Serie A
Hellas Verona, Sogliano: “La salvezza è molto difficile. Su Ngonge…”
Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW toccando molti temi relativi al club.
Hellas Verona, le parole di Sean Sogliano
Il direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano, ha rilasciato una lunga intervista toccando molti temi relativi al club scaligero.
Di seguito, le parole del direttore sportivo del club scaligero: “Sono risultati che nell’ottica di una lotta salvezza molto difficile sono importanti, soprattutto per dare morale a una squadra che ultimamente sta raccogliendo poco.
Nella gara di Udine ci sono stati errori e ingenuità da parte nostra. I giovani stanno giocando tanto, la difesa era composta da quattro ragazzi molto giovani e sbagliando si deve crescere.
Raggiungere un pareggio a Udine facendo tanti gol è importante e penso che questo punto sia fondamentale per il morale e per la squadra”.
Baroni viene messo spesso in discussione: sta facendo il massimo?
“L’ho già detto tre o quattro settimane fa. Venire ad allenare il Verona quest’anno non era facile.
Raggiungere la salvezza in uno spareggio è stato come vincere uno scudetto e dopo aver centrato un risultato del genere non è mai facile ripartire. Secondo me abbiamo lasciato per strada tre o quattro punti che sono dentro a questa squadra.
Erano alla nostra portata, ma sono convinto che questi risultati, come quello di Udine e quello contro il Lecce, ci faranno trovare orgoglio, dignità e carattere”.
Qualche parola in più su Baroni?
“Siamo tutti in discussione, anche l’allenatore. Il cambio di gioco e di modulo penso che lo senta di più.
Lo aiuteremo ma poi lo sa benissimo: i punti servono. A noi va bene anche continuare partita per partita. La lotta salvezza è molto difficile”.
Classifica corta: cosa pensa?
“Sarà difficile salvarsi, sono tutte squadre competitive. Tanti club si sono rinforzati, le neopromosse sono neopromosse tanto per dire.
A parte il Frosinone che sta facendo un grandissimo campionato e in pochi se lo aspettavano, penso che Genoa e Cagliari siano due società importanti, che sono abituate a stare in Serie A. È un campionato dove sarà difficile arrivare alla salvezza, ma ci proveremo fino alla fine”.
Si aspettava uno Ngonge così?
“L’ho detto a inizio anno che vedevo un ragazzo che sta crescendo sotto tutti i punti di vista, anche caratteriale e comportamentale. Si allena bene e ha voglia di emergere.
Sono convinto perché lo vedo tutti i giorni, a volte riesce a essere decisivo, altre no, ma è così anche per i campioni. È un giocatore importante, ogni partita è un esame e sarà sempre più difficile”.
Qual è il suo ruolo ideale?
“Può ricoprire più ruoli, ha caratteristiche simili a Berardi, uno che ha dimostrato di essere un campione. Ngonge deve migliorare e fare tanti gol e spero che ne faccia tanti, perché a noi servono”.
L’obiettivo a gennaio è trattenerlo?
“Sappiamo tutti qual è la situazione del nostro club, vogliamo salvarci ma guardando anche al punto di vista amministrativo, alle necessità che ci sono.
Dobbiamo pensare a fare più punti possibile fino al mercato, poi vedremo che cosa succederà”.
È stato importante anche trattenere un giocatore come Hien.
“Per una casualità abbiamo avuto tre difensori centrali infortunati. Hien ha fatto un’ottima stagione l’anno scorso ma deve riconfermarsi.
Il calcio è tremendo certe volte, è un ottimo giocatore ma deve far vedere che sa ripetere la stagione passata”.
Sul mercato di gennaio cosa pensa?
“Siamo abituati a fare di necessità virtù, faremo ancora così a seconda delle linee societarie che ci saranno. Certo che fare un po’ di punti in queste partite che mancano al mercato ci aiuterebbe molto”.
Sabato la Lazio.
“L’anno scorso hanno fatto un grande campionato, sono agli ottavi di Champions e sono una squadra molto forte. Sabato sarà una partita molto difficile, contro giocatori di livello molto alto”.
Chi è la sorpresa del campionato?
“La risposta è facile, nessuno si aspettava che il Frosinone facesse tanti punti e buonissime prestazioni. I loro punti sono meritati, nessuno te li regala in Serie A. Penso che sia questa la squadra che mi ha sorpreso.
Tra le altre dico il Bologna e la Fiorentina, due squadre che sono in grado di fare partite importanti. Trovare la continuità non è facile nel nostro campionato”.
Parlando di Nazionale, perché facciamo fatica a trovare un grande attaccante?
“Non è un problema di poca qualità, ne parliamo solo dopo le sconfitte. Quello che posso dire è che la prima cosa che mi viene in mente è che in Serie A ci sono pochi italiani e questa cosa fa riflettere.
Questo dipende da tante cose, dalle opportunità che arrivano dall’estero e da altri fattori. Se gli italiani giocano poco poi è chiaro che facciano difficoltà in determinate partite.
Ci sono tanti stranieri, la cosa è difficile da risolvere. Se ci fosse un numero fisso di italiani da mettere in campo probabilmente anche il mercato italiano sarebbe differente”.
Le seconde squadre possono aiutare?
“Sì, si allenerebbero i giovani a giocare con i grandi”.
Serie A
Hellas Verona-Lazio, curiosità e statistiche
La partita Hellas Verona-Lazio, valida per la 21° giornata di Serie A, si giocherà domani alle ore 18 allo Stadio Bentegodi di Verona.
La partita Hellas-Verona-Lazio si giocherà domani alle ore 18 allo Stadio Bentegodi. I veneti sono 17° posto in classifica , mente i biancocelesti sono al 4°posto in classifica, in piena zona Champions League.
Hellas Verona-Lazio, curiosità e statistiche
La partita tra il Hellas Verona e la Lazio si preannuncia alla vigilia una partita importante per entrambe, i gialloblù in chiave salvezza, i biancocelesti per continuare sognare il traguardo Champions League.
La Lazio è imbattuta in 16 delle ultime 18 sfida con il Verona, con 10 vittorie e 6 pareggi. L’ultima vittoria dei veneti risale al 24 ottobre del 2021: vittoria per 4 a 1 con Igor Tudor in panchina.
Una curiosità particolare è quella dei cartellini estratti dall’arbitro, con Verona e Lazio guidare questa speciale classifica in Serie A: i biancocelesti sono in testa con 55 cartellini e gli scaligeri con 53. Per l’esattezza, sono 51 gialli e 4 rossi per i laziali, 47 gialli e 6 rossi per i veneti.
Per quanti concerne i gol, Lazio e Verona sono insieme all’Atalanta, le squadre con più reti realizzate da giocatori subentrati dalla panchina: in questa stagione, per i biancocelesti 10 gol mentre i veneti 6 gol.
Questa partita è la sfida numero 56 in Serie A: 22 vittorie della Lazio, 13 del Verona e 20 pareggi. Il punteggio che ricorre tra le varie sfide è 1 a 1, registrato in 12 occasioni, l’ultima 9 dicembre 2023 con gol Zaccagni ed Henry.
La Lazio è la formazione contro cui Diego Coppola ha disputato più incontri in Serie A: sei divisi in 526 minuti. Il numero 42, inoltre, è il calciatore gialloblù che vanta più duelli aerei vinti (56), più respinte difensive (75) e intercetti (35)nel torneo in corso.
Amin Sarr ha esordito in Serie A proprio contro la Lazio nel match d’andata giocato il 16 settembre scorso. L’attaccante classe 2001 ha realizzato 3 gol in 14 presenze in questo campionato, tutti segnati fuori dallo Stadio Bentegodi.
La Lazio è la squadra contro cui Grigoris Kastanos ha preso parte a più reti in Serie A: 3, frutto di un gol e due passaggi vincenti, incluso quello per la rete di Tengstedt nel match d’andata contro i biancocelesti.
Serie A
Napoli, Manna: “Kvaratskhelia ha chiesto di andarsene”
Napoli, Khvicha Kvaratskhelia lascia il club dopo aver chiesto la cessione, nonostante trattative per un rinnovo contrattuale complesso.
Napoli, la decisione di Kvaratskhelia
Khvicha Kvaratskhelia, il talentuoso esterno georgiano, ha deciso di lasciare il club, una scelta che ha sorpreso molti appassionati di calcio. Secondo quanto detto da Manna, direttore sportivo del club partenopeo, il giocatore avrebbe espresso la volontà di partire, interrompendo le trattative per un rinnovo contrattuale che si stavano rivelando complicate. Le divergenze tra le aspettative salariali di Kvaratskhelia e l’offerta del club sembrano aver portato a una decisione inevitabile.
Napoli, e ora per il futuro?
Oltre alla situazione di Kvaratskhelia, il club sta valutando potenziali movimenti di mercato, tra cui l’acquisizione di Garnacho. La dirigenza sta attualmente esaminando le opzioni disponibili per rafforzare la squadra e colmare il vuoto lasciato dalla partenza del georgiano. Le decisioni prese nei prossimi giorni potrebbero influenzare significativamente la formazione del team per la prossima stagione.
