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Hellas Verona, Zanetti: “Domani servirà tanta corsa e giocatori specifici. Serdar out 5/6 settimane”

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Hellas Verona

Il tecnico dell’Hellas Verona, Paolo Zanetti, ha parlato ai microfoni del club alla vigilia della delicata sfida di Serie A contro l’Atalanta.

Vigilia di campionato per l’Hellas Verona. Il tecnico degli scaligeri, Paolo Zanetti, è intervenuto ai microfoni del club a poco più di 24 ore dalla delicata gara del Bentegodi contro l’Atalanta di Gasperini. Il match, valido per la 24° giornata di Serie A è in programma domani, sabato 8 febbraio, alle ore 15:00.

hellas verona

ESULTANZA HELLAS VERONA ( FOTO KEYPRESS )

Hellas Verona, le parole di Zanetti

“Rimaniamo concentrati sull’obiettivo. I ragazzi si stanno comportando da squadra e questo è l’antidoto per le problematiche. Il ciclo di partite è di livello altissimo, dobbiamo pensare gara per gara con la mentalità giusta, che possiamo giocarcela con tutti e portare a casa dei punti. Dobbiamo crederci, fermo restando la forza degli avversari. Dobbiamo continuare a dimostrare che siamo una squadra, con il nostro obiettivo fisso in testa”.

Contro l’Atalanta vedremo una coppia inedita a centrocampo con Bernede e Niasse? Mentre Serdar quanto starà fuori?

“Serdar non ci sarà per circa 5 o 6 settimane. A centrocampo ci può essere la possibilità di vedere i nuovi insieme. Domani servirà tanta corsa e giocatori specifici. Niasse può darci una mano, l’abbiamo già visto. Bernede è da scoprire e mi ha fatto vedere di che pasta è fatto in allenamento. Avranno la possibilità di presentarsi subito alla realtà che hanno voluto a tutti i costi”.

È stato fatto quello che serviva sul mercato? I nuovi come li descriveresti?

“Non so dare un giudizio, so il potenziale che mi ha messo a disposizione la società. Alla fine faremo i conti ora pensiamo a far rendere al massimo questa squadra. Qualche ragazzo è da scoprire, altri giocatori importanti sono da recuperare come Serdar e Duda. Continuiamo il nostro percorso, pensando settimana per settimana e sono sicuro che tutti daranno una mano. Sono arrivati ragazzi interessanti con del potenziale. Devono avere del tempo anche se c’è né poco. Dipende anche dai ragazzi che già ci sono che devono inserirli velocemente e noi come staff aiutarli a capire quello che vogliamo. Bernede è un centrocampista offensivo con buona tecnica, a noi per caratteristiche ci servono giocatori bifase. Lui, quindi, sicuramente deve aiutarci anche in difesa, ma l’ho visto con la mentalità giusta.

Niasse è l’opposto, giocatore fisico di equilibro che fa filtro tra centrocampo e difesa e contrasta molto, con una mentalità di un certo tipo e una certa esperienza. Ci mancava come caratteristiche uno come lui. Oyegoke è un’alternativa a Tchatchoua a destra e devo capire se può giocare anche a sinistra, ha una buona corsa sia senza che con la palla. Valentini ha doti importanti ma non gioca dal 10 aprile, deve fare un percorso per essere al top quando servirà, è un mancino che ci manca che può fare il quinto e anche il braccetto. Devo ancora conoscere Slotsager che ha qualche problema fisico”.

Oltre Ajayi e Cisse, potranno esordire altri ragazzi dalla Primavera?

“Cisse si allena con noi e sta crescendo cercando di migliorare le sue lacune, ha un grande talento e ha il futuro dalla sua parte e più va avanti più deve pensare di entrare in questa squadra. Credo in lui e i giovani possono avere un vantaggio dal fatto di essere numericamente con qualche assenza. Non faccio nomi di altri ragazzi della Primavera che seguo, ma ci sono ragazzi molto interessanti e allenati molto bene, che vedo anche quando si allenano con noi e se servirà non avrò problema a chiamarli”.

