Serie A
Hellas Verona – Monza: probabili formazioni e dove vederla
Hellas Verona – Monza è il lunch match dell’11esimo turno di Serie A: al Bentegodi calcio d’inizio domenica 5 alle ore 12.30.
I gialloblu attendono il Monza con la necessità di fare punti, l’uscita dalla Coppa Italia in settimana, sommata agli scarsi risultati degli ultimi turni, rendono difficile il momento sulla panchina di Baroni. Il Monza di Palladino, invece, veleggia a metà classifica con 3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte.
Qui Hellas Verona
Difesa a tre per Baroni che potrebbe puntare alla doppia punta in attacco, con la coppia Djuric-Bonazzoli a dare peso alla avanzate gialloblu. Magnani, Hien e Dawidowicz saranno i tre davanti a Montipò. Sulle corsie esterne ci sono Faraoni e Lazovic.
Qui Monza
Anche per Palladino difesa a tre con Carboni, Pablo Marì e Caldirola davanti a Di Gregorio, a centrocampo Ciurria e Kyriakopoulos esterni, con Pessina e Gagliardini nel mezzo. In attacco Colombo riferimento centrale con Colpani e Vignato a supporto.
Probabili formazioni
HELLAS VERONA (3-5-2): Montipò; Magnani, Hien, Dawidowicz; Faraoni, Folorunsho, Hongla, Duda, Lazovic; Bonazzoli, Djuric
MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; A. Carboni, Pablo Marì, Caldirola; Ciurria, Pessina, Gagliardini, Kyriakopoulos; Colpani, Vignato; Colombo
Dove vederla
Hellas Verona – Monza di domenica 5 novembre alle ore 12.30 sarà visibile sia su Sky che in streaming su DAZN. Sempre via internet sarà possibile seguirla attraverso l’app, sempre per abbonati, NOW.
Serie A
Torino, Vanoli: “A Marassi sfida difficile, ma questi punti diventano oro”
Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida contro il nuovo Genoa di Vieira.
Paolo Vanoli, allenatore del Torino, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della delicata trasferta di Genova contro il nuovo Grifone di Vieira. Il club granata dovrà cercare di trovare la vittoria per scacciare una crisi che dura oramai da più di un mese e mezzo: solamente quattro punti conquistati nelle ultime nove giornate di Serie A e soprattutto un solo goal messo a segno.
Torino, le parole di Vanoli
Come sta la squadra?
“Bene. Abbiamo avuto qualche affaticamento con Ciammaglichella e Balcot, ma niente di grave: vedremo se potranno venire con noi. Karamoh ha avuto un virus ieri ma è recuperato”.
Che partita sarà?
“Sono punti importanti e pesanti in uno stadio difficile. Dovremo usare la testa con voglia di vincere, adesso questi punti diventano oro”.
Un giudizio su Vieira?
“Ho guardato tante partite dello Strasburgo, dove allenava l’anno scorso. Qui ha fatto solo due gare, domenica sono rimasti 11 contro 10 dopo pochi minuti. Sta facendo un grande lavoro”.
Rientra Ilic?
“No, è in fase di recupero. Ha avuto un problema al flessore”.
Mancano giocatori di carisma in attacco?
“No. Quando ho detto che nel secondo tempo contro il Napoli dovevamo stressare di più la difesa avversaria, significa mettere più palloni in area ed essere pronti nei tiri da fuori. Nel primo tempo abbiamo avuto tre grandi occasioni, anche se Meret non ha fatto parate. Colpo di testa di Adams, l’occasione di Coco, anche altre occasioni di Sanabria ma non abbiamo impegnato il portiere. Siamo stati bravi ad avere pazienza, ma senza stressare la loro difesa. Voglio più cross, abbiamo attaccanti che non hanno struttura ma scelta di tempo”.
Utilizzerà Vlasic dal primo minuto?
