutti i ruoli del centrocampo: dalla mediana alla trequarti.
L’allenatore italiano prenderà un giocatore abituato a giocare principalmente in 2 sistemi (4-2-3-1) e (4-3-3). Nei quali ricopriva principalmente il ruolo di mediano, salvo un passaggio a difensore centrale quando (allora all’AZ) era allenato da Van Der Brom.
Il grande risultato dell’allenatore italiano fu quello di adattare il giocatore al sistema (3-4-2-1) della Dea, comprendendo e valorizzando al meglio le straordinarie doti dell’Olandese.
Non è tutto merito di Gasperini, però: Koopmeiners aveva già fatto intendere di poter giocare avanzato. Basti pensare che, nella sua esperienza all’AZ dal 2017 al 2021, è riuscito a mettere insieme in 124 presenze 43 goal e 17 assist, pur giocando in una posizione arretrata.
Le ultime 2 partite di Koopmeiners
Nelle ultime 2 uscite con la Juventus, rispettivamente contro l’Aston Villa e il Lecce, abbiamo avuto modo di vedere un Koopmeiners spaesato e spesso senza palla.
Nello specifico a Birmingham contro i Villans, il numero 8 tocca palla 39 volte, 4 volte in meno di Di Gregorio. Fattore che si ripete Domenica sera al Via Del Mare, dove, nei 90 minuti in cui è stato in campo, riesce a mettere insieme sì 20 tocchi in più ma non riesce quasi mai ad essere incisivo: a discapito di una precisone nei passaggi del 89%.
I dati di Koopmeiners
Il grande problema di Koopmeiners è da ricercare nei sui dati. Se l’anno scorso l’olandese riusciva spesso a trovare la porta, quest’anno non riesce più a farlo.
La precisione nei suoi tiri è crollata a dismisura. L’anno scorso la statistica riguardo la precisione dei tiri si aggirava intorno ai 20 punti percentuali. Al contrario, quest’anno si trova allo 0%.
Scavando più a fondo, però, verremo a scoprire che il dato appena citato è l’unico in calo rispetto alla scorsa stagione. Koopmeiners ad oggi nella Juventus tira di più rispetto allo scorso anno e questo lo porta ad un notevole incremento degli expected goals sui 90 minuti, altro dato in grande crescita.
Questi dati ci aiutano a capire che il giocatore c’è ed è pronto a sbocciare, dunque non ci rimane che aspettarlo.
La possibile svolta
Il vero problema di Koop con questa Juventus è da ricercarsi nella poca incisività data da un gioco che lo vede troppo spesso lontano dal pallone, non garantendogli il controllo dell’azione.
Il giocatore così si trova costretto ad allargarsi esternamente pur di ricevere, fattore che inevitabilmente lo porta a spostarsi dalla zona di possesso che tanto gli piace.
Presto tutto cambierà (si spera) con il ritorno di Dusan Vlahovic, che permetterà all’olandese di ritrovare centralità nel sistema e di sfruttare le tante occasioni create in area di rigore (dato dei tocchi quasi raddoppiato rispetto alla stagione 23/24) che ha avuto in queste partite.
Alessandro Nardi
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