Se prima serviva un’impresa ora serve un miracolo dopo questo mercato, sei d’accordo?

“Qui bisogna fare un’impresa, una parola usata dal nostro Ds già dal primo giorno. È così dall’inizio e il mercato è in linea con questa parola e le nostre possibilità. Questa è la realtà non abbiamo tempo o energia per lamentarci e a me non piace, perché i giocatori non devono farlo e non devono avere alibi. Devono dare il 100%. Il mercato si poteva fare meglio o peggio, risponderà il Ds, pensiamo all’oggi, con i nostri calciatori e puntiamo a vincere il nostro scudetto, la salvezza alla 38a giornata”.

Ha paura di perdere Tchatchoua in Turchia? Sul mercato degli svincolati guardate qualcuno?

“Sugli svincolati non so. A noi ci servono giocatori pronti e di queste situazioni si occupa il Ds. Su Tchatchoua non ho nessuna avvisaglia, penso che saremo questi fino alla fine”.

Sei più triste per aver perso Belahyane o sollevato per aver perso solo lui?

“Sono triste per i giocatori persi per squalifica e infortuno. Non per Reda che ha avuto un’opportunità importante. Lo ringrazio per quello che ha dato tutto il mese di gennaio, anche a Monza, pur essendo al centro del mercato. Poi le situazioni accadono, abbiamo perso lui e altri sono rimasti. Non sono triste per chi va via”.

Serie A

Torino, Vanoli: “Tre punti sofferti sono nel nostro dna, onoriamo questo club”

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Torino-Empoli

L’allenatore del Torino Paolo Vanoli ha parlato al termine della partita contro l’Empoli, valida per la ventinovesima giornata di Serie A.

Un gol di Nikola Vlasic al 70° minuto di gioco permette al Torino di battere l’Empoli e di salire a quota 38 in classifica, a -2 dall’Udinese sconfitto a sorpresa dall’Hellas Verona. Crisi nera invece per i toscani, che non vincono dall’1-4 del Bentegodi dell’8 dicembre: da lì in poi 3 punti nelle successive 14 partite di Serie A, con l’unica soddisfazione di aver eliminato la Juventus in Coppa Italia. Gli azzurri restano terzultimi a -3 dalla zona salvezza e rischiano l’aggancio del Venezia.

Torino-Empoli 1-0: le parole di Vanoli nel dopo partita

Al termine dell’incontro, l’allenatore del Torino Paolo Vanoli è stato intercettato ai microfoni di DAZN. Di seguito le sue parole.

L’esultanza al triplice fischio
E’ la mia passione, la mia voglia di portare i ragazzi a fare qualcosa di importante. I 10 punti nelle ultime 4 non sono pochi: quella di oggi era la gara più difficile, loro venivano da risultati negativi ma erano sempre stati in partita. Dobbiamo diventare più bravi contro chi gioca uomo a uomo a tutto campo. Se abbiamo la mentalità di stasera, viene fuori la qualità individuale. E si è vista quella di Vlasic. Siamo stati bravi a soffrire. Nel primo tempo non siamo partiti con la giusta attenzione, forse anche perché nel 4-3-3 Vlasic largo faceva fatica, gli piace stare al centro del gioco. Ho chiesto a Gineitis di sacrificarsi su Pezzella, ho scelto lui per fare le giocate di prima verso Adams. Abbiamo preso tre punti importanti, soffrendo: mi piace, rispecchia il dna della maglia granata“.

La tifoseria granata
Ho sempre che cerco di capire la storia e che voglio trasferirla ai giocatori. E’ importante capire dove vai a lavorare e trovare giocatori da Toro. Ogni piazza deve trovare i propri giocatori. Abbiamo fatto un buon mercato di gennaio per questo, perché abbiamo preso elementi funzionali e con quella mentalità. E’ un passaggio importante per costruire. Non mi è piaciuto dire che non abbiamo obiettivi, questa sera abbiamo dimostrato di voler lottare fino alla fine e di provare a vincere sempre. I 10 punti nelle ultime 4 è anche grazie ai tifosi. Li ho incitati perché era il momento della sofferenza, volevo che spingessero la squadra insieme a me. Magari sogno, ma piano piano metto un pezzetto alla volta… Avevo la pelle d’oca a Monza e a Parma, sembrava di giocare in casa. Ho sempre detto che i nostri tifosi sono troppo importanti: abbiamo perso punti stupidi, ma se questa gente viene sta capendo che stiamo andando al 200%“.

