Serie A
Hellas Verona, Lazovic è ancora indispensabile?
Il Verona ha rivoluzionato la rosa durante il mercato invernale. Darko Lazovic era sulla lista dei partenti ma è rimasto nonostante le prestazioni non esaltanti.
Hellas Verona, Lazovic al capolinea?
L’esterno serbo veste la maglia gialloblù dal 2019 e ha collezionato 153 presenze corredate da 13 gol e 28 assist.
Durante il biennio con Juric ha espresso il suo miglior calcio come quarto a sinistra nel centrocampo del Verona.
La stagione più prolifica in Serie A è stata la scorsa con 4 reti e 6 assist in 30 presenze. In quell’annata è stato anche mentore di Federico Dimarco.
Durante questi anni l’ex Genoa è stato sempre disponibile a caricarsi la squadra sulle spalle data la sua esperienza e conoscenza della piazza. Dentro lo spogliatoio ha personalità e come veterano può insegnare molto ai giovani appena arrivati.
Tuttavia, il rendimento in campo ha avuto un calo considerevole anche nelle più semplici giocate.
Il cambio di modulo può aver inciso vista la necessità di corsa e recupero difensivo per il trequartista che agisce sulla parte sinistra del campo nel 4-2-3-1 di Baroni.
Nel match con il Napoli ha avuto diverse occasioni per colpire ma le soluzioni adottate non sono state decisive.
Una prestazione negativa può capitare nell’arco di una stagione, tuttavia quelle offerte da Lazovic negli ultimi tempi non sembrano rassicurare.
Il giocatore è stato molto vicino al trasferimento nell’estate del 2022, direzione Marsiglia, mentre nell’inverno appena trascorso era in orbita Como.
Il contratto è in scadenza a giugno e probabilmente questi saranno gli ultimi mesi in gialloblù.
L’erede parla ancora serbo
L’Hellas in ogni caso ha deciso di investire su Stefan Mitrovic, esterno sinistro anch’esso serbo e proveniente dalla Stella Rossa. Può essere considerato in tutto e per tutto l’erede dell’ex Genoa.
L’inserimento accelerato del nuovo acquisto potrebbe risolvere i problemi sulla fascia sinistra.
Dal match con il Monza potrebbero esserci i primi cambiamenti nello scacchiere di Baroni.
Serie A
Inter, con Correa un amore mai sbocciato: cosa non ha funzionato?
Joaquin Correa rimane a disposizione dell’Inter, ma intanto ha già iniziato a fare le valigie: a giugno scadrà il contratto del talento argentino.
Quando l’Inter acquistò Joaquin Correa dalla Lazio nell’estate del 2021, molti tifosi avevano ancora negli occhi le sue giocate straordinarie in maglia biancoceleste. Tecnica, velocità, capacità di saltare l’uomo e di segnare gol pesanti: il Tucu sembrava l’alternativa perfetta a Lautaro Martinez.
L’illusione si rafforzò con il suo esordio, quando con una splendida doppietta da subentrato contro il Verona fece sognare il popolo nerazzurro. C’era chi non vedeva l’ora di rivederlo in campo, chi si era già innamorato del suo talento e chi pensava che l’Inter avesse finalmente trovato il tassello giusto per arricchire l’attacco. Certe volte, però, bisogna fare i conti con la realtà.
Inter, Correa tra concorrenza e discontinuità
Dal suo arrivo a Milano, Correa non è mai riuscito davvero a lasciare il segno. Certo, la concorrenza non era delle più semplici: negli anni ha dovuto competere con attaccanti del calibro di Lukaku, Dzeko e Marcus Thuram. Tuttavia, a pesare sul suo rendimento è stata soprattutto la discontinuità, un limite che lo ha accompagnato per tutta la carriera. Spesso è riuscito a dare lampi di classe e giocate da fuoriclasse, ma senza mai mantenere un livello costante di prestazioni.
Un calvario senza fine
A rendere ancora più difficile il suo percorso in nerazzurro è stato il lunghissimo elenco di infortuni. Dalla caviglia al polpaccio, dalla coscia al tendine, dal ginocchio all’anca: Correa ha avuto problemi praticamente in ogni parte del corpo.
