Serie A
Il mercato cambia faccia alla Fiorentina?

Il mercato è finito! Andremo in pace? Per il momento l’aria è ancora pesante: l’addio di Chiesa; le dichiarazioni di Pradè sui possibili mancati rinnovi prossimi di elementi importanti; lo sfogo di Commisso, che pur esaltato per il nuovo Viola Park che oltre ad essere importante per il mondo viola darà lavoro ad oltre 400 persone, sente alcune critiche sul suo operato non giustificate.
I giocatori arrivati in questa sessione estiva potrebbero minare il modulo di riferimento di Iachini il 3-5-2. Il tecnico ascolano ha messo in campo con questo schema la sua Fiorentina sin da gennaio quando arrivò in sostituzione di Montella, modulo tra l’altro adottatto anche dal tecnico napoletano. Iachini in questo inizio di stagione aveva provato ad essere più spregiudicato, spostando Chiesa lungo tutta la corsia esterna di destra. Il giocatore aveva dato buone risposte grazie alla vigoria fisica che lo contraddistingue. Il mercato ha tolto Chiesa a Iachini, un elemento fondamentale, ma i nuovi arrivi Quarta, Bonaventura, Callejon, e lo stesso Ambarat potrebbero indirizzare il tecnico a sperimentare nuove opzioni: soprattutto l’arrivo dello spagnolo ex Napoli potrebbe indurre Iachini ad un cambiamento di modulo vista la minor fisicità ma una maggior capacità tecnica in fase d’attacco di Callejon.
Opzione 3-4-3
Questo modulo permetterebbe al tecnico di mantenere la linea a 3 con Milenkovic, Pezzella e Caceres, tre elementi di sicuro affidamento che nella seconda metà della stagione scorsa si sono rivelati inespugnabili. Il mercato ha aggiunto Quarta, un quarto titolare, con una maggior capacità rispetto ai colleghi di impostare l’azione, essendo nato centrale. Sulle corsie esterne partirebbero Biraghi a sinistra e Lirola a destra, al centro in una mediana a due Ambarat potrebbe trovare maggior giovamento, visto che con Juric giocava in questa maniera. Accanto a lui c’è l’imbarazzo della scelta, il più adatto a giostrare in regia è Pulgar, ma anche Duncan e Castrovilli, come gli stessi Bonaventura e Borja Valero possono essere delle opzioni a seconda della gara da impostare. In avanti Ribery e Callejon potrebbero essere le due ali con il centravanti di riferimento.
Opzioni 4-2-3-1 e 4-3-2-1
Un’altra opzione per Iachini, questa più radicale, è quella del passaggio alla difesa a quattro. Sia Milenkovic che Quarta potrebbero agire da laterale destro, sicuramente con caratteristiche più difensive rispetto a Lirola. In questa difesa potrebbe perdere la titolarità Martin Caceres, visto che sull’esterno sinistro Biraghi pare titolare inamovobile. La mediana potrebbe essere a due come nel modulo precedente, ma visto il numero di trequartisti in rosa della Fiorentina potrebbe esserci un maggior loro utilizzo dietro la punta centrale. Da destra verso sinistra potrebbero trovar posto Callejon, Castrovilli e Ribery, con Bonaventura che potrebbe essere la prima alternativa ai tre ruoli. Lo stesso potrebbe essere per il 4-3-2-1, lo schema ad albero di Natale, dove il centrocampo potrebbe essere come quello attuale, magari con il passaggio di Ambarat a mezz’ala destra e Pulgar perno davanti alla difesa con Castrovilli mezz’ala sinistra. In avanti Ribery, Callejon e Bonaventura potrebbero giocarsi le due magli dietro alla punta.
Serie A
Monza, una sconfitta che sa di retrocessione

Il Monza perde anche contro il Torino in una partita che sa quasi di verdetto sul campionato brianzolo: per la retrocessione manca solo l’aritmetica.
Il Monza cade ancora, questa volta in casa contro il Torino, incassando l’undicesima sconfitta nelle ultime tredici partite di campionato. Gli unici squilli della squadra brianzola restano il pareggio contro il Lecce e la sorprendente vittoria di metà gennaio contro la Fiorentina.
Eppure, nonostante la classifica sempre più drammatica, i brianzoli hanno mostrato un atteggiamento positivo, affrontando la gara nel modo corretto: come fosse un’ultima spiaggia.

