Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Abbiamo un esercito di tifosi che chiede sudore e sacrificio. Avrei firmato col sangue per arrivare qui. Sul mercato…”
![hellas Verona zanetti](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/06/media-1-e1718270170682.jpeg)
Paolo Zanetti ha parlato nella conferenza stampa di presentazione da nuovo allenatore dell’Hellas Verona. Si è soffermato su modulo e mentalità.
Indice
Hellas Verona, le parole di Zanetti
“Sono partito dal basso. Se otto anni fa mi avessero detto che sarei diventato l’allenatore del Verona avrei firmato con il sangue. Qui c’è un esercito dietro e sono i nostri tifosi. Il mio calcio è fatto di sudore, di sacrificio. L’Hellas Verona per chi viene da fuori è questo”.
Il trequartista giusto per l’Hellas Verona?
“I trequartisti sono importanti per tutte le squadre. Ho delle cose importanti per me, senza palla ma anche quando ce l’ho. E il pallone mi piace tenerlo perché sprechi meno energia. Mi piace il calcio verticale, ma non mi piace buttare via il pallone “.
Mercato?
“Ora siamo primordiali. Non ho chiesto giocatori, ho chiesto caratteristiche. Con Sogliano abbiamo la stessa visione. Prenderemo giocatori poliedrici come Harroui“.
![](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2023/07/Harroui-1024x802.jpeg)
Abdou Harroui
Porte girevoli?
“Ne ho già parlato con i ragazzi. Chi veste la maglia deve mettere tutto al 100 per 100. Bisogna rispettare la società e lo si fa col lavoro”.
Rivalsa con l’Hellas Verona?
“Succede nel calcio. Abbiamo fatto 43 punti che a Empoli sono un’impresa. Ho voglia di fare bene. A Verona mi sento il serpente nella pancia, non sono qui per soldi”.
Errori?
“Dopo i 43 punti forse non ho tramesso quello che avrei dovuto. Mi sono guardato dentro. Ho guardato ai miei errori non agli alibi (e ne avevo)”.
Rapporto con Sogliano
“Trasparente. Sean è un libro aperto. Dice tutto in faccia, non come chi ti dice che sei il più forte del mondo e poi ti manda via alla quarta giornata”.
Serie A
Juventus, Adzic: “La Juve? Il miglior club italiano”
Il giovane trequartista della Juventus ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in ritiro. Leggi con noi le parole di Adzic.
Il nuovo acquisto della Juventus ha parlato, dal ritiro a Herzogenaurach, sulla sua nuova esperienza in bianconero. Nei giorni scorsi lo stesso Thiago Motta ha speso parole importanti per il giovane 2006.
Adzic con Giuntoli
Juventus, le parole di Adzic
Il neoacquisto bianconero, aggregato subito alla prima squadra per la tourneè in Germania, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti. Il giovane trequartista montenegrino si ispira ad un altro ex bianconero, Zinedine Zidane.
Di seguito le parole di Adzic:
Le tue prime impressioni sulla Juventus?
“E’ una sensazione incredibile, la Juventus è il più grande club italiano sicuramente. Uno dei più grandi nel mondo. Per me è una sensazione davvero incredibile”.
Sulle parole di Thiago Motta?
“Ecco, ho visto sui media. Vogliono dire tanto per me le sue parole perché è una leggenda, un grande ex giocatore così che parla di me in questo modo è una sensazione incredibile. Arrivo da un piccolo paese, incredibile. Sono soddisfatto”.
A chi ti ispiri?
“Messi è il mio idolo. Ma alla Juventus Zinedine Zidane. Incredibile”.
Il tuo obiettivo per questa stagione?
“Per questa stagione è molto importante crescere e migliorare. Andare giorno per giorno ed essere migliore. E’ la cosa più importante”.
Un messaggio per i tifosi?
“Ce l’ho. Voglio solo dire: grazie, per la loro accoglienza. Darò il meglio per ricambiarla sul campo”.
Come mai hai scelto la Juve?
“E’ semplice. E’ il più grande club in Italia come ho detto, uno dei più grandi nel mondo”.
Che giocatore sei?
“Non è compito mio descrivermi. Ma sono Adzic“.
Cosa ti ha detto Vucinic della Juve?
“Non ho parlato con lui, penso che parlerò con lui. Quando torno in Montenegro sicuro”.
Il tuo ruolo preferito?
“Gioco dove vuole il mister. Per me è centrocampista offensivo, ma posso giocare anche da centrocampista centrale”.