La sostituzione di Walukiewicz
Ha avuto un risentimento al problema avuto in settimana. Abbiamo parlato con Lazaro, mi ha dato disponibilità ma non aveva i 90 minuti. E su Sanabria è stato il dottore a fermarlo, c’era qualche dubbio dopo la risonanza e mi ha detto di non rischiarlo. Voglio questo spirito: Walukiewicz ha dato tutto, anche Lazaro ha voluto esserci. E anche Sanabria, è stato solo il dottore a fermarlo ma voleva esserci. E’ un piccolo, ma significativo passo in avanti“.

Torino, Vanoli

L’URLO DI PAOLO VANOLI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Queste invece le dichiarazioni che il tecnico ha rilasciato ai microfoni di DAZN.

L’analisi della partita
Direi bene, i ragazzi nonostante le difficoltà sono riusciti a stare in partita e capire i momenti della gara. Sapevamo che avremmo affrontato una squadra viva che lo ha dimostrato anche stasera. Siamo partiti con un po’ di timore ma quando ti giocano uomo su uomo devi essere più veloce a muovere la palla. Devo dire che i ragazzi hanno dimostrato di voler fare qualcosa di importante”.

Onorare la maglia
Io quando inizio a lavorare in un club guardo la storia. E questo è un club che ha una storia importante e noi lo dobbiamo sempre onorare. Dico sempre ai miei ragazzi che siamo noi a dover trascinare i tifosi ma devo dire che anche i tifosi ci stanno dando una grossa mano. Il DNA del Torino dobbiamo sempre averlo dentro, perché i grandi risultati non arrivano se non conosci la storia. A volta abbiamo buttato via dei punti ma questa squadra nel girone di ritorno sta correndo. Stasera siamo rimasti in partita contro un avversario pericoloso”.

La classifica e gli obiettivi
Dal girone di ritorno abbiamo messo un’altra marcia facendo 10 punti nelle ultime 4. Stiamo avendo continuità nonostante abbiamo anche perso punti da situazioni di vantaggio contro Parma o Bologna. Io non guardo la classifica. Per me da qui saranno 12 finali e noi dovremo sempre avere una mentalità vincente. Ogni partita sarà contro squadre che avranno motivazioni diverse, dopo la sosta ci sarà la Lazio che vuole andare in Europa. Noi dovremo essere sempre all’altezza”.

Cos’è cambiato da gennaio
La svolta è stata quella di abbandonare il passato e passare la difesa a quattro. Abbiamo lasciato un processo di tre anni di lavoro e cambiato completamente, iniziando una nuova strada”.

 

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Serie A

Torino, Casadei: “Do tutto per questa maglia. Nazionale? Un orgoglio”

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Torino

Il centrocampista del Torino Cesare Casadei ha parlato in conferenza stampa, al termine dell’incontro casalingo vinto 1-0 contro l’Empoli.

Un gol di Nikola Vlasic al 70° minuto di gioco permette al Torino di battere l’Empoli e di salire a quota 38 in classifica, a -2 dall’Udinese sconfitto a sorpresa dall’Hellas Verona. Crisi nera invece per i toscani, che non vincono dall’1-4 del Bentegodi dell’8 dicembre: da lì in poi 3 punti nelle successive 14 partite di Serie A, con l’unica soddisfazione di aver eliminato la Juventus in Coppa Italia. Gli azzurri restano terzultimi a -3 dalla zona salvezza e rischiano l’aggancio del Venezia.