In totale, ha saltato oltre 40 partite per noie fisiche, praticamente più di un intero campionato. Più volte ha dato l’illusione di poter tornare ai livelli visti alla Lazio, ma ogni volta che sembrava vicino a una rinascita, un nuovo infortunio lo fermava.
Inter, l’ultimo squillo di Correa e l’addio a fine anno
Dopo il prestito poco esaltante al Marsiglia, Correa è rientrato in rosa come quinta punta, dietro anche ad Arnautovic e Taremi. A fine novembre, però, nella sfida contro il Verona, aveva dato segnali incoraggianti con un gol e due assist, facendo sperare Inzaghi di poterlo recuperare come arma in più.
Ma da quel momento in poi, solo pochi minuti contro il Parma prima dell’ennesimo infortunio, stavolta al polpaccio.
Con il contratto in scadenza a giugno, il suo addio all’Inter è praticamente certo. Un matrimonio sfortunato, in cui il talento dell’argentino non ha mai avuto modo di sbocciare davvero. Le valigie sono già pronte, ma rimane viva la speranza che il futuro possa regalarci ancora sprazzi del suo talento inabissato.
Serie A
Lazio, Fabiani: “Mi criticano per Casadei, ma non accetto imposizioni su altri giocatori”
Il Direttore Sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, rompe il silenzio su Casadei e Sylla, chiarendo la sua posizione nelle trattative.
In una recente intervista, il Direttore Sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha espresso il suo punto di vista riguardo alle critiche ricevute per la gestione di determinati giocatori, in particolare Casadei e Sylla. Fabiani ha sottolineato la sua contrarietà ai “matrimoni allargati” nel calciomercato, affermando di non accettare imposizioni su giocatori che non rientrano nei suoi piani.
Lazio, la filosofia di Fabiani nel calciomercato
Fabiani ha ribadito che, se un giocatore come Sylla lo interessa, preferisce trattarlo separatamente, senza pressioni esterne. Questa dichiarazione mette in luce la sua volontà di mantenere autonomia nelle decisioni di mercato, nonostante a volte venga percepito come una persona burbera. Tuttavia, ha anche aggiunto di avere un buon senso dell’humor e della battuta, caratteristiche che lo aiutano a gestire le relazioni nel mondo del calcio.
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Fonte: l’account X di Schira
Ds #Lazio (Angelo #Fabiani): “Mi si rimprovera #Casadei, ma non sono per i matrimoni allargati. Non accetto mi si imponga anche un altro giocatore. Parlo di #Sylla: se mi interessa lo tratto a parte. A volte mi prendono per burbero, ma ho anche senso dell’humor e della battuta”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 5, 2025
Serie A
Lazio, Fabiani sull’esclusione di Pellegrini: “Decisione dell’allenatore”
Lazio, Fabiani commenta l’esclusione di Pellegrini dalla lista: “La decisione spetta all’allenatore, noi come società avalliamo le sue scelte”.
Fabiani ha chiarito la posizione della società riguardo alla recente esclusione di Pellegrini dalla lista dei convocati. Secondo quanto riportato, la decisione è stata presa dall’allenatore, con l’organizzazione pronta a sostenere le sue scelte. Fabiani ha dichiarato: “I consigli del diavolo se li mangia la volpe e io non sono il diavolo. La valutazione e l’inserimento in lista è di pertinenza dell’allenatore.” Questo sottolinea come la fiducia nel coach sia totale, con la società che offre il suo pieno supporto.
Lazio, Basic è al centro del progetto
La scelta di preferire Basic a Pellegrini è stata giustificata con una maggiore funzionalità al progetto attuale del team. Fabiani ha sottolineato che Basic si rivela più adatto alle esigenze tattiche e strategiche della squadra. Tale decisione evidenzia un chiaro orientamento verso il futuro e la costruzione di una rosa competitiva e in linea con le aspettative del club e del suo allenatore.
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Fonte: l’account X di Schira
#Fabiani su #Pellegrini fuori lista: “I consigli del diavolo se li mangia la volpe e io non sono il diavolo. La valutazione e l’inserimento in lista è di pertinenza dell’allenatore. Noi come società dobbiamo avallare quello che dice il mister. #Basic più funzionale al progetto” https://t.co/BrOm8vURnJ
— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 5, 2025
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