“I punti contano, la classifica dice questo indipendentemente da chi gioca. Chi entra o chi subentra deve dare il contributo, sono punti importanti”.
Cosa significa per Adams avere o non avere Zapata? Non ha più segnato da quando Duvan si è fatto male…
“Dobbiamo imparare che Zapata non c’è: volevo portarlo in conferenza, ma non c’è. Darsi responsabilità in più e trovare qualche idea diversa: Zapata non c’è più, dobbiamo dare altre soluzioni e devono essere più presenti nei tiri da fuori. Contro il Napoli Adams e Sanabria hanno avuto occasioni importanti”.
Come mai Zapata non è qui? Era una bella idea…
“Ho sempre detto che è un grande giocatore e un grande uomo, vuole stare vicino alla squadra ed è molto bello. Non penso però che venga a Genova, ha un percorso riabilitativo da fare”.
Come sta vivendo questa situazione? Tante sconfitte ma fiducia in lei, tanti ex che dicono che lei non ha colpe e anche una società che le sta vicino
“Da quando sono arrivato, ho sentito tantissima fiducia da parte del club e anche da parte dei tifosi. Sono onesto e sincero con me stesso, so che i risultati sono molto importanti: sono il primo a mettermi in gioco, questa situazione non mi piace. La società mi lascia solo? E’ sbagliato, le cose non sono mai cambiate: il ds è sempre al campo…”
Però ogni tanto avere un dirigente che si confronta con i giornalisti…
“Non avevo capito. Su questo non posso rispondere, è la società che deve decidere cosa fare”.
E’ un po’ la partita della paura?
“La provo ogni giorno, ma è un sentimento positivo che mi fa rendere di più. Devi essere capace di vivere i vari momenti della partita”.
Ha ricevuto un feedback sulle riunioni in società per il mercato?
“Ho avuto anche io un incontro con Cairo e Vagnati in settimana. E’ giusto non parlare di mercato, ma va pianificato”.
Si parla di difesa a quattro: è una prospettiva su cui sta lavorando?
“Non sono integralista. L’anno scorso ho fatto la cosa inversa, da quattro a tre. Non so perché Vieira abbia cambiato modulo, io guardo in casa mia. Per noi può essere una soluzione, poi è una decisione mia”.
Ha chiesto qualche giocatore per gennaio?
“E’ brutto parlare adesso, ho una rosa. Tutti gli allenatori parlano di mercato anche per ciò che è successo con Zapata. E’ stata una bella chiacchierata per capire le mie idee: oggi è più importante il Genoa, siamo focalizzati sul campo”.
Ha trovato una quadra in difesa? E sta cambiando qualcosa nelle gerarchie sugli esterni con Vojvoda in risalita?
“Quando hai una rosa a disposizione, è giusto sfruttare il momento positivo di un giocatore. Io ho fatto il quinto, è un ruolo dispendioso e devi avere alternative. Difesa? Tu la cambieresti?”
Durante l’incontro con Cairo avete parlato anche di voci di cessione della società?
“Quando parlo con il presidente, non entro in questi discorsi. Io penso a fare bene dal punto di vista tecnico-tattico: sono focalizzato su ciò che posso migliorare”.
Quando si aspetta i rinforzi? Primi 10 giorni, metà, alla fine di gennaio?
“Non lo posso sapere…Non ho la bacchetta magica: il mercato di gennaio è particolare, devi individuare determinate caratteristiche. Sarà compito del direttore se ci sarà possibilità di arrivare ai giocatori il prima possibile”.
Sosa era arrivato con determinate aspettative, ora non lo stiamo più vedendo…che momento sta vivendo?
“Deve essere sereno e dare di più. So cosa mi può dare, lo deve dare. E’ un giocatore che può dare di più e deve dare di più”.
Ciammaglichella è una risorsa?
“Vale per tutti i giovani che si allenano con me. In prospettiva futura, ho dimostrato quando siano importanti i giovani. Ma è sempre la stessa paranoia…I giovani non sono quelli che fanno la differenza, ma credo in loro ed è una soddisfazione veder esordire un giovane”.