Torino

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Torino-Empoli 1-0: le parole di Casadei nel postpartita

Al termine dell’incontro, Cesare Casadei si è presentato in conferenza stampa. Di seguito le parole del centrocampista del Torino.

Il ritorno in Italia, il Toro, la Nazionale: un gran momento
E’ stato un mese e mezzo bello. Mi godo il più possibile il momento, lavoro per inserirmi al meglio nel gruppo e fare ciò che serve al Toro per provare a vincere più partite possibile. Nazionale? Sono contento, è un motivo d’orgoglio e un’emozione grandissima. Non vedo l’ora di fare questa esperienza“.

La scelta di trasferirsi al Torino
La società mi ha cercato con maggiore convinzione, mi hanno mostrato fiducia dal primo minuto e mi hanno dimostrato che qui avrei potuto mettermi in mostra. Avevo bisogno di giocare, ho deciso di ripagare questa fiducia. Sto cercando di dare tutto per la maglia“.

Il rapporto con i tifosi
E’ bellissimo, sono contento di essere entrato subito nel cuore dei tifosi. E’ bello vedere che ci seguono in casa e in trasferta, sono molto contento“.

L’intesa a centrocampo con Samuele Ricci, le differenze tra il calcio italiano e quello inglese e un retroscena di mercato sono stati i temi trattati a Casadei nell’intervista rilasciata a Sky Sport: “Io e Ricci ci complementiamo: a lui piace palleggiare, io sono un po’ più di inserimento, stiamo lavorando molto bene e si vedono i risultati. Tutte le esperienze nel mio percorso mi sono servite per arrivare fino a qui. In Inghilterra sono cresciuto tanto sia dal punto di vista calcistico che umano, adesso sentivo il bisogno di ritornare in Italia e sono felice di averlo fatto. Quello italiano è un calcio molto differente rispetto alla Premier League, ma sono entrambi campionati di alto livello, io sto cercando di integrarmi al meglio, anche se non è semplice. Sento spesso dire che volevo andare alla Lazio, ma io non ho mai avuto dubbi: volevo venire al Torino“.

 

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Serie A

Empoli, D’Aversa: “Difficile commentare questa sconfitta, abbiamo disputato un’ottima partita”

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Empoli, D'Aversa

L’allenatore dell’Empoli Roberto D’Aversa ha parlato al termine della partita contro il Torino, valida per la ventinovesima giornata di Serie A.

Un gol di Nikola Vlasic al 70° minuto di gioco permette al Torino di battere l’Empoli e di salire a quota 38 in classifica, a -2 dall’Udinese sconfitto a sorpresa dall’Hellas Verona. Crisi nera invece per i toscani, che non vincono dall’1-4 del Bentegodi dell’8 dicembre: da lì in poi 3 punti nelle successive 14 partite di Serie A, con l’unica soddisfazione di aver eliminato la Juventus in Coppa Italia. Gli azzurri restano terzultimi a -3 dalla zona salvezza e rischiano l’aggancio del Venezia.

Empoli

ROBERTO D’AVERSA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Torino-Empoli 1-0: le parole di D’Aversa nel dopo partita

Al termine dell’incontro, il tecnico dell’Empoli Roberto D’Aversa ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

Il rammarico
E’ difficile commentare questa sconfitta. Il Toro veniva da un buon periodo, siamo qui a commentare un’ottima prestazione. Torniamo a casa con zero punti“.

L’occasione sprecata
Con Sambia avevamo un’ottima occasione, o con Ismajli. Poi succede ciò che è successo nella ripresa, eravamo in tre contro due e non abbiamo beccato la porta… E abbiamo preso gol su rinvio del portiere. Parliamo dei numeri e di tutto ciò che vogliamo, ma il numero più importante è il risultato. Preferirei che rabbia, delusione e sconforto vengano tenuti dentro in vista della prossima. Durante la pausa speriamo di recuperare qualcuno e far rifiatare chi tira la carretta. Anche con la Coppa Italia abbiamo messo energie fisiche e mentali. Avremmo preferito andare alla pausa con un risultato positivo“.

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