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Fonte: l’account X di Schira
#Manna: “#Kvaratskhelia ha voluto andar via chiedendo la cessione, stavamo lavorando sul rinnovo complicato ma eravamo ben indirizzati. Forse le aspettative sue ed il nostro livello salariale non coincidevano, la scelta era obbligata. #Garnacho? Stiamo facendo valutazioni, è un…
— Nicolò Schira (@NicoSchira) January 18, 2025
Serie A
Milan, Conceicao: “Dobbiamo avere fame. Mercato? Stiamo parlando con la società”
Il tecnico del Milan, Sergio Conceicao, ha parlato in conferenza stampa al termine della sconfitta nel big match contro la Juventus di Thiago Motta.
Arriva la prima sconfitta di Conceicao sulla panchina del Milan. A condannare i rossoneri le reti dei bianconeri Mbangula e Weah. Il tecnico portoghese, al termine della sfida, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la sconfitta dei suoi.
Milan, le parole di Conceicao
Dipende anche dal fatto di avere pochi ricambi in certi ricambi e dalla fatica? Una reazione che non c’è stata…
“Nel primo tempo è stata una partita equilibrata, abbiamo avuto più occasioni. Poi nel secondo tempo la Juve ha avuto più voglia di vincere, più fame. Potevamo prendere anche un altro gol ad inizio ripresa perché vogliamo giocare in uscita dentro l’area con la pressione dell’avversario: sono cose che non capisco. Ma sono io il responsabile, l’allenatore. Il primo passo per vincere una partita è voler vincere”.
E quindi il Milan non ha avuto voglia di vincere?
“È quello che dico io. Ma quale stanchezza, ma quale benzina, ma dai su. I giocatori hanno tutto per recuperare dalle partite precedenti, dobbiamo avere a casa il frigo vuoto per avere più fame”.
Quanto sei preoccupato, o stimolato, dalla caratteristica di questa squadra che ha difficoltà nel mettere quel qualcosa in più?
“È proprio quello. Ho avuto piccole squadre quando ho iniziato ad allenare 13 anni fa, ho avuto squadre che a livello tecnico non erano granché ma avevano una fame e una voglia incredibile. Nella vita è così, dobbiamo avere obiettivi per crescere. Una volta arrivati al Milan dobbiamo volere ancora di più perché dobbiamo continuare successo, fame, voglia con gli obiettivi personali per arrivare a fine carriera ed essere orgogliosi di quanto fatto.
Quello che vedo non è nuovo, lo sentivo prima perché ho seguito praticamente tutte le partite del Milan. Sono io che devo cambiare atteggiamento e mentalità dei giocatori. Io sono il responsabile, io sono l’allenatore e io mi prendo la responsabilità di questa sconfitta perché non sono stato bravo all’intervallo con questo calo poi nel secondo tempo. Ok, se sbagliamo gol e l’avversario è stato bravo va bene. Ma quando ci mancano altre cose per me è difficile, sono io come allenatore che devo cambiare la situazione”.
Nei momenti di difficoltà, con tante assenze, non sono i giocatori più rappresentativi a dover dare qualcosa in più come Theo e Leao?
“Sì ma non possiamo secondo me appoggiarci sempre sui giocatori più esperti. Gli altri hanno le loro responsabilità, non è che possiamo mettere tutto il peso sulle spalle di Theo, Leao e Mike, non è giusto. Ci sono anche gli altri e non si possono nascondere. È il calcio ed è la vita. Ho giocato per 25 anni e so com’è, che in questi momenti di difficoltà escono quelli che hanno più esperienza e più maturità. Ma nessuno si deve nascondere.
Dobbiamo guardarci negli occhi e vedere come possiamo fare di più, io per primo, e come cambiare questa situazione. Non è una situazione che siamo una squadra tecnicamente non al livello delle altre grandi in Italia, o non è che a livello fisico non possiamo arrivare ad un momento importante con tutti al top, a livello di organizzazione non è che non possiamo arrivare a livelli alti. Dopo c’è anche un’altra parte che per me è la cosa più importante. Se non hai la base, la voglia, la fame, la voglia di vincere la partita e ogni duello, come se ogni duello fosse decisivo: qua manca questo. E io come allenatore mi prendo questa responsabilità per cambiare questa situazione”.
Sul mercato?
“Stiamo parlando con la società. Se avete visto i cambi della Juve sono diversi rispetto ai nostri ragazzi. Sono anche entrati bene, ma non voglio trovare delle scuse. Non manca la benzina, perchè siamo a gennaio e dobbiamo giocare. Io non trovo scuse sul mercato. Ovviamente vorrei qualcosa in più e ne stiamo parlando a gennaio”.
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