Serie A
Genoa, Badelj promuove Gilardino: “Mi capisce”
Intervenuto dal ritiro di Moena, Milan Badelj fa il punto della situazione sul suo Genoa. Spiega le qualità umane di Alberto Gilardino e di che ruolo può avere Mateo Retegui.
Si rivede Milan Badelj nel ritiro di Moena. Il giocatore del Genoa è tornato ad allenarsi con la squadra, rilasciando delle dichiarazioni a fine allenamento. Badelj ha parlato di molte cose. Ha così iniziato: “Ho avuto due giorni di febbre, ma adesso sto bene. Molto bene, i ritiri vanno sempre bene in generale. I ragazzi si vedono dopo un po’ di tempo quindi c’è anche allegria e ognuno di noi non vede l’ora di tornare a lavorare, anche se ci piacciono le vacanze. Stare insieme è anche bello, i rapporti si uniscono ancor di più. Questo ritiro qui è andato anche sopra la media, l’80 o 90% dei ragazzi dello scorso anno sono rimasti. Non abbiamo iniziato, abbiamo continuato. Questo è molto importante”.
Genoa, Badelj promuove Gilardino: “mi capisce”
Badelj prosegue parlando di Mateo Retegui: “Siamo contenti sia partito prima, la prima partita ufficiale è il 9 agosto e siamo già al 24 luglio. Meno male che è arrivato. Differenze rispetto allo scorso ritiro? Abbiamo continuato come abbiamo finito, non come eravamo l’anno scorso in questo momento. Anche negli allenamenti potete vedere più qualità”.
LA GRINTA DI MATEO RETEGUI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Badelj ha poi parlato del rapporto con il mister Alberto Gilardino. Ha così spiegato: “L’allenatore è il responsabile, poi ci sono due o tre giocatori che hanno più esperienza e hanno le responsabilità in campo. Gila l’ho avuto anche come compagno di squadra e per me era un onore avere un Campione del Mondo in squadra con me. Ora avendolo come allenatore a me aiuta tanto. Mi capisce e già lì la mia confidenza sale, mi permette di giocare più libero e di fare qualche errore anche negli allenamenti, dove cerco di andare oltre. Lui capisce e io capisco che lui lo capisce. Si crea questa sintonia. Lui ha questo, non solo nei miei confronti ma anche in quello degli altri. Uno spessore umane davvero da prendere come esempio, i ragazzi che sono più giovani se ne accorgeranno meglio ancora più avanti nella loro carriera. Ma tutti siamo consapevoli di averlo come allenatore. Le strisce per terza orizzontali? Anche se le strisce non esistono, il concetto è quello e la palla arriva là. Sono più orientamento per la posizione“.
Serie A
Fiorentina, Barak fiducioso: “Kean e Pongracic lavorano in silenzio”
Antonin Barak parla a SportMediaset e si dice fiducioso sui nuovi arrivi della Fiorentina. Moise Kean e Marin Pongracic stanno già lavorando sodo ed in silenzio per la causa viola.
La voglia di disputare un gran Campionato di Serie A è cruciale per la Fiorentina. Chi incarna bene questo pensiero è Antonin Barak che parla ai microfoni di SportMediaset. Il centrocampista ex Lecce si dice molto fiducioso, spiegando come anche gli ultimi innesti fra cui Moise Kean e Marin Pongracic stiano lavorando sodo ed in silenzio.
Barak ha dichiarato: “Il mister mi ha chiamato subito, all’inizio dell’Europeo. Ci siamo parlati, è stato bello conoscerlo subito al telefono. Si sente il suo entusiasmo così come quello della squadra. Si lavora bene con lui, la preparazione è tosta ma è giusto perché dobbiamo prepararci al meglio per la prossima stagione. Per ora ho visto solo tante cose positive”.
Fiorentina, Barak fiducioso: “Kean e Pongracic lavorano in silenzio”
Barak ha poi proseguito parlando della squadra che sta prendendo forma. A riguardo ha aggiunto: “La squadra è giovane, ambiziosa, c’è fame ed entusiasmo. I nuovi arrivati sono Kean e Pongracic, due ragazzi che lavorano bene ed in silenzio e si stanno preparando per la nuova stagione. Con consapevolezza ci prepareremo bene, secondo me i due nuovi hanno la mentalità giusta”.
La squadra è giovane e ambiziosa. Basteranno questi due elementi per fare della Fiorentina, una squadra più competitiva? Al campo la sentenza. Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti. Sta a mister Raffaele Palladino usarli al meglio.
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