Da indiscrezioni pare che il referto dell’arbitro Maresca sull’episodio dell’espulsione di Ibrahimovic in Parma-Milan dello scorso sabato non scagioni il giocatore rossonero.
In questo caso le giornate di squalifica che il giudice sportivo dovrebbe comminare al milanista sarebbero due.
Poichè i regolamenti prevedono l’uso di prove oggettive raccolte anche a mezzo di sistemi e tecnologie di informazione (le “prove TV”) , tale opportunità verrà sicuramente utilizzata dai legali sportivi del Milan per poter ricorrere contro la decisione del giudice sportivo. Il Milan ricorrerà quindi comunque anche perchè la stessa espulsione sarebbe stata quindi motivata da una interpretazione errata da parte dell’arbitro Maresca. La giustizia sportiva si troverà di fronte ad un caso abbastanza complesso sul piano etico.
Secondo gli attuali regolamenti, come veniva commentato anche in diverse trasmissioni sportive, la squalifica di una giornata è automatica nel caso di un cartellino rosso, ma se questo cartellino fosse stato attribuito erroneamente?
Non ci sono precedenti simili recenti su tale casistica e forse varrebbe la pena di considerare, in linea di principio l’approccio che si segue sul campo: se l’arbitro si rende conto di aver commesso un errore può tornare sulla sua decisione e cambiarla (come avviene nel caso di inetervento VAR o di richiesta dic onsultazione con gli altri ufficiali di gara).
L’unico episodio simile recente che si potrebbe prendere come riferimento è il caso di Torino-Atalanta nel quale Belotti ha indicato che l’ammonizione per Romero non era giusta e l’arbitro, che aveva già estratto il cartellino, ha “cancellato” la sanzione.
L’unica differenza nel caso Maresca-Ibrahimovic sarebbe che la correzione non avverrebbe in tempo reale, sul campo, ma in un secondo momento; normalmente questo tipo di interventi è sempre stato storicamente più complesso, perchè avviene a risultato acquisito e partita conclusa .
Paradossalmente quindi se il giudice sportivo accettasse l’evidenza della prova TV a sostegno del Milan e riducesse il numero di giornate da 2 a 1… non sarebbe in grado di spiegare perchè comminare 1 giornata di squalifica a fronte di una scorrettezza le cui prove tecniche dimostrebbero non essere stata fatta .
Il timore dei ifosi rossoneri è che la giustizia sportiva rischi di impantanarsi da sola nel dover affrontare un caso nuovo e quindi, sia per tempi e per complessità di intervento, preferisca… non giudicare!
O che il contenuto del referto arbitrale si riferisca a “proteste reiteraete” piuttosto che ad una presunta (ed equivocata) “frase ingiuriosa”… Il che vorrebbe dire comunque commettere un’ingiustizia a e creare un pericoloso precedente sull’attendibilità delle prove televisive in termini di valore sul giudizio. In sostanza se il giudice sportivo riterrà come probante solo il rapporto di Maresca , riterrà la prova audio non attendibile … e ciò sarebbe in totale contrasto su altre sanzioni già comminate in passato (a Buffon per esempio).
Restiamo in attesa con la sola certezza : il Milan questa volta farà valere i suoi diritti nelle sedi giudiziali sportive competenti.
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