Fans of AC Monza during the Serie A match between AC Monza and US Sassuolo Calcio at Stadio Brianteo on January 22, 2023 in Monza, Italy. – Credit: Luca Amedeo Bizzarri/LiveMedia
Monza, un buon atteggiamento non basta
Sul piano del gioco, il Monza ha evidenziato sprazzi di bel gioco, con buone trame e un discreto possesso palla, ma in avanti sono mancati cinismo e qualità per finalizzare. Al Torino è bastato davvero poco per portare a casa i tre punti.
Il primo gol è nato da un errore di Bianco a centrocampo, con la difesa incapace di contrastare il cross di Lazaro e l’inserimento vincente di Elmas. Il secondo gol, invece, è stato un regalo clamoroso di Palacios, che ha permesso a Casadei di chiudere la partita con il 2-0.
Dopo il primo gol, la reazione dei brianzoli è stata apprezzabile. La squadra ha continuato a giocare e cercare il pareggio senza lasciarsi abbattere dallo svantaggio. Il secondo gol, però, ha definitivamente spezzato le gambe agli uomini di Nesta, lasciando trasparire un senso di rassegnazione percepibile anche nello sguardo dell’allenatore a fine gara.
Se è vero che Nesta non è esente da colpe, è altrettanto vero che le difficoltà del Monza vanno oltre la guida tecnica. Anche con la breve parentesi di Bocchetti in panchina, i problemi strutturali della squadra non sono stati risolti. Gli errori individuali, la mancanza di qualità in attacco e una rosa non all’altezza della Serie A hanno portato i brianzoli a questo punto critico.
Un calendario che sa di condanna
Con solo 11 partite rimanenti e un distacco di 9 punti dalla zona salvezza (occupata attualmente dal Parma), la situazione del Monza appare ormai compromessa. Se sulla carta i punti a disposizione sono ancora 33, il calendario non è affatto benevolo.
Oltre agli scontri diretti contro Venezia, Empoli e Cagliari, i biancorossi dovranno vedersela anche con Inter, Juventus, Napoli, Atalanta e Milan.
Una strada in salita che somiglia sempre più a un countdown verso l’aritmetica retrocessione.
Serie A
Atalanta, si pensa al dopo Gasperini: le prime ipotesi

L’Atalanta dirà addio al tecnico Gasperini a fine stagione: iniziano a circolare le prime suggestioni nelle idee di Percassi.
Inaspettatamente l’Atalanta si trova a dover trattare per l’ingaggio di un nuovo allenatore dopo l’ultima volta datata 2016, l’anno in cui Gian Piero Gasperini prese in mano la panchina della Dea.
Da lì in poi un lungo tragitto all’interno di un ciclo che si è rivelato vincente, duraturo e che ha allargato i propri poteri anche a livello europeo. (altro…)
Serie A
Lazio, Pedro: “Futuro? Vedremo con la società. Io voglio restare, ma non per essere un problema”

Il giocatore della Lazio, Pedro, ha parlato in conferenza stampa al termine della vittoria (2-1) della sua squadra contro il Milan.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Lazio, le parole di Pedro
Pedro ha parlato in conferenza stampa al termine del match. Di seguito le sue parole.
Rigore
“Un rigore all’ultimo minuto pesa sempre. Sono contento per il gol e per la vittoria”.
Cosa manca alla Lazio?
“Chiudere le partite. Creiamo tante occasioni, giochiamo bene, ma dobbiamo trovare più fiducia davanti alla porta: in tante partite abbiamo creato tanto e poi il risultato positivo non viene. Stiamo lavorando molto bene tutti”.
Super-sub
“Difficile a volte entrare, leggere la partita. Poi quando entro cerco di fare il meglio possibile”.
Fin quando ti vedremo a questo livello?
“Non lo so. Cerco di sfruttare ogni minuto e ogni partita, poi ci sono momenti buoni e momento meno buoni. Non so che possibilità avrò, sono concentrato solo sulla Lazio”.
Futuro
“Dobbiamo parlare, devo vedere cosa vuole la società. Ma io sono molto tranquillo, sono comodo qua e sanno la voglia che ho di restare. Vediamo se troviamo un accordo. Non voglio essere un problema, ma una soluzione”.

L’ESULTANZA DELLA LAZIO A FINE GARA CON ALESSIO ROMAGNOLI, PEDRO E MATTIA ZACCAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
-
Notizie7 giorni fa
Milan, Conceicao disposto a dimettersi: la presa di posizione della dirigenza
-
Notizie5 giorni fa
Milan, toto allenatore: un nome è già da depennare
-
editoriale5 giorni fa
Juventus, che futuro con Tether e Lindsell Train? Il punto
-
Serie A3 giorni fa
Bologna-Milan, spunta la foto di Calabria dopo la partita
-
Notizie6 giorni fa
Milan, Morata al veleno:” Un progetto che sembrava una cosa è diventato un altro”
-
Calciomercato3 giorni fa
Mediaset – Milan, Conceicao a rischia esonero: spunta il sostituto fino a giugno
-
Serie B2 giorni fa
Serie B, cambio d’agente per Bardi e Vieira
-
Serie A4 giorni fa
Juventus, riflessioni su Motta: ipotesi esonero immediato