Firma per un pareggio?
“No. Nella mia vita sono sempre sceso in campo per provare a vincere. Nella partita, bisogna anche saper non perdere”.
Serie A
Empoli, Esposito è la rivelazione. E si guadagna attenzioni
Contro la Fiorentina l’Empoli ha superato a pieni voti la prova: tra i giocatori che hanno spiccato, Sebastiano Esposito. L’Empoli pensa al riscatto.
L’Empoli, rivelazione della stagione e qualificato ai quarti di Coppa Italia, ha trovato in Sebastiano Esposito il suo uomo simbolo.
Il fantasista classe 2002, dopo esperienze altalenanti tra estero e Serie B, sta brillando in Toscana con 4 gol tra Serie A e Coppa Italia, incluso il rigore decisivo contro la Fiorentina. Dei rigori Esposito è un esperto: tra giovanili e Prime Squadre ne ha calciato ben 20, andati tutti a segno.
Infallibile dal dischetto, il giocatore è già un obiettivo di riscatto per l’Empoli, che punta ad acquisirlo a titolo definitivo, dall’Inter, dal quale era arrivato in prestito per 5 milioni di euro lo scorso luglio.
Accanto a lui, brillano altri giovani talenti come Emmanuel Ekong, a segno contro Torino e Fiorentina, e Jacopo Seghetti, portiere classe 2005 che si è guadagnato il posto con prestazioni eccellenti.
Con una rosa giovane e promettente, l’Empoli si conferma una delle sorprese più affascinanti della stagione.
Serie A
Guida: “L’ignoranza non poteva fermare la mia passione”
L’arbitro Marco Guida ha rilasciato un’intervista dopo l’ennesimo episodio di violenza in campo avvenuto nel Lazio: “Va combattuto a livello sistemico”.
Nello scorso weekend è andato in scena su un campo di terza categoria laziale l’ennesimo episodio di violenza sugli arbitri. Questo ha provocato lo stop di una giornata per tutti i campionati dilettantistici a causa dello sciopero di questa categoria di lavoratori. Di questo tema ha parlato in un’intervista al Corriere dello Sport l’arbitro di Serie A Marco Guida, il quale ha espresso la sua vicinanza e solidarietà alle persone vittime di questo fenomeno e ha parlato di qualche suo evento passato.
In segno di protesta, tutti i fischietti italiani delle categorie professionistiche in questo weekend scenderanno in campo con un segno nero sul volto, a sottolineare l’importanza di questi ignobili fatti che spesso vengono trascurati ed ignorati.
La solidarietà di Guida
Il rappresentante degli arbitri ha aperto la sua intervista promuovendo un cambiamento del sistema ed esprimendo la sua vicinanza agli arbitri coinvolti: “Va combattuto a livello sistemico, è il sistema calcio che deve trovare, insieme, le armi per battere un fenomeno odioso come questo. Sciopero nel Lazio? Hanno tutta la solidarietà del mondo dell’AIA, oggi ancora di più.
E voglio dire a tutti quei ragazzi che, ovunque, si trovano alle prese con una violenza perpetrata ai loro danni, che la CAN, tutta la CAN, è al loro fianco e a fianco del CRA Lazio. Scenderemo in campo con questo segno nero sotto gli occhi, la testimonianza della vicinanza degli arbitri di vertice alla base. Non sono soli”.
L’esperienza sui campi regionali
In seguito, ha parlato di una sua esperienza sui campi non professionistici che comunque non gli ha fatto perdere la passione: “Rischiai uno schiaffo, Eccellenza campana, a Saviano. Ma in quell’occasione, uno dei miei due assistenti fu colpito da un calcio in pancia, lo portammo in ospedale per problemi alla milza. Quell’episodio era figlio dell’ignoranza e l’ignoranza non poteva fermare la mia